Commentario del 21.01.2023

PRIME PAGINE
La Nato arma l'Ucraina. Mosca: l'Europa si illude (Stampa). La mossa di Berlino contro Mosca: un mld di aiuti militari all'Ucraina, ma niente carri armati Leopard (Giornale, Corriere). Scholz gela la Nato: niente tank a Kiev. L'Italia invierà missili di difesa Samp-T (Messaggero). Il ministro Crosetto al Corriere: "Presto altri aiuti anche dall'Italia". Pressione Usa sugli alleati divisi per l'invio a Kiev di carri armati (Repubblica).
Giustizia. Intercettazioni e governo, tentazione di bavaglio (Repubblica). Nordio nuovo nemico dei dem, ma un pezzo del Pd è con lui (Giornale). Sul Fatto l'ondata di firme: via Nordio dalla Giustizia. Nordio isolato confida: "Posso benissimo lasciare" (Foglio).
Italia-Politica. Monito di Mattarella: "L'unità rafforza il Paese" (Messaggero). Concessioni balneari, la destra va all'attacco, sul Pnrr la Meloni rischia lo strappo con Bruxelles (Stampa).
Qatargate, la presidente Metsola al Corriere: "Nuove regole anti corruzione".
Calcio, caso plusvalenze: stangata sulla Juve: 15 punti di penalità in classifica (Stampa, Repubblica e tutti).

ECONOMIA
Sale sensibilmente lo spread (Corriere della Sera p.32), raggiungendo i 180 punti dai 172 di ieri. Bankitalia, nel frattempo, alza le stime sul Pil (Corriere della Sera p.32, Messaggero p.15), ma sottolinea che pesa il "carovita" e "l'inflazione è un freno". Intanto Lagarde, da Davos, ribadisce che "faremo ciò che è necessario" con la Bce che "manterrà la rotta" della politica monetaria intrapresa, alzando il costo del denaro, e la politica fiscale dei governi non deve remare contro; nel suo intervento, la presidente della Bce ha sottolineato che "le prospettive dell'economia sono meno negative di quanto si temesse due mesi fa. Sono dunque migliori ma non sono ancora buone. Ma è importante esser prudenti e non essere troppo ottimisti.
Dopo la sostituzione di Rivera con Barberi, al Tesoro nasce il Dipartimento dedicato alle partecipate (Corriere p.32), materia ora di competenza del direttore generale; andrà Turicchi uomo di fiducia di Meloni, ex Cdp e una lunga frequentazione con figure chiave della destra (Repubblica p.6).
E dalla Cassazione arriva lo stop ai pirati dei giornali (Messaggero p.14), specificando che "non si possono pubblicare in rassegne stampa articoli con espressa riserva: va pagata la licenza". Lo stop arriva dopo il ricorso dei principali editori italiani. La svolta decisiva a 24 ore dall'ok al regolamento Agcom attuativo della direttiva Ue sul diritto d'autore.

POLITICA
Un'ondata di firme, titola il Fatto Quotidiano (p.2): via Nordio dalla Giustizia; 40 mila firme contro il guardasigilli. Nordio, isolato, confida: "posso benissimo lasciare" (Foglio p.20). E' la seconda volta che il ministro fa questa confessione. Gli era accaduto di pensarlo dopo il decreto sui rave.. Intanto l'esecutivo lavora a un pacchetto di norme per colpire l'accoppiata che turba il ministro Nordio: magistrati e giornalisti, scrive Repubblica (p.2). Giuseppe Santalucia, intervistato da Stampa (p.8), "Si tenta di innescare lotte senza senso".
Intanto, la Premier, vuole ridurre drasticamente i decreti legge, una corsia preferenziale che mortifica il Parlamento, scrive il Giornale (p.12), commentando le intenzioni della Premier. Mentre su Corriere della Sera (p.14), Massimo Franco scrive che il governo si trova costretto a mediare tra Ue e alleati: "È come se Lega e berlusconiani cercassero di sfidare di volta in volta Meloni sulle promesse elettorali eccessive che un po' tutti hanno fatto; e che oggi mostrano un esecutivo in linea con l'Europa ma in contraddizione con sé stesso". Scoppia intanto la grana sui balneari(Stampa p.16). In queste ore fra Roma e Bruxelles è in atto un tentativo di mediazione per evita re una rottura. L'approvazione di un qualunque emendamento di stop alla riforma farebbe decadere la legge delega voluta dal governo Draghi in scadenza il 27 febbraio.
Intanto, il presidente della Repubblica, a Brescia, capitale della Cultura insieme a Bergamo, lancia un monito: "L'unità rafforza l'Italia" (Stampa p.4 e tutti), richiamando il nodo autonomia, e ricorda che "bisogna unire e non dividere le energie". E proprio sul tema autonomia, il Pd apre al centrodestra sulle riforme, ma chiedendo uno stop al testo Calderoli (Messaggero p.5). Per Bonaccini è necessario dialogare con Meloni "avversario, ma non nemico". Stop all'autonomia arriva anche dalla Cgil che secondo il leader, "darebbe un colpo definitivo a sanità e scuola". E sempre dal versante dem, Paola De Micheli, altra candidata alla segreteria del Pd, intervistata da Il Fatto Quotidiano (p.9), critica il Pd "sottomesso ai governi tecnici e opaco sul tema legalità. E sempre dal Pd Schlein dice sì alla consultazione, mentre Bonaccini frena, e Provenzano propone un referendum su nuovo simbolo e nuovo nome (Stampa p.17, Corriere della Sera p.13).

ESTERI
Scudo per l'Ucraina, a Ramstein il vertice sugli aiuti al Paese aggredito (su tutti). La Nato spinge, ma la Germania frena sull'invio dei carri armati. Nonostante l'appello di Zelensky ("Non possiamo aspettare, è tempo vitale"), non c'è accordo sulle forniture di carri a Kiev (Corriere p.2).
Guido Crosetto, intervistato dal Corriere della Sera (p.3), ribadisce che "l'Italia è pronta a fare la sua parte" e e aggiunge: "Presto altri aiuti". Giovedì l'Italia varerà il sesto decreto armi (Repubblica p.13), con l'invio dello scudo antimissile entro un mese con un annuncio congiunto con Parigi. La presidente del Parlamento Ue Metsola alla Stampa (p.3): "Subito i Leopard 2 a Kiev oppure sarà l'Europa a perdere. Se non sosteniamo Zelensky facciamo il gioco di Putin".
E Scholz, sull'invio dei Leopard 2, teme un allargamento del conflitto (Corriere della Sera p.2), annunciando una verifica interna ed esterna di tutti i pro e i contro di una eventuale decisione. Secondo il cancelliere tedesco dovevano essere gli americani (con i tank Abrams) a fare da apripista, ma gli Usa sono stati inflessibili nel loro motivato rifiuto. Aumentano intanto i dubbi sulle reali condizioni di salute dello zar, in seguito alla provocazione del leader di Kiev che crede Putin morto (Corriere della Sera p.5).
E dall'Africa giungono notizie preoccupanti (Repubblica p.15) con cinque paesi sull'orlo della guerra, nello scontro tra Congo e Ruanda, dopo la rottura della fragile tregua tra i due paesi.

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