Commentario del 08.01.2023

PRIME PAGINE
Benzina, prezzi impazziti. La Finanza nei distributori (Stampa). Volano benzina e gasolio e la Ue si divide sui tassi (Messaggero). Prezzi alle stelle, Giornale attacca: Sciacalli in azione.
Italia-Politica. Al Giornale parla il ministro Tajani: "Partito unico? Un disegno per il futuro".
Migranti dirottati sul Pd: Repubblica analizza gli effetti del decreto Piantedosi.
Meloni riceve von der Leyen: chiederà il sostegno europeo sul Pnrr (Repubblica). Il Pnrr si può cambiare (Tempo).
Esteri-Ucraina. Altro Natale di guerra (Avvenire). Pioggia di bombe e morti, ecco la tregua secondo Mosca (Giornale). Bombe nel Natale a Bakhmut. E in Italia cresce il dilemma sugli aiuti (Repubblica). Tajani al Corriere: "Nuove armi a Kiev? Si passa dalle Camere". Putin intanto invia più soldati al fronte (Corriere).
Esteri-Usa. Il voto di MacCarthy e la destra radicale che sopravvive al declino di Trump (Stampa).
Esteri-Cina. Torna l'allarme per l'effetto Covid: porti bloccati e fabbriche in frenata (Sole).
Qatargate, la stretta di Metsola: incontri registrati e limiti sui viaggi (Stampa). Ecco la stretta: controlli sui lobbisti (Messaggero).

ECONOMIA
Corsa ai rialzi, il diesel in autostrada fino a 2,5 euro. Tutta colpa delle accise. Il ripristino delle imposte sui carburanti sta creando qualche fibrillazione al governo: da gennaio gli automobilisti hanno visto lievitare in un colpo solo il prezzo di diesel e benzina. A "falsare" il prezzo dei carburanti è stata la scelta, adottata all'indomani dello scoppio della guerra in Ucraina, di raffreddare i prezzi dei carburanti tagliando di 25 centesimi (più Iva) le accise. Una misura rinnovata dall'ex premier Draghi per l'intero 2022, con la consapevolezza che, una volta scaduta, a farne le spese in termini di consenso sarebbe stato il governo. Uno scenario ben chiaro all'attuale premier Meloni, che, tuttavia, ha scelto di concentrare i 21 miliardi di euro del pacchetto Energia, previsto nella legge di Bilancio, su provvedimenti che non contemplano il prosieguo dei sussidi sul fronte delle accise dei carburanti. Le ragioni sono due: il governo Draghi ha finanziato lo sconto sulle accise anche grazie all'extra gettito assicurato proprio dagli aumenti del prezzo dei carburanti. La seconda ragione discende dalle raccomandazioni di Bruxelles: superata l'emergenza, i bonus generalizzati vanno sostituiti con misure più selettive e mirate.
Governo pronto a cambiare il Pnrr (Tempo p.2 e tutti). Al via il negoziato con l'Europa Domani Meloni incontra von der Leyen a Roma, discuteranno delle modifiche al Recovery. Alcuni obiettivi sono considerati ormai superati, soprattutto in alcuni settori dell'energia. In ballo la nuova tranche da 18,4 miliardi
E sul Lavoro, sindacati e aziende chiedono al governo un "tavolo sui salari" (Repubblica p.6) , ma l'esecutivo prende tempo. Confindustria non è disposta a sobbarcarsi il peso degli aumenti, il suo presidente Carlo Bonomi chiede da tempo il taglio di 5 punti del cuneo contributivo a carico dello Stato. Il governo Meloni si è impegnato a farlo, ma nell'arco della legislatura. I prezzi -intanto- corrono, i bonus sono finiti, e il taglio del cuneo attuale copre solo i redditi medio-bassi, lasciando fuori il ceto medio in forte sofferenza. I sindacati a loro volta non sono compatti. La Cgil e la Uil sono scese in piazza, e chiedono all'esecutivo di alzare la tassa sugli extraprofitti per finanziare un taglio sostanzioso del cuneo. La Cgil punta anche a indicizzare le detrazioni fiscali. La Cisl, più dialogante, plaude al taglio del cuneo, ma spinge anche per rafforzare la contrattazione integrativa e territoriale, ad agire con altri strumenti come il welfare. Il problema sono i contratti non rinnovati.

POLITICA
Il prossimo scontro è sulla scuola (Fatto Quotidiano p.2), l'autonomia vuole farla a pezzi; malumori nella maggioranza; il terreno di scontro è la scuola, regionalizzarla significherebbe creare 21 sistemi diversi di reclutamento, retribuzione, organizzazione, contrattualistica e in definitiva la didattica. Sullo spoil system la premier ha ribadito una "radicale riforma della legge Bassanini" affinché il governo possa fare un maggior numero di nomine; su La Stampa (p.7) interviene Franco Bassanini, padre della legge del 98, per il quale "il problema è che i nuovi siano più competenti dei vecchi; chi vince le elezioni deve avere i poteri per realizzare il programma per cui è stato eletto"; e sulla motivazione per la quale era stata attuata la sua legge, sintetizza così: "i direttori generali dei ministeri -eccetto Interno, esteri e difesa- avevano incarichi a vita, per cambiarli potevi solo promuoverli".
La mappa del potere meloniano (Fatto Quotidiano p.6), per Crosetto: "via i burocrati capaci solo di dire no, oppure l'Italia non riparte". Turicchi, oggi presidente di Ita, è il più accreditato a sostituire il dg del Tesoro; Ernesto Maria Ruffini verrà certamente riconfermato alle Entrate; Alessandro Profumo di Leonardo lascerà il posto a Mariani, così come Del Fante, alle Poste, che verrà probabilmente sostituito da Giuseppe Lasco.
Richiamo del Capo dello Stato per i 226 anni della nostra bandiera (Messaggero p.2, QN p.5 e tutti), "il Paese resti unito", il tricolore è simbolo di "indivisibilità". Per la premier, questo è il "periodo più difficile della nostra storia", "dopo le riforme e il raggiungimento degli obiettivi, adesso […] bisogna mettere a terra investimenti per oltre 100 miliardi in opere pubbliche". Impresa possibile solo e soltanto se "l'intero Paese, dall'amministrazione centrale al più piccolo Comune, saprà fare squadra", dice Raffaele Fitto, il super ministro all'Europa, al Pnrr e al Sud. La Premier non ha battuto sul tasto "presidenzialismo" anche se rimane il progetto più importante da portare a casa entro la fine della legislatura, riforma che va assolutamente fatta – ha ribadito la premier - per "modernizzare il paese".
E sull'autonomia, beffa sui fondi: erano già previsti nel Pnrr (Messaggero p.3); nella terza bozza, solo la promessa di una razionalizzazione della spesa, qualcosa per le altre Regioni si farà, purché l'autonomia di Veneto e Lombardia possa andare avanti senza incontrare ostacoli. E sui Lep, attesi da decenni, arriveranno in un anno, e basterà determinali non finanziarli. L'autonomia che si prospetta leggendo l'ultima bozza, per le regioni centro-meridionali assomiglia a una casa di carte.
Sempre sull'Autonomia la Premier vuole legare tutto al presidenzialismo (Sole 24 Ore p.6) e prende sempre più piede l'ipotesi di una bicamerale.
Lato Dem, intervista a Gianni Cuperlo (Stampa p.6) candidato alla segreteria del Pd; per lo sfidante "l'esito non è ancora scritto, io ci credo, la destra ubriaca di potere premia evasori e punisce la povertà, e ricatta i migranti; "basta renzismo, il Pd va rifondato" e sulla polemica sul voto online, "i gazebo sono un esercizio di democrazia". L'incubo del Partito Democratico è un flop delle primarie (Messaggero p.6); a poco più di un mese la sfida non decolla; l'asticella è fissata a un milione di elettori. Mercoledì la decisione sul voto online. Per Bonaccini è necessario un Pd "più popolare" (Corriere della Sera p.7) e per Schlein fondamentale il salario minimo. E mentre il Pd si azzuffa, D'Amato affonda (Tempo p.5), per i sondaggi il candidato governatore per il pd è sempre più lontano dal centrodestra.
Rincorsa alle elezioni europee del 2024, dal partito della Nazione proposto da Calenda, al modello Repubblicani di Berlusconi. Il Pd continua a dividersi tra chi guarda ai Cinquestelle e chi al Terzo polo che intanto va avanti sul progetto di una "cosa" nuova e post ideologica. Calenda, intervistato da QN (p.5) "noi siamo contrari al presidenzialismo, ma siamo favorevoli a un presidente del Consiglio eletto"; sì al dialogo, anche sull'Autonomia differenziata, ma le vere emergenze sono scuola e sanità". La Lega, intanto, si divide ancora (QN p.4) e alcuni del "comitato del Nord" appoggeranno Moratti, mentre gli altri bossiani devono decidere se sostenere o meno Fontana; ad unire i due fronti la contestazione a Salvini. Intanto, Fratelli d'Italia, chiude al partito unico, rispedendo al mittente la proposta di Berlusconi.

ESTERI
Cina, torna l'allarme per l'effetto Covid Porti bloccati e fabbriche in frenata Cina, il boom dei casi Covid sta portando al blocco dei porti e frena le fabbriche (Sole 24 Ore p.2-3); molte spedizioni a. Molte spedizioni di container cancellate a Shanghai e Shenzhen. Il numero elevato di malati sta creando problemi alla produzione. Dopo il Capodanno cinese attesi volumi bassi, -40% dagli Usa. L'Europa ormai vede in Pechino un rivale sistemico e le imprese occidentali rilocalizzano gli asset produttivi.  Per Antonio Forchielli, intervistato dal Sole 24 Ore, la situazione è "davvero esplosiva", ma a fine anno "tornerà la crescita".
Allarme nel mediterraneo (Stampa p.13), la verità dei migranti sul naufragio "mancano in 12, sono annegati"; venerdì la morte di una bimba; ieri un altro cadavere; la Ocean Viking intanto verso Ancona, lontana 4 giorni.
Allarme dell'intelligence militare ucraina (Stampa p.17), Mosca mobiliterà "500mila soldati". Alcuni analisti, esperti di Bielorussia, temono movimenti da Nord. Il presidente Lukashenko, stretto alleato di Putin, non lo fa intendere, e afferma in modo sibillino di voler "aiutare i fratelli russi", senza "dimenticare gli ucraini".
Scandalo Qatargate (Stampa p.7), la stretta del presidente del Parlamento Europeo: "stop al libero ingresso degli ex eurodeputati, incontri registrati e limiti ai viaggi extra Ue; le missioni individuali andranno comunicate insieme a regali o rimborsi da parte di soggetti terzi.  In carcere Panzeri, Kaili, Talamanca e Giorgi.  Si fa luce sulla situazione complicata delle carceri in Belgio dove troppi minori sono in attesa di visitare i genitori in cella. Silvia Panzeri (Sole 24 Ore p.7, Stampa p.9),  resta ai domiciliari, in attesa della decisione, prevista in tempi ravvicinati, sulla consegna chiesta dal Belgio.
McCarthy nuovo speaker alla Camera (Tempo p.7 e tutti). La vittoria del repubblicano, alla 15esima seduta, potrebbe aprire le porte alla candidatura di Trump alle prossime elezioni, dopo che il suo intervento è stato decisivo per sbloccare l'impasse e ottenere i voti per McCarty.

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