Commentario del 18.11.2020

PRIME PAGINE
"Calabria, no a polemiche scomposte" (Corriere). Il richiamo di
Mattarella. Il presidente sulle tensioni politiche: il virus ci divide,
non si rincorrano illusori vantaggi di parte.
Di flop in flop (Giornale). Calabria, salta il terzo commissario in
dieci giorni. Gaudio: "Mia moglie non vuole andare a Catanzaro".
Siamo un Paese poco fiducioso, mezza Italia rifiuta il vaccino (Libero).
"Sacrifici per salvare il Natale" (Messaggero). Il governo non ha fretta
di riaprire. Speranza: gli ospedali restano a rischio con l'Rt superiore
a 1.
Aziende in crisi. E scioperano gli statali (QN). Tutti fermi il 9
dicembre per il contratto. La ministra Dadone: "Irresponsabili". I
lavoratori autonomi: "Noi stiamo morendo".
Conte, scudo su Speranza: "In Calabria è colpa mia" (Stampa). Salta
anche il terzo commissario. Strada: "Accordo Emergency-Protezione Civile".
Da ieri Conte peggio di Trump (Tempo). Giorno drammatico: 731 morti.
L'Italia passa davanti agli Usa nella classifica sulla letalità.
L'unico commissario che serve è quello per fermare Giuseppi (Verità).
Flop dei piani per le città: in otto anni 21 interventi, ma speso il 20%
dei fondi (Sole). Studio Ance: stanziati 5,2 miliardi per programmi
frammentati e in ritardo.

ECONOMIA
L'Ue avvisa l'Italia: "Troppe spese a lungo termine" (Stampa p.10). I
paletti della Commissione alla Legge di bilancio. Stallo sul Recovery.
Gentiloni: preoccupato dai veti.
Secondo Repubblica (p.13) la Ue in pressing sul Roma per il Mes.
Gentiloni: "Il bazooka serve tutto". Il commissario italiano: "Usare
solo metà delle risorse messe sul tavolo non è un vantaggio". Il timore
è quello che si complichi la chiusura delle trattative sul Recovery Fund.
Manovra, Roma dimenticata, avanza l'autonomia del Nord (Messaggero
p.11). Un fondo di 4,6 miliardi per "agevolare" i negoziati in Veneto,
Lombardia ed Emilia. Nonostante le promesse, ancora zero risorse e
poteri speciali alla Capitale.
Il Sole (p.2) mette intanto a confronto i piani per il Recovery: Parigi
punta sulle imprese. Tra i grandi Paesi Ue è la Francia a fare più leva
sul taglio delle tasse alle aziende. Germania e UK spingono sui consumi,
l'Italia sugli investimenti pubblici.
Secondo Verità (p.9) i soldi del Recovery non ci saranno: la manovra ha
un buco di 15 miliardi. La Camera oggi dovrebbe iniziare il dibattito su
un testo fantasma. Sparito pure il decreto Ristori ter, Misiani e
Gentiloni ammettono i ritardi. E tornano gli spettri: patrimoniale e
tagli agli stipendi pubblici. Secondo il Tempo (p.3) il Senato fa a
pezzi il Dl Ristori. Norme lacunose e rischi di contenziosi. Il Servizio
del Bilancio boccia gli aiuti di Conte e Gualtieri. L'esecutivo non
chiarisce come ha stimato le risorse necessarie e la platea dei
destinatari. E ha fatto anche altri errori. Intanto il Corriere (p.32) e
altri, segnala la caduta dei consumi ad ottobre: "Serve subito una
reazione". Allarme lanciato da Confcommercio: calo dell'8%, decisivo
l'elemento della fiducia.
Su Repubblica (p.26) intervista alla vice ministra all'Economia Laura
Castelli: "Un fondo per sostenere chi lavora ma ha perso fatturato". Poi
aggiunge: "Il capitolo Mes credo sia chiuso. Fino a qualche mese fa
eravamo gli scemi, ora invece lo dicono tutti".
Tra i temi anche lo sciopero degli statali. Niente aumenti? Gli statali
fanno sciopero, titola il QN (p.4). Ma la rivolta è un boomerang:
irresponsabili. I lavoratori pubblici di Cgil, Cisl e Uil incroceranno
le braccia il 9 dicembre. Critiche bipartisan, la ministra Dadone: "Sono
attonita".

POLITICA
Il Colle: basta divisioni. E sui nuovi parametri il governo gela le
Regioni (Messaggero p.2 e tutti). Mattarella all'Anci: leale
collaborazione. No a scomposte accuse per vantaggi di parte. I
governatori in pressing per accelerare le riaperture: le 21 condizioni
diventino 5. Anche il Corriere (p.2-3) riporta l'appello alle
istituzioni del presidente della Repubblica: "Senza coesione la libertà
rischia di indebolirsi. E ciascuno di noi cittadini deve avere senso di
responsabilità".
In primo piano su tutti i quotidiani il caso del Commissario in
Calabria. La Stampa (p.4) parla di telenovela Calabria, lascia anche
Gaudio e arriva Emergency. Rebus con tre dimissioni in dieci giorni.
L'ex rettore della Sapienza: "Mia moglie non vuole".
E Conte finisce sotto accusa per il pasticcio: "Colpa mia, ma i ministri
sapevano" (Repubblica p.3). Il premier: "Mi assumo la responsabilità di
questa e le precedenti nomine. Ora voglio evitare altri passi falsi". Il
Giornale (p.3) parla di tre flop in dieci giorni, Pd e M5S scaricano la
scelta su Conte: "Gaudio nome suo". Irritati i grillini, che spingono
sul fondatore di Emergency. Spirlì: "Devono passare sul mio corpo". E i
dem malignano sul concorso per Giuseppi all'ateneo guidato dall'allora
rettore. Su Stampa (p.5) colloquio con il premier Conte, che ammette:
"Colpa mia, chiedo scusa ai calabresi". Il premier: "Ora per la nomina
serve tempo". E annuncia un accordo con Strada sugli ospedali da campo.
Secondo Verità (3) invece l'unico da commissariare è a Palazzo Chigi.
Dopo il penoso teatrino della sanità calabrese e i fallimenti di Arcuri,
tra mascherine mancanti e banchi a rotelle, il governo si prepara a
nominare anche un incaricato alla gestione dei fondi europei. Ma il solo
da mettere sotto sorveglianza è il premier.
Sul Corriere (p.12) spazio al sondaggio Ipsos: "Un italiano su sei
rifiuterà di farsi vaccinare". Il 42% aspetterà di capirne l'efficacia.
Ma intanto l'Europa prenota 1,2 miliardi di dosi.
Il Messaggero (p.8) riporta invece i dati del sondaggio Swg: "Più
tristezza, meno fiducia. L'ondata che ci ha cambiato". Fotografata
un'Italia lontana dall'entusiasmo civico di marzo. Appena il 27%
dichiara ottimismo, per il 29 prevale cupezza. E ci si fida solo dei
medici.
Tra i temi politici il Corriere (p.14) intervista Matteo Renzi: "Bene la
disponibilità di Berlusconi, la maggioranza si può allargare". Il capo
di Italia Viva: "Bettini saggio, vediamo quale linea prevarrà in Forza
Italia. Il rimpasto? E' un punto aperto". Repubblica (p.12) riporta
invece lo stop di Zingatetti a Di Maio e Sassoli: "Non riparta la gara a
chi la spara grossa". Il leader dem: "Pensavo che il tempo delle
bandierine sul governo fosse finito". Sul Mes e cancellazione del
debito: "Non servono proposte estemporanee".

ESTERI
Trump: soldati via dall'Iraq. L'ultima missione di Trump che valuta un
attacco all'Iran (Messaggero p. 13, Repubblica p. 16, Stampa p. 15). A
due mesi dall'uscita Donald prova a sabotare Joe dimezzando le truppe
anche a Kabul. I Repubblicani sono contrari. Razzi sull'ambasciata Usa a
Baghdad. Alla Casa Bianca vertice per un raid sui siti nucleari in Iran:
Pentagono, Pence e Pompeo sconsigliano al presidente uscente un
intervento militare contro gli ayatollah. Un noto hacker controllerà per
Twitter la sicurezza contro la pirateria cibernetica. Intanto Biden si
circonda di fedelissimi e nasce una grana con la sinistra radicale
(Corriere p. 16). Raffica di nomine per lo staff e pressing di Warren e
Sanders per un ministero.
Tangenti in Perù: Tre presidenti in sette giorni (Repubblica p. 20,
Stampa p. 15). Destituito Vizcarra, il successore Merino costretto a
lasciare dalle rivolte di piazza, Francisco Sagasti nominato ieri nuovo
presidente di transizione fino alle elezioni del prossimo mese di aprile.


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