Commentario del 02.10.2020

PRIME PAGINE
Virus, l'onda d'autunno (Repubblica). Un balzo nei contagi (Corriere). Allarme rosso, ma il vaccino è partito (Fatto). Mascherine obbligatorie anche all'aperto (Stampa e altri). Boom dei contagi, per il Giornale il virus salva Conte. Prolungato fino al 31 gennaio lo stato d'emergenza. Libero: "Saremo ingabbiati 4 mesi".
Italia-Economia. Manovra, subito aiuti alle imprese: pronti 15 mld (Messaggero). Manovra: una spinta da 45 mld al Pil, investimenti oltre il 4% (Sole). Bonomi (Confindustria) alla Stampa: "Riforme o rischiamo licenziamenti". E sul Fisco, Confindustria chiede una riforma complessiva (Sole). Mentre Landini (Cgil) alla Stampa: "Le aziende fanno il Suddistan con i soldi pubblici".
Italia-Politica. M5S, Di Battista attacca: "Noi come l'Udeur" (Corriere). Strappo di Di Battista: "L'alleanza con il Pd Morte Nera per il Movimento" (Repubblica). Zingaretti attacca: "Serve una verifica con i 5S". M5S-Rousseau, i giorni delle rottura. Casaleggio è fuori dal nuovo statuto (Messaggero). Salvini a processo, la sinistra in piazza sventola la forca (Giornale).
Italia-Usa. Il segretario Usa Pompeo a Repubblica: "Italia con gli Usa per fermare la Cina". Intanto, nel vertice Vaticano-Stati Uniti è gelo tra Parolin e Pompeo (Stampa).
Brexit, guerra legale dell'Europa contro Londra (Corriere, Sole).

ECONOMIA
Scontro sul Recovery, Conte va all'attacco: "I Paesi Ue siano leali" (Stampa p.4). Il premier, intervistato dal Corriere del Mezzogiorno (in prima e p.3) assicura: "Non c'è alcun rischio, cosi come è da escludere che l'arrivo dei fondi europei potrà subire qualche significativo ritardo. Ci aspettano altri mesi difficili, ma siamo fiduciosi. Stiamo creando i presupposti per modernizzare l'Italia grazie a una corposa agenda di investimenti e riforme. Posso garantire che non rimarranno solo dei titoli, la vera svolta sarà nel saper spendere bene e presto le risorse, nel realizzare nei tempi previsti il nostro Piano di rilancio. Ce la faremo, non possiamo fallire". Von der Leyen nei prossimi giorni sarà a Roma per discutere le riforme. Il ministro Amendola è convinto che le risorse arriveranno entro il 2021. Repubblica (p.8) parla di un piano per superare i veti incrociati. La presidenza tedesca punta a scontentare Ungheria e Polonia. Amendola e Gualtieri rassicurano: gli aiuti non saranno bloccati. Secondo Libero (p.4) l'Europa frena Conte. I soldi arrivano tardi, dovremo usare il Mes. L'opposizione di Ungheria, Polonia e Paesi frugali rischia di far slittare il Recovery Fund. Al governo mancherebbero 15 miliardi di coperture per la Manovra. I grillini dovrebbero cedere sui prestiti per la sanità. Il Sole (p.2) parla di spinta del Pil da 45 miliardi in tre anni. Progetti di riserva per il Recovery: nella Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza prevista una crescita extra da 0,9% nel 2021 e da 0,8-0,7% nei 2022 e 2023.
Il Messaggero (p.8) si concentra sulla Legge di Bilancio, subito 15 miliardi di sussidi Ue per imprese e bonus 110%. Il ministro Gualtieri: con i finanziamenti europei crescita aggiuntiva dello 0.5% annuo. Nella manovra il taglio del cuneo e l'assegno unico per i figli. Debito sotto il 130% in 10 anni. QN (p.8) sottolinea intanto come l'addio alle aliquote Irpef sia un colpo ai ceti medio – alti. Arriva lo stop di Confindustria: non basta per la ripresa. La Stampa (p.6) parla intanto di 80 mila posti di lavoro in più in un mese, ma preoccupa la disoccupazione giovanile che supera il 32%. "Subito le riforme, non vogliamo licenziamenti a raffica" dice Carlo Bonomi nella sua intervista alla Stampa (in prima e p.5). Poi aggiunge: "Basta con gli aiuti a pioggia, l'economia assistita non può durare all'infinito, servono investimenti". Ma nei confronti di Confindustria arriva l'affondo del leader della Cgil, Maurizio Landini, che alla Stampa (in prima e p.6) dice: "Il Sussidistan è quello delle aziende, che vivono di contributi pubblici. Bonomi? Dovrebbe occuparsi di combattere l'evasione fiscale". Il premier Conte, al Corriere del Mezzogiorno, smorza le polemiche in tema di sussidi: "Si tende a scambiare per una 'pioggia di sussidi' l'ombrello sociale con cui invece abbiamo cercato di proteggere cittadini, famiglie e imprese dalla tempesta di questa emergenza, garantendo cospicui investimenti e la tenuta del tessuto economico. Abbiamo attenuato l'impatto negativo sull'occupazione e consentito una ripresa dei consumi. Ricordo inoltre che una significativa fetta dei miliardi di euro stanziati in questi mesi è andata alle imprese attraverso i contributi a fondo perduto, la cancellazione del saldo e acconto trap, le sospensioni e le agevolazioni fiscali. Sono una spinta per la Nord e Sud. Ma il Paese per ripartire ha bisogno della massima unità".

POLITICA
Il governo proroga lo stato d'emergenza fino al gennaio 2021: opposizioni all'attacco (Corriere p.2). Il ministro Speranza: dobbiamo resistere con il coltello fra i denti . Salvini: non sappiamo nulla, Conte venga in Parlamento e spieghi. Ma il premier al Corriere del Mezzogiorno dice: "Abbiamo avviato la discussione all'interno del governo e abbiamo convenuto che andremo in Parlamento a proporre la proroga dello stato d'emergenza fino alla fine di gennaio 2021". Preoccupa l'impennata di contagi. Secondo il Giornale (p.4) il Covid "salva" Conte: ora chiede pieni poteri fino al 31 gennaio. Indecisi su tutto, ma compatti sulla proroga dell'emergenza, sottolinea il quotidiano. Per Libero (prima e p.2) saremo ingabbiati 4 mesi. Restano le misure in vigore, ma è possibile una stretta su mascherine e assembramenti (Messaggero p.2). Per la Stampa (p.2) si va verso l'obbligo di mascherina anche all'aperto. E' caos intanto all'interno del Movimento. M5S – Rousseau, è rottura. E Dibba minaccia l'addio. Camera, il gruppo estromette Casaleggio. La replica: "C'è chi vuole un sistema finto". L'ex deputato: temono che io diventi leader. L'alleanza con il Pd è la morte. Anche Repubblica (p.11) parla di strappo di Di Battista. I big chiedono subito un vertice collegiale. Si apre anche il fronte Rousseau: gran parte dei parlamentari vorrebbe rimuovere dallo statuto ogni legame con la piattaforma di Casaleggio. Come segnalato dal Corriere (p.11) è lite sui decreti sicurezza. Crimi prova a fermare il Pd: "Vedremo se è urgente". Zingaretti sulla legge elettorale: "Soglia del 5% non discutibile". E sferza i suoi perché si trovi il candidato contro Raggi a Roma.  Secondo il Giornale (p.7) il premier ci mette la faccia, ma rischia sulla sicurezza. Per Conte cambiare i decreti Salvini è questione tecnica. Pd: protezione umanitaria da garantire.
Caso Salvini, sequestro di persona o legittima scelta politica: così si giocherà la partita su Salvini. Il Giornale (p.8) parla di rischio processo e Lega Sud: Matteo si gioca tutto in 72 ore. Il segretario non vuole attaccare frontalmente le toghe. Sponda degli alleati: strategia per confermarsi leader.

ESTERI
Italia-Usa, dopo gli incontri dei giorni scorsi, il segretario di Stato americano Pompeo parla a Repubblica (in prima e p.2-3): "Italia insieme agli Stati Uniti contro gli atti predatori del regime cinese. Siamo concentrati su Huawei ma, più in generale, sui loro investimenti, che non sono privati perchè vengono sovvenzionati dallo Stato. Il mondo intero era addormentato davanti alla minaccia cinese. Anche gli Usa, è stato Trump a far aprire gli occhi. Ora prendiamo questa minaccia molto seriamente e lo stesso vale per l'Europa. Il governo italiano sta dimostrando molta serietà e lo apprezziamo". Poi Pompeo spiega il ruolo del Vaticano: "E' con noi perchè condivide la nostra rabbia nei confronti delle violazioni dei diritti umani da parte del regime cinese. La Santa Sede è un testimone morale del mondo, con un'enorme capacità di influenzare: gli chiediamo di continuare ad usare la sua voce per migliorare la vita di milioni di persone che vivono in Cina". Ma la Stampa (p.15) e altri quotidiani sottolineano il gelo tra Parolin e Pompeo: incontro cordiale tra i due, ma le posizioni restano opposte, con il Vaticano che denuncia l'ingerenza americana e si smarca, rivendicando la propria libertà di proseguire il dialogo con Pechino.
Brexit, guerra legale dell'Ue contro Londra (Corriere p.16 e altri): annunciato da Ursula Von der Leyen l'avvio di una procedura d'infrazione nei confronti del Regno Unito per la violazione degli accordi sull'uscita. L'accordo di recesso prevede che l'Irlanda del Nord rimanga nel mercato unico e nell'unione doganale europea, per evitare il ritorno di un confine fisico tra le due Irlande dopo la Brexit. Il governo britannico ha invece presentato un progetto di legge nazionale (Internal Market Bill) approvato dalla Camera dei Comuni e ora in discussione in quella dei Lord, in cui vengono disattesi quegli accordi.
Presidenziali Usa, lo scontro tv fa bene a Biden: il candidato dem avanti di 13 punti nei sondaggi, ma molti Stati sono ancora in bilico (Messaggero p.11 e altri). Registrato un calo dell'audience, ma è stato comunque il terzo faccia a faccia più visto della storia. Intanto Trump dice "no" a nuove regole.

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