Commentario del 13.07.2020

PRIME PAGINE
Autostrade, revoca più vicina (Repubblica). Il governo preme: "Via i Benetton o scatta la revoca" (Corriere). Ma si tratta ancora (Messaggero). Parla Conte: "Basta con i Benetton" (Stampa). Il premier al Fatto: "I Benetton ci prendono in giro: così sarà revoca".
Italia-Politica. Il Giornale evidenzia il blitz del Pd contro Conte e i pieni poteri. Governissimo, si tratta – scrive la Stampa -. Ma Meloni dice: "Niente inciuci". Salvini alla Verità: "Conte gioca contro l'Italia. Pieni poteri? Lo impediremo". Salvini al Papeete: "Silvio è con me" (Stampa).
Covid, allarme e contagi dall'estero (Corriere). Picco di migranti positivi, ipotesi di ricovero a Roma (Messaggero). Immigrati, bomba Covid: al Sid scoppia la rivolta (Giornale). Libero: "Basta importare malati di Covid".
Italia-Economia. Addio quota 100, sulle pensioni arriva una stretta (Giornale). "Pensioni dati falsi per dare la stangata" dice alla Verità il presidente di Itinerari previdenziali. Repubblica intervista Landini (Cgil): "Il lavoro va salvato subito".
Etseri- Polonia, il voto è un testa a testa sull'Europa (Repubblica e altri). Duda in testa nella notte ma è battaglia all'ultimo voto (Messaggero). La Polonia esce divisa dalle urne (Stampa).

ECONOMIA
Recovery Fund, Conte dalla Merkel pronto a trattare: "Meno soldi, ma niente condizionalità" (Repubblica p.6, Messaggero p.10). La svolta del premier per evitare lo spostamento dei poteri dalla Commissione al Consiglio Ue e per togliere ai Paesi "frugali" la possibilità di imporre riforme dolorose. Infatti – scrive il Messaggero (p.10) – in quel modo gli Stati "frugali" controllerebbero il calendario di investimenti e riforme. Conte al Fatto (p.3): "Il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel ha formulato una proposta di mediazione in vista del vertice del 17 e 18 luglio. L'aspetto positivo è che la sua proposta conferma l'ammontare del Recovery Fund e la sua ripartizione fra sussidi a fondo perduto e prestiti. Ma contiene alcuni aspetti critici che vanno superati. Dirò alla Merkel che le altre Istituzioni europee hanno saputo cogliere l'importanza di questa fase storica e interpretare il proprio ruolo anche sul piano politico. Adesso tocca a noi: ai capi di Stato e di governo. Il Consiglio europeo non potrà né dovrà essere da meno.
"E' il lavoro la vera emergenza – dice Maurizio Landini a Repubblica (in prima e p.4) -. Penso sia decisivo non aspettare che la situazione precipiti in autunno. È adesso che si devono fare le scelte strategiche". Il segretario della Cgil spiega: "Intanto c'è da approvare il nuovo scostamento di bilancio e il messaggio necessario è che ci siano le risorse per proteggere il lavoro, da una parte, confermando il blocco dei licenziamenti per tutto il 2020 e, dall'altra, avviare la riforma degli ammortizzatori sociali. Ma il cuore della ripartenza deve essere la progettazione-programmazione degli investimenti, innanzitutto quelli pubblici. Se vogliamo uscire dal tunnel di questa crisi – prosegue Landini - si deve investire sul lavoro, combattere la precarietà, far ripartire l'economia attraverso gli investimenti ". La Stampa (p.18) intanto segnala come, con il coronavirus, molte produzioni sia tornate in Italia: dalle scarpe agli pneumatici, passando per le mascherine.

POLITICA
Autostrade, revoca più vicina (Repubblica in prima e tutti). Intervistato dal Fatto (in prima e p.2-3), Conte spiega: "Lo Stato non può essere socio di chi prende in giro le famiglie delle vittime. Inoltre, la risposta della società alle richieste inderogabili è ampiamente insoddisfacente. E quando ho letto le loro richieste ho pensato a uno scherzo. Allo stato dei fatti vedo una sola decisione" (Messaggero p.9). La Stampa (p.3) registra lo sconforto di Atlantia, secondo cui "la partita è tutta politica". L'ad della holding, Carlo Bertazzo, a Repubblica (p.3) spiega: "La nostra proposta nasce da un confronto durato quasi un anno in cui abbiamo ascoltato le esigenze dell'esecutivo. Ci impegniamo a stanziare 3,4 miliardi suddivisi tra oneri di ricostruzione, riduzione modulare dei pedaggi e ulteriori manutenzioni delle infrastrutture, tutti elementi a nostro carico. Non si capisce l'interesse del Paese nel caso di revoca". Il premier, con la posizione più dura, ottiene il plauso compatto del M5S, anche il Pd accetta una posizione più netta. Mentre il Quirinale avverte: "La soluzione non abbia effetti sul governo" (Repubblica p.2). La Stampa (p.2) sottolinea il prezzo del cambio di controllo: secondo gli analisti serviranno tra 5 e 8 mld. Ma il viceministro 5S delle Infrastrutture Cancelleri al Corriere (p.12): "Lo Stato non perde nulla, i 7 mld diventerebbero la cifra che dovrebbe sborsare il nuovo concessionario, una volta messi a gara i tratti oggi gestiti da Autostrade".
Stato di emergenza, spunta l'ipotesi 31 ottobre (Stampa p.4 e altri). Ma restano le polemiche. "Il ducetto ci fa lo sconto" attacca Libero (p.4): passetto indietro di Conte, pieni poteri fino a fine ottobre. Conte al Fatto (p.3): "Io non ho né voglio pieni poteri. Le elezioni regionali si terranno nella data stabilita. E il Parlamento non è mai stato né sarà mai scavalcato. Ho già chiarito che, sulla proroga o meno dello stato di emergenza Covid, abbiamo tempo per decidere sino a fine luglio. Sarà una decisione collegiale del governo, che verrà poi sottoposta al doveroso passaggio parlamentare con un'ampia discussione pubblica". Intervistato dalla Verità (in prima e p.3), Salvini va all'attacco: "Fermeremo Conte, ha il mandato di affossare l'Italia. Il governo sta facendo il male del Paese. Anche solo l'annuncio di ipotetiche chiusure provoca danni devastanti all'economia. I giallorossi sono assetati di poltronavirus". Invocando la caduta dell'esecutivo per volontà degli italiani, Salvini rilancia: "Il centrodestra è unito e pronto anche oggi a governare". Intanto, dopo l'incontro con Draghi, Di Maio vede Enrico Letta: un incontro che agita Conte, mentre i grillini sono spaventati dal governissimo (Stampa p.7). La Meloni alla Stampa (p.8): "Nessun inciucio, vedo corteggiamenti nei confronti di Berlusconi, ma lui ha dimostrato di voler rimanere nel centrodestra. E comunque non credo che, se questo governo fallisse, il Presidente delle Repubblica si prenderebbe la responsabilità di formarne un altro senza elezioni".

ESTERI
Coronavirus, focolaio tra i migranti sbarcati: tensioni e proteste in Calabria (Corriere in prima e p.2-3 e tutti). Ventisei positivi su 70 a bordo del veliero approdato sabato. Mentre un gruppo di migranti è stato trasferito ad Amantea, la statale è stata bloccata dalla protesta dei cittadini. "La bomba immigrati fa scoppiare la rivolta" titola il Giornale (p.2). Al Viminale si studia l'ipotesi di mettere a disposizioni delle navi per l'isolamento, mentre Forza Italia avverte: "Prepariamoci a chiudere le frontiere" (Messaggero p.2). Il governatore calabrese Jole Santelli al Corriere (p.2): "Subito blocchi in mare, temo il crollo del turismo": Libero (in prima e p.2) dice: "Adesso basta, la salute degli italiani è in pericolo". Il governo – prosegue Libero – ferma gli aerei ma non i barconi: sono decine le migliaia di migranti positivi arrivati nel nostro Paese.
Usa, Trump cede e indossa la mascherina. In Florida 15mila casi in 24 ore (Corriere p. 6, Stampa p. 4, Repubblica p. 16). Numeri in crescita in almeno 33 Stati: 230mila casi in 24 ore. Biden attacca: "Doveva dare subito l'esempio". Il governo insiste per riaprire le scuole a settembre ma per i medici è "impossibile".
Il piano Usa per il petrolio libico. "Zona franca per proteggere i pozzi" (Stampa p. 15). Si teme che Mosca possa mettere le mani sull'oro nero del Paese. Demilitarizzare la mezzaluna petrolifera libica. È il piano su cui gli Usa puntano per riportare alla normalità la produzione di oro nero in Libia, dopo la chiusura dei pozzi decisa il 18 gennaio da Khalifa Haftar che teme di perdere il controllo. Usa e Russia ai ferri corti per il petrolio della Libia (Messaggero p. 12)
Polonia, un testa a testa tra i veleni (Corriere p. 15). Il presidente populista Duda avanti di pochissimo sul sindaco di Varsavia filo-Ue. Conta all'ultimo voto. Lo sfidante spera nei voti per posta per ribaltare gli exit poll. Affluenza record: 70%. Città contro campagne, la Polonia è divisa Duda davanti a Trzaskowski per un soffio (Stampa p. 13). È scontro tra le due anime della Polonia (Repubblica p. 14). In gioco la linea euroscettica del Paese che nella Ue è il più vicino agli Usa di Trump (Messaggero p. 13).

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