Commentario del 5.06.2017

IN PRIMA PAGINA
Ancora in primo piano i fatti di Londra. La pista dei killer pachistani sull'attentato (Stampa). La May cambia linea: "Troppo tolleranti con gli estremisti" (Corriere). Intanto, si va verso un voto ad alto impatto sulla Brexit (Sole). In Italia, sicurezza: stretta del Viminale su 1.700 eventi, piani di evacuazione per i megaconcerti (Messaggero). La decisione sulla scorta dei fatti di Torino. Alcol, bottiglie, ultrà, lo scandalo di Torino (Repubblica). Caccia ai colpevoli (Stampa). Il panico e il ragazzo con lo zaino. Interrogati i tifosi del video: "una bravata" (Corriere). Libero: ci siamo fatti l'attentato da soli. Per il Giornale vince la paura, i feriti di Torino sono un effetto collaterale dell'Isis. Politica italiana, spazio all'accordo sulla legge elettorale. Prodi al Fatto: "Sono vicino al Pd, ma se Renzi si mette con Berlusconi io vado altrove". Bindi a Repubblica: "Non è più il mio Pd". Gelmini a Libero risponde a Salvini: "Nessun inciucio con Renzi". Intanto tiene l'accordo sul tedesco: no ai capilista bloccati (Corriere e tutti). Toninelli (M5S) al Fatto: "Via i nominati, un successo. Ora tentiamo il doppio voto".

ITALIA-ECONOMIA
Visco al fianco di Padoan: "I mercati temono l'incertezza" (Repubblica p.17). Il governatore della Banca d'Italia torna a premere sulla necessità di ridurre il debito perchè frena la crescita. Per Visco i guai italiani sono cominciati quando, allo scoppio della crisi, sia il pubblico che il privato non sono stati capaci di intercettare la spinta verso nuove tecnologie e preparare i giovani alle nuove sfide.
Sul Sole (in prima e p.2) la mappa dei redditi italiani per provincia: in due province su tre i redditi dichiarati al Fisco lo scorso anno sono scesi in termini reali rispetto a prima della recessione. In potere d'acquisto persi 278 euro rispetto al 2007. Nel 2016, per il periodo d'imposta 2015, è Milano la provincia con il reddito medio più alto (28.300 euro), la peggiore è Crotone (13.729 euro).
Il Paese dei cavilli che brucia miliardi: su A&F l'editoriale di Fabio Bogo che sottolinea come la via della ripresa potrebbe essere più "larga" senza quegli ostacoli e quegli oneri che strangolano le imprese e il corretto svolgimento della concorrenza. I cavilli individuati da Bogo sono: lentezza della giustizia, invasività dei ricorsi nelle opere pubbliche, la mancata approvazione di una nuova legge sulla concorrenza e l'incisività della corruzione nel pubblico impiego. Secondo la classifica elaborata da Doing Business, l'Italia è 50esima per facilità di fare impresa, 63esima per le procedure di inizio attività, al posto 101 per facilità di ottenere crediti e al 126 per il peso delle imposte. In Ue, solo Montenegro, Albania, Grecia e Malta fanno peggio. Ritardi che pesano sulla crescita: secondo Bankitalia occorrono 4 mesi per l'avvio di un'impresa. Una riduzione del 40% dei tempi porterebbe una crescita del 4% della produttività, del 4% del tasso di imprenditorialità e del 9% della dimensione media delle nuove imprese. Con una spinta del 2% sul Pil.

ITALIA-POLITICA
Legge elettorale, tiene l'accordo: via capilista e pluricandidati (su tutti). Modello sempre più proporzionale (Corriere p.15). E nel sistema tedesco arriva la parità di genere (Repubblica in prima e p.14 e tutti). I piccoli partiti fanno ostruzionismo e definiscono "incostituzionali" i collegi del '93. Il costituzionalista Onida a Repubblica (p.15): "Ora il testo è ok, rispecchia la nostra realtà politica. I rischi di incostituzionalità sono stati superati, ma vanno ridisegnati i collegi per evitare squilibri di rappresentanza". Romano Prodi al Fatto (in prima e p.5): "Il modello proporzionale rende impossibile un governo stabile, con la legge in discussione ci si obbliga a cercare alleanze fra partiti con diversità inconciliabili. Io resto vicino al Pd, ma in caso di alleanza con Berlusconi sono pronto a spostarmi". A smentire un accordo Pd-Fi è la Gelmini, che a Libero (in prima e p.9) dice: "Niente inciuci, con Renzi non governiamo". L'onorevole di Fi lancia l'appello a Lega e FdI: "L'avversario comune resta la sinistra". Rosy Bindi a Repubblica (in prima e p.15): "Il Pd si fermi su questa legge o non sarà più il mio partito. Il proporzionale è la fine dei dem, lo spartiacque di una mutazione genetica, ma si può cambiare". La presidente dell'Antimafia attacca Renzi - "sta inseguendo solo la sua convenienza, non quella del Paese" - e chiede di "portare a termine le riforme prima del voto" -. Sulla legge elettorale, Toninelli (M5S) al Fatto (in prima e p.7) dice: "Abbiamo ottenuto la precedenza agli eletti sui nominati e il taglio dei pluricandidati. Ora proviamo con il voto disgiunto e le preferenze".  Intanto, Pisapia gela l'ipotesi di un'alleanza con il Pd, ma i renziani avvertono: "Senza di noi niente centrosinistra" (Messaggero p.13). Tra i centristi si continua a ragionare su una possibile convergenza. D'Alia (Centristi per l'Europa) al Messaggero (p.12): "Il tema non sono i nomi ma i metodi, il centro costruito attraverso accordi di palazzo non funziona".

USA/EUROPA
Gran Bretagna, tensione dopo il secondo attacco in 15 giorni. La May cambia linea a pochi giorni dal voto: "Quando è troppo è troppo" (su tutti). Sfida all'Islam radicale e al multiculturalismo inglese (Corriere p.6): la premier annuncia nuovi provvedimenti nella lotta al terrorismo e maggiori poteri agli 007. Luttwak al Messaggero (p.7): "Facciano come l'Italia: al primo sospetto, prigione o espulsione". I servizi segreti finiscono nel mirino: rete bucata, anche se nell'ultimo periodo l'MI5 ha sventato 5 attentati (Messaggero p.7). L'esperto di terrorismo, Burke alla Stampa (p.6): "Piccole azioni a bassa intensità, così l'Isis spinge la jihad low cost". Intanto, riconosciute solo 2 delle sette vittime: una turista canadese e un francese. Retata delle forze speciali nel covo dei pachistani ha portato all'arresto di 12 persone nella periferia est (Corriere p.4). Dall'inchiesta spunta anche un collegamento con l'Italia: un passaggio di soldi fatto attraverso money transfer. Intanto si va verso il voto, May in ribasso nei consensi e ora potrebbe rischiare. Rimonta Corbyn, che però non "cavalca" il terrore. Per il politologo Andrews a Repubblica (p.12) la May "userà l'attentato per conquistare voti". Per il Messaggero (in prima e p.6) c'è il rischio che dalle urne emerga un Paese bloccato, ora la Brexit potrebbe diventare più soft. Ieri sera a Manchester il concerto contro il terrore: in 50 mila per ascoltare le star, da Ariana Grande ai Coldplay. "Non guarderemo avanti con rabbia" è l'inno della serata, i fondi raccolti devoluti in aiuto delle vittime della strage di Manchester.
Fondo comune e sicurezza integrata: dalla Commissione Ue cambiamenti alla difesa europea investendo 250 mln in progetti condivisi, dal 2020 arriveranno a 1 mld (Stampa p.11).
Usa-Germania, L'Economia (p.4) guarda alla strategia tedesca in vista del G20 di Amburgo. La Germania tenta di unire i Paesi Ue in un fronte comune contro gli Usa, per la Merkel è un momento cruciale, per questo sembra disposta a rischiare e fare concessioni agli alleati. Ma Taino mette in dubbio le strategie tedesche senza gli Usa: il rapporto con Washington è centrale per capire come ricostruire l'Europa, sono in discussione temi come emigrazione e difesa comune, e la presenza di Trump alla Casa Bianca non è una buona ragione per prendere le distanze.

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