Commentario del 04.06.2017

IN PRIMA PAGINA
Il terrorismo torna in primo piano. Londra, ancora terrore (Repubblica): almeno 7 morti in due attacchi nella notte (Corriere e tutti). Un attacco ogni 15 giorni, la paura nelle nostre vite (Corriere). Intanto, ieri sera paura anche a Torino: ottocento feriti, un bambino grave, per l'esplosione di un petardo e il successivo fuggi fuggi. Il panico tra i tifosi in piazza San Marco riuniti per vedere la finale di Champions League tra Juve e Real Madrid (4-1 per gli spagnoli).
Ampio spazio anche alle trattive politiche sulla legge elettorale. Intesa a 4 per le modifiche: collegi ridotti, pluricandidature in bilico (su tutti). Un sondaggio sul QN rivela: gli italiano bocciano il modello tedesco. Berlusconi al Giornale: "Centrodestra mai con Renzi. Divisi alle urne, uniti al governo". Ma Salvini a Libero resta lontano: "Silvio non ci aiuta. Solo uniti si vince, per questo ero per il maggioritario". Di Maio al Sole: "Sì al taglio del cuneo, più investimenti e calo dell'Iva". Su Repubblica Grasso chiede "un patto sblocca-leggi". Intanto, Orlando al Messaggero chiede che "il governo vada avanti". E si dice "non convinto della legge elettorale". Sulla Stampa parla la Boschi: "Con il M5S dialogo sui diritti". Italia-Economia: Incentivi alle imprese: 5 mld restano al paolo (Sole). Manovrina: web tax, voucher e studi di settore tra le norme da confermare (Sole). In arrivo tagli ai ministeri e agli sconti fiscali (Messaggero). Sul Messaggero sondaggio Swg: solo un italiano su tre si sente ceto medio, il 41% dichiara di aver perso status sociale
Crisi-Grecia: Austerity, duello tra Schauble e Tsipras (Sole).

ITALIA-ECONOMIA
Padoan e l'agenda del governo: "io non spreco la manovra". Il ministro a Trento: "L'Italia cresce di più, lascerò i conti in ordine" (Corriere p.10). Per i titolare del Mef "la situazione difficile dell'Italia è oggettivamente legata all'incertezza politica. Bisogna uscire dal luogo comune che la fine del Qe sarà un disastro" (Repubblica p.20). Patuelli (Abi) al Messaggero (in prima e p.7): "Mattarella garante dei conti pubblici, il Colle saprà gestire la fine della legislatura senza contraccolpi. L'esercizio provvisorio sarebbe una sciagura, non si può mettere a rischio la stabilità". Berlusconi al Giornale: "Il governo in carica dovrebbe impostare la manovra e chi verrà dopo applicherà i correttivi, ma senza stravolgerla. Quando avremo vinto, noi faremo delle riforme strutturali per il rilancio dell'economia con la drastica riduzione della pressione fiscale su famiglie e imprese". Cisnetto sul Messaggero (p.14): bisogna sostenere l'export e la capacità di innovazione del manifatturiero, ma con una legge di stabilità che preservi l'equilibrio dei conti in crescita ed eviti l'esercizio provvisorio.  Di Maio al Sole: "La classe politica ha usato le clausole di salvaguardia per tenere in piedi manovre prive di coperture. L'Iva – dice – è la più regressiva delle imposte e andrebbe diminuita". Intanto, in vista della manovra, si punta sui tagli ai ministeri e agli sconti fiscali, è caccia ai fondi per sbloccare l'Iva (Messaggero in prima e p.6): nel mirino gli sconti su trasporti e agricoltura, salvi gli ecobonus. Resta l'ipotesi di un decreto a luglio per anticipare parte della legge di bilancio e disinnescare l'Iva. "Senza stabilità questo Paese non aggancia la ripresa" scrive Prodi nell'editoriale del Messaggero (in prima e p.16). Di Maio, intervistato dal Sole, rivela le proposte economiche del M5S. "Basta con il surplus primario, l'approccio dell'austerità espansiva ha fallito. Il rapporto debito/Pil si abbatte se cresce il Pil: servono investimenti e sostegno ai redditi più bassi".
Sul Messaggero (in prima e p.5) un sondaggio Swg rivela: solo un italiano su 3 sente di far parte del ceto medio, il 41% dice di aver avvertito uno sgretolamento sociale. Centro Italia e isole le aree più colpire da questa recessione individuale. 

ITALIA-POLITICA
Legge elettorale, pronta l'intesa a 4 sul modello tedesco tra Pd-Fi-M5S-Lega: tagli ai collegi uninominali, ridotti al minimo i casi di vincenti non eletti a rischio incostituzionalità (su tutti). Si continua a trattare sulle pluricandidature nei listini. Per il Corriere (p.6) è un sistema sempre meno tedesco, analisi opposta per la Stampa (p.2). Di Maio al Sole (in prima e p.4): "La trattativa prosegue. Gli altri partiti smettano di giocare sulla pelle dei cittadini, il Paese deve ripartire con provvedimenti diversi da quelli di questi governi non eletti". Salvini a Libero (in prima e p.3): "Non mi oppongo alla riforma elettorale per coerenza, ma avrei preferito un maggioritario. I nostri voti in nessun caso a sostegno di un premier Pd o M5S, con il Mattarellum il centrodestra unito avrebbe governato ma Berlusconi ha preferito l'inciucio. Dica che non sosterrà il Pd".  Berlusconi al Giornale (in prima e p.2): "Noi unici a non aver cambiato idea, siamo per il proporzionale e il tedesco è il modello migliore. No a una unica lista di centrodestra: andremo divisi alle urne, ma saremo uniti al governo". Poi l'apertura verso Salvini: "Mai con il Pd". 
Intanto sulla legge elettorale l'avvertimento di Grasso a Repubblica (p.6): "Attenti alla costituzionalità". Il presidente del Senato chiede "un patto di legislatura per salvare le leggi importanti". Su QN (in prima e p.2-3) il sondaggio di Ipr Marketing: 6 italiani su 10 bocciano il modello tedesco. "Il governo non si esaurisce con la riforma elettorale" dice Orlando al Messaggero (in prima e p.4), che attacca la scelta di escludere Alfano dall'accordo. Il ministro degli Esteri al Corriere (p.7): "Se Pd fa cadere il terzo premier in 4 anni rischia di avere meno peso in caso tornasse al governo. Noi restiamo leali a Gentiloni, ma la questione della soglia del 5% non è più un problema: accettiamo la sfida, questa legge può favorire l'aggregazione delle forze moderate". Ma Parisi al QN (p.3) frena: "Noi il centro, niente partitini. Angelino faccia prima autocritica". Tentativo di aggregazione anche nelle forze a sinistra del Pd. Epifani alla Stampa (p.5): "Sì a Pisapia leader della sinistra, ora incontriamoci per il programma". Damilano sull'Espresso (p.26-28): il nuovo super-partito di Renzi-Grillo-Berlusconi per il voto anticipato rischia di portare ad elezioni a ripetizione. Intanto, la finanza teme il voto anticipato (Stampa p.2).

USA/EUROPA
Notte di terrore a Londra: sul London Bridge un furgone pionbs sui pedoni, poi dal mezzo escono uomini incappucciati e armati. Attacchi in diverse zone, si parla di 7 vittime (Corriere in prima e p.2 e tutti). Alle 23:30 italiane iniziato l'agguatop, i seguaci dell'Isis esultano, mentre Scotland Yard invita a barricarsi in casa (Stampa p.2). Due killer uccisi, se ne cerca un terzo. L'assuefazione e i tabù: un attacco ogni 15 giorni, ormai l'orrore fa parte delle nostre vite (Corriere p.2). Secondo la Stampa (p.3) un'unica regia dietro gli attacchi che si stanno susseguendo in Europa, dal Bataclan fino all'attacco di ieri, una sola mente sta progettando il piano per gettare nel panico tutta l'Ue.
Sul Sole (p.6) Austerity, duello Schäuble-Tsipras, Berlino accusa il governo greco di non far pagare le tasse agli armatori, che rispondono accusando la Germania di voler silurare la loro attività, il 50% di tutta la flotta di trasporto Ue; Schäuble rincara: "Atene ha fatto progressi sulle riforme, ma il governo insiste nel farle pagare alle fasce più deboli", il riferimento è proprio alla mancata promessa di tassare gli armatori. Non si fa attendere la replica del governo greco: "Le responsabilità di Schäuble nella crisi greca sono note, non ha motivo di incolpare gli altri". Duro anche il presidente degli armatori che parla di "attacco ingiustificato in un momento in cui la Ue è chaiamta a difendere e rafforzare la sua flotta". Il governo Tspiras sta sondando la possibilità, dopo Brexit, che alcune compagnia navali con sede a Londra tornino in patria.
Migranti e polemica Ong, sul Corriere (p.14) parla il ministro Minniti: "Se anche una sola nave si dirigesse in un altro porto europeo, non risolverebbe la situazione, ma sarebbe un segnale di impegno solidale dell'Ue. E' inaccettabile separare il momento del soccorso da quello dell'accoglienza". Poi parla delle trattative con la Libia: "Se si vuole fermare le partenze occorre far sì che il governo libico prenda il controllo delle acque territoriali".
Usa, sul clima si spacca il Paese: pro-Trump in piazza. Gli Stati dell'industria del carbone manifestano per la linea del presidente (Messaggero p.10). Mentre è Bloomberg a mettersi alla guida della coalizione anti-Trump, che vede la partecipazione anche di Schwarzenegger (Stampa p.10). Intanto, per la Stampa, l'Italia diventa interlocutore privilegiato nello scontro Usa-Ue.

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