Commentario del 12.06.2017

IN PRIMA PAGINA
Il voto delle città punisce i grillini (Stampa e tutti): la sfida è Pd-centrodestra, M5S fuori (Fatto). Resa dei conti su Di Maio. Renzi: "Ha pagato la responsabilità" (Messaggero). E ricomincia a pensare ad elezioni anticipate (Giornale, Stampa). Per la Stampa il Paese si riscopre bipolare, diviso tra centrodestra e centro sinistra. In Francia trionfa Macron, a picco Le Pen e i socialisti (Repubblica): la maggioranza è schiacciante. Al contrario, in Gran Bretagna comincia lo show down  per la May, bollata come "una morta che cammina". L'intesa per il governo vacilla (Repubblica), anche Trump la scarica (Stampa).
Spazio a economia e società. Sul Sole panoramica sui corsi delle Università italiane. Su l'Economia  il salvataggio di Stato del Mps: servono 5,5 mld pubblici. Su A&F i padroni del debito pubblico italiano: i fondi esteri, che gestiscono 800 mld di titoli di Stato, che ora temono per l'instabilità politica del Paese.
In cronaca la sfida dei "no vax" al decreto Lorenzin: "Chiediamo solo di restare liberi" (Fatto).

ITALIA-ECONOMIA
Manovra, taglio ai contributi per favorire le assunzioni di under 35 e una nuova azione per ridurre il peso fiscale sui premi di produttività. Per il Messaggero (p.15) queste sono le prossime mosse del governo per cercare di dare una scossa al mercato del lavoro, cercando di recuperare anche i giovani. Obiettivo del governo: favorire la contrattazione di secondo livello. Sono 3,5 mld di euro le risorse necessario per la decontribuzione giovanile, fondi che dovranno essere trovati nella manovra d'autunno che, complessivamente, dovrebbe valere 12 mld, contenendo anche la copertura per neutralizzare le clausole di salvaguardia.
Rinnovo contratti, sei milioni in attesa (Repubblica p.19). Negli ultimi anni la contrattazione nazionale ha mostrato tutti i suoi limiti. Settore chimico e metalmeccanici hanno provato a fare da soli, ma manca una direzione. Intanto, continuano a non decollare gli accordi decentrati.  Furlan a Repubblica: "pronti a ripartire da lavoro, cuneo e tasse. Confindustria in ritardo". Per la leader Cisl "il taglio del cuneo fiscale per le assunzioni dei giovani può essere una proposta adeguata, ma bisogna affrontare il tema della riforma fiscale, da cui dipende la ripresa. Ci aspettiamo l'avvio delle politiche attive del lavoro e una vera alternanza scuola-lavoro". Poi, sulla trattativa con Confindustria sulla riforma dei contratti, dice: "E' un'altra priorità, incomprensibili i ritardi degli industriali. Speriamo sia la volta buona". La Furlan propone "una nuova alleanza tra impresa, lavoro e politica per uscire dalla crisi e tornare a creare valore insieme. Se la politica vuole dare un contributo determinante, approvi subito una legge di sostegno alla partecipazione organizzativa e azionaria dei lavoratori. Questa sarebbe la vera svolta di democrazia economica".

ITALIA-POLITICA
I 5 Stelle perdono. Il centrodestra in ripresa nelle città. E ora sfida il Pd (Corriere, Repubblica ). Nel centrodestra l'asse con la Lega per le amministrative funziona. Salvini a Repubblica: "Coalizione possibile solo se si riconosce che guida il Carroccio". "Vinciamo dove siamo noi a trainare. Senza di noi non si va da nessuna parte: la linea anti Europa non cambia". Toti: uniti vinciamo nel paese. Maroni: "Mi torna in mente il '94, è quello il modello giusto. Al Sud senza Forza Italia, i risultati sono deludenti" (Corriere). Romani: "Tra noi c'è competizione ma fa bene a chi corre" (Corriere).
Renzi soddisfatto a metà, incassa il passo falso dei rivali: "Politica batte populismo" (QN).  "Al secondo turno possiamo vincere" (Repubblica). Per Stampa e Giornale si riaccende la tentazione del volo anticipato e questo per evitare una possibile ripresa del M5S. Guerini al Corriere: "Abbiamo tenuto: puntavamo ai blallottaggi. A livello nazionale è più complicato". Rosato a Repubblica: "Gli elettori vogliono progetti credibili, per questo i Cinquestelle perdono dappertutto. Al contrario, il centrodestra è competitivo: magari sono litigiosi ma se si mettono insieme la gente li vota".
Nel M5S parte il processo sul voto alla Camera: chi ha deciso si faccia da parte (Corriere).  Repubblica e Stampa parlano di processo a Di Maio. L'ala ortodossa: "Fallita la gestione degli enti locali".  Nogarin al Corriere: "C'è una battuta d'arresto del movimento, bisogna capire perché - dice il sindaco di Livorno – paghiamo il fatto di esserci sempre presentati da soli". Cassimatis, candidata mancata a Genova: "Il partito dello staff è stato punito" (Repubblica). A Parma l'ex Pizzarotti su prende la rivincita sul M5S ma ora rischia di perdere con il candidato di centrosinistra.
A Palermo Orlando verso il quinto mandato: "Qui i migliori risultati in Italia" (Corriere p.10). A Genova il centrodestra spera di prendere la città "rossa": il manager Bucci avanti all'ex assessore di Doria Crivello (Corriere p.9). Burlando: "Un test nazionale per il centrosinistra. Qui abbiamo già perso la regione" (Corriere p.9). A Rignano, nel feudo dei Renzi, il Pd perde il duello con "l'anti-Tiziano", Daniele Lorenzini (Corriere). A Verona avanza il centrodestra ma è testa a testa tra Pd e Lady Tosi (Corriere).

EUROPA
In Francia l'ondata dei debuttanti di Macron (Corriere): En Marche! Al 32,9% conquista una larga maggioranza in Parlamento e oltre 400 seggi. E' nata una  nuova Repubblique, cambia la geografia politica del Paese (Repubblica).  "Da oggi la sfida è creare un vero partito" dice il politologo Yves Mény a Repubblica (p.12). Mélenchon resiste senza slancio, la Le Pen ripiega sul 13,5 %, un risultato molto deludente. Ma più di tutti è forte il partito dell'astensione, con un francese su due che ha disertato il voto.
In Gran Bretagna May in bilico (Repubblica). Osborne: "E' un cadavere ambulante". A rischio l'accordo con gli Unionisti. Giallo sulla visita di Trump: voci parlano di presidente irritato per l'esito del voto pronto a rinviare il viaggio, ma il governo conferma l'imminente incontro.
In Spagna Guardiola guida la rivolta contro Madrid: "Noi catalani in piazza per l'indipendenza" (Messaggero). Ieri prima grande manifestazione in vista del referendum per la secessione. Rajoy: "Atto incostituzionale". I leader separatisti rischiano l'incriminazione per "disobbedienza".

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