Commentario del 22.06.2017

IN PRIMA PAGINA
Banche in primo piano su tutti, con Intesa Sanpaolo che offre 1 euro per comprare le banche venete, già "ripulite" dai crediti deteriorati (Repubblica e tutti). Scontro con la Ue sui costi per lo Stato (Stampa). Da risolvere il nodo degli esuberi e l'ok delle Authority. Il Corriere: non si finisca nella palude dell'indecisione. Dal Parlamento via libera alla bicamerale d'inchiesta sulle banche (Avvenire, Sole). Boschi & C. tremano (Fatto). Ma per Libero è una commissione che nasce già morta. Sul Giornale la sfida di Berlusconi: con me Forza Italia al 30%. Su tutti il compleanno mesto della Raggi sindaco: "Non mollo, Grillo mi incita a restare".
Dall'Europa. Macron fa pulizia: cambi nel governo (Messaggero). "La mia elezione farà rinascere l'Europa" (Repubblica, Corriere). A Westminster la Regina va con Carlo e senza corona: "Una Brexit a misura di impresa" (Sole). In Arabia Saudita la scelta choc del re: cambia l'erede al trono. Riad sceglie le riforme (Sole). Ad Ankara la marcia del Gandhi turco spaventa Erodgan (Repubblica).
In cronaca la sorpresa della maturità, il poeta Caproni: poi terremoto, robot e il Boom (Messaggero). A Teramo dottoressa massacrata davanti all'ospedale: caccia allo stalker che aveva denunciato (Messaggero).

ITALIA-ECONOMIA
"L'Italia rispetti il Fiscal Compact" (Corriere). La decisione dell'Italia di ignorare le regole di finanza pubblica in vigore evocata da Gozi e da Gutgeld è vista con preoccupazione a Bruxelles. Lo ha lasciato intendere il vicepresidente della Commissione Dombrovskis: "La trasposizione del Fiscal compact nel diritto europeo è qualcosa che abbiamo concordato tutti dall'inizio". In Italia poi, il pareggio di bilancio è stato inserito in Costituzione. Il problema è economico (visto l'enorme debito pubblico italiano) e politico: altri governi avrebbero difficoltà a negoziare un piano comune di investimenti o altri impegni finanziari con un Paese col debito pubblico altissimo. Pochi vorrebbero farlo se l'Italia si rifiutasse di riconoscere il valore del Fiscal compact.
Concorrenza, legge da cambiare: tensione tra Renzi e Calenda. Su Messaggero e Sole il no del leader dem al tentativo di Gentiloni e Calenda di porre la fiducia sul disegno di legge sulla Concorrenza. L'annuncio verrà dato oggi in Commissione Finanze di Montecitorio ma la decisione è già presa. A sbarrare il passo al ddl 4 emendamenti della maggioranza.
"Gentiloni cambi rotta o la manovra la fa con Berlusconi": in un'intervista alla Stampa Speranza fissa i "desiderata" di Mdp per la prossima legge di bilancio. "Chiediamo una svolta sulle questioni economiche e sociali. Ripartire da investimenti per creare lavoro. Bisogna reintrodurre la tassa sulla prima casa per i redditi più alti".
Il bonus 80 euro divide ancora. "Più equità con gli 80 euro" certifica l'Istat, che prende in considerazione anche l'impatto sul reddito delle famiglie dell'aumento della 14esima per i pensionati e la parziale applicazione del Sia, il sostegno di inclusione attiva. Ma per l'Istat è in particolare il bonus da 80 euro che ha ridotto la disuguaglianza (dal 30,4 al 30,2%) e il rischio di povertà (dal 19,2% al 18,5%). Ma l'intervento pubblico si rivela positivo solo per il 56,6% di individui e famiglie con redditi molto bassi o nulli (Sole). Camusso all'Istat: "Più equità? E' un'affermazione di propaganda, visto che il nostro Paese si è impoverito" (Corriere). 

ITALIA-POLITICA
Roma, la Raggi si difende sul caso nomine: "Ho agito in buona fede e Grillo è con me" (Corriere in prima e p.8). La sindaca incassa l'appoggio del garante del Movimento, ma è isolata dai parlamentari (Stampa p.6). Di Battista ammette: "Sono stati commessi errori gravi: avevamo avvertito la Raggi, ma lei è andata avanti comunque". Per il Corriere (p.8) sembra iniziato lo smarcamento dalla sindaca per andare verso le elezioni politiche a separare le due strade.
Centrosinistra, Renzi invia Lotti a mediare con Pisapia, ma resiste l'asse tra l'ex sindaco di Milano e Mdp (Corriere p.10). Speranza alla Stampa (p.6): "Le alleanze si possono costruire su un progetto di Paese e quello espresso da Renzi negli ultimi anni non lo condividiamo. Il nostro obiettivo è costruire un centrosinistra in alternativa con le politiche fatte in questi anni". Per Repubblica (p.9) la divisione tra Pd e Mdp frena il centrosinistra in vista dei ballottaggi di domenica.
Centrodestra, Berlusconi a Porta a Porta ribadisce la sua posizione: "Candidabile o no, io sono in campo. Voglio andare oltre il 20%, penso di superare il 30%" (su tutti). Poi elogia Salvini per aver portato la Lega al 12%, ma avverte: "Lo devo contraddire, il primo partito di centrodestra a livello nazionale è Fi. Con la Lega e la Meloni si può andare d'accordo, ma avendo chiaro chi ha il ruolo centrale". Dall'ex premier l'attacco al M5S: "Sono incapaci nella vita, chi li vota è come loro", ma ammette che la sindaca di Roma, Raggi, non si deve dimettere per l'indagine sulle nomine, "semmai dovrebbe farlo per incapacità". Poi commenta anche le inchieste su Banca Etruria e Consip che coinvolgono i padri di Renzi e Boschi: "no a montare casi" dice Berlusconi. Intanto Gianni Letta chiede un'intesa al Pd per alleggerire il codice antimafia, ma Zanda e Finocchiaro chiudono: riforma strategica, si va avanti (Repubblica p.11). Fi contraria alle misure preventive per i casi di corruzione.

EUROPA
Migranti, il piano dell'Italia: "Non sbarchino solo da noi" (Stampa p.14). Oggi il vertice Ue: Roma vuole una gestione collegiale dei salvataggi in mare. Mogherini preme su Tusk:fare di più per aiutare i libici a pattugliare le coste. Tajani a Repubblica (p.16): "Basta accuse. Gentiloni non si lamenti ma convinca i leader Ue".
Macron vara il governo, Bayrou esce di scena (Messaggero p.11): inchieste e sospetti costringono quattro ministri a farsi da parte. Il nuovo governo è più tecnico, e più equilibrato al centro e a destra. Oggi il presidente sarà a Bruxelles per il vertice Ue. Su Corriere e Repubblica il colloquio di Macron ieri con i media: "La mia elezione fa rinascere l'Europa". Europa a cui attribuisce la missione storica di difendere la libertà e la democrazia. Una missione da adempiere puntando sul rilancio della coppia franco tedesca. E sul fronte politico interno: "Non credo nella demagogia, nel lusingare un popolo per dirgli quel che si aspetta, parlargli delle sue paure".
A Westminster Elisabetta senza corona (e senza Filippo) dopo 43 anni: "La priorità è uscire dalla Ue". La May, sempre più debole, promette una "Brexit a misura di imprese", tutelando il mondo dell'economia e della City (Sole p.5).

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