Commentario del 20.06.2017

IN PRIMA PAGINA
Il terrore in Europa, gli scenari di guerra in Siria in primo piano su tutti i giornali. A Londra attacco  alla moschea. Giorno di terrore nel cuore di Parigi (Repubblica, Sole). Londra ora teme la violenza anti Islam (Corriere, Messaggero). Tra Russia-Usa, battaglia sui cieli (Stampa). Gli Usa abbattono jet siriano. Mosca avverte: gli aerei americani ora sono potenziali bersagli (Sole, Messaggero). E a Bruxelles partono i negoziati sulla Brexit. Tra i Paesi Ue corsa alla conquista delle Agenzie (Sole).
Sul fronte interno ancora in primo piano il caso Consip: guerra di mozioni per azzerare i vertici (Messaggero), l'ad Marroni resiste (Repubblica), maggioranza in bilico (Stampa). In prospettiva: Berlusconi vuole candidarsi (Stampa), Calenda si smarca da Renzi (Corriere). Verdini al Corriere rivela: "Renzi voleva Gentiloni fragile, pensava solo alle urne. Berlusconi non vuole fare la lista con Salvini".
Sul fronte economico, da Calenda la linea sulle tasse: "Priorità alla riduzione del carico fiscale sulle imprese" (Sole). Ma da oggi aumento delle accise sulle sigarette. Sul Messaggero le trattative sul contratto degli statali: primo scoglio, il salario accessorio.
In cronaca l'allarme terremoto: ricostruzione nel caos (Repubblica), lavori solo in 32 case (Corriere).

ITALIA-ECONOMIA
"Taglio delle tasse, priorità alle imprese" (Sole p.2, Messaggero p.16): così Calenda davanti alla platea di Confesercenti ribadisce la linea del governo in vista della prossima legge di Bilancio. Un intervento fiscale a favore delle imprese è considerato più sostenibile ed efficace rispetto a un taglio generalizzato dell'Irpef. Calenda archivia anche la logica del "bonus": "Meglio che un politico venga qui a dire che leva 50 euro a tutti l'anno con la prossima manovra? Secondo voi così si rilanciano i consumi?". Calenda duro anche sui decimali di crescita: "Che sia lo 0,99% o l'1,3% il nostro lavoro non cambia perché il recupero dei 50 mld di euro di consumi persi per la crisi non cambia". Dai commercianti di Confesercenti la richiesta di un patto sui salari per detassare gli incrementi retributivi. Il Sole (p.2) conferma che il governo lavora a un taglio del cuneo fiscale di 15-20 punti per i giovani neo assunti. Boccia (Confindustria): "Noi avevamo proposto l'azzeramento per 3 anni: vedremo se quella del governo è in linea con le nostre aspettative o è più timida".
Sul Messaggero (p.15) l'avvio della trattativa per il contratto degli statali: primo nodo, il salario accessorio. Per il governo nell'aumento da 85 euro lordi mensili dovrà essere ricompreso anche il salario accessorio. I sindacati non sono d'accordo e chiedono che i soldi vengano tutti destinati alla parte fissa dello stipendio. Parti convocate dall'Aran la settimana prossima.
Intanto continua la corsa all'uscita anticipata verso la pensione: tra Ape social e "precoci" oltre 8 mila le domande presentate all'Inps (Messaggero p.15).

ITALIA-POLITICA
Ancora in primo piano il caso Consip: guerra di mozioni per azzerare i vertici (Messaggero), l'ad Marroni resiste (Repubblica), maggioranza in bilico (Stampa). Sei mozioni al Senato sull'affaire che coinvolge i manager della spa e il ministro Lotti. Senza Mdp – che chiede le dimissioni del ministro dello Sport – l'asse Pd-Ap rischia di andare sotto (Repubblica in prima e p.10). Ma Fi e Ala sono pronte al soccorso (Repubblica p.10). Per la Stampa (p.7) Renzi chiede soccorso a Padoan in aula, il ministro notificherà le dimissioni del cda per frenare la discussione.
Altro tema caldo, lo ius soli. Alfano annuncia il sì ma chiede correttivi (Stampa in prima e p.6). Giornale: ci vende agli scafisti per salvarsi la poltrona. Galletti ad Avvenire rilancia: "il testo va bene così, basta rinvii: l'integrazione è l'unica strada". Lega pronta alle barricate, Calderoli alla Stampa (p.6): "E' una norma elettorale in vista dei ballottaggi. Faremo il possibile per non farla passare". L'opposizione allo ius soli avvicina Lega e M5S. Il leghista Giorgetti a Italia Oggi (p.9): "La Lega è compatibile con il M5S: apertura al dialogo con i grillini e con il loro elettorato perchè sono contrari a come opera il governo Pd, così come noi". Di Maio gela: "Nessuna intenzione di far parte di un Movimento che si allea con la Lega" (Avvenire p.10).
Sulla Stampa il piano di Berlusconi per ricandidarsi alle prossime politiche: pronto "L'Albero delle libertà". Una sfida alla Corte di Strasburgo ma anche alle nuove leve del partito. Gelido Toti: "Non lo riconosco più: se vorrà venire a Genova per i ballottaggi sarà benvenuto ma prima corregga la linea su Salvini". Sul Corriere parla Denis Verdini: "Renzi – spiega – mi disse di non entrare nel governo Gentiloni perchè voleva un governo fragile. Era convinto di andare ad elezioni a giugno". Per Verdini "le elezioni sono l'unica cosa che interessa al segretario Pd, mentre a Berlusconi interessa solo non fare la lista con Salvini". Ciò nonostante "Renzi resta l'unica speranza per questo Paese, bisogna aiutarlo a non rintanarsi nel Pd e a sinistra".
Intanto Calenda si smarca da Renzi (Corriere). L'ennesima riprova dall'intervento del ministro ieri all'assemblea di Confesercenti, nel quale è tornato a chiedere il voto di fiducia sul ddl Concorrenza e ha rimarcato la distanza da Renzi, sostenendo che la prossima finanziaria dovrà concentrarsi sulla riduzione delle tasse alle imprese e non dell'Irpef, che i bonus non rilanciano i consumi e che serve il rilancio dei corpi intermedi per governare il Paese (Corriere in prima e p.11).

EUROPA
Giornata ad altissima tensione nelle capitali europee. A Londra Van lanciato contro un gruppo di musulmani fuori dalla moschea (Repubblica p.6): al volante un gallese forse xenofobo, protetto a stento dal linciaggio dall'imam. Londra ora teme la violenza anti Islam (Corriere). Sugli Champs Elisées assalto al furgone della polizia di un franco-tunisino, poi abbattuto dalla Gendarmeria. Nell'auto un kalashnikov, due pistole e una bombola di gas (Repubblica p.7).
A Bruxelles trattative sulla Brexit al via. Ottimismo ma strada in salita (Messaggero). Londra insiste su una versione "hard" (Repubblica). Il negoziatore Davis: "Lasceremo il mercato comune e l'Unione doganale". Schiarita sui diritti dei residenti europei: giovedì la May presenterà la sua proposta. Lo scoglio principale resta l'assegno in uscita a carico dei britannici – almeno 60 mld chiesti dalla Ue per onorare gli impegni presi fin qui – e la questione del confine irlandese, dove potrebbero riaccendersi le tensioni. Tappe successive del negoziato, gli accordi commerciali e l'accesso della City al mercato finanziario europeo. Per Libero la Brexit non ci farà male: l'Italia subirà al massimo dazi del 5% sui suoi prodotti. Sarà semmai un dramma per Berlino e per Parigi: per questo la Commissione vuole far fuori la May. Sul Sole e MF la partita delle agenzie europee: Milano punta ad accaparrarsi l'Ema (l'Agenzia Europea per i medicinali) grazie al peso dell'industria farmaceutica italiana. Per l'Eba (l'Autorità Bancaria Europea) sembra favorita Francoforte, già sede della Bce. Ma quasi tutti i Paesi si sono candidati per ospitare le agenzie.

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