Commentario del 28.04.2017

IN PRIMA PAGINA
Politica in primo piano, Prodi e i leader contro Renzi (Corriere e altri). Franceschini a Repubblica: "Qualcosa si è rotto". Su tutti i risvolti dell'inchiesta Consip: indagati Woodcock e Sciarelli per "fuga di notizie su Lotti e Del Sette". Intanto, nuovo vertice Consip: Cannarsa ad, Basso presidente (Sole). In primo piano sulla Stampa l'emergenza migranti: allarme sbarchi, il governo pensa a mini-tendopoli (Stampa). Ampio spazio sulle prime pagine alla multa record Ue a Google per lo shopping online (Sole e tutti). Dal colosso si dicono "pronti a impugnare il verdetto europeo" (Corriere). La Stampa: il duello che cambierà la storia del web. "Grazie a noi calano i prezzi" dice l'economista dell'azienda al Corriere, ma Mario Monti spiega: "Autorità rigide verso gli abusi". In Italia, intanto, la Corte dei Conti: la spending review non frena la corsa della spesa (Sole).
Si continua a parlare anche di Banche Venete: Bad bank ma non troppo (MF). Gros Pietro al Messaggero: "Abbiamo scongiurato il disastro". Fatto parla di "salasso" per le Venete: ecco chi dobbiamo ringraziare. E Libero attacca: regalata l'impunità ai killer delle Popolari.

ITALIA-ECONOMIA
La Corte dei Conti gela il governo: "La spending review non funziona" (Repubblica p.11, Sole p.5 e altri). A pochi giorni dal rapporto di Palazzo Chigi, i pm contabili parlano di "misure che non hanno prodotto risultati di contenimento del livello complessivo della spesa. Perciò – ha detto il presidente delle Sezioni Riunite Angelo Buscema, in occasione della 'Relazione sul Rendiconto generale dello Stato – resta ancora attuale la necessità di una revisione di quanto può essere a carico dello Stato". Guardando agli elementi critici, la Corte dei Conti segnala come il debito pubblico resti "l'elemento di maggiore vulnerabilità" e segnala il "devastante peso della corruzione che affligge il sistema". Mentre i pm contabili mettono nel mirino il sistema Consip, da cui – nonostante i progressi – resta fuori il 64,5% degli acquisti di beni e servizi per il funzionamento dei ministeri, Palazzo Chigi pronto al decreto che impone ai ministeri di ridurre il budget fino a 1,2 mld.
Lavoro. Repubblica (p.11) intervista Leonardi, consigliere economico di Palazzo Chigi: "Per completare il Jobs Act occorre tagliare il costo del lavoro e rendere il contratto a tempo indeterminato meno caro, a partire dai giovani. Pensiamo – dice – di dimezzare i contributi per tre anni a chi assume con un contratto a tutele crescenti un under 35". Il costo della misura è di meno di un mld nei primi due anni, poi si potrà arrivare a 1,5 – 2 mld, spiega Leonardi. Spazio, nell'intervista, anche al tema voucher: "Quando sarà attiva la piattaforma Inps si potrà confermare online il lavoro svolto. Così il datore di lavoro non potrà più revocarlo entro tre giorni. Così i ricatti saranno molto inferiori rispetto ai buoni cartacei". Intanto, Messaggero (p.19) riporta i dati della nota congiunta del ministero del Lavoro, Inps, Istat e Inail che mostrano il balzo dei contratti a chiamata dopo l'addio ai voucher: + 13,1% nel primo trimestre dell'anno. Forte aumento del ricorso ai lavoratori somministrati: +22,4%.

ITALIA-POLITICA
Prodi e i leader Pd attaccano Renzi. "Sposterò la tenda lontano dal Pd" ha rivelato il Prodi (su tutti). Dal professore a Sala, da Franceschini a Delrio, l'accusa al segretario di essere troppo divisivo. "Pd nato per unire, non per dividere. Si è rotto qualcosa con il Paese, così ci consegniamo a Grillo" confessa Franceschini a Repubblica (in prima e p.3). Il segretario dem sull'assalto alla premiership: "Mio passo indietro e alleanza con la sinistra? Contiamoci in Direzione, non vi segue nessuno" (Messaggero p.5). Dall'entourage di Renzi temono una "congiura" (Repubblica p.2) e si chiudono nel fortino, pronti a nuovi attacchi (Corriere p.8). Fassino al QN (p.5): "Le divisioni non conquistano mai consenso. C'è da ricostruire un rapporto di credibilità tra cittadini e partito territorio per territorio". Arturo Parisi a Repubblica (p.4): "Serve una mediazione e fare una coalizione". Renzi scettico: "Coalizioni? Sono un ritorno al passato". Bersani al Corriere: "Dem vadano dove li porta il cuore. Noi lavoriamo per un nuovo soggetto alternativo e sfidante sul M5S".
Centrodestra, per il capogruppo del Ppe Weber al Messaggero (p.11) "è Fi la guida naturale del centrodestra italiano. Fi una forza di centro pro-Europa, è il modello vincente". Restano le divisioni tra Salvini e Berlusconi. Il segretario della Lega si candida a premier e attacca il leader di Fi: "strizza l'occhio a Renzi" (Corriere p.11). "Quelle di Salvini sono intemperanze giovanili, il leader è chi prende più voti" spiega Brunetta al Mattino (p.11). La Meloni: "infantile giocare a chi è il capo". Brunetta anche al Foglio (p.7): "Stabilire programma e regole per costruire una proposta che abbia come fine un centrodestra unito e di governo". Ma Berlusconi riapre il tavolo sul proporzionale: mossa anti-Salvini, che dice no al modello proporzionale (Messaggero). Intanto prova a riorganizzarsi l'area di centro. Lupi al Corriere (p.11): "Dobbiamo costruire una larga area autonoma. Berlusconi che dice di pensare a un centrodestra moderato e liberale è musica per le nostre orecchie. E' il nostro progetto, ma il problema è che c'è Salvini".
Consip, nel mirino il pm Woodcock e la giornalista di Rai3 Sciarelli, per rivelazione di segreto d'ufficio (su tutti). Secondo i pm di Roma la giornalista Rai avrebbe fatto da tramite tra il magistrato e il giornalista del Fatto, Marco Lillo, che sul Fatto (p.2) fornisce la sua versione: "La Procura sbaglia: Woodcock e la Sciarelli non sono le mie fonti". Ferrara (Foglio p.1): non si può essere indifferenti, uomini delle legge sono accusati di aver usato i loro poteri per cacciare un capo del governo. Intanto, Consip volta pagina: rinnovati i vertici, il nuovo ad sarà l'attuale numero uno di Sogei, Cannarsa. Roberto Basso presidente (Messaggero p.9 e tutti).

EUROPA
A Google multa record dall'Europa: 2,4 mld di sanzione per aver favorito i propri servizi di shopping (Corriere e tutti). La Commissaria Ue alla Concorrenza, Vestager, a MF (p.3): "Il gruppo è dominante e abusa di questa posizione per promuovere se stesso e degradare i principali competitor, che sono mediamente confinati alla quarta pagina nella versione desktop. Irregolarità in atto dal 2008, ma non c'è nessuna presa di mira verso le società americane". Pitruzzella, capo dell'Antitrust italiano, al Messaggero (p.3): "L'Ue non vuole colpire la posizione dominante. Va sanzionato chi sfrutta una situazione di controllo per bloccare l'innovazione di altri". Repubblica (p.13): oltre a Google, Amazon, Facebook, Apple e Ebay dominano i nostri consumi e sono i registi occulti degli acquisti degli utenti. L'Ue prova a porre limiti. Per il Sole (p.2) si amplia il fronte Usa-Ue: relazione in crisi tra dazi, Nato, clima, fisco dei big dell'hi-tech e dieselgate. Mario Monti al Corriere (in prima e p.3): "Senza il lavoro dell'Ue e della Commissione i piccoli Stati nazionali sarebbero facili bocconi delle multinazionali". A difendere il colosso americano è Hal Varin, capoeconomista di Google che al Corriere (in prima e p.3) dice: "Grazie a noi i prezzi dei servizi sono scesi, molte aziende possono eliminare i costi fissi dell'ingresso in un nuovo mercato".
Dalla Russia all'Europa: attacco hacker globale, colpita anche Cernobyl (Messaggero e tutti): tra i bersagli del virus Petya anche le società petrolifere di Mosca, poi Ucraina, Gran Bretagna e Francia. Nel mirino i server delle aziende. Chiesto un riscatto in bitcoin. Il malware anche l'Italia: problemi ai server dello studio internazionale DLA Piper (Sole). Gli esperti: "virus devastanti" (Corriere).
Brexit, sul Messaggero (p.14) parla l'ambasciatore della Gran Bretagna in Italia, Jill Morris: "Per gli europei nessun danno dall'uscita di Londra. Per i cittadini Ue residenti non cambia nulla, per chi arriverà dopo il 2019 vedremo". Sulla trattativa dice: "Io non dico né hard, né soft, ma solo Brexit. Vogliamo che la partnership con l'Ue sia la più stretta che l'Ue abbia mai avuto con un Paese terzo".

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