Commentario del 5.02.2020

PRIME PAGINE
Virus. Cina, la fuga degli stranieri (Corriere). Fuga dalla Cina, gli italiani per ora no (Repubblica, Messaggero). Il mea culpa di Xi: "Commessi gravi errori". Pechino: Roma esagera (Stampa). Il mondo: "Lasciate la Cina". E l'Italia perde 4,5 miliardi (Giornale). Paura allo Spallanzani: peggiorano i due cinesi ricoverati a Roma. "Prognosi riservata" (Tempo e altri).
Politica. Ultimatum prescrizione (Repubblica). Scontro anche sul rinvio e arrivano le prime critiche a Bonafede (Stampa). La rete segreta della Lega per accreditarsi con i moderati (Corriere). Vitalizi, la Casellati conferma i giudici in conflitto d'interessi (Fatto). Meloni: il centrodestra all'estero non fa più paura (Avvenire).
Open Arms, l'accusa dei pm: Salvini decise da solo e contro il governo (Repubblica). Salvini nei guai su Open Arms. Abuso di potere (Notizia Giornale). Ong, Conte litigò con Salvini: "Fai sbarcare quei bambini" (Fatto). Ecco tutte le carte per arrestare Salvini (Giornale).
Riforma del Fisco tra idee e (poche) risorse (Corriere). Cade il bluff, aumentano l'Iva (Verità).
Giustizia. Thyssen, i 2 manager colpevoli sconteranno 5 anni in Germania (Stampa e altri). La vera barbarie: si prescrivono i veleni dell'Ilva, nessun giudizio sull'ex commissario Bondi (Fatto).

ECONOMIA
Ex Ilva, Conte vede Mittal a Londra: restano i nodi esuberi e quota statale (Stampa p.5 e altri). Governo e sindacati non possono accettare più di 2mila esuberi, l'azienda ne chiede 3500, mentre la forchetta dell'intervento pubblico su cui si ragiona è tra il 30 e il 40%, ma tutto dipende dal valore attribuito all'azienda, al quale sottrarre ciò che lo Stato sconterà ai Mittal sul costo di affitto degli stabilimenti. Repubblica (p.20) parla di "tempi supplementari" su Ilva, mentre Messaggero (p.7) segnala il digelo tra Conte e Mittal, ma anche lo "strappo" al tavolo tecnico, con l'advisor del governo che a Roma fa saltare il vertice dopo una mail dei legali di Am. Per il Messaggero troppi "stop and go" frenano il negoziato. Prima intesa politica, tre giorni per il negoziato – scrive il Sole (p.7) -. L'obiettivo, ha ribadito Conte, è raggiungere un accordo quadro entro la scadenza del 7 febbraio, quando è fissata l'udienza al Tribunale di Milano sul ricorso presentato dai commissari contro il recesso della multinazionale dalla gestione del sito siderurgico. Il premier ha riconosciuto che "in Tribunale bisogna andarci, ma sarebbe bene arrivarci con un accordo", riscontrando l'esistenza di obiettivi condivisi: "Ci siamo soffermati molto anche su aspetti tecnici per quanto riguarda la transizione energetica - ha aggiunto -. Vogliamo che questo sia uno degli stabilimenti più innovativi al mondo per la transizione industriale ed energetica".
Riforma dell'Irpef, Messaggero (p.15) segnala il via al confronto sulla riforma fiscale: Irpef semplice e meno progressiva è l'obiettivo, anche se le ipotesi allo studio sono molte. "Ridurre le tasse a qualcuno, non alzarle a nessuno" è il mantra del ministro dell'Economia Gualtieri. Ma
Verità (in prima e p.3) segnala come il possibile taglio di 10 mld nasconda un aumento dell'Iva. Lo slogan "semplificazione e riduzione delle tasse" è un bluff, perchè l'esecutivo ha deciso di "rimodulare" l'imposta sul valore aggiunto per finanziare il taglio dell'Irpef.

POLITICA
Scontro sulla prescrizione in primo piano. Corriere (p.8) riporta lo sfogo del premier: "Basta con il muro contro muro". Conte avverte Iv, M5S e Pd. La Lega intanto presenta un piano anti-riforma simile a quello di FI. A Repubblica (in prima ep.8) parla Renzi: "Sfiducia a Bonafede? Molleranno prima, perché non hanno la maggioranza. Combatto il giustizialismo. Spero che il Pd non sia succube dei 5S. Inaccettabile mediazione di Conte, deve cambiare passo". E la renziana Annibali al Corriere (p.8) sull'ipotesi di voto sulla proposta dell'azzurro Costa, dice: "Cerchiamo vie diverse dall'opposizione, ma nulla è scontato. Inviterei ad essere un po' più seri quando ci si occupa di giustizia e non pensare solo a difendere le bandierine piantate sul terreno". Intanto i ministri pentastellati "governisti" premono per una mediazione mentre i dimaiani sono per tenere il punto. Zingaretti invita: "Basta con l'immobilismo" (Repubblica, p.8). Per il Sole (p.6) sulla prescrizione cresce l'ipotesi di un rinvio. Ma la Stampa (in prima e p.7) segnala lo scontro anche sul rinvio ed arrivano le prime critiche grilline a Bonafede. Il Guardasigilli è accerchiato, convinto che sia meglio, come avvenuto per la Tav, lasciare decidere il Parlamento. Il Colle: basta guerriglia, i partiti trovino una mediazione (Messaggero, p.6). Il segretario dem Zingaretti, intervistato da Panorama (p.16-19) dice: "Serve un governo più utile all'Italia, questo è l'interesse del Pd. Non si governa da avversari. E' importante parlare con una sola voce per ridare all'Italia un futuro migliore del presente. Io non sono del M5S, ma quando fai parte di una maggioranza ti devi caricare sulle spalle il dovere di trovare un compromesso per fare dei passi avanti".
Caso Open Arms, le carte che accusano Salvini: "Agì da solo e contro il governo" (Repubblica p.12 e tutti). Nella richiesta di autorizzazione al processo per Salvini si sottolinea come lo stop ai migranti non fu un atto politico (Messaggero p.9). Secondo le 114 pagine del Tribunale di Palermo, Conte e l'esecutivo non condivisero le scelte dell'ex ministro dell'Interno sulla Open Arms. Salvini nei guai per le mail scambiate con Conte (Stampa p.6): a Ferragosto 2019, col governo in bilico, il premier chiedeva di far sbarcare la nave e di dare almeno "assistenza e tutela ai minori presenti". Ma Libero (p.9) rilancia: oltre a Salvini, va processato Conte. Anche il premier bloccò per 10 giorni l'approdo di una nave Ong, la Ocean Viking a ottobre.

ESTERI
Virus, fuga dalla Cina. Parigi, Berlino e Londra: "Se potete tornate a casa" (Repubblica in prima e p.2 e tutti). Il virus spaventa i governi (Corriere p.2). I Paesi Ue richiamano i loro cittadini dalla Cina, e Pechino ci bacchetta, dicendo "no" a risposte esagerate (Messaggero p.2). Xi Jinping fa mea culpa: "Siamo stati deboli, è un duro test per noi" (Stampa in prima e p.4). L'Italia per ora esclude nuovi rimpatri, frenata dopo i voli bloccati senza preavviso, ma gli italiani bloccati in Cina chiedono aiuto: "Non riusciamo ad andarcene" (su tutti). A spaventare, più della crisi sanitaria, è l'isolamento del Paese, che reagisce con irritazione. Intanto, si registra giù l'effetto virus sul comparto auto. E soffre anche la moda: sfilate senza i cinesi (Sole in prima e p.2-3). Interruzioni nella catena globale delle forniture e automotive in affanno, mentre alle sfilate milanesi saranno assenti mille buyer di Pechino. Trema anche il turismo, ma scende il prezzo della benzina (Repubblica p.7). Con lo stop ai viaggi – calcola il Giornale (p.12) – perdite fino a 4,5 mld. In Italia, si aggravano le condizioni dei due turisti cinesi ricoverati allo Spallanzani: trasferiti in terapia intensiva, cure anche con farmaci sperimentali (su tutti). Ed è polemica sulle scuole, dopo l'iniziativa dei governatori del Nord. Il ministero registra gli alunni tornati dalla Cina (Messaggero p.5). Il presidente del Veneto Zaia al Corriere (p.6) dice: "Non è politica, per la prevenzione serve l'isolamento. Non c'entrano né i Paesi né le razze, chiediamo un piccolo supplemento di prudenza". Ma il capo della Protezione civile Borrelli al Corriere replica: "Per gli esperti non c'è ragione di preoccuparsi". Ma Libero (p.5) attacca: assurdo che gli italiani tornati da Wuhan siano in quarantena e le scuole siano aperte ai cinesi.
Usa, falsa partenza per i dem: le primarie in Iowa sono un disastro. Spoglio in ritardo e Trump gongola: "Come quando sono al governo" (Repubblica p.14 e tutti). Al primo appuntamento si inceppa il sistema: i risultati slittano, ma poi arrivanoi primi dati ufficiali.Buttigieg e Sanders cantano vittoria, bocciato Biden, mentre per il presidente è record di gradimento (Stampa p.8).

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