Commentario del 14.02.2020

PRIME PAGINE
Alta tensione tra Renzi e Conte (Corriere). Conte-Renzi, governo in bilico (Stampa). Maggioranza allo sbando (Repubblica). Conte e Renzi a un passo dalla crisi (QN). Capolinea Conte (Giornale). Il Colle: se salta tutto, un governo ponte che porti alle urne. Ipotesi Lamorgese (Messaggero). Parla Giorgetti: "La Lega è affidabile, mai via dall'euro e dall'Europa" (Corriere). Casellati: "I commissari sui vitalizi adesso valutino se dimettersi" (Messaggero). La bomba di Di Pietro: "Sul caso Gregoretti premier colpevole, rischia più di Salvini" (Giornale).
Economia. Statali, aumenti da cento euro nei nuovi contratti 2019-2021 (Messaggero). Pensioni, il taglio continua (QN). Altro che flop: il Reddito spinge i consumi e il Pil (Fatto, Notizia Giornale). Piovono tasse su Pc e cellulari: colpo di mano di Franceschini (Verità).
"Addio virus". La festa dei cinesi in ospedale (Repubblica). La Cina critica l'Italia, poi Mattarella e Xi rilanciano l'amicizia (Corriere). Virus, scudo della Ue: piano frontiere chiuse se scatta l'emergenza (Messaggero).
Usa, sfida Trump-Bloomberg su Twitter: "Piccoletto". "Pagliaccio" (Stampa). Iran, il leader riformista: "I pasdaran vogliono il potere assoluto" (Stampa). Elicotteri presi a prestito e tank bloccati: l'esercito di Merkel finisce kaputt (Fatto).

ECONOMIA
Crescita, Italia ultima nella Ue: "Aumentati i rischi al ribasso" (Repubblica p.26 e tutti). Per il 2020 la Commissione europea stima un incremento del Pil solo dello 0,3%, mentre l'Eurozona procede per l'1,2%. Cautela al Mef: "Pesano fattori temporanei, per dati più certi bisogna aspettare il Def di aprile" (Sole p.3). "Siamo gli unici con il Pil sotto l'1%" titola il Giornale (p.6). Rallentano anche Francia e Germania, ora crescono i timori di possibili nuovi rallentamenti per effetto del coronavirus (Messaggero p.10 e tutti). Dal Tesoro puntano sulla necessità di mettere i conti al sicuro, difficile però ora centrare l'obiettivo di crescita allo 0,6%. E il ministro Gualtieri spiega: "Mettere in sicurezza i conti, come abbiamo fatto, è solo la prima fase. Abbiamo preso un Paese fermo, fragile ed esposto agli andamenti del ciclo economico. La tendenza recente degli indicatori qualitativi di fiducia suggetisce una tendenza al rialzo del ciclo" (Stampa p.5). Libero (p.18) attacca: solo il governo vede la ripartenza dell'Italia. La Commissione Ue taglia ancora le stime sul Pil e invita il governo a mettere in atto politiche espansive. Sole (in prima e p.6) intervista il responsabile di Moody's per l'Italia, Kathrin Muehlbronner: "Attualmente il rating "BBa3" è adeguato per un Paese come l'Italia, che ha punti di forza, ma anche punti di debolezza. I fattori che ci potrebbero spingere a un declassamento sono almeno tre: se aumentassero i rischi di una crisi di liquidità in cui il Governo avesse difficoltà nel rifinanziamento del debito; se venissero varate politiche fiscali in grado di aumentare il debito pubblico;: se dovesse aumentare il rischio che l'Italia possa uscire dall'euro".
Intanto, si guarda alle misure per crescita e lavoro. Ipotesi mini Ires per le imprese che tornano a produrre in Italia (Sole p.3), ma si lavora anche sull'incremento del bonus ricerca e su un programma nuovo per la finanza alternativa. Resta anche il tema del salario minimo: la ministra Catalfo rilancia i nove euro l'ora, ma è tensione con il Pd (Sole p.3). Intanto, il presidente dell'Agenzia Politiche del Lavoro, Domenico Parisi, alla Stampa (p.6) rivendica: "Il reddito di cittadinanza non è una misura pensata per aumentare il Pil, ma per contrastare la povertà e riattivare le persone per avere un lavoro. Se parlare di risultati significa che tutte le persone hanno avuto un lavoro, non posso dire che siano stati raggiunti. Se invece guardiamo all'impatto sul sostegno al reddito per famiglie in condizioni di povertà senza dubbio, come detto anche dall'Inps".

POLITICA
In primo piano l'alta tensione tra Renzi e Conte (Corriere e tutti). Strappo sulla giustizia, nel governo è lite infinita con Italia viva che diserta il Consiglio dei ministri. Il premier: "Opposizione maleducata, basta ricatti". La replica di Renzi: "Se cerca un'altra maggioranza gli do una mano". Qui viene giù tutto – avverte Repubblica (in apertura e p.2) -: il governo balla, Conte sfida Renzi e punta a sostituire Italia viva con un gruppo di responsabili e una nuova fiducia alle Camere. Secondo il Messaggero (p.5) sarebbero le 400 nomine la posta in palio: dietro il duello, l'ex premier tagliato fuori dalle nomine. Il Giornale (in prima e p.3) vede Conte al capolinea: ora vuole salire al Quirinale per tentare una verifica lampo. Il premier sente Mattarella: "Ora la resa dei conti, così non si va avanti" (Stampa p.3). Tra i dem cresce il timore per la strategia di Renzi: "Vuole fare come con Letta – dice Zingaretti -. Lo fermeremo" (Repubblica p.4). E il premier – scrive il Fatto (p.3) –, che non vuole fare la fine di Enrico Letta, avverte: "Basta farsi logorare". Renzi però punta alla sfiducia di Bonafede e suggerisce Gualtieri o Draghi premier – scrivono Corriere, Repubblica e altri -: la rottura con Conte appare insanabile e punta a un nuovo governo, convinto che non si andrà a votare. Ma quel che è certo - scrive Repubblica (p.3) – è che nessuno dei contendenti vuole le urne, con Renzi che farà di tutto per evitare un nuovo bipolarismo che cancelli il suo progetto. La viceministra Pd Ascani a Repubblica: "Italia viva stenta e Renzi cerca visibilità, ma alla fine non romperà". Quirinale, preoccupato dalla possibile crisi, detta la linea: se salta tutto, un governo che porti al voto (Messaggero p.3). Per il Corriere (p.3) niente urne, in caso di crisi, prima dell'autunno. Salvini ora aspetta la crisi e dice: "La maggioranza è allo sbando. Sono uniti solo per processarmi" (Stampa p.2). Libero (p.5) vede il segretario del Carroccio pronto a saltare sopra la crisi di governo. Lega alla svolta moderata, con il numero due Giorgetti che al Corriere (p.7) dice: "Lavoriamo per portare il nostro leader a Palazzo Chigi. Per riuscirci servono consenso elettorale e capacità di interloquire con il potere nelle sue sedi internazionali, e qui dobbiamo imparare dai nostri errori". tempo. Rinchiudersi nella Bastiglia come fa il governo Conte non servirà".

ESTERI
Coronavirus, appello dell'ambasciata cinese: basta insulti (Corriere p.10). E Mattarella rilancia l'amicizia con Pechino. Il capo dello Stato al concerto di solidarietà: fiducia nella Cina. Messaggero (p.8) sottolinea il ringraziamento di Xi a Mattarella: "Commosso per la sua amicizia". Il leader cinese spiega: "Vinceremo la battaglia". Secondo il Fatto (p.14) diversa la posizione Usa: "La Cina non è trasparente sui contagi", e intanto l'Ue teme per il Pil. Pechino rivede i criteri per il conteggio: boom di casi. Il consigliere di Trump: "Temiamo per la salute del popolo cinese".Intanto è boom di casi in Cina: sono 15mila. Xi decapita i vertici del partito a Wuhan (Stampa p.9 e altri), giorno boom per morti e contagi. Il presidente cinese punisce i funzionari locali perché hanno sottovalutato le fasi iniziali di sviluppo dell'epidemia. Anche secondo il Giornale (p.12) la Cina truccava i dati: ora è boom di contagi, e via i vertici del partito. Cambia la classificazione, spuntano migliaia di malati in più. Pechino silura i responsabili.
Il Corriere lancia l'interrogativo: si può prevedere quanto ancora durerà l'epidemia e se potrà tornare? Secondo alcuni specialisti, il picco in Cina è previsto entro fine febbraio, poi dovrebbe esserci una graduale flessione dei casi. L'Europa studia il piano di emergenza: blocco delle frontiere. Vertice a Bruxelles dei ministri della Salute: passa un documento di 15 punti. Tracciabilità dei passeggeri in arrivo dalle aree a rischio e verifiche sui contatti.
Libia, incontro tra Di Maio e Haftar: "Ora sbloccate il petrolio" (Messaggero p.10). Il ministro degli Esteri insiste per una soluzione diplomatica della crisi: "Stop agli scontri armati". Invito pressante a riaprire tutti i terminali, l'Eni ha dovuto dimezzare la produzione. Secondo la Stampa (p.10) in Libia i turchi fermano l'avanzata di Haftar, e il generale promette la tregua a Di Maio. Il ministro degli Esteri a Bengasi: "Bloccando i pozzi petroliferi affamate la popolazione".
Gran Bretagna Johnson caccia il ministro dell'Economia: sterlina su. Lo segnala il Messaggero (p.11), mentre il Corriere (p.12) parla di "rimpasto choc". Il suo vice David costretto a lasciare.

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