Commentario del 11.02.2020

PRIME PAGINE
Coronavirus. Virus, nuovi controlli in Italia: allerta dell'Oms sui contagi nel mondo (Corriere, Stampa). Xi in pubblico con la mascherina: "Epidemia grave, ma ce la faremo" (Repubblica, QN). Effetto virus, aiuti alle imprese che hanno rapporti con la Cina (Messaggero). Il virus giallo ci manda al verde (Tempo). Burioni: "Altro che razzismo, la quarantena salva vite" (Tempo).
Politica. Sulla prescrizione, Renzi minaccia di sfiduciare Bonafede. L'ira di Conte: no ai ricatti (Corriere, Sole). Italia Viva sfiducia Bonafede. Conte a Renzi se vuoi vattene (Stampa). Renzi sfida Bonafede: il governo è in bilico (Avvenire).
Economia. Effetto giallorossi: crolla la produzione (Giornale). Industria, Italia sottozero: crollo della produzione, -4,3% a dicembre (Repubblica). Di Maio: "Subito 300 milioni per sostenere l'export" (Sole). Pensioni più flessibili con penalizzazioni: duello sul contributivo (Messaggero).
Esteri. Angela Merkel senza l'erede: si dimette la Kramp-Karrembauer (Corriere). AKK lascia la presidenza Cdu (Sole). Germania divisa, ora è corsa a tre (Stampa, Repubblica e altri).
Ponte Morandi, parla Renzo Piano: "Capaci di opere straordinarie" (Stampa).

ECONOMIA
Industria, Italia sottozero (Repubblica in apertura e tutti). I dati Istat segnalano il -4,3% della produzione industriale a dicembre 2019 rispetto all'anno precedente, per la prima volta l'intero anno ha accumulato un calo della produzione (-1,3%) sui dodici mesi precedenti. Produzione mai così giù da sei anni, segnala il Corriere (p.22), che registra anche la frenata del comparto auto (-13.9%). Ma vanno male tutti i settori: uniche eccezioni elettronica e alimentare (Sole p.3). La Verità (in prima e p.6) parla di "disastro giallorosso" per i dati della produzione industriale: le tasse giallorosse abbattono l'economia. Pesano i dazi e la mancanza di investimenti, ora è allarme per gli effetti del coronavirus sulle aziende. L'ex ministro e presidente Istat Giovannini a Repubblica (p.2): "Siamo un Paese senza progetto. C'è da tempo un clima generale di incertezza, a cui si sono aggiunte le tensioni internazionali". Per gli effetti del virus sulla crescita, in arrivo misure di sostegno alle imprese (Messaggero p.5): vertice a Palazzo Chigi per affrontare la crisi, mobilitata Sace-Simest per favorire l'export. A rischio 13 mld di export, piano del governo per scuotere l'economia (Stampa p.4). "E' come un terremoto": un decreto anti-virus per aiutare le imprese (Repubblica p.3). Il ministro degli Esteri Di Maio al Sole (in prima e p.4) spiega: "Per chi esporta in Cina il programma promozionale Ice per il 2020, che prevede investimenti promozionali per circa 20 mln, non subirà variazioni. Il rallentamento dell'economia cinese e il coronavirus potranno creare rallentamenti all'economia mondiale. Ma sarà soprattutto la nostra componente export che ci consentirà, attraverso una mirata diversificazione di mercati, di attutire questo fenomeno. Bisogna intensificare l'impegno verso i principali mercati Ue, gli Usa, India, Messico, Giappone, Paesi del Golfo". Nel frattempo, il Sole (in prima e p.2) riporta le stime sulla crescita 2020 riviste al ribasso dall'ufficio parlamentare di bilancio: i tecnici dell'Authority non vedono il rimbalzo dell'economia su cui spera il governo e stimano un Pil allo 0,2%. Ora il governo deve cercare nuove entrate per 2-3 mld.
Cantiere previdenza, per la pensione flessibile si tratta sulle penalità per chi esce (Messaggero in prima e p.9): al tavolo con il governo, i sindacati dicono "no" al calcolo contributivo per chi va via prima. Resta in campo l'ipotesi di un taglio in proporzione agli anni di anticipo. Cgil, Cisl e Uil insistono per una uscita flessibile a 62 anni, 41 di contributi. Ma è caccia a 6 mld di risparmi per la nuova flessibilità (Sole p.2). Sindacati in pressing sul governo: "Devono dirci quanti soldi ci sono" (Stampa p.19). Intanto le sigle avvertono: "Prima di togliere quota 100 serve la riforma" (Repubblica p.16). Giornale (p.2) scrive: su fisco, lavoro e pensioni pesano i veti incrociati nella maggioranza. C'è solo una "mini-intesa" sulla famiglia. Con l'assegno unico per i figli e il salario minimo, infatti, l'esecutivo tenta di rilanciare sul welfare (Messaggero p.9): l'obiettivo è unificare il family Act con il ddl all'esame del Parlamento.

POLITICA
Prescrizione, Renzi minaccia la sfiducia a Bonafede e il Pd insorge (Repubblica p.4 e tutti). Alta tensione nella maggioranza sul lodo Conte-bis: frenata giallorossa, in bilico l'emendamento targato Pd, M5S e Leu (Libero p.8). I renziani avvertono: "Se lo fanno, salta tutto". Ma i dem replicano: "Così si apre la crisi" (Messaggero p.6). Conte non vuole più sottostare ai ricatti e dice: "Affrontiamolo a viso aperto" (Corriere p.7). Il premier pronto ad andare fino in fondo: ma l'emendamento è rinviato (Messaggero p.7). E Conte avverte Renzi: "Se vuole andare, se ne vada" (Stampa in prima e p.3). E' botta e risposta tra il premier e il leader di Italia viva, che replica: "Se ci vuole buttare fuori evviva, così non metto la faccia su questo governo". Farina su Libero (in prima e p.9) spinge Renzi: sfiduciamo Bonafede e facciamola finita. Ma per Telese sulla Verità (in prima e p.9) Renzi fa un teatrino contro Bonafede, tanto non può levare la fiducia a Conte. Franco sul Corriere (p.6) segnala il rischio del "vicolo cieco": è l'esito della frustrazione di M5S e Italia viva, che per mostrarsi decisivi esasperano le rispettive posizioni. Il gioco è pericoloso – scrive Franco -: promette di rafforzare il partito del voto anticipato, che a Renzi e i suoi fa paura quanto al M5S. Il capogruppo grillino al Senato Perilli parla alla Verità (p.10): "Il governo non cade. Sulla prescrizione è tutto risolto, Renzi vuole mettere alla prova l'esecutivo, ma i suoi non lo seguiranno. In caso di necessità, comunque, ci sono altri pronti a sostenere il Conte bis". Intanto, la Stampa (p.2) segnala l'irritazione del Quirinale: pazienza finita al Colle, in caso di crisi si torna a votare.

ESTERI
Coronavirus, allarme dell'Oms sui contagi: "Sono la punta dell'iceberg" (Corriere p.2). Sospetti sul "buio" di casi nei Paesi limitrofi alla Cina. Studiosi a Shangai annunciano test sui topi per un vaccino. Intanto, sempre secondo il Corriere (p.4) il governo italiano conferma lo stop ai voli. La Cina aveva parlato di "scelte eccessive", l'Italia replica: "Massima prevenzione". Il Giornale (p.13) sul tema sottolinea come Pechino sia in pressing su Conte: la Cina chiede la riapertura dei voli, ma il governo dopo l'ennesimo vertice rinvia. Secondo il Fatto (p.11) il vero contagio è la paura. Secondo il Giornale (p.11) Xi (in mascherina) loda la Cina, ma il Paese resta in ginocchio. A Wuhan i 10mila medici non bastano. Via da Pechino un terzo degli abitanti. Le vittime salgono a quota mille. Anche Repubblica (p.6) sul tema titola: "Virus, Xi riappare in pubblico: "Epidemia grave, ma vinceremo". Polemico Libero in apertura che titola: "Il governo si accorge del virus". Prima invitava a mangiare cinese e ad abbracciare orientali, scrive il quotidiano, invece adesso ha capito che il morbo non è una passeggiata. Promette misure, intanto incolpa la polmonite per i suoi disastri economici. Sul Messaggero (p.3) si parla di termo scanner nelle stazioni, il piano in caso di emergenza. Se il contagio dovesse aumentare via ai controlli sui passeggeri dei treni. Verifiche a Roma, Firenze e Milano, prevenzione estesa anche ai porti. E proprio la possibile estensione dei controlli nelle stazioni uno dei temi toccati sul Corriere (p.5) nell'intervista al Commissario Borrelli: "Controlli nelle stazioni ferroviarie? Se serviranno siamo pronti". Poi traccia un piccolo bilancio: "Negli ultimi tre giorni abbiamo monitorato 511mila persone, solamente in tre avevano la febbre".
Secondo Verità il virus è fuori controllo e l'Italia fa l'inchino a Pechino.
Germania, l'erede di Merkel getta la spugna (Repubblica, Messaggero e tutti). Dopo il disastro in Turingia e l'intesa con la destra, Karrenbauer lascerà la guida del partito e non correrà per la cancelliera nel 2021. Resterà comunque ministra della Difesa. La Cancelliera: "La scelta non sarà facile, ho appreso la notizia con rispetto e dispiacere". Repubblica (p.13) sottolinea come tra il governatore ed il manager nella corsa alla successione ci siano soltanto uomini. In prima fila per il dopo AKK il capo della bavarese Csu, Soeder, e il rivale della leader uscente Merz, che in passato lasciò la politica per lanciarsi nella finanza in polemica con Merkel. Stampa (p.10): sulla successione è corsa a tre: le anime dei conservatori divise sull'apertura all'AfD.

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