Commentario del 30.12.2018

IN PRIMA PAGINA
Manovra, tra fiducia e caos (QN). Ok alla manovra da 31 miliardi, ma solo un terzo parte subito: fiducia tra le proteste (Sole). Spunta la flat tax allargata (Corriere). La manovra: ecco cosa va e cosa non va (Fatto). Camusso (Cgil): "Finanziaria miope che tradisce precari e pensionati". Buffagni (5Stelle): "Agli imprenditori che assumono subito, 5 mensilità di sussidio" (Fatto). Misure in arrivo: mini-Ires su lavoro e investimenti. Statali, da aprile 8 euro in busta (Sole). Quota 100 anche a meno di 62 anni (Messaggero). Verso il blocco dei pedaggi autostradali (Verità). La rivolta dei gilet azzurri: Forza Italia protesta in aula: "Salvini ci ha traditi" (Giornale, Tempo).
Politica. Febbre da rimpasto: un ruolo per Di Battista agita la maggioranza (Stampa). Tria: "Non voglio dimettermi". E il rimpasto slitta (Messaggero). Steve Bannon al Corriere: "Formerò agenti del populismo, Di Maio-Salvini un modello". Parla il governatore Toti: "L'autonomia è la priorità" (Corriere). Zaia e Fontana pretendono di autoamministrarsi: "O autonomia o morte" (Libero, Messaggero). Le onoreficenze di Mattarella che dice no a riforme divise: "Rispetto per il Parlamento" (Messaggero, Stampa). Renzi, inchiesta penale sul lavoro nero: babbo Tiziano minaccia querele, ma in Procura a Genova c'è un fascicolo che lo sbugiarda (Verità).
Europa, Juncker sfida la Romania: "Impreparati" (Giornale).
Esteri, intervista al ministro brasiliano Jungmann: "Abbiamo provato a trattare con Battisti" (Messaggero). Zelaya: "Vi spiego il golpe di Obama e dei petrolieri" (Fatto). Putin, Assad e il risiko Siria tutto da rifare (Giornale). Egitto, guerra al terrore per salvare il turismo: uccisi 40 jihadisti (Stampa).
Calcio, Ronaldo trascina la Juve dei record: 101 punti nell'anno solare 2018 (Stampa). Lazio scippata col Torino (1-1), la Roma vince a Parma e finisce l'anno col botto (Messaggero e altri).

ECONOMIA
Manovra, tra fiducia e caos (QN). Giornata campale ieri a Montecitorio: in serata il voto di fiducia con 327 sì e 228 no, oggi il voto finale alla prima legge di Bilancio del governo gialloverde, tra le proteste delle opposizioni. Forza Italia sui banchi con i gilet azzurri per rimarcare "il tradimento di Salvini" (Giornale, QN, Corriere e tutti). Giorgio Mulè: "Questa manovra ve la votate col nostro disprezzo" dice il forzista. Crosetto (Fdi): "Avete dichiarato guerra all'Europa ma non l'avete neanche combattuta". Dal Pd, Delrio: "Pensavamo che i 5Stelle volessero portare una ventata nuova, invece hanno premiato i furbi". E i dem si scagliano contro il presidente Fico: "Non è imparziale". La replica: "Io garante di tutti" (Fatto e altri). Fornaro (LeU): "Un Paese non si governa con i social" (QN). L'allarme dei Comuni: "Dovevamo riavere 560mln, ora rischiamo più tributi e alcuni sindaci dovranno aumentare le imposte, mentre altri saranno costretti a tagliare servizi" sostiene il presidente Anci Antonio Decaro (Messaggero, Corriere e altri). Prandini (Coldiretti): Questa manovra si è scordata gli agricoltori: cancellati perfino i bonus ai neoimprenditori under 40" (Libero).
Ma per il Fatto tra Pro&Contro c'è più continuità col passato di quanto dica lo show in aula: numeri "alla Renzi". Nel dossiere di Bulian, sul Giornale, il contratto è già un ricordo: onorate il 16% di promesse. Smentite le parole su benzina, flat tax e Russia.
Ok alla manovra da 31 miliardi, ma solo un terzo parte subito (Sole e altri). Dal primo gennaio scatta immediatamente il taglio del 32,7% alla tariffe Inail e sgravi per assumere giovani eccellenti: bonus assunzioni al Sud. Per le imprese, formazione ok resta solo l'iper con tre aliquote. Si parte anche con la flat tax al 15% per un milione di partite Iva (Messaggero), mentre per gli appalti addio alle gare: c'è l'affidamento diretto. Cammino in salita, invece, per investimenti, indennizzi ai risparmiatori, web tax e assunzioni Pa, tutto rimandato al 2020. Per quanto concerne quota 100 (ad aprile) e reddito di cittadinanza, allo Stato restano a disposizione 11,1mld. Il sottosegretario Buffagni (M5S): "Alle imprese che assumono, subito 5 mensilità di sussidio". E sul reddito di cittadinanza spiega che "le Poste saranno di supporto all'Inps". Nomina Consob, candidato principe resta Minenna: "La decisione spetta a Conte e sono certo che la situazione verrà sbloccata a breve".
"E' una manovra di destra e miope, pensionati traditi". Lo dice Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, che nell'intervista al Fatto, esprime tutta la sua delusione per le decisioni del governo: "Con le clausole di salvaguardia sull'Iva inserite, tra due anni prevedo pane e acqua per tutti".

POLITICA
Rimpasto di governo, sulla Stampa parla il ministro Danilo Toninelli: "Rischio la poltrona perchè do fastidio". Il titolare delle Infrastrutture, però, non sembra preoccupato, attacca Autostrade definendole "il peggio di questo Paese" e chi sostiene la tesi secondo la quale con Autostrade la ricostruzione del Ponte Morandi sarebbe iniziata prima "è un ultrà di quell'azienda" dice, concludendo il discorso su Genova con una speranza, quella cioè di "poter inaugurare il nuovo Ponte tra un anno per un suo pieno utilizzo a inizio 2020". Poi annuncia lo sto dei rincari sulla rete stradale: "Posso dire fin d'ora che non ce ne saranno né per la rete di Autostrade, né per le tratte della Strada dei Parchi. Alcune società minori avevano deliberato aumenti, ma stiamo lavorando perché li sospendano con provvedimenti autonomi nelle prossime ore".
Febbre da rimpasto, un ruolo per Di Battista agita la maggioranza (Stampa). Di Maio vuole arruolare il pasionario M5S: o nelle vesti di commissario Ue o braccio destro di Conte. Si ragiona anche sulla possibilità di dargli un incarico com sottosegretario a Palazzo Chigi per bilanciare il leghista Giorgetti, ma nel frattempo ci sono i primi manlumori: Villarosa e Fioramonti vogliono lasciare il posto al governo. "Fammi andare via - ha chiesto Villarosa a Di Maio - Senza deleghe qui al Mef non servo a niente". Stesso umore dell'economista Lorenzo Fioramonti, parcheggiato come sottosegretario al ministero dell'Istruzione dopo che gli era stato promesso il posto da ministro al Mise.
Nel retroscena del Messaggero, le parole del ministro Tria: "Non mi dimetterò". Il titolare dell'Economia: "Ho ingoiato rospi e amarezza, ma resto al mio posto". E questa presa di posizione "congela" il rimpasto: Di Maio vorrebbe cambiarne addirittura 4: la Trenta (Difesa), la Grillo (Sanità), Bonisoli (Cultura) e la viceministra Castelli (Economia). Il Carroccio punta sulle Infrastrutture, qualora dovesse saltare Toninelli: per incassare il via libera alla Tav non è da escludere un blitz a gennaio. Ma il M5S lo rimpiazzerebbe con Fraccaro, attualmente ministro per il Rapporti con il Parlamento (Messaggero).
Autonomia, per la Lega "vale più del governo" (Messaggero). Lo dice il minsitro Fontana, un messaggio diretto "a chi rema contro il Veneto" vessillo dell'autonomia sventolato col piglio deciso dal governatore Zaia: una diatriba che rischia seriamente di far implodere l'alleanza e il contratto di governo legastellato. "La classe dirigente veneta ha già dimostrato di essere all'altezza" prosegue Fontana". Intanto è duello tra Zaia e Salvini (Messaggero). Il governatore: se la riforma è vuota, non  la firmo. Il vicepremier: le rivoluzioni non si fanno in 15 minuti, troverò l'accordo con M5S. Sul versante Meridionale, invece, De Luca attacca: "Se tutte le entrate fiscali restano al Nord, si rompe l'unità". Tra i nemici dell'autonomia c'è la Grillo che, in tema di sanità, ha bocciato il pre-accordo raggiunto tra le delegazioni del precedente governo Renzi e delle Regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, perché lo giudica "incostituzionale". Nella missiva, il ministro elenca una serie di articoli della Costituzione e di sentenze della Consulta portandole a sostegno della sua tesi (Libero). E aggiunge: "Assecondare l'egoismo dei territori più ricchi è un errore" (Messaggero e altri).
Le onoreficenze di Mattarella che dice no a riforme divise: "Rispetto per il Parlamento" (Messaggero, Stampa). Il presidente della Repubblica ieri ha insignito 35 "eroi civili" che si sono distinti nel corso dell'anno per gesti esemplari "da libro Cuore", mentre in queste ore sta mettendo a punto gli ultimi passaggi del suo messaggio di fine anno. Pronto a mettere i paletti sulle autonomie delle Regioni, possibile anche un richiamo sull'Europa: "Le elezioni non ci allontanino dall'Ue". Contemporaneamente sui blog o in diretta Facebook, previsti i contromessaggi gialloverdi: nella notte di San Silvestro, pure Grillo, Salvini e il duo Di Maio-Di Battista si rivolgeranno direttamente ai cittadini, col rischio serio di oscurare il Colle.

ESTERI
Dal Brasile, il ministro della Sicurezza Raul Jungmann rivela: "Abbiamo provato a trattare, ma Battisti ci ha detto di no". Il ministro aggiunge: "In corso le operazioni per localizzarlo, lo troveremo è solo quesitone di tempo: è probabile che sia ancora nel nostro Paese, ma è assurdo pensare che i servizi segreti abbiamo agevolato la fuga. Veto italiano sull'iniziativa? Non mi risulta" (Messaggero).
L'ira di Al Sisi, uccisi 40 terroristi in Egitto (Corriere e tutti). Al raid di due giorni fa, che ha prodotto 4 morti tra i turisti, il contrattacco non s'è fatto attendere e già venerdì notte il presidente Al Sisi ha ordinato tre raid contro 40 "terroristi che pianificavano attentati a istituzioni, strutture turistiche, caserme dell'esercito e della polizia, luoghi di culto cristiani". Quattordici ammazzati nel quartiere cairota 6 ottobre, non lontano dal posto della strage. Altri sedici in una casa in costruzione a Giza, lungo la tangenziale sud ovest.
Intesa Russia-Turchia: azioni militari coordinate nella Siria senza gli Usa (Messaggero). Riunione a Mosca tra ministri degli Esteri, della Difesa e tra i capi dell'intelligence dei due Paesi. Il regime di Assad punta a riprendersi i territori persi dopo il 2011, ma serve l'appoggio degli aerei di Putin.

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