Commentario del 06.12.2018

IN PRIMA PAGINA
Manovra, in primo piano l'ecotassa sulle auto (Corriere). Incentivi all'auto verde, nella manovra spunta la tassa sulle utilitarie (Sole). Stangata sull'auto (Messaggero). Intanto, lite nel governo sul reddito di cittadinanza. "Slitta a giugno" ha detto Conte, ma Salvini e Di Maio lo gelano (Stampa).
Nel frattempo esplode la bomba precari (QN), a rischio un posto su 3 (Giornale). Primi effetti del decreto dignità: da gennaio a casa 53 mila precari (Mattino).
In politica sono le vincende interne al Pd a tenere banco. Renzi con un suo partito di fedelissimi alle Europee (Stampa). Renzi prepara la scissione Pd (Repubblica). Caos primarie, Minniti si ritira dalla corsa (Messaggero) e spiega a Repubblica il perchè. Intanto, restano le polemiche tra governo e imprese sulle grandi opere. Conte annuncia il rinvio a maggio per la Tav, poi ci ripensa: imprese in trincea (Sole).
Inchiesta sulla ditta dei Di Maio: sequestrato il cantiere dove lavoravano ancora (Repubblica).
Brexit a rischio per il "nodo Irlanda", May ko a Westminster (Messaggero). Ora May è in bilico (Corriere).
Caso Regeni, la sfida dei genitori del ricercatore: "L'Egitto deve sapere che non ci arrenderemo mai".
Inferno di fuoco sulla Salaria, vigile del fuoco muore per aiutare i colleghi (Messaggero e altri).

ECONOMIA
Manovra, si lavora per un deficit tra l'1,9 e il 2%. Conte assicura: "Scenderà anche nel 2020-2021" (Sole p.2). Conte taglia ancora prima di incontrare Juncker (Messaggero p.4). Ma leghisti e grillini compatti isolano il ministro Tria sul deficit: non si scende sotto il 2% (Stampa p.3). Fubini sul Corriere (p.5) evidenzia le divergenze nel governo: Tria pensa che per evitare l'infrazione occorra una riduzione reale permanente di almeno metà dei piani di spesa per reddito e pensioni, ma i due vicepremier sperano invece che le leggi Ue si adattino alla realtà politica italiana. Per il Giornale (p.2) Conte si presenta da Juncker con un buco da 8 mld. Oggi probabile un nuovo vertice sui conti, l'obiettivo è preparare la proposta da presentare martedì all'Ue. Conte pensa di ridurre quota 100 e il reddito di cittadinanza può slittare (Repubblica p.10). Ma Di Maio e Salvini bocciano il piano del premier: "No al reddito da giugno". Il M5S vuole erogare l'assegno da marzo (Stampa in prima e p.3). Mentre su pensione anticipata e "precoci" si dovrebbe partire senza ritardi, confermate anche Ape sociale e opzione donna (Messaggero p.4). Fiducia alla Camera su una manovra da riscrivere, in Senato gli emendamenti per ridurre di circa 1,5-2 mld i fondi necessari per quota 100 e reddito di cittadinanza. Poi il testo, così modificato, tornerà alla Camera per il via libera definitivo entro il 31 dicembre (Corriere p.2).
Intanto è polemica per la tassa in arrivo sulle auto a benzina e diesel: imposta fino a 3 mila euro sull'acquisto (su tutti). Incentivi per l'auto elettrica, tassa per chi inquina (Sole p.3). Grandi case in rivolta (Messaggero p.2). L'emendamento affossa l'auto italiana, imprese e sindacati protestano insieme (Repubblica p.11). L'Anfia attacca: "Chi immatricolerà una Panda pagherà tra 400 e 1000  euro in più" (su tutti). Marco Stella (Anfia) al Sole (p.3): "Una misura elitaria: si rischia di mettere 6 mila euro in tasca di chi compra un'auto da 100 mila euro, mentre chi compra la Panda, auto prodotta a Pomigliano, più venduta in Italia e più comprata dalle famiglie a basso reddito, paga una tassa tra 400 e mille euro. La misura rischiano di pagarla proprio gli opera di Pomigliano". Il presidente di Federmeccanica Dal Poz alla Stampa (p.4) parla di "autogoal per il made in Italy" e chiede una correzione di rotta: "Serve dialogo, ma se la misura non sarà ritirata scenderemo in piazza con i lavoratori. E' una misura miope: non favorisce il rinnovo del parco macchine e disincentiva l'acquisto di auto fatte in Italia".
In primo piano su tutti i quotidiani la "bomba precari" (QN). Federmeccanica lancia l'allarme: il 30% delle imprese non rinnoverà i contratti per il decreto dignità (Stampa p.2 e tutti). Imprenditori e direttori del personale: "ora il rischio è la staffetta tra precari" (Messaggero p.7). Secondo le stime di Assolavoro, almeno 53 mila persone non potranno essere riavviate al lavoro per il limite massimo dei 24 mesi. La norma del governo giallo-verde puntava ad evitare l'abuso di impieghi a termine, da sciogliere il nodo della fase transitoria (Messaggero p.7).

POLITICA
Pd, Renzi vola a Bruxelles e accelera sul nuovo partito (Messaggero p.8 e tutti). L'ex segretario vede lib olandesi, Ciudadanos e macroniani per preparare la corsa alle Europee: "Il Pse da solo non basta". Panico tra i renziani che temono la "rottamazione" in casa propria dall'ex leader (Stampa p.6). Le mosse di Renzi influiscono anche nella corsa verso le primarie: i renziani non lo sostengono e Minniti si ritira dalle primarie (Stampa p.6). Giornale di mangia anche il candidato Minniti (Giornale p.9). L'ex ministro dell'Interno a Repubblica (p.3): "La mia decisione è indipendente dall'affetto politico che si è manifestato. C'è il rischio che nessuno dei candidati ottenga il 51% dei voti: se accettassimo l'idea di eleggere un segretario non 'eletto' dalle primarie accetteremmo anche l'idea di un partito che sia solo una confederazione di correnti". Poi in merito alle voci di una possibile uscita da parte di Renzi, Minniti dice: "Le scissioni sono sempre un assillo, spero non ce ne siano altre, sarebbe un regalo ai nazionalpopulisti". La Verità (p.3): il Pd non farà un congresso ma un funerale.
Tav, la rabbia di Torino dopo il tavolo con il governo (Stampa p.5). "Decisione a inizio 2019" dice Conte, ma non convince i Sì Tav (Repubblica p.8). Imprenditori e sindacati freddi dopo il vertice con l'esecutivo in cui Di Maio e il premier hanno rinviato ancora la decisione: "C'è tempo fino al 2019" (Messaggero p.5). Imprese in trincea, con Boccia (Confindustria) che avverte: "Senza bandi meno cantieri e meno lavori" (Sole p.5). Salvini si smarca rispetto a Conte e Di Maio: "Prima si decide, meglio è" (su tutti). Giornale (p.7) vede nella melina del M5S un "trucco" per far deragliare la linea Torino-Lione: prendono tempo per indurre l'Europa a tagliare i finanziamenti dell'opera. Il presidente di Cna Vaccarino al Sole (p.5): "Siamo delusi, così si perde solo tempo. Non c'è nessuna pregiudiziale verso il governo, ma sulle infrastrutture abbiamo posizioni distanti".

ESTERI
Libia, Haftar da Conte per chiedere all'Italia un ambasciatore a Tripoli (Repubblica p.15): il rappresentante italiano è stato richiamato ad agosto dopo il pressing del generale, che ora è alla sua  terza visita in poche settimane in Italia. E spunta il tentativo di un nuovo meeting. Intanto Haftar propone di blindare le frontiere libiche di terra (Messaggero p.9).
Francia, la svolta di Macron: placare i gilet gialli con la patrimoniale (Stampa p.8): il presidente conferma lo stop all'aumento dei prezzi dei carburanti per il 2019, ma il movimento di protesta annuncia nuovi scioperi e cortei a partire da sabato. Intanto, Libero (p.11) segnala il nuovo record francese: è il Paese più tassato (Libero p.11). Parigi passa in testa alla classifica Ocse sulle imposte: lo Stato si mangia il 46,2% del Pil, poi ci si chiede perchè la gente si ribella. Un'analisi della Stampa (p.9) evidenzia come il modello francese sia fallito: il governo ha allargato le diseguaglianze, a trent'anni dall'introduzione del reddito minimo di inserimento la povertà non è diminuita, il 14% della popolazione vive sotto la soglia di povertà. Dall'esito di questa crisi dipenderà il futuro di Macron e del suo movimento En Marche.
Brexit, la relazione giuridica fa esplodere la questione dell'Irlanda del Nord: "Belfast resterà nella Ue" (Messaggero p.13). La premier May aveva tenuto riservata parte del testo ed è scontro in Parlamento con la rivolta degli unionisti.
Caso Regeni, i genitori del ricercatore ucciso sfidano l'Egitto: "Deve sapere che non molleremo mai" (Repubblica in prima e p.13). L'avvocato legge i nomi dei 20 agenti coinvolti nell'omicidio: "E' impossibile che Al Sisi non sappia cosa è successo a Giulio". E il presidente della Camera Fico appoggia la battaglia della famiglia Regeni: "Al Cairo è finito il tempo delle parole".

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