Commentario del 20.12.2018

IN PRIMA PAGINA
Manovra: "Così ho convinto i vice": il premier Conte al Corriere spiega la trattativa con Bruxelles. Sì condizionato all'Italia (Sole). Borsa e spread festeggiano l'intesa con l'Ue (MF). Ma l'Italia paga il sì a caro prezzo (Repubblica). Messaggero evidenzia i maxi tagli agli investimenti. Tagli e tasse: la Stampa si concentra sul costo della manovra. Giornale polemico con l'intesa: "Ci spennano". Mentre il Fatto analizza pro e contro della manovra. Libero vede la maggioranza a trazione grillina: uccisa la flat tax, Salvini Barcolla.
Dopo l'ok di Bruxelles, restano due preoccupazione: incubo manovra correttiva e ipotesi rimpasto. E Salvini avverte Conte: "Bruxelles resta il nostro nemico" (Stampa).
Esteri. "In Siria l'Isis è stato sconfitto": Trump si ritira dalla Siria e scontenta il Pentagono (Corriere). Per Repubblica gli Usa abbandonano gli alleati.
Brexit: per gli italiani a Londra tutto sarà più difficile (Giornale). Visti di un anno per lavorare nel Regno Unito (Corriere).

ECONOMIA
"Fine della faida Roma-Bruxells sul bilancio italiano" titola in prima pagina il Financial Times. Manovra, sì condizionato dell'Ue all'Italia (Sole in prima e p.2). La manovra-bis vale 31 mld, correzione per 9 mld da minori spese e per 1,2 mld da maggiori entrate. L'Italia evita la procedura, ma l'Ue continuerà a sorvegliare il debito (Stampa p.2 e tutti). Borsa e spread festeggiano l'intesa (MF in prima e p.3): +1,59% a Piazza Affari, la migliore in Europa, e lo spread scende a 254 pb. Accordo ma con tagli e Iva: nel 2020-21 le clausole di salvaguardia salgono a 50 mld (Fatto p.2 e tutti). "E' stata una trattativa con alti e bassi – dice il premier Conte al Corriere (in prima e p.3) -. L'impianto della manovra è rimasto quello iniziale, ci hanno dato flessibilità e abbiamo introdotto dei meccanismi per reperire le risorse. Non abbiamo mai pensato a una manovra-schiaffo, a una ribellione antieuropea. Il nostro è un approccio pragmatico: avevamo solo da rispettare gli impegni presi con gli elettori". Poi, il premier spiega: "Con l'Europa bisogna dialogare, sempre. Ma bisogna farlo senza rinunciare al proprio programma politico e ai propri obiettivi. Per evitare la procedura ho chiamato il capofila del fronte del rigore, Dombrovskis, e gli ho spiegato che condividevo le sue preoccupazioni, spiegandogli perchè la terza economia dell'eurozona non poteva essere sottoposta ad una procedura". Ora però c'è l'incubo di una manovra correttiva (Messaggero p.3): l'Ecofin a febbraio potrebbe chiedere ulteriori aggiustamenti sui conti italiani.
"Deficit, tagli e clausole: le dure condizioni Ue per il sì alla manovra" titola Repubblica (p.2). Meno investimenti, slitta il turn over e sale la clausola Iva: sul Messaggero (p.4) e tutti, i numeri concordati con la commissione europea che il governo ha riportato nel maxi-emendamento alla legge di bilancio. Web tax e taglio degli investimenti per i treni per finanziare la manovra (Giornale p.5). Risorse per le infrastrutture ridotte di 3 mld e nel 2021 possibile aumento dell'aliquota Iva fino al 26,5%. La mannaia Iva a garanzia del reddito – evidenzia Repubblica (p.3) -. Rischio stangata da 23 mld nel 2020 con le clausole di salvaguardia che raddoppiano. "Le lacrime e sangue del governo" titola la Stampa (p.3). Sul 2020 resta la mina Iva. E per garantire risparmi le due misure simbolo partiranno ad aprile (Corriere p.3 e tutti): via al reddito di cittadinanza ad aprile, con 1,9 mld di risparmi. Mentre quota 100 prevede una "finestra" di 3 mesi per i dipendenti privati, i pubblici ne aspetteranno 6 in più: 2,7 mld di risparmi. Sulle aziende pesano i balzelli sulle auto. "L'ecotassa è un pasticcio, un regalo alle aziende cinesi" dice Vavassori, presidente di Clepa, al Giornale (p.5). "Patto necessario, ma non basta" è la smorfia amara delle imprese (Stampa p.4).
Libero e Giornale polemici con l'accordo trovato con l'Europa. Aziende, anziani e consumatori: ecco i massacrati dalla manovra. Tagli e stop alle rivalutazioni, il governo pesta i pensionati. Ed è stata uccisa la flat tax: ora Salvini barcolla (Libero p.3).

POLITICA
"Ci siamo resi conto che i toni aspri non giovavano all'interesse del nostro Paese. Per evitare che il negoziato si complicasse, ho chiesto e ottenuto una linea di comunicazione più attenta": così Conte al Corriere spiega come è riuscito a spingere i due vicepremier ad abbassare i toni nei confronti dell'Ue. Messaggero (p.6) parla di "fattore Conte": il premier ha saputo approfittare del sostegno di Mattarella e Draghi. Ma Libero (p.5) polemizza: Conte e Tria, che non anno elettori a cui dover dare spiegazioni, lasciano il conto ai partiti. Intanto, Di Maio e Salvini scelgono la fuga (Giornale p.6). "In Senato il governo a metà: i dioscuri mollano il premier": il Fatto (p.4) evidenzia come i due vicepremier abbiamo evitato l'Aula nel giorno in cui il premier ha difeso la retromarcia con Bruxelles. Verderami (Corriere in prima e p.8) guarda al differente tandem al fianco del premier: non più Di Maio-Salvini ma gli europeisti Moavero-Tria. Per i due leader politici, che vorrebbero spartirsi i campi del consenso, il problema è che non sarà facile governare le rispettive aree elettorali stando seduti insieme a Palazzo Chigi.
Tutti i quotidiani analizzano chi vince e chi perde in questo accordo con l'Ue. Per il Corriere (p.5) dal braccio di ferro riprendono quota i ministri tecnici, in ombra i big della maggioranza. Conte smussa gli spigoli trovando la strada per portare avanti il confronto. E il Corriere segnala il ruolo cruciale di Moavero Milanesi, mentre Salvini – che voleva fare muro – ha dovuto cedere. Così come Di Maio, costretto a mandare giù un rapporto deficit/Pil al 2,04% e un reddito di cittadinanza ridimensionato. Per il Messaggero (p.6) Di Maio scende dal balcone e scopre che la manovra non è sua. "Non arretreremo di un centimetro" aveva detto, ma ha rinunciato a 2 mld di reddito. Mentre a Salvini le trattative hanno dimostrato che andare contro l'Ue è coerente con il suo programma elettorale, ma buona parte dell'Italia non ha trovato la manovra così com'era conveniente. Rispetto all'alleato, ha la speranza di rifarsi alle elezioni europee, lasciando un'impronta sovranista all'Unione. Ma Salvini è irritato dall'attivismo di Conte: "L'Europa resta il nostro nemico" (Stampa p.4). Intanto, il Messaggero (p.3) evoca l'ipotesi di un rimpasto di governo, con Tria pronto a lasciare e Toninelli (Mit) e Grillo (Sanità) in bilico. Il sottosegratario 5S agli Affari Regionali, Buffagni a Repubblica (p.4): "Ha vinto chi voleva cambiamento e conti in ordine. Non ci sarà nessun rimpasto". Intanto, il capo di gabinetto del Mef, Garofoli, lascia: su di me una campagna martellante (Corriere e tutti).
Su Repubblica (p.8) il sondaggio di Diamanti con le nuove stime elettorali per i partiti: la Lega al 32,2% (+14,8% rispetto al voto di marzo) stacca il M5S  che è al 25,7% (-7%). Il Pd recupera rispetto a ottobre e risale al 17,5%, ma è ancora sotto il risultato delle politiche di marzo. Fi ancora in calo, ora è al 9,1%.

ESTERI
Trump annuncia il ritiro dalla Siria: "L'obiettivo era sconfiggere l'Isis" (Stampa p.8 e tutti). Contrario il Pentagono, secondo cui l'Isis non è ancora stato sconfitto. Per il capo della Difesa Mattis occorreva restare a contrastare i russi alleati di Damasco (Corriere p.12). Gli Usa abbandonano gli alleati: via gli ultimi duemila soldati. Il disimpegno americano in Medio Oriente lascia campo libero a Putin (Repubblica p.12). Il tweet della Casa Bianca è arrivato dopo una telefonata con Erdogan, ma ora i curdi temono l'arrivo delle truppe turche (Messaggero p.9).
Libia, sulla Stampa (p.8) parla Omar Tarhuni, nuovo rappresentante libico a Roma: "Sono l'ambasciatore di tutta la Libia. L'Italia è il nostro partner fondamentale: dobbiamo riprendere il Trattato di amicizia e favorire il ritorno delle vostre aziende".
Brexit, visti di un anno per lavorare nel Regno Unito (su tutti). Il piano britannico di non concedere visti più lunghi di un anno per i cittadini Ue. E' un colpo di grazia agli europei (Giornale in prima e p.16): tutto più difficile per gli italiani a Londra

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