Commentario del 22.12.2018

IN PRIMA PAGINA
Manovra nel caos (Corriere). In evidenzia su tutti i quotidiani il rinvio del maxiemendamento con le misure. Il voto slitta in zona Cesarini: finale con bagarre (Sole). Paralisi e duello sugli statali in pensione (Messaggero). E' scontro finale (Repubblica). Il Fatto spiega il perchè dello slittamento: mancano dettagli decisivi. Senato costretto a votare senza conoscere il testo. Napolitano: "Democrazia umiliata" (Stampa). Giornale parla di "Caporetto sovranista" e Libero attacca: "Dilettanti allo sbadiglio". Padoan alla Stampa: "Finanziaria dettata da Bruxelles. Sono vittorie di Pirro".
Il sondaggio di Pagnoncelli sul Corriere: al 48% degli italiani l'accordo sul Def piace. Su MF parla il ministro Paolo Savona, che spiega "come ripartire dopo l'accordo con Bruxelles". Intanto sì in Cdm all'autonomia del Nord. Proposta di governo solo il 15 febbraio (Sole). Mattino definisce il primo via libera a Veneto e Lombardia uno "SpaccaItalia". Sull'autonomia, Giorgetti contro Salvini: "Basta, così non si va avanti" (Fatto). Per il Messaggero l'autonomia del Nord toglie ruolo a Roma.
Genova, dopo il crollo del ponte, per Autostrade stop alla revoca della concessione (Stampa).
Usa, ora Trump dimezza i soldati in Afghanistan (Corriere). Dopo la Siria, l'Afghanistan: ritirata di Trump (Messaggero) che rivoluzione l'Atlante Usa (Repubblica). "Finalmente" scrive il Fatto, che si chiede cosa farà ora l'Italia in Afghanistan.

ECONOMIA
La manovra slitta ancora, ultime liti tra M5S e Lega e caos sulle coperture (Repubblica p.2 e tutti). All'appello mancano ancora 2 mld (Stampa p.2). Previsto per oggi il voto al maxiemendamento, dopo il Senato toccherà alla Camera lavorare a tappe forzate tra Natale e Capodanno per evitare l'esercizio provvisorio (Corriere p.2). Conte: "Siamo in zona Cesarini". Troppi commi, poco tempo: Ragioneria e Tesoro in tilt. Ecco il perchè dello slittamento secondo il Fatto (in prima e p.3). Dubbi dei tecnici sui conti. Di Maio e Salvini di nuovo contro i tecnici: "Numeri sbagliati, il pasticcio è loro" dicono, accusando la Ragioneria per la scelta di allegare a quota 100 una relazione firmata da Boeri. Il ministro Paolo Savona, in un intervento su MF (p.14) spiega: "Dopo l'accordo con Bruxelles, l'esecutivo si deve concentrare sull'obiettivo di riattivare gli investimenti: è possibile raggiungere i 200 mld in tre anni. Occorre ripristinare la supremazia della politica sulla tecnica, questo è il compito dell'Italia nell'Ue". Poi il ministro per gli Affari europei spiega: "Il governo ha retto, nel confronto con Bruxelles, nel difendere il minimo necessario per riaprire l'offerta di lavoro, soprattutto ai giovani, e combattere la povertà, mentre l'Ue non ha mostrato d'essere sensibile al primo anello di questa ineludibile catena di relazioni. Dati i vincoli, con la trattativa nulla di più si poteva ottenere, ma già questo dato richiede che l'azione di governo si concentri sul duplice obiettivo di riavviare gli investimenti, che restano lo strumento indispensabile per ostacolare la congiuntura negativa e non aggravare i ritardi di crescita accumulati, e di definire una politeia che restituisca prospettive di crescita all'Italia e di stabilità all'Ue".
Nei dettagli della manovra, Libero (p.2) polemizza sull'arrivo delle tasse per tutti: pensioni, Iva e Irap. Arriva il conto e non si salva nessuno. Giornale (p.2-3) – che parla di "Caporetto sovranista" - dà spazio all'Italia che alza la voce. Il vicepresidente di Federmeccanica, Visentin: "Pericolosa cultura anti-impresa, in gioco migliaia di occupati". Ma a Natale pronta anche la mobilitazione dei pensionati, scippati di 170 euro al mese. Per Repubblica (p.7) saranno proprio i pensionati a pagare il reddito di cittadinanza: i tagli agli assegni oltre i 1500 euro legati al mancato adeguamento al costo della vita, con i sindacati che si preparano alla mobilitazione e non escludono lo sciopero. L'ex ministro Padoan alla Stampa (in prima e p.7): "Manovra dettata da Bruxelles, l'Italia pagherà un prezzo altissimo, visto che le clausole di salvaguardia dell'Iva del prossimo anno saranno quasi peggio di una procedura d'infrazione per debito. L'accordo è una vittoria di Pirro, visto che la sovranità di questa manovra è in gran parte a Bruxelles".
Giornale (p.6) fa il verso al foglietto di Di Maio: "Deprimere il Paese? Fatto". Spread, Borsa e grandi opere: la lista che il vicepremier grillino tace. Longo sul Sole (p.2) guarda allo spread evidenziando come, nonostante sia sceso, la febbre sul rischio Italia resti alta: i 257 pb sono un cambio di livello non indifferente rispetto ai 328 pb del 20 novembre, ma resta un livello troppo alto. L'accordo Roma-Bruxelles ha ridotto i timori di una Italexit, ma sui mercati resta lo scetticismo sulla manovra italiana, per questo lo spread scenderà ancora ma non di molto.

POLITICA
Dagli italiani via libera alla manovra: sul Corriere (in prima e p.6) il sondaggio di Pagnoncelli rivela un 48% di giudizi positivi sulle misure previste, ma per il 46% non saranno in grado di rilanciare crescita e sviluppo del Paese. Intanto, lo slittamento del maxiemendamento della manovra al Senato fa scoppiare la polemica. Perplessità del Quirinale, che torna a premere sulla centralità del Parlamento (Messaggero p.3 e tutti). Bonino in Aula parla di "democrazia ferita e umiliata", provando a scuotere le istituzioni (Repubblica p.4). "La democrazia viene umiliata" il presidente emerito Napolitano in campo con Bonino (Stampa in prima e p.3). Cassese al Messaggero (p.3): "Manca la trasparenza, ha deciso tutto una piccola oligarchia". E Libero (p.3) attacca: manovra da dilettanti allo sbaraglio, non riescono nemmeno a copiare emendamenti scritti da Bruxelles.
Autonomia del Nord, primo sì ma si allungano i tempi (Messaggero p.9). Il premier media e l'autonomia si sblocca (Corriere p.10). Il Cdm avvia l'iter, ma la proposta del governo arriverà solo il 15 febbraio (Sole). "Il Nord ha fretta, Roma meno" titola Libero (p.6). La Lega batte i pugni sul tavolo, ma l'autonomia resta sulla carta (Giornale p.8). Vince la linea di Giorgetti "l'autonomista", che aveva minacciato la tenuta dell'esecutivo sul tema e che pressa Salvini: "Così non si va avanti" (Fatto p.5). E' un regalo di Natale per i governatori malpancisti del Carroccio – scrive il Fatto -, ma l'intesa per ora è una scatola vuota. Poco collaborativi i ministri grillini Toninelli e Grillo, ma la palla passa ora al Parlamento e non sono escluse imboscate (Giornale). Mattino (in prima e p.7) definisce il progetto di autonomia "SpaccaItalia", e il costituzionalista Villone al Fatto (p.5) dice: "Siamo alla secessione dei diritti: il M5S al Sud rischia di pagarla cara". La questione dell'autonomia è fondamentale per la Lega per recuperare consensi al Nord: il Carroccio, infatti, è in crescita al Centrodud ma in calo nelle sue zone storiche – scrive Verderami sul Corriere (p.8) -. La base nel Settentrione chiede risultati sull'economia.
Intanto, preoccupazione nel M5S per possibili transfughi verso Fi. "Operazione Scoiattolo". Di Maio teme Berlusconi e annuncia: "Denuncerò in Procura". Sulla Stampa (p.9) e tutti il tentativo di Fi di attrarre i dissidenti grillini e le preoccupazioni di Di Maio, che ai suoi dice: "Registrate tutto". Di Maio perde pezzi e minaccia Berlusconi (Giornale p.9). La campagna acquisti di Forza Italia porta Di Maio ad annunciare l'ipotesi di rivolgersi ai pm, ma Berlusconi spiega: "Nessun mercato in atto, i grillini delusi verranno con noi da soli" (Messaggero p.11). E Tajani spiega: "Sono i delusi a cercarci, da noi solo offerte politiche alla luce del sole" (Corriere p.9).

ESTERI
La crisi fra Trump e militari dietro le dimissioni di Mattis: su Repubblica (p.10) ancora le polemiche tra Pentagono e Casa Bianca per l'annunciata intenzione di ritirare le truppe americane dalla Siria, interpretate come il tentativo del presidente di rilanciare l'isolazionismo Usa. "Via anche dall'Afghanistan" ha preannunciato il presidente americano, che punta a dimezzare il contingente e riportare a casa settemila soldati. Trump sconvolge il Pentagono (Messaggero p.15). Ed è scontro anche al Congresso sulla legge di bilancio: la Casa Bianca vuole 5 mld per il muro al confine con il Messico, ma i Democratici sono contrari (Giornale p.12). Su budget, difesa e politica estera, Trump getta l'America nel caos (Sole p.16). "Finalmente gli Usa via dall'Afghanistan" titola il Fatto (in prima e p.14): dopo 17 anni, la democrazia ancora non c'è. Trump dichiara il fallimento di Enduring Freedom dopo 850 mld di dollari, di cui 8 spesi dall'Italia. Cosa farà ora Roma – si chiede il Fatto - con i suoi militari in Afghanistan? Per il Messaggero (p.15) anche il nostro contingente è pronto a tornare dopo il ridimensionamento degli Usa. Il Corriere si chiede chi ci guadagna e chi perde se l'America si fa da parte. Per il Giornale (p.13), Putin, Erdogan e l'Iran ringraziano Trump, quello del tycoon viene considerato "un incredibile suicidio strategico". E il Medio Oriente rischia l'incendio.
Caso Battisti, il suo avvocato spiega: "Non si consegnerà. Il Brasile lo ha lasciato fuggire, chiusa la partita con l'Italia" (Repubblica p.12).

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