Commentario del 28.12.2018

IN PRIMA PAGINA
Cronaca in primo piano dopo i fatti di Milano: ancora un morto da stadio. Inter punita, il calcio non si ferma (Repubblica). Violenza, razzismo: calcio sotto choc (Corriere). "Incontrerò gli ultrà" dice Salvini (Stampa). "Come è morto l'ultrà a San Siro e come i nazi si sono ripresi le curve" titola il Fatto. "Non la do vinta ai delinquenti" dice Gravina (Figc) al Messaggero. Verità all'attacco: "Il finto antirazzismo del calcio".
Economia, la Bce bacchetta l'Italia su debito e deficit (MF e altri). Intanto, arrivano correzioni alla manovra: il governo fa retromarcia sull'aumento delle tasse sul volontariato (Corriere e tutti). Per il reddito di cittadinanza previsti da 5 a 18 mesi di sgravio per le imprese che assumono (Sole). Decreto unico per reddito di cittadinanza e quota 100. Ma l'Upb avverte: tasse più alte, rischio recessione (Messaggero). Cantone (Anac) al Fatto si scaglia contro la riforma degli appalti: "Cambiare sulle gare".

ECONOMIA
"Il debito italiano preoccupa": l'allarme arriva dalla Bce, che sottolinea i rischi per l'Ue nell'ultimo Bollettino economico, scritto prima dell'intesa tra Roma e Bruxelles sulla manovra (Messaggero p.22 e tutti). Faro puntato sulla "deviazione" dagli impegni presi, che può rendere il nostro Paese più vulnerabile agli choc economici. Francoforte bacchetta l'Italia sul deficit: nel mirino il mancato rispetto del Patto di Stabilità da parte dei Paesi ad alto debito. E la legge di Bilancio peggiora le stime di disavanzo di tutta l'Europa (MF p.3).
Intanto, è scontro alla Camera sulla manovra. E arriva l'allarme dell'Ufficio Parlamentare di Bilancio: "E' una manovra recessiva e salirà la pressione fiscale" (Stampa p.8 e tutti). Secondo l'Upb, la stima di crescita è stata portata a livelli accettabili, ma non sarà dell'1%, bensì dello 0,8%; preoccupano le clausole Iva per il 2020-21; il nuovo testo, con gli investimenti che diminuiscono, "è meno espansiva". Inoltre, dicono i tecnici, resta il "rischio deviazione" dalle regole Ue e, rispetto al 2018, la pressione fiscale salirà dal 42 al 42,4%. Per il Giornale è ufficiale: aumentano le tasse. Ma il sottosegretario leghista al Lavoro Durigon al Messaggero (p.7) spiega: "Le imprese per la prima volta beneficeranno di un taglio del cuneo fiscale grazie alla riduzione dell'Inail. Abbiamo fatto scelte selettive, ma non parlerei di aumento tasse".
Intanto il governo già lavora ai corretti sulla manovra: novità su no profit e reddito di cittadinanza (su tutti). Sgravi alle imprese da 5 a 18 mesi se assumono beneficiari del reddito: agevolazione piena se l'ingresso del beneficiaria arriva attraverso i centri per l'impiego, altrimenti si divide con Agenzie per il lavoro ed enti formativi o bilaterali (Sole in prima e p.2 e tutti). Per il Giornale (p.7) la Lega devia il reddito del M5S verso le aziende del Nord. "Il reddito deve rappresentare una possibilità di inclusione nel mondo del lavoro – dice il sottosegretario Durigon al Messaggero -. Sicuramente gli incentivi per le assunzioni sono uno stimolo per far capire che non si parla solo di assistenza, ma di spinta all'ingresso nel mercato del lavoro". Intanto, i tecnici del Mef spingono per posticipare l'avvio del sussidio a giugno: troppi nodi ancora irrisolti (Messaggero p.9).
Sulla Stampa (p.10) l'attacco di Ivan Pedretti, segretario generale Spi-Cgil, contro quota 100 per le pensioni: "C'è il trucco, è finanziata con i soldi degli altri pensionati. Non c'è nessuna riforma della Fornero, con quota 100 si accontenta un pezzo del mondo del lavoro, ma si discriminano donne, lavoratori agricoli, del commercio e dell'edilizia. Non mi pare una grande invenzione degna di un governo del cambiamento: non ci hanno concesso un incontro e, come i predecessori, hanno preso i soldi dove era più facile". Pedretti annuncia una "grande mobilitazione" per il 2019.
Tra i provvedimenti dibattuti della manovra anche la riforma del codice degli appalti, con Cantone (Anac) che al Fatto (in prima e p.3) dice: "Meno gare, meno concorrenza. E aumenta il rischio mazzette". Secondo il presidente dell'autorità anticorruzione "l'intervento muove dall'idea che sia necessario incentivare gli investimenti, sbloccando un po'di appalti, così da far aumentare il Pil. Ma questa norma non aiuterà i funzionari timorosi, mentre consentirà a quelli disonesti di fare il buono e il cattivo tempo. Il governo promette di riformare il codice fin dal giorno del suo insediamento. Ma in attesa del disegno di legge delega si introducono altre complicazioni nel sistema. Appena le amministrazioni hanno digerito una norma, la politica la cambia. E così devono ricominciare daccapo". Poi Cantone evidenzia i rischi di infiltrazioni delle imprese legate alle organizzazioni criminali: "Sotto i 150mila euro non è richiesta neanche la certificazione antimafia e la gara non sarà pubblica d'ora in poi. C'è il rischio che ne approfittino imprese legate alla criminalità organizzata".

POLITICA
Tra politica ed economia l'annuncio della correzione delle norma prevista nella manovra sul Terzo Settore. Il governo fa retromarcia sul volontariato: "Rivedremo la norma sull'Ires" (Corriere p.8 e tutti). Annunciato un provvedimento ad hoc a gennaio per abolire l'aumento dal 12 al 14% dell'Ires sul non profit. Proteste da Assisi a Sant'Egidio, M5S e Lega costretti al dietrofront (Repubblica p.2). Per la Stampa (p.9) Di Maio fa dietrofront per non perdere consensi tra i cattolici: l'aumento dell'Ires avrebbe portato 157 mln per finanziare il reddito di cittadinanza, con la correzione si rischia un buco. Il sottosegretario al Lavoro Durigon al Messaggero (p.7): "Questa norma non era nella legge di bilancio iniziale, ma è frutto delle ore convulse della trattativa con Bruxelles. Ma nella riforma complessiva del Terzo settore che abbiamo messo in cantiere troveremo una soluzione adeguata per sostenere un mondo che non può essere colpito. Aiuteremo solo quelle associazioni che svolgono davvero volontariato e non chi ricava profitti furbescamente". Il padre del 5xmille, Tremonti, a Repubblica (p.2) "Quell'aumento è contro la Costituzione, se dovesse rimanere avremmo l'assurdo di uno Stato che da una parte finanzia il Terzo settore, considerandolo meritevole, e dall'altra lo tassa come se fosse una spa". Il ministro della Famiglia Fontana al Corriere (p.13): "Non è un tema di mia competenza, ma da giorni chiedevo notizie. L'obiettivo è solo evitare i furbi, ma l'aumento sarebbe stato come togliere con la destra quello che si è dato con la sinistra".
Restano però le polemiche per l'iter di approvazione della manovra. Opposizioni sulle barricate, ricorso Pd alla Consulta (Sole p.8 e tutti). Fi, invece, prova a giocare la carta di un colloquio con il Quirinale, ma dem e FdI frenano (Messaggero p.11). Il costituzionalista Lucarelli, alla Stampa (p.8), attacca: "Violata la Costituzione, sostengo il ricorso del Pd. Se all'opposizione è vietato ogni strumento siamo alla tirannia della maggioranza".

ESTERI
"Non saremo più i gendermi del mondo": Trump in visita lampo in Iraq per risollevare il morale dell'esercito e difendere la decisione di ritirare la truppe dalla Siria (Corriere p.17 e altri). Ma è polemica sul presidente americano che, con il suo tweet, ha esposto le forze speciali. La nuova politica americana è opposta a quella della Russia, cge invece punta al controllo di Damasco e sfida gli Usa avanzando il progetto di aprire una base aerea in Venezuela (Stampa p.12).
Intanto, il Messaggero (p.17) si concentra sulla "guerra" delle religioni che cambia gli equilibri mondiali: l'indipendenza della Chiesa ucraina da Mosca ha avvicinato Kiev agli Usa, mentre crescono le preoccupazioni della Casa Bianca per le aperture di Papa Bergoglio alla Cina. Francesco ha riaperto il dialogo con Pechino dopo le scelte controverse del presidente americano sul clima e sul muro al confine con il Messico.

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