Commentario del 29.12.2018

IN PRIMA PAGINA
Manovra, rissa alla Camera (Corriere). Parlamento far west: la Camera è un saloon (Libero). Caos alla Camera: soldi al Nord, Lega e 5S divisi (Repubblica). Squadristi dem contro la manovra (Notizia Giornale). In evidenza su tutti i quotidiani, gli insulti, gli spintoni ed il lancio di faldoni in Aula che hanno caratterizzato la seduta di ieri, poi sospesa da Fico. Il Pd ricorre alla Consulta. Conte difende la manovra (Fatto): "Tagliando al contratto e rimpasto". Poi si corregge sulla squadra. Tasse più alte, ecco chi paga (Messaggero). Il premier taglia le pensioni e irride i vecchi (Libero). Con quota 100 nel Lazio in pensione 100 chirurghi su 500 e non c'è ricambio (Italia Oggi).
Politica. Ministri, ecco chi salta (Giornale). Il risiko del governo, Tria rischia (Stampa). Berlusconi, stop alla campagna acquisti nel M5S (Stampa). Milano, il sindaco Sala: "Il Pd è lento. Il mio futuro? Pagine bianche" (Corriere). Roma, il ministro Costa: "Rifiuti a Roma, nessuno si tiri indietro o ci sarà il commissario". E la Raggi porta il dossier immondizia ai pm (Messaggero).
Violenza negli stadi. Salvini contro il giudice sportivo: "Un errore chiudere gli stadi" (Corriere, Repubblica, QN e altri). Salvini è pro ultrà. E la Juve. "Catartici gli slogan razzisti" (Fatto). Governo diviso (Messaggero). Conte favorevole alla chiusura (Libero).
Esteri. Bomba in Egitto: 4 morti (Corriere, Messaggero e altri). Egitto, terrore tra le piramidi: bomba sui turisti: 4 morti (Giornale). Siria, ultimo atto: dopo il ritiro Usa, i curdi consegnano ad Assad la città di Manbij, spiazzata la Turchia, già pronta con le sue truppe (Avvenire).
Borsa. Jerusalmi alla Stampa: "Ottimista, ma temo la geopolitica".

ECONOMIA
Caos alla Camera sulla manovra (Repubblica, Corriere e tutti). Tensione alla Camera sulla manovra: le opposizioni protestano perché l'ultima versione della legge di bilancio non è stata esaminata dal Parlamento. La commissione  non vota: Pd conto il presidente Fico, mentre Fiano colpisce Garavaglia con un faldone (Messaggero). Il governo, però, punta al voto finale entro domani, ma oggi il primo tentativo. Protesta dem senza Zingaretti e Renzi: il 9 gennaio la Consulta esamina il ricorso (Messaggero, Fatto e altri). Sul Sole, nello speciale-manovra, si parla di pace contributiva in 60 rate: ipotesi mini-sgravio da collegare a un Fondo di garanzia per chi assume giovani al posto di prepensionandi, una sorta di incentivo-staffetta da associare a "quota 100". E sulle pensioni slittanno rivalutazioni e tagli: a gennaio niente prelievo sugli assegni più alti, l'adeguamento degli importi all'inflazione viene fatto senza tener conto della legge di bilancio non ancora approvata (Sole e altri).
Show castrista del premier: tre ore in diretta (Stampa e altri). Conte, nella conferenza stampa di fine anno, non esclude un rimpasto: "Se fosse prospettato lo valuteremo. Spero sia condiviso, che non destabilizzi. Ma siamo nel periodo ipotetico del terzo, quarto grado". Poi una nota corregge le prime dichiarazioni: "La possibilità di un tagliando non è da escludere" (Repubblica, Messaggero). Il premier commette una gaffe sui pensionati che protestano in piazza ("usati come bancomat" gridano): "Tagli? Neanche l'Avaro di Molière se ne accorgerebbe: parliamo di pochi euro" (Corriere e tutti). Ma i sindacati insorgono: "Scelta iniqua e sbagliata" per la Furlan, "promesse non mantenute" per Barbagallo. Sulla Tav, invece, Conte ricorda che è stato lui a "sbloccare Tap e Terzo Valico per evitare penali troppo alte." Capitolp legittima difesa: "Aspettate che il lavoro sia finito". In chiave europea, Conte chiarisce: "Io sono il presidente del Consiglio e per le elezioni europee non farò certo campagna elettorale. Nei prossimi mesi continuerò ad occuparmi solo del mio ruolo".
Manovra, da Bruxelles, Marco Buti dg per gli Affari economici e finanziari della Commissione Ue, scrive una lettera al Corriere: "Abbiamo approvato i numeri, non i contenuti della manovra". Durante il confronto fra il governo italiano e l'Ue sulla legge di Bilancio del prossimo anno, Buti ha avuto un ruolo di primissimo piano: non sulle scelte politiche, ma sulle compatibilità tecniche ed economiche delle decisioni. "La Commissione ha espresso i suoi primi rilievi negativi sul disavanzo pianificato nella nota di aggiornamento già in una lettera del 5 ottobre: c'erano ampi margini di tempo per le modifiche".
Arrivano più tasse per tutti: in 3 anni stangata da 13 miliardi (Repubblica e altri). La pressione fiscale sale dello 0,8% 36 mesi, le sorprese nella distribuzione del carico (Corriere). Saranno colpite soprattutto le imprese, le assicurazioni e le banche che scaricherebbero l'aumento dei costi sulla clientela. Per buona parte degli italiani aumenteranno le addizionali comunali e regionali Irpef . Dal conto restano esclusi gli aumenti dell'Iva, le famose clausole di salvaguardia previste per il 2020 e il 2021. Valgono 23 mld nel 2020 e 28,8mld nel 2021. Farebbero salire la pressione fiscale, rispettivamente, di 1,2 e 1,5 punti percentuali. Il governo giura che non le farà scattare ma al momento sono scritte nero su bianco. E per disinnescarle servono 50mld in due anni.

POLITICA
Rimpasto, Tria torna in bilico e la Lega punta alle Infrastrutture (Repubblica e altri). Il ministro è ad un passo dall'addio, che dovrebbe materializzarsi ad inizio 2019, formalmente si tratterebbe di un passo indietro volontario, anche se i 5Stelle premono per dargli l'ultima spinta dopo la sfiducia. In caso di uscita di scena di Tria, le porte del ministero dell'Economia si aprirebbero ad un leghista Conte, però, resta scettico. Oltre a Tria, in bilico anche la Trenta (Difesa) e Fontana (Famiglia), ma in quest'ultimo caso il ministro lascerà il dicastero per occuparsi di populisti d'Europa guidando gli eurodeputati leghisti a Bruxelles. Anche Savona vorrebbe lasciare, così come Moavero (Esteri): tutto dopo il 26 maggio, ossia dopo le europee, ma la caduta possibile di Tria potrebbe accelerare i tempi. Sotto tiro anche il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli e la Grillo alla Sanità (Corriere). I prossimi mesi cruciali per gli equilibri dell'esecutivo giallo-verde.
La battaglia per l'Autonomia: Lega e M5S sono divisi sui soldi al Nord (Repubblica). Conte: "Negozierò con i governatori". Ma al Sud è già campagna contro "la secessione dei ricchi". L'esecutivo Gentiloni ha firmato l'accordo con le tre Regioni nel febbraio scorso, dopo i referendum. L'ex governatore della Lombardia Roberto Maroni. "I grillini vogliono bloccare il nostro sogno, Salvini lo realizzi o lasci il governo". E aggiunge: "Conte non ha niente da negoziare, c'è già tutto nell'accordo firmato con Gentiloni. È un vero e proprio contratto e va rispettato alla lettera". Secondo Maroni, inoltre, "alle Regioni deve restrare una quota più ampia del gettito fiscale o si tradirà la volontà dei cittadini. Ma parte dei 5Stelle non vuol rispettare i referendum".
Anche sugli stadi chiusi il governo si spacca: sì di Conte, no di Salvini (Repubblica, Corriere, Messaggero e altri). Il premier: "Serve una pausa per dare un segnale forte". Il ministro: "Risposta sbagliata". E diventa un caso la convocazione dei tifosi al Viminale. L'attacco di Renzi: "Se vuole essere utile, il ministro Salvini deve recuperare credibilità, i cori razzisti fanno schifo sempre, e qualche anno fa li intonava lui contro i napoletani". Gentiloni: "Ora tutti a condannare le bande di ultras. Peccato che il ministro dell'Interno è andato a omaggiarli, dieci giorni fa". Il sottosegretario Valente al Messaggero: "Non si deve trattare con i capi tifosi e bisognava fermare il campionato". Il pm Albamonte su Repubblica: "Attenti, si rischia di legittimare gli ultrà come interlocutori". Anche il mondo del calcio si divide sulla decisione di fermarsi o proseguire. Inzaghi: "Giusto lo stop". Allegri: "Inutile" (Messaggero e tutti).
Sul Corriere, parla il sindaco di Milano, Beppe Sala: "Il Pd in questa fase è troppo lento. Il mio futuro? Pagine ancora bianche". Per il primo cittadino del capoluogo lombardo "nel M5S c'è un'anima sociale, su certe cose siamo vicino. Il governo ignora Milano: Conte e Di Maio non si sono mai fatti vivi. Se sei a capo di un Paese che ha qualche problema di reputazione all'estero, perché non valorizzare una città che brilla nel mondo?". Conclude sottolineando due aspetti. "Renzi prima o poi uscirà dal partito. La manovra? È contro i comuni, Salvini dice che non l'ho capita, ma confonde le cifre: ai comuni mancherà un miliardo".
Caos rifiuti a Roma, il ministro Costa al Messaggero: "Nessuno si tiri indietro o arriva il commissario". Il titolare dell'Ambiente parla chiaro: "Serve intesa tra Comune e Regione: i cittadini accettino nuovi impianti per trattamento e compostaggio". Sugli incendi: "C'è il faro della magistratura, noto che vi sono interessi che vanno in senso opposto al cambiamento".
I legali frenano Berlusconi. "Basta campagna acquisti" (Stampa). Stop immediato di Berlusconi all'"Operazione Scoiattolo". Tutti i tentativi in corso di "adottare un grillino" sono stati sospesi. L'ex premier ha personalmente telefonato ai suoi per assicurarsi che l'ordine venga eseguito. Un dietrofront del Capo che lascia l'amaro in bocca a quanti si erano già avventurati nella campagna acquisti: dietro allo stop il timore di un'inchiesta come quella di Napoli per la compravendita dei senatori.

ESTERI
"The duel over Europe's future", il FT (p. 5) dedica una paginata al duello Salvini-Macron, parlando di "scontro" tra il vicepremier italiano, euroscettico ed ora portabandiera per i nazionalisti d'Europa ed il presidente francesce, il più europeo di questa generazione e con un forte ambizione di poter rafforzare l'Ue.
Egitto, bomba alle piramidi, il turismo torna nel mirino: 4 morti (Repubblica, Corriere e tutti). Un attentato ha colpito ieri la capitale egiziana nel suo luogo più rappresentativo: le piramidi di Giza. Un autobus di turisti vietnamiti è saltato in aria per un ordigno artigianale su strada.
Siria, la ritirata dei curdi lascia il campo ad Assad (Messaggero e tutti). La mosa dell'Ypg per tentare di avere protezione da un eventuale attacco turco è stata approvata dal Cremlino che lo giudica "un passo positivo" che in prospettiva potrebbe ridisegnare gli equilibri dopo quasi 8 anni di guerra, restituendo di fatto al regime la più grande area ancora fuori dal suo controllo: sotto l'amministrazione curda c'è oggi quasi un terzo dell'intero territorio siriano. Due ministri di Erdogan oggi a Mosca per discutere dei nuovi sviluppi.
Sul Tempo, parla Alexander Avdeev, ambasciatore della Russia in Vaticano: "Tra Putin e il Papa c'è sintonia: Francesco è amato a Mosca anche per le sue critiche alle sanzioni. Riarmo? Gli Usa sbagliano: non accettano neanche di confrontarsi su come rinnovare i trattati su missili e nucleare".

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