Commentario del 08.12.2018

IN PRIMA PAGINA
Fiducia alla Camera, la manovra avanza. Ma in Senato si ripartirà da zero (QN). Salvini al Messaggero annuncia novità su lavoro, salute e famiglia. Poi dice: "La Ue non ci bocci per un decimale" (Messaggero). Timori del Colle per Tria isolato (Corriere). Intanto, il M5S non molla e vuole il reddito di cittadinanza subito, ma la manovra cambierà tutta (Repubblica). Restano le polemiche sull'ecotassa sulle auto, per la Verità favorisce Cina e Germania.
In apertura sul Sole la lettera di Luigi Di Maio rivolta alle imprese: lavoriamo insieme. Sul QN il rapporto del Censis: italiani incattiviti e in presa al sovranismo. Pesa la mancata crescita tra paura e rancore.
In politica, piano piano del Fatto sul contratto di governo. Su evasione, Tav, pensioni d'oro ed ecotassa sulle auto: tutti gli alt della Lega (Fatto). Ma Salvini spiega: "Sento Renzi, vedo Berlusconi, ma il governo dura 5 anni". Salvini marcia sull'Italia, oggi 100 mila persone a Roma per l'adunata della Lega (Libero). Il Carroccio seduce anche i 5S (Stampa). Oggi è il giorno delle due piazze, con Grillo che eccita i No-Tav a Torino (Messaggero). Intanto, Berlusconi all'attacco: "Governo di incapaci" (Giornale). L'ex premier vara la campagna acquisti tra i 5S e dice: "Mattarella è con me" (Fatto).
Francia e Germani in primo piano dagli esteri. Parigi chiusa per i gilet gialli: "Tentano il colpo di Stato" (Corriere). Rischio escalation (Messaggero). Gilet gialli all'assalto, l'ala morbida avvisa: rischio morti in piazza (QN). La Verità contro i metodi di Macron: tratta gli studenti da terroristi. I francesi peggio di noi (Libero). In Germania finisce l'era della Merkel, un'altra donna nel futuro della Cdu (Stampa), che sceglie Kemp-Karrembauer, l'allieva della Merkel (Sole e tutti). Lacrime per la Cancelliera (Messaggero).

ECONOMIA
Fiducia alla Camera, ma passa una manovra tutta da cambiare (Repubblica e tutti). A Palazzo Madama saranno tagliati i fondi per quota 100 e reddito di cittadinanza (Corriere p.6). Salvini e Di Maio pronti a rinunciare a 3,5 mld per far scendere il deficit dal 2,4 al 2,2%, scrive la Stampa (p.6). Ma per Repubblica (p.3) i due vicepremier resistono contro tagli eccessivi e stoppano il rinvio a giugno delle misure simbolo, mentre l'Europa non fa più sconti e chiede altri 4 mld (Repubblica p.3). Torna lo scontro con Bruxelles (Messaggero p.3): l'Ue chiede un deficit all'1,9%, i due vicepremier restano fermi al 2,1. "Mi rifiuto di pensare che, per qualche decimale, l'Ue crei problemi alla seconda potenza industriale del Continente - dice Salvini al Messaggero (p.5) -. Non morirò per un 2,4%, ma siamo un governo che ha fatto una manovra a favore dei cittadini".
Intanto Tria resta isolato, diserta la Camera anche durante il voto di fiducia, ma avverte: "Non mi dimetto" (Messaggero e tutti). La trattativa con la Ue e l'isolamento di Tria preoccupano il Colle: timori per le ricadute della tattica usata dal governo nel rapporto con Bruxelles (Corriere p.8). Da garante a capro espiatorio: la Stampa (p.7) evidenzia la parabola del ministro. "Un vaso di coccio tra i bulli gialloverdi", così Petrini (Repubblica p.2) definisce il titolare del Mef. Per il Fatto (p.6) Tria e i due vicepremier sono, di fatto, separati in casa, ma Salvini e Di Maio sanno di doverselo tenere perchè non hanno un'alternativa e non possono permettersi uno strappo.
Intanto, sia Salvini che Di Maio cercano di riallacciare il rapporto con le imprese. Il leader 5S in una lettera al Sole (in prima e p.2) chiede di "lavorare insieme su fisco, export e investimenti. Entro il 2019 – annuncia Di Maio – pagheremo il 50% dei debiti della Pa con le imprese e stiamo lavorando per snellire la burocrazia". Di Maio evidenzia anche il ruolo di Cdp, che ha pronto un "bazooka" da 200 mln di euro di risorse per i prossimi 3 anni per sostenere i piani di rilancio del Paese. Con un'attenzione particolare – spiega il vicepremier – alle infrastrutture e in particolare alle infrastrutture digitali. Martedì Di Maio avvierà al Mise il tavolo permanente con le Pmi. Domani invece Salvini ospita al Viminale le 13 sigle che hanno manifestato a Torino. "Li ascolterò – spiega il ministro al Messaggero (p.5) -. Noi diamo 400 mln ai piccoli imprenditori. Forse i grandi, che sono stati abituati bene, protesteranno. Ma l'economia italiana si fonda su imprese sotto i 10 dipendenti. Alle imprese guarda anche il candidato alla segreteria Pd, Nicola Zingaretti  che, in una lettera al Sole (p.6), si concentra sulle misure a favore dell'impresa: bisogna puntare su lavoro, industria 4.0 e opere pubbliche. Nella manovra serve meno assistenzialismo, puntare sugli investimenti dei Comuni e sulle semplificazioni. E poi – scrive – tornare al Rei.

POLITICA
Oggi il giorno delle due piazze: Salvini a Roma seduce anche i 5S, mentre Grillo a Torino infiamma i No-Tav (Stampa in apertura e tutti). Centomila persone a Roma con la Lega (Libero p.4): Salvini parlerà dei successi al governo, ma di fatto aprirà la campagna elettorale in vista delle Europee. "Abbiamo scelto Roma perchè siamo una forza che vuole unire l'Italia, e questa è la Capitale – dice Salvini al Messaggero -. Non sarà un comizio ma una festa di ringraziamento dopo 6 mesi di straordinaria esperienza politica in favore del Paese". Il leader leghista torna sui rapporti con i 5S e sul contratto di governo: "Non c'è fretta di riscriverlo. Lo cambieremo nei prossimi anni, se cambia lo scenario. Non straccio il contratto perchè i sondaggi sono buoni. Di Maio non si preoccupi: più si rafforzano i due pilastri del governo, più si rafforza il governo". Sul contratto di governo si concentra il Fatto (in prima e p.5) che evidenzia tutti gli alt del Carroccio al M5S: pensioni d'oro, ecotassa sulle auto, evasori e Tav. "Il contratto è già stracciato" scrive il Fatto, che pubblica un estratto dell'intervista di ieri a Salvini sul Nove: "Abbiamo fatto un contratto e voglio rispettarlo, questo governo ci sarà anche tra 4 anni".
Contemporaneamente alla manifestazione leghista a Piazza del Popolo, ci sarà l'evento a Torino, con Grillo che abbraccia i No-Tav (Messaggero e tutti). Il fondatore del M5S offre una sponda agli oppositori dell'Alta velocità: "Opera inutile". Alla manifestazione non ci sarà la sindaca Appendino e neanche i ministri pentastellati, mentre Grillo lancia l'urlo "contro i borghesi" (Stampa p.2). Ci sarà il vicesindaco di Torino Montanari, che alla Stampa dice: "Ci aspettiamo dal governo un'analisi costi-benefici seria sulla Tav. Si dica Sì o No sulla base dei dati scientifici, non di valutazioni politiche".
Berlusconi vara la campagna acquisti tra i 5S (Fatto in prima e p.5). Movimento sotto choc, il deputato dall'Osso va con Fi e spuntano nuove crepe tra i grillini (Messaggero p.11). "La penale perchè lascio? Sorrido, mi hanno preso in giro – dice Dall'Osso al Corriere (p.13) -. Hanno bocciato la mia battaglia sulla disabilità". "In molti pronti a seguirlo" assicurano da Forza Italia e Berlusconi promette: "Da noi niente contributi, potete tenervi tutto lo stipendio. E non c'è la regola dei due mandati" (Fatto p.7). Il Cavaliere poi attacca: "Governo incapace, deve andare a casa" (Giornale p.6 e tutti). Sulle prospettive future, Berlusconi rivendica il ruolo del centrodestra: "Sì del Colle" in caso di fallimento dell'alleanza Lega-M5S. "Ci darebbe l'incarico" ha detto l'ex premier, ma dal Quirinale smentiscono: "Dal capo dello Stato mai ipotesi sugli scenari futuri" (su tutti).
Nel Pd, pazza idea di ricandidarsi alle primarie. Sulla Stampa (p.9) il possibile ritorno in campo di Renzi per la guida dem, con le pressioni dei suoi fedelissimi che lo vorrebbero in sella per la terza volta. Ma ha solo 2 giorni di tempo per decidere. Dalla scissione alla candidatura, l'incognita Renzi scuote il Pd (Repubblica p.10). Renziani al bivio: nel Pd o fuori (Corriere p.14).

ESTERI
Parigi blindata per il sabato di guerra (Messaggero p.9). La Capitale sotto assedio chiude tutto e attende migliaia di gilet gialli (Corriere p.2 e tutti). "Rischio golpe" evidenziano gli 007, mentre l'Eliseo teme che gli scontri possano provocare vittime. E scoppia la rabbia per il video dei liceali in ginocchio. Manifestanti trattati da terroristi (Libero p.2), questa è la democrazia di Macron (Verità p.9). Macron nel mirino, Nava (Corriere p.3) segnala i limiti del presidente del volle farsi "re". Ed ora è al bivio tra le riforme e la ritirata strategica: Macon potrebbe spingersi a indire nuove elezioni.
Germania, la Merkel saluta la Cdu: "Non rinchiudetevi nei confini nazionali" (Stampa p.10). Applausi e lacrime per l'addio della Cancelliera alla guida dei cristiano-democratici. Niente strappi per la sua successione (Repubblica p.12): vince Kramp-Karrembauer, la mini-Merkel per una Cdu che non cambia rotta (Messaggero p.15). Il partito sceglie la candidata appoggiata dalla leader uscente, ma la Kramp-Karrembauer spiega: "Non sono una mini Merkel" (Corriere p.17). L'ex governatrice della Saar ha sconfitto il milionario Merz, ma il partito è diviso.

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