Commentario del 05.12.2018

IN PRIMA PAGINA
Manovra sul filo, tagli al reddito di cittadinanza (Messaggero). Conte a colloquio con Fatto e Repubblica: "Con Juncker parlo solo io. Serve tempo per le riforme".
Ampio spazio agli attacchi di Salvini pm e imprese (Corriere). Sfida tra il ministro e il pm Spataro dopo il tweet sull'indagine. "Danneggia l'inchiesta" ha detto il pm. La replica: "Vada in pensione" (Stampa e tutti). Il ministro dell'Interno avvisa i nigeriani della retata (Fatto). Intanto, Salvini agli imprenditori chiede più collaborazione (Libero). Salvini contro tutti (Giornale). Proseguono le polemiche su Di Maio, che chiude la ditta e chiede pietà (Giornale).
Grandi opere, Toninelli congela i lavori della Tav (Stampa).
Libia, Haftar vola a Roma, sui migranti in Libia l'accordo a un passo (Messaggero).
In Francia, la resa di Macron ai gilet gialli: rinviati gli aumenti (Messaggero e altri).
Brexit, Blair al Sole: "Un secondo referendum per sbloccare l'impasse".
Bowling, Italia strike mondiale con il fornaio (Messaggero).

ECONOMIA
Manovra, Tria apre: "Decida la politica". La manovra arriva in Parlamento, Leu e FdI lasciano l'aula. Tria finisce all'angolo e non risponde ai parlamentari (Repubblica p.5). Per Fubini (Corriere p.8) è sempre più forte la tentazione del titolare del Mef di dimettersi: troppe tensioni interne, non vuole essere il capro espiatorio per ciò che non ha funzionato. Intanto, Tria parla di "dialogo costruttivo con la Ue" e il commissario Moscovici dice: "Finalmente l'Italia ci ascolta, serve un impegno concreto" (Messaggero p.2). Conte modifica il deficit per evitare l'infrazione (Messaggero p.3): il premier punta su Germania e Francia per ottenere qualche decimale aggiuntivo. Il premier al Fatto (in prima e p.9): "Sono io il presidente del consiglio e con Juncker tratto io. Nella nota conclusiva dell'Eurogruppo di due giorni fa non si fa menzione di una procedura per infrazione nei confronti dell'Italia. Siamo nel corso di una trattativa e da parte nostra c'è l'impegno a moderare le dichiarazioni. Il deficit? Non si può parlare di numeri ora. Non ho mai parlato di decimali, non abbiamo scritto la manovra per andare allo scontro con l'Europa, ma per fare le riforme, applicando il contratto. Poi, nel momento in cui c'è la possibilità di ridurre l'impatto economico di alcune misure, io sono qui. Non si tratta di tornare indietro, le riforme le faremo, ma stiamo valutando su come rimodulare il saldo finale". Per Franco (Corriere p.9) Conte delinea una pax europea nei confronti dell'Italia ancora tutta da costruire. L'Europa – secondo la Stampa (p.3) - non può concedere all'Italia un deficit superiore al 2%, per trovare un'intesa si cerca di limare le misure. Tensione Di Maio-Salvini sui risparmi e sui tempi del varo di reddito di cittadinanza e quota 100 (Messaggero p.3). In arrivo emendamenti al Senato sulle due misure simbolo (Stampa p.5). Per tagliare i costi sul reddito si punta sulla durata ridotta: assegno pagato per 18 mesi, poi 3 mesi di stop e una proroga massima di altri 12 mesi (Messaggero p.5). Niente sussidio a chi possiede una seconda casa, possibili risparmi fino a 2 mld.

POLITICA
Salvini attacca pm e imprese (Corriere e tutti). Il ministro twitta sugli arresti e scoppia la lite con il procuratore di Torino, Spataro, che dice: "Rovina le indagini". Ma il numero uno del Viminale replica: "Vada in pensione". Il vicepresidente del Csm Ermini alla Stampa (p.6): "Toni inaccettabili sulla magistratura. E' rischioso fare show per propaganda". E Spataro alla Stampa (p.7): "Questo ormai è il Paese. Gli sfottò mi fanno soltanto sorridere, ma mi preoccupa che certi atteggiamenti paghino". E l'ex procuratore di Torino, Caselli a Repubblica (p.8): "Clima inquietante, l'intolleranza parte dai vertici dello Stato. Se Spataro parla di ripercussioni sulle indagini merita il massimo rispetto. Al suo posto avrei reagito allo stesso modo".
Salvini attacca anche le imprese dopo la manifestazione del 3 dicembre a Torino: "Industriali zitti per anni" (Messaggero e tutti). Il ministro si rivolge al numero uno di Confindustria, Boccia: "Se vuole lo incontro e gli offro un caffè". Ma il leader degli industriali replica: "Un caffè? Serve un confronto vero" (su tutti). E dal sindacato arrivano segnali di sostegno alla battaglia delle imprese. Verso gli industriali, il ministro dell'Interno dice: "Mi interessano di più gli operai" (Repubblica p.6).Una strigliata a Confindustria dopo gli attacchi di viale dell'Astronomia (Giornale p.2), ma secondo Libero (p.3) il leader leghista chiede collaborazione agli imprenditori, sapendo che non sono soddisfatti dell'alleanza tra Lega e M5S, ma il suo obiettivo è dividere gli imprenditori medio-piccoli dai grandi, che applaudivano i governi di prima. Storchi, presidente di Unindustria Reggio Emilia, al Corriere (p.5): "Un governo dovrebbe preoccuparsi di confrontarsi con la parte produttiva, invece privilegia il conflitto". Per Zacchè (Giornale in prima e p.2) molti imprenditori sono legati alla sinistra e il dialogo è impossibile con i gialloverdi, ma il centrodestra che aspira a governare – scrive Zacchè – deve riavvicinarsi a Confindustria. Ma il presidente di Confindustria Vicenza, Vescovi a Repubblica (p.6) dice: "C'è un tema non pienamente colto dai rappresentanti del governo: l'inversione di tendenza certificata dai numeri del Pil, della produzione industriale, del lavoro, è il frutto del peggioramento della congiuntura internazionale, ma anche di un cambiamento psicologico che è tutto interno. Gli imprenditori sono spaesati. E il rischio della procedura d'infrazione spaventa solo noi o anche i ministri?". Conte prova a ricucire (QN p.6) e rassicura l'industria: "il governo vi sosterrà" (Sole p.2).
"Matteo senza freni, attacca tutti e difende Di Maio" titola Libero (p.2). Il ministro mena fendenti a vip come Fazio e le canta pure a pm, giornali e tv "che – dice – mi presentano come il diavolo". Poi lancia la manifestazione di sabato a Roma: "Chi sta con me venga in piazza". Per il Corriere (p.3) Salvini si sente accerchiato, ma assicura: "Non mollo, nessuno mi spaventa" (Corriere p.3).

ESTERI
Regeni, 5 007 egiziani indagati da Roma: "Fu un sequestro" (Corriere p.14 e tutti). La "Commissione egiziana dei diritti" presenta in Italia il report-choc, mentre i giudici indagano su coloro che controllarono Giulio dopo la denuncia del sindacalista (Fatto p.19).
Francia, Macron cede alla rivolta e congela i rincari. Ma i gilet gialli non ci stanno: "Briciole, si va avanti" (Corriere p.15 e tutti). Macron cede ma i gilet gialli alzano la posta (Repubblica p.12). La marcia indietro del presidente francese p un colpo anche per la rigida politica dell'Unione europea, l'altra grande sconfitta di questa rivolta (Fatto p.10). Rivoltosi pronti a tornare in piazza, l'ala più radicale pronta a sfilare l'otto dicembre, ma il premier invita tutti a rimanere a casa. Intanto la Stampa (p.11) ragiona sul movimento dei gilet gialli: voglia di dialogo e proteste a oltranza, ma non c'è una regia né un struttura verticale a decidere le mosse. Alcuni leader adesso vogliono avere un peso politico maggiore e chiedono di eleggere dei rappresentanti.
Brexit, la Corte Ue apre alla revoca dell'uscita: il parere dell'avvocato generale della Corte di Giustizia Ue spiana la strada a una secondo referendum, che però il governo esclude (Sole p.23). L'ex premier Blair al Sole: "Soltanto il ritorno al voto potrà sbloccare l'impasse, non dare la possibilità di decidere creerebbe un senso di smarrimento a quei milioni di britannici che ancora oggi credono nell'Europa". Blair poi commenta l'accordo raggiunto tra il governo May e la Ue: "Non piace né a chi è favorevole a un divorzio radicale né a chi vuole rimanere".

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