Commentario del 04.12.2020

PRIME PAGINE
Mille morti in un giorno, "serve un Natale blindato" (Repubblica). Un Natale blindato: tutte le regole (Corriere). Il Giornale sulle nuove regole: Natale senza i tuoi. Il Messaggero segnala "la fuga dai divieti di Natale". "Troppi morti, fermiamo la terza ondata" dice la ministra Lamorgese alla Stampa. Sui vaccini, l'annuncio di Arcuri: entro l'autunno tutti gli italiani vaccinati (Sole).
Italia-Politica. Recovery e task force, Pd contro il premier: "Basta immobilismo" (Stampa). Gualtieri: "Recovery, non ci saranno veti". Task force ridotta: gli esperti saranno 100 (Messaggero). Il Corriere segnala: i numeri a rischio del governo sul Mes. Mes, avviso dal Quirinale: se cade il governo unica strada è il voto (Repubblica e altri).
Italia-Economia. "Sgravi fino al 50% alle aziende che investono": il ministro Patuanelli rivela il piano del Mise su Transizione 4.0 (Messaggero). Confindustria, l'attacco di Bonimi al governo: "Non c'è visione. Imprese da coinvolgere nel piano per il rilancio" (Sole). Pubblica amministrazione "agile" al 60%, la ministra Dadone al Fatto: "Si può lavorare anche di sera". Il Sole: nel 2021 meno ripresa, più disoccupati.
Esteri-Usa. Trump, schiaffo a Xi: Borsa vietata alle Spa del Partito comunista (Stampa).

ECONOMIA
Pil e occupazione, l'Istat corregge al ribasso le stime (Sole in prima e p.5): crescita ridotta dello 0,6% sia nel 2020 (a -8,9%) che nel 2021 (+4%). I dati dell'Istituto di statistica indicano solo un +3,8% di incremento di unità di lavoro con un aumento della disoccupazione all'11% per l'effetto inattivi. Sul Messaggero (in prima e p.9) il piano del Mise per gli investimenti innovativi: credito d'imposta fino al 50% per acquistare tutti i "beni 4.0". Il ministro Patuanelli assicura: "Tutti gli incentivi già nella manovra". E rilancia il superbonus. Per il Messaggero Patuanelli tenta di ricucire con Confindustria, proponendo al presidente Bonomi un tour insieme "per spingere le imprese a investire". Ma restano le tensioni, soprattutto sul Recovery Fund. Mentre il governo riduce da 300 a 90 il numero dei tecnici nella cabina di regia, Confindustria attacca "Troppi ritardi", e chiede di cambiare marcia per il bene del Paese (Repubblica p.33 e altri).. Il presidente degli industriali prosegue nel pressing nei confronti dell'esecutivo: "Indennizzi non risolutivi. Noi lasciati soli sul patto per l'Italia". E' il Sole (in prima e p.6) a riportare le parole di Carlo Bonomi, che spiega: "Sono molto arrabbiato, nessuno vuole le riforme. Non coinvolgere le imprese è una grave carenza del governo". E va in scena un botta e risposta proprio tra gli industriali e il Mise: Patuaneli nega i ritardi sul Recovery, ma Confindustria replica: "Fatto innegabile". Altro terreno di scontro tra Confindustria e governo è l'ipotesi patrimoniale. Un "incubo" lo definisce il Giornale (p.10): riammesso al voto l'emendamento Leu-Pd. E gli industrialia attaccano: "Governo di carrozzoni".
Bruxelles mette in mora l'Italia: basta lavoratori precari nella Pa (Messaggero p.16). Dura lettera della Commissione Ue, che invita a porre fine al continuo utilizzo dei contratti a tempo. Sul Fatto (in prima e p.12) il focus sul lavoro "agile" nella pubblica amministrazione, con la ministra Dadone che spiega: "Oggi siamo ad almeno il 50% di quel personale con mansioni possibili da remoto. L'idea è di arrivare almeno al 60 e cambiare l'idea di lavoro. Se un dipendente lavora meglio di sera, potrà farlo su pratiche che possano essere evase di notte: contano i risultati su obiettivi individuali, che tengano conto della persona e del suo valore aggiunto".

POLITICA
Natale blindato per evitare il lockdown e la terza ondata: in evidenza su tutti i quotidiani le regole annunciate ieri sera dal premier Conte. Vietati gli spostamenti tra regioni dal 21 dicembre al 6 gennaio, stop ai cambi di comune il 25-26 dicembre e il 1 gennaio. Coprifuoco e restrizioni per negozi, ristoranti. Conte difende le scelte: "Bisogna scongiurare la terza ondata" (Corriere p.3). Ma per il Giornale (p.7) il premier ci spaventa con la terza ondata, però Pd e Idv attaccano: i risultati sono zero. Mentre ieri si è toccato il record di morti, quasi mille, il consulente del ministro Speranza, Walter Ricciardi, al Messaggero spiega: "Divieti per evitare altre tragedie, così fermeremo la terza ondata". E si punta sui vaccini, con il piano di Arcuri che prevede: "Italiani vaccinati entro fine settembre". Ma resta il rebus delle forniture (Stampa p.7 e tutti).
Intanto è lite con ministri e Regioni sulle regole per Natale: il premier punta sul rigore per riguadagnare consensi (Repubblica p.4). Conte sposa la linea dura, abbattendo le resistenze di renziani, governatori e ribelli dem. Sulla strategia contro il Covid – analizza Repubblica – si gioca la sopravvivenza dell'esecutivo. Il Corriere riporta l'attacco dei governatori, che lamentano una mancanza di collaborazione. E il presidente del Veneto Zaia al Corriere dice: "E' un testo preconfezionato, non ci hanno ascoltati". Si lavora per far rispettare le regole: droni e posti di blocco, la sfida dei controlli per i giorni più caldi (Repubblica p.7). Ma Giornale (p.3) attacca: troppi limiti e pochi controlli, il 20 dicembre rischio esodo. La ministra dell'Interno Lamorgese alla Stampa (in prima e p.5): "Le forze di polizia continueranno a svolgere i controlli necessaricon l'impegno e l'equilibrio di sempre. Fin qui, dato un contesto di crisi sociale ed economica senza precedenti, il bilancio per l'ordine pubblico può considerarsi positivo".
Mes, la maggioranza fibrilla ed è caccia ai senatori per il voto sul Salva-Stati: i 5S perdono pezzi (Corriere p.14). Preoccupa a livello europeo l'ipotesi di uno stop italiano sul Mes. Ma un no a Bruxelles aprirebbe una crisi e sarebbe difficile rimettere insieme una maggioranza europeista. Per questo arriva l'avvertimento del Quirinale: se il governo cade ora, per il Colle si va alle urne (Repubblica p.14 e altri). Nel M5S, Di Maio avverte i ribelli sul Mes: "Sarà un voto su Conte. Non si può mandare all'aria il Paese". Dall'opposizione, arriva la conferma del no alla riforma del Mes da parte di Fi, con Tajani che a Repubblica (p.14) spiega: "In Forza Italia il dissenso è possibile, ma diremo no compatti". Conte intanto sotto assedio di Pd, M5S, Iv e Confindustria anche su Recovery e riforme (Stampa p.8). Mentre il ministro Gualtieri blinda il Recovery - "nessun veto lo fermerà" - scende a 100 il numero di tecnici nella task force per gestire i fondi (Messaggero p.8). Il vicesegretario Pd Orlando al Corriere (p.15) intanto avverte: "Sulle riforme non possiamo fermarci. Ora il premier prende un'iniziativa". Sulla stessa linea il dem Marcucci, che alla Stampa (p.7) aggiunge: "Da qualche settimana si registrano preoccupanti passi indietro. Sulle riforme costituzionali e sulla legge elettorale il tavolo si sta arenando. A questo punto aspettiamo che Conte ci trasmetta le sue volontà".

ESTERI
Trump scalda la Guerra Fredda con la Cina (Stampa p.16). Stop ai visti per i membri del Partito comunista, giro di vite in Borsa sulle società cinesi. Con Biden la linea non muterà. Intelligence in allarme "Biden è già nel mirino delle spie di Pechino" (Repubblica p.18, Messaggero p.11). Per i servizi già centinaia di infiltrati nelle aziende e nello staff del futuro presidente. Nuovi limiti anche per le imprese Bloccato l'import di cotone dallo Xinjiang. Maxi-piano bipartisan per l'occupazione.
La "banda dei 4" (Romney, Murkowski, Manchin, Collins) avvia il dopo-Trump. Sbloccati 908 miliardi L'intesa tra i senatori moderati sarà il perno dell'azione di Biden.
Il vaccino cinese va alla conquista del continente africano (Repubblica p.13). Il Marocco diventerà la piattaforma per produrre e distribuire il siero di Pechino. E a Mosca, partono le vaccinazioni con Sputnik V.
Egitto, liberi i tre della Ong di Zaki (Corriere p. 19). Scarcerati i dirigenti della Eipr, ma lo studente resta in cella. "Dorme da 9 mesi per terra".
L'Iran sbarra le porte agli ispettori dell'Onu. Zarif agli Usa: "Sul nucleare non negoziamo" (Stampa p.18). Stop alle ispezioni nei siti nucleari. Il ministro degli Esteri: scaricati dagli europei, liberi di ridurre i nostri impegni.

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