Commentario del 24.01.2020

PRIME PAGINE
Virus, la Cina isola 4 città (Corriere). Venti milioni di cinesi in isolamento (Stampa). Cina  isolata, timori in Europa (Messaggero). Virus, la paura contagia l'Italia: rientra l'allarme per un caso a Bari (Repubblica, Stampa).
Usa-Ue: la pragmatica von der Layen incassa la tregua sui dazi (Corriere). Gentiloni alla Stampa: "Web tax entro un anno". Il commissario Ue per l'economia invita l'Italia a tagliare il debito.
In politica tiene banco la situazione interna al M5S. Crimi non si sente un traghettatore: "Ho tutti i poteri del capo politico" (Corriere). Crimi e l'eredità Di Maio: "Non sarò un passacarte" (Messaggero). M5S, idea Taverna leader. Fico e Patuanelli provano a mettere all'angolo Di Maio (Stampa). M5S, Di Maio rivuole Dibba con Appendino (Fatto). E ora trema Conte: dopo Di Maio il premier si blinda nel bunker di Palazzo Chigi, maggioranza nel caos (Giornale).
Regionali. A tre giorni dal voto, arrembaggio Salvini. E Conte in trincea (Repubblica). Mamme e bambini per un pugno di voti: Salvini senza scrupoli, usa le tragedie familiari (Fatto). Berlusconi al Mattino lancia il centrodestra.
Tasse sul lavoro, taglio per 6 mesi: lasciati 5mld per la riforma Irpef (Messaggero).  Meno tasse in busta paga (Corriere). Taglio del cuneo limitato al 2020. Rush finale del Cdm sul decreto (Sole). Vestager apre all'Ilva: "Pronti a discutere sugli aiuti di Stato" (Stampa). Reddito di cittadinanza: Di Maio è andato, i danni rimangono: altri 237 abusivi (Libero, Verità e altri). Il reddito di cittadinanza all'imprenditore in Ferrari (Tempo). Controlli difficili, ma crescono le truffe (Sole).

ECONOMIA
Rush finale sul taglio del cuneo fiscale: sblocco del Dl che estende il bonus ai redditi da 26.600 a 28mila euro e all'introduzione di una detrazione per i redditi fino a 40 mila euro (Sole in prima e p.3). Via libera del governo al decreto per il taglio del cuneo fiscale sulle buste paga dei lavoratori dipendenti (Corriere in prima e p.29). L'operazione partirà dal prossimo mese di luglio e vale poco meno di 3 miliardi quest'anno, che diventeranno 5 nel 2021. Ma sarà un'operazione sperimentale per sei mesi (Repubblica p.8). La mediazione tra i partiti è stata complessa – scrive il Messaggero (p.9) -. L'aumento del bonus e l'estensione delle detrazioni sarà soltanto una "misura sperimentale": La certezza che i soldi arriveranno in busta paga ci sarà soltanto per sei mesi, dal prossimo luglio fino a dicembre. A pesare è stato il M5S – segnala il Messaggero -, che non ha mai nascosto il suo scetticismo per un'accelerazione impressa dal ministro Gualtieri letta come una mossa elettorale in vista delle elezioni in Emilia Romagna e Calabria. Mentre Libero (p.4) è convinto sia una carta elettorale che serve a Conte per non franare alle urne, secondo il Giornale (p.2) l'accelerazione è dettata dalla fretta del ministro Gualtieri, impaziente di mettere in sicurezza il provvedimento, ma anche dal felicissimo momento per via della sede vacante ai vertici del M5s, dopo le dimissioni di Di Maio, e alla vigilia delle elezioni regionali. Per Repubblica (p.8), intanto, occhi puntati sulla riforma delle Irperf e delle detrazioni fiscale, con l'obiettivo di varare in aprile una legge delega per rivedere le cinque aliquote e alleggerie la pressione fiscale sui ceti medi.
Slittano, intanto, a lunedì prossimo le nomine alla guida delle agenzie fiscali, sulle quali sembra comunque esserci consenso: Ruffini alle Entrate, Minenna al Demanio e Agostini alle Dogane e Monopoli (Corriere p.29). Per il Fatto (p.9), parte da Tesoro e banda larga il giro delle poltrone giallorosa: i 5S hanno ripiegato su Ruffini alle Entrare e in cambio hanno ottenuto Minenna al Demanio e altre due poltrone: Bellezza (ex consigliere di Di Maio al Mise) e Fratesi sono stati nominati rispettivamente ad e presidente di Infratel.

POLITICA
Il futuro del M5S dopo il passo indietro di Di Maio in primo piano. I fedelissimi dell'ex capo finiscono sotto attacco, mentre iniziano a prendere forma i posizionamenti in vista degli Stati generali di marzo (Corriere p.5). Messaggero (p.4) segnala il duello Patuanelli-Bonafede per guidare la delegazione 5S nel governo: il primo è visto con sospetto dai parlamentari vicini a Di Maio, mentre il Guardasigilli è considerato un "fratello" dal ministro degli Esteri. Nel frattempo, a parlare è il "reggente" del Movimento, Vito Crimi, che a Corriere (p.6) e Messaggero (p.5) dice: "Nessun passacarte, ora il capo sono io. Ho tutti i poteri previsti dallo statuto. Non farò nessuno strappo, lavorerò in continuità con il percorso che Luigi ha avviato". Poi sugli Stati generali e la futura leadership, spiega: "Il Movimento è collegiale per definizione, farò il massimo affinchè questi valori possano esprimersi sempre di più. Il prossimo leader? Questo Paese – dice Crimi - avrà più chance quando smetteremo di parlare di nomi per concentrarci sui contenuti". Ma sulla futura guida dei 5S è già partito il toto-nomi: Giornale (p.4) evidenzia il "tutti contro tutti", con gli ex usati come armi nella guerra tra bande. Repubblica (p.6) segnala il tandem al femminile Appendino-Taverna per il dopo Di Maio, ma resta l'incognita sulla figura di Di Battista e sul posizionamento di Grillo; la Stampa (p.3) evidenzia invece il possibile patto a quattro per Taverna leader, che avrebbe l'appoggio di Conte, Patuanelli, Fico e Fraccaro. La Taverna metterebbe d'accordo diverse anime del Movimento e risponderebbe anche alla voglia di una leadeship al femminile, su cui starebbe lavorando anche Di Maio, che – secondo la Stampa - punta però sulla figura della sindaca di Torino, Chiara Appendino. Anche per il Fatto (p.5) Appendino è il nome che, insieme a Di Battista, ha in mente il "regista" Di Maio, che progetta un Movimento retto da una diarchia, con accanto una segreteria politica.
Elezioni regionali, a Bibbiano la sfida finale Sardine-Lega (Messaggero). Il paese delle due piazze: un Salvini moderato contro Bella Ciao (Stampa p.9 e tutti). Il leader della Lega porta in piazza il dolore delle madri: "Chiediamo giustizia" (Corriere p.9 e tutti). Per Libero (p.6) le madri "tradite" stanno con la Lega, mentre alle Sardine resta "l'odio". Ma a Bibbiano – secondo Repubblica (p.2) - è flop per l'evento della Lega che non riempie la piazza. "Siamo molti di più" è il grido delle Sardine. E il Fatto (p.2) scrive: le Sardine ribattono Salvini, 5mila in piazza contro i mille della Lega. Intanto, Berlusconi al Mattino (in prima e p.9) rilancia: "In Emilia vincerà una coalizione di centrodestra di cui noi siamo parte determinante non solo numericamente, ma sul piano dei contenuti e delle idee". Dal fronte del centrosinistra, la replica di Romano Prodi, che al QN (p.4): "Un appello pro-Bonaccini per l'Emilia? Se devo farmi operare vado da un bravo chirurgo".

ESTERI
Coronavirus, in Cina è boom di malati – su tutti -, quattro metropoli blindate. Si temono almeno 6mila infettati. La paura del virus contagia il mondo (Repubblica). Ma l'Oms sottolinea che non si tratta di emergenza internazionale. Venti milioni di persone in quarantena in Cina, chiusa la Città Proibita (Corriere p.3 e altri). Secondo la Stampa (p.13) la Cina in crisi riscopre la quarantena del Medioevo.  Il virus spaventa anche l'Italia, segnala il Giornale (p.12) segnalando un possibile caso a Bari. Ma Stampa e altri quotidiani parlano di "falso allarme" per una cantante appena rientrata da Wuhan. Sospetti in Scozia ed Irlanda, contagi da Singapore al Brasile.
C'è anche la Libia che trova spazio sui quotidiani. Il Giornale (p.10) intervista il presidente del Copasir Raffaele Volpi: "Attenzione massima sulla crisi in Libia, i profughi sono 600mila". Volpi sottolinea inoltre che "non c'è solo un problema di immigrazione, ma di stabilità". Volpi parla anche del rischio "estremisti": "Gli elementi di tensione storica permangono, anche se in alcuni casi sono diventati assolutamente marginali e comunque controllati, come estremismo di destra o di sinistra. In alcuni casi preoccupa l'internazionalizzazione delle forme di terrorismo".
Nell'intervista alla Stampa (p.3) il commissario Ue Gentiloni ha parlato anche della situazione libica: "Occasione persa? Direi esempio per i futuro. E' vero che la conferenza di Berlino è stata molto positiva grazie alla Merkel e la diplomazia tedesca, ma è anche vero che si è occupata della cornice e non del quadro interno". Ma il tema centrale dell'intervista di Gentiloni è la web tax: "Se non ci sarà accordo entro un anno l'Europa andrà avanti da sola. L'imposta sul digitale non è una misura antiamericana – dice il commissario Ue all'Economia - ma uno strumento per adeguare il fisco". Nei rapporti tra Ue e Usa, il Corriere (in prima e p.27) segnala le prove di disgelo a Davos, con Trump e l'Ue che dialogano sul tema dei dazi. Di Web tax e dazi americani parlerà il vicepresidente americano Mike Pence, che sarà a Roma nei prossimi giorni (Stampa p.2 e altri).
Stampa (p.20) intervista Margrethe Vestager, vicepresidente della Comissione Ue, che parla di Green Deal: "Alcune revisioni sulle linee guida sono portate avanti in modo da essere in grado di sostenere, per esempio, l'uso dei fondi strutturali in modo verde. Non si possono concedere aiuti di Stato per fare ciò che dovrebbe fare chiunque altro, e questo è un principio generale, che non vale solo per l'Ilva in Italia".

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