Commentario 16-10.2023

PRIME PAGINE

Su tutte le prime pagine, ampio spazio al conflitto tra Israele e Hamas. Gaza, tutto il nord raso al suolo, scrive il Fatto Quotidiano. Gli Usa temono la guerra totale. Su Corriere della Sera, Iran-Usa, tensioni e paura. Teheran minaccia: Israele non invada. La Casa Bianca: rischio escalation. Pechino con i palestinesi. Su Corriere della Sera spazio al conflitto e alle ripercussioni. Gli orrori del 1943 rivissuti, a firma Veltroni, e poi Luciano Fontana: "la caccia agli ebrei scatenata da Hamas". Stessa copertura all'attualità dedicata da La Stampa con analisi e approfondimenti da Maggiani che scrive "se non c'è limite alla vendetta a prosperare è solo il terrore". Poi intervista a Finkielkraut: "gli errori di Bibi e l'antisemitismo in marcia", e un commento di Cacciari sul disordine globale e il ruolo americano. Su Repubblica, il fronte del Libano. Si scalda il confine Nord di Israele, intenso scambio di colpi con Hezbollah. Un razzo cade sulla base del contingente Unifil.
Notizie dalla Polonia, su Repubblica, l'europeista Tusk vince, sconfitta la destra del Pis.
Economia: Pronta la manovra, scure sui ministeri e tagli per due miliardi, scrive La Stampa. Messaggero quantifica 25 miliardi. Pensioni minime più alte e dai 65 anni. Oggi Cdm: aiuti su asili e bollo auto per nuclei numerosi. Su Corriere della Sera, il piano sulle detrazioni: taglio dagli 80 mila euro.Dataroom, di Milena Gabanelli: eventi estremi, i costi delle polizze.
Caso Apostolico, il centrodestra chiede le dimissioni immediate, su Messaggero. Su Giornale, "tale madre, tale figlio". La giudice che libera i clandestini scrive il quotidiano, come teste fece scagionare il ragazzo, accusato di aver aggredito un poliziotto nel 2019.

POLITICA
Il governo ha imposto alla maggioranza di non presentare emendamenti alla legge di Bilancio, cancellando così l'ultimo baluardo delle prerogative parlamentari. Questa mossa, vista come un diktat, riflette l'accentramento di potere e lo spostamento degli equilibri istituzionali, svuotando le funzioni di Camera e Senato. La presidente del Consiglio ha ordinato il silenzio ai parlamentari, cercando di evitare rallentamenti nell'approvazione della legge. Questa decisione solleva preoccupazioni sulla funzione del parlamento e sul potere legislativo rispetto all'esecutivo (Domani pagina 5). Su Repubblica, a pagina 10, la Lega sta cercando di imporre restrizioni alle manifestazioni pro-Palestina, sostenendo che alcune di esse promuovono l'istigazione al terrorismo e chiederà un intervento del Viminale. Tuttavia, questa mossa incontra resistenza all'interno della maggioranza, con ministri come Tajani e esponenti di Forza Italia che ritengono importante preservare la libertà di manifestare, a meno che le manifestazioni non diventino violente. Chiamato in causa, su Corriere della Sera, a pagina 12, il ministro degli Esteri, Tajani, sostiene che non ci sia un pericolo imminente che giustifichi il divieto di manifestazioni pacifiche pro-Palestina in Italia, ma sottolinea la necessità di evitare il sostegno a gruppi terroristici come Hamas. Da pagina 3 de Il Giornale, le manifestazioni pro-Palestina in Italia si stanno intensificando. La presenza di un ex brigatista rosso, Francesco Giordano, e le dichiarazioni di sostegno a Hamas stanno sollevando preoccupazioni sulla sicurezza e l'escalation della tensione. Tuttavia, gli esperti, come già segnalato da Tajani, ritengono che al momento, il rischio sia ancora considerato "medio-basso". Caso Apostolico, su Messaggero a pagina 12, il centrodestra sta chiedendo le dimissioni della giudice a causa della sua partecipazione come testimone al processo del figlio per scontri con la polizia durante una manifestazione. Su Corriere della Sera (pagina 15) il duello politico tra Conte e Schlein sul tema della guerra in corso in Israele si sta intensificando, con entrambi che cercano di arrivare prima dell'altro alle prossime elezioni europee. La disputa riguarda essenzialmente l'approccio alla questione della pace e dei valori progressisti. Sempre da lato dem, un retroscena su La Stampa, a firma Bertini, con il Pd che si offre a collaborare con il governo su questioni di sicurezza nazionale, cercando di frenare l'allarmismo generato dalle recenti dichiarazioni del ministro della Difesa Crosetto. Il Pd chiede al governo di coinvolgere l'opposizione in un piano bipartisan per garantire la sicurezza nazionale senza drammatizzazioni legate agli eventi in corso in Israele e Gaza.

ECONOMIA
Il governo lavora al taglio delle detrazioni e sembraorientato a seguire la stradapiù breve: nuovi tetti di spesaammissibile alle detrazioni eun taglio automatico al loroimporto, in base al reddito deibeneficiari (Corriere della Sera pagina 14). La manovra oggi in Consiglio deiministri, su tutti i quotidiani. Il decreto anche su Repubblica a pagina 12: arriva il conguaglio a 16 milioni di pensionati italiani, le pensioni medio altesaranno penalizzate.Il Messaggero a pagina 10 evidenzia che si tratta di una manovra da 25 miliardi, pensioni minime più altee a partire da 65 anni. E di scure sui ministeri parla invece La Stampa a pagina 16: se ciascun ministronon presenterà un seriopiano di revisionedella spesa entro la finedell'anno, dal 2024 scatterannotagli lineari del 5per cento. Era dai tempi deigoverni con Giulio Tremontial Tesoro che non se ne vedevatraccia.
Ed è braccio di ferro sulla rivalutazione delle pensioni e più tasse sul gioco on-line. Con la manovra arriva anche il decreto fiscale: scatta l'imposta sulle multinazionaliagevolazioni per cinque anni alle imprese che riportano la produzione in Italia (La Stampa pagina 17). Secondo Il Tempo a pagina 7, gli occhi dell'Ue sono puntati sui conti del governo, il 21 novembre il primo giudizio di Bruxelles sulla Finanziaria e nelle prossime settimane, i voti delle Agenzie di rating. Il Sole24Ore a pagina 9 dice addio Superbonus: via scontiin fattura e cessioni dei crediti.
Sul QN a pagina 4, l'analisi di Antonio Patuelli, presidente Abi: "Dopo la crisi umanitariasi rischia quella economica – scrive - il nuovo conflitto palestinese-israeliano ha già inciso sui prezzi di gas e petrolio, già nel 1973 la guerra in Medio Oriente portò politiche di Austerity in Europa".
Dataroom di Gabanelli e Priante sul Corriere della Sera a pagina 23, si occupa di assicurazioni sulla casa per alluvioni o terremoti. In Italia il 78% delle abitazioni è edificato in area a rischio. Se si allaga si svaluta del 60% e lo Stato paga poco e dopo anni. L'approfondimento è sul costo di polizze per questi eventi.
Infine, da oggi e per 9 settimane, chiude il traforo del Bianco, riporta Repubblica a pagina 19, la rabbia del Nord-Ovest, "così si affossa l'economia, a rischio 1500 posti di lavoro".

ESTERI
Medio Oriente in primo piano: il conflitto si allarga (su tutti). Gli Stati Uniti temono un'escalation con un coinvolgimento dell'Iran che minaccia: Israele non invada. Il ferimento ieri a Teheran di un alto ufficiale dell'Intelligence dei Pasdaran con modalità che ricordano l'eliminazione di scienziati del programma nucleare da parte del Mossad nello scorso decennio, è destinata ad alzare lo scontro, finora però rimasto contenuto (Stampa pagina 9). Intanto Pechino si schiera coi palestinesi: calpestati i loro diritti, dicono, mentre ieri Abu Mazen ha sottolineato come solo l'Olp possa parlare per il popolo palestinese: "Le politiche e le azioni di Hamas, ha detto, non ci rappresentano", ha detto (su tutti). E si scalda anche il fronte del Libano: lungo il confine c'è stato uno scambio di fuoco intenso tra Hezbollah e Israele con missili anticarro, razzi, elicotteri e jet: il culmine di una settimana in crescendo. Colpita anche una base Unifil con gli italiani anche se, assicura il ministro Crosetto intervistato da Repubblica (pagina 4), "non è stato un attacco diretto alla base". Tuttavia, non esclude un ritiro ma, sottolinea, "la decisione non è nazionale, perché siamo lì con spagnoli, francesi, indiani e tanti altri. O resteremo tutti o ce ne andremo tutti. Intanto monitoriamo ogni ora la situazione. Certo, se capiremo che i nostri contingenti multinazionali sono in pericolo decideremo per il ritiro, in accordo con l'Onu". A questo punto, sottolinea Repubblica (pagina 2), i segnali di un allargamento della guerra dalla Striscia di Gaza ai due fronti del Nord, quello libanese e quello siriano, sono troppo forti per escludere un conflitto totale. Intanto, riferisce la Stampa (pagina 8), il capo della diplomazia Usa ha sottolineato che insieme a Nazioni Unite, Egitto, Israele e altri attori, si sta cercando un meccanismo per far giungere gli aiuti nel cuore della Striscia. Intervistato dal Messaggero (pagina 7) il ministro Tajani dice: "L'Italia è contro Hamas non contro la Palestina ma Israele deve difendersi", sottolineando che "è fondamentale che il conflitto non si allarghi a Iran e Libano, ma che rimanga circoscritto alla guerra contro Hamas". Intanto a Gaza sono 600mila i palestinesi in fuga mentre nella Striscia, dopo le pressioni Usa, è tornata l'acqua corrente (su tutti). Sul Corriere della sera (pagina 5) un ipotetico scenario futuro vede la Striscia più sigillata e ristretta, con Israele che vuole creare un'area cuscinetto di almeno due chilometri mentre per l'Onu chiudere 2 milioni di persone in una terra di 41per10 chilometri è "impossibile". E così l'incubo di un nuovo sfollamento dopo quello subìto nel 1948, riferisce la Stampa (pagina 6), spinge molti palestinesi di Gaza a preferire le bombe israeliane piuttosto che vivere il resto dei propri giorni in una tenda nel Nord del Sinai. In evidenza su tutti i quotidiani anche le elezioni in Polonia, dove dopo i primi exit poll i sovranisti sono primo partito ma è il fronte europeista ad avere la maggioranza con l'ex premier Tusk che commenta: "È la fine dei tempi oscuri".

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