Commentario del 29.11.2023

PRIME PAGINE
Corretto valutare i pm. Intervista con Nordio su Corriere della Sera. I test psicotattitudinali? Non vedrei lo scandalo.
Bagarre sulle bollette, scrive Repubblica. Salvini attacca Fitto: la maggioranza si divide sull'obbligo di passare al mercato libero. Per Schlein è una tassa Meloni. Tensione sul salva-bollette, scrive La Stampa. Salvini e Pd contro la premier.
Su Sole 24 Ore, sostenibilità: pioggia di regole Ue. In 11 mesi, l'Europa ha varato o sta per approvare 20 misure per l'ambiente. E sempre su Sole 24 Ore, Pnrr, ok da Bruxelles ai 16, 5 miliardi della quarta rata. Su Messaggero, Prof e presidi, bonus a Natale. Intervista a Valditara. Anticipo una tantum fino a 1500 euro, poi i contratti.
Su La Stampa, Clima ultima fermata. A Dubai inizia la Cop 28, intesa lontana. Il forfait del Papa, con articolo di Carlo Petrini. Salviamo la Terra, cambiamo menù.
E poi Expo. Figuraccia Roma, scrive il Giornale. L'esposizione universale va a Riad. La Capitale superata anche dalla Corea del Sud. Sospetti e complotti sul voto.
Su Corriere della Sera, Turetta: Sì, l'ho uccisa e ora voglio pagare. Durante l'interrogatorio non ha mai pronunciato il nome di Giulia.

ECONOMIA
In primo piano su tutti i quotidiani la questione bollette con la maggioranza che, riferisce la Stampa (pagina 6), si spacca sulla fine del regime di tutela per gli utenti di luce e gas, che obbligherà milioni di famiglie italiane a stipulare nuovi contratti sul mercato libero, mentre l'opposizione spara a zero sul governo, con l'eccezione di Calenda. Per il ministro Fitto la polemica "è paradossale", riporta Repubblica (pagina 2) ma in testa a quelli che polemizzano c'è il vice-premier del suo governo, Matteo Salvini, che sul mercato libero dice: "un errore che ci siamo trovati sul tavolo". Sempre Repubblica (pagina 3) evidenzia che  in bolletta saranno illustrate offerte alternative, e daaprile i ritardatari saranno assegnati ad un nuovo operatore attraverso delle aste, ad esclusione di over 75, malati e fasce deboli. Su Libero (in prima e pagina 2) tutta la verità sui rincari, con annesso vademecum per risparmiare. Mentre la Stampa (pagina 7) evidenzia il singolare appello del sindaco leghista che vuole le scorie: "Portate tutto il nucleare a Trino", dice.
Capitolo pensioni, niente tagli per chi lascia a 67 anni sul Corriere della sera in prima e pagina 5. Resteranno invece per chi lascerà il lavoro in anticipo, ma, solo per i sanitari, con un alleggerimento graduale. In sostanza, per i camici bianchi il taglio della pensione sarà via via più piccolo quanto più il lavoratore che si ritira sarà vicino ai 67 anni e viceversa. Meloni, riferisce ancor il Corriere, ha ribadito che "non ci sarà alcuna penalizzazione per chi raggiunge al 31 dicembre 2023 i requisiti attualmente previsti" per la pensione. Mentre i  segretari di Cgil e Uil Landini e Bombardieri confermano che gli scioperi andranno avanti perché il governo si sarebbe mostrato "insensibile" alle loro richieste di cambiare la manovra. E sulla manovra in evidenza sulla Stampa (pagine 8 e 9) le sfide del lavoro, con Legacoop che annuncia un gettone di trenta euro al mese per i suoi dipendenti e Federdistribuzione che dice: "Non possiamo sostenere l'incremento dell'inflazione". Sempre sulla Stampa (pagina 9) l'intervista alla presidente di Confesercenti De Luise, che dice: "Pronti a firmare anche subito". Mentre sul Messaggero (pagina 5) il ministro Valditara per prof e presidi annuncia: a dicembre anticipo fino a 1.500 euro". Sempre sul Messaggero (pagina 3) più risorse per il bonus psicologo, arriva il codice per gli affitti brevi.
Intanto sul fronte Pnrr arriva l'ok da Bruxelles ai 16,5 miliardi della quarta rata (su tutti). "Siamo i primi in Europa", esulta la premier Giorgia Meloni (Sole 24 Ore in prima e pagina 10). Mentre Fitto sottolinea l' "ottima collaborazione con la Ue" ma in cabina di regia c'è un nuovo braccio di ferro con i sindaci. Sempre il Sole, (in prima e pagine 4 e 5), evidenzia la Cop 28 che parte domani, sottolineando che il cambiamento climatico brucerà il 4,4% del Pil. Infine sul Giornale (pagina 4) Aci lancia l'idea del "noleggio sociale".

POLITICA
Sul Corriere a pagina 2 e su tutti la giustizia resta in primo piano, per due aspetti: il primo, le dichiarazioni di Guido Crosetto sulle manovre che un settore della magistratura vorrebbe mettere in atto per fermare il governo Meloni; l'altra è la riforma della Giustizia, che vede contrapporsi maggioranza e opposizione, tranne Renzi e i suoi che insistono perché venga presentata presto. Crosetto si confronta in una telefonata chiarificatrice con il presidente dell'Anm Giuseppe Santalucia (Corriere della Sera pagina 2 e altri) che aveva definito "fuorviante la rappresentazione di una magistratura che rema contro e che possa farsi opposizione politico-partitica". Invitato poi a chiarire le sue parole sull'«opposizione giudiziaria» che vorrebbe far cadere il governo, Crosetto ha detto di sì, ma specificando che avrebbe preferito farlo in una sede che garantisca la segretezza della sua testimonianza (La Stampa pagina 10). In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera a pagina 2, il Ministro Nordio ribadisce:"Non vedo lo scandalo dei test attitudinali ai giudici", una prassi normalmente accettata in Europa come sottolinea Libero a pagina 4. Nordio aggiunge, poi, che non si sono mai rimarginate le ferite aperte dopo l'emersione dello scandalo Palamara, da cui sono emerse "attitudini indegne di chi indossa la toga, su cui non è mai stata fatta chiarezza". Sempre a proposito di giustizia, sul Fatto a pagina 5, Il gruppo di analisi sugli applicativi del processo penale telematico, nominato dal Consiglio superiore della magistratura, ha ufficialmente stroncato il nuovo software introdotto dal ministero della Giustizia che dal 1° gennaio 2024 dovrebbe permettere alle procure e ai tribunali di gestire la misura, prevista dalla Riforma Cartabia.
In evidenza a pagina 14 del Corriere della Sera e altri, il raduno del centrodestra europeo previsto a Firenze domenica prossima. Nel corso dell'evento dell'eurogruppo Identità e democrazia, il Ministro Salvini riceverà quattordici ospiti internazionali, tra cui Wilders e commenta, a proposito del fatto che fosse contrario ai fondi UE per l'Italia, "che difende gli interessi dell'Olanda come Orban quelli dell'Ungheria. Io difendo gli interessi dell'Italia". Marine Le Pen, invece, sarà presente soltanto in video collegamento. Salvini ha anche sottolineato che dal centrodestra ci sono «veti incomprensibili» perché il fine è «riunire tutto il centrodestra europeo, oggi diviso in tre». E ribadisce: «Lo dico ai miei alleati Meloni e Tajani: in Europa non possiamo essere divisi e non ci possono essere forze di questa maggioranza che vanno con i socialisti. Non accettiamo veti da nessuno e questo approccio anche di miei compagni di governo in Italia è poco costruttivo» (Repubblica, pagina 8). Su Repubblica a pagina 10 in evidenza la bocciatura degli ex presidenti della Consulta al premierato: Ugo De Siervo nel corso dell'audizione in commissione Affari costituzionali del Senato, che ieri ha iniziato l'esame del Ddl Casellati, ha dichiarato che si tratta ' di un progetto di legge quasi eversivo per alcuni aspetti ed estremamente debole per altri'.  Sul Fatto Quotidiano a pagina 3 e altri, a vicenda che coinvolge il senatore Maurizio Gasparri, accusato di non aver informato il Senato, come emerso dalla trasmissione di RaiTre Report, del suo ruolo di presidente di una società che si occupa di cybersicurezza e che avrebbe ottenuto appalti per oltre sessanta milioni di euro: Gasparri aveva presentato due emendamenti al Pnrr proprio sulla cybersicurezza, principale business dell'azienda. L'opposizione ha annunciato che oggi solleverà il caso in Giunta, l'organismo presieduto da Dario Franceschini si occupa, tra le altre cose, di valutare le incompatibilità degli eletti. A questo proposito, in un'intervista a pagina 3, Stefano Patuanelli, capogruppo Ms5 a Palazzo Madama, sottolinea che chi è eletto deve lavorare soltanto per il Paese. 

ESTERI
L'Italia e l'Ucraina stanno negoziando un accordo bilaterale per garantire la sicurezza a lungo termine dell'Ucraina, come parte di un impegno più ampio dei Paesi del G7. L'Ucraina sta esercitando pressione sull'Italia per continuare il sostegno, specialmente in ambito militare, e questo accordo segue la richiesta dell'Ucraina di aumentare le forniture di armi e munizioni, oltre alla possibilità di adesione alla NATO e misure di sicurezza dagli alleati occidentali, scrive il Fatto Quotidiano a pagina 14.
Nel mentre, scrive Repubblica a pagina 14, a Gaza Sud, nonostante l'arrivo di aiuti, la situazione sanitaria rimane critica: medicine disponibili solo per i feriti, mentre i malati cronici e i bambini affrontano un crescente rischio di morte per malattie a causa della mancanza di cure adeguate. Intanto il piano del presidente Biden mira a trasformare l'attuale pausa militare in Gaza in una tregua più lunga e duratura, con l'obiettivo di negoziare un accordo per la stabilità a lungo termine del Medio Oriente (Repubblica pagina 15). E nel frattempo, la giunta militare in Niger invita le forze armate italiane a rimanere nel paese, offrendo loro l'opportunità di svolgere un ruolo chiave nella regione. Questo impegno è considerato essenziale per contrastare l'avanzata jihadista e proteggere gli interessi europei, aprendo una porta strategica per l'Italia in Africa (Repubblica pagina 17).
In evidenza su tutti l'Expo 2030 assegnato ieri a Riad invece che a Roma, con la Capitale italiana che ha ottenuto solo 17 voti contro i 119 della città araba. La vittoria di Riad è attribuita all'influenza della diplomazia transazionale e del potere economico saudita, nonostante le preoccupazioni sui diritti umani e il supporto iniziale promesso a Roma da vari paesi (Corriere della Sera pagina 9). Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, in un'intervista concessa a Repubblica, a pagina 7, descrive il tentativo dell'Italia di ospitare l'Expo 2030 come una "mission impossible", ma sostiene che nonostante la sconfitta, l'immagine dell'Italia sia stata comunque promossa. Tajani ritiene che il vero danno per l'Italia sia stato il ritiro dalla candidatura per le Olimpiadi, che avrebbe offerto maggiori opportunità di successo rispetto alla gara per l'Expo. E Giampiero Massolo, presidente del Comitato promotore di Expo, intervistato dal Corriere della Sera, esprime delusione per la sconfitta dell'Italia nell'assegnazione dell'Expo 2030, attribuendola al prevalere del mercantilismo e della diplomazia transazionale sulla qualità del progetto proposto. Federico Rampini nel suo articolo a pagina 8   del Corriere, discute la vittoria di Riad per l'Expo 2030, evidenziando che non si spiega soltanto con il potere finanziario dell'Arabia Saudita, e sottolinea i progressi del paese in vari settori e il suo ruolo crescente nel contesto globale, inclusi gli investimenti in Africa e nelle energie rinnovabili. Nonostante l'ombra dell'assassinio di Khashoggi, l'Arabia Saudita sta mostrando segnali di laicizzazione e miglioramento dei diritti delle donne, oltre a ridurre il sostegno all'estremismo. Francesco Bechis (Messaggero pagina 7) mette in luce possibili voltafaccia di alcuni Paesi, come l'Albania e la Tunisia, che nonostante le promesse, potrebbero non aver votato per l'Italia, suggerendo l'influenza di realpolitik e interessi nascosti dietro il risultato.




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