Commentario del 27.09.2023

IN PRIMA PAGINA
Meloni-Macron: sui migranti un piano europeo (Corriere della sera). L'Italia di Napolitano (La Stampa). Napolitano, l'ultimo omaggio dei Presidenti (la Repubblica). "Mio padre, un patriota" (il Messaggero). Sbarchi, tolleranza zero (il Giornale). Migranti, espulso chi mente (il Messaggero). Caccia aperta (il Manifesto). L'ipocrisia tedesca sulle Ong (il Tempo). Compagni che sbagliano (Libero). Abbiamo abolito i processi (Fatto quotidiano).
Economia - Deficit al 5,3-5,4%, Pil giù allo 0,8% (Il Sole 24 Ore). Manovra, sfida all'Europa (la Repubblica). Bonus e crediti, l'ira di Giorgetti per la scelta Ue (Corriere della sera). Il peso del debito (Avvenire). Nadef, le stime del Pil scendono all'1% Deficit oltre il4% per tagliare il cuneo (il Messaggero). L'ipotesi del baratto tra debito e Mes (la Repubblica). Tensione sui Btp, spesa su di 8 miliardi (La Stampa). Leo: un fisco ragionevole (Italia Oggi).
Esteri - Il generale russo "ucciso" ricompare in un filmato (Corriere della sera). Nuova accusa per Trump "Ha frodato le banche" (Corriere della sera).
Cronaca - Stupri a Caivano: 9 arrestati "Brutali, senza alcuna pietà" (Corriere della sera)

ECONOMIA
L'extra deficit in manovra vale fino a dodici miliardi e Meloni dice sì al Mes evidenzia Repubblica a pagina 2. Oggi il Consiglio dei ministri vara i numeri della Nadef, la spesa coprirà metà legge di bilancio, sarà ridimensionata la crescita del Pil. E la premier prepara il negoziato con Bruxelles. Il governo alza il deficit al 4,3% e si regala un tesoretto, otto miliardi di spesa in più su La Stampa a pagina 10. L'esecutivo è pronto a triplicare il margine dello 0,2% di Pil da spendere in disavanzo.  Crescita rivista allo 0,8%. Eurostat dà una mano: i crediti del Superbonus impatteranno sui conti del 2023. Secondo Cecilia Guerra, responsabile lavoro del Partito democratico, intervistata da La Stampa a p.10, "il governo deve barcamenarsi fra due obiettivi, quello legato alle vecchie regole e alla ripartenza del patto di stabilità, e quel margine in più di deficit che si può fare facendo però capire all'Europa che adempiremo anche a quelle future". Intanto la corsa dei tassi spinge i rendimenti ai massimi il decennale al 4,72%, lo spread oltre quota 190 ogni punto in più costa 3 miliardi di euro al Tesoro riporta La Stampa a pagina 11.
La decisione di Eurostat su come contabilizzare il Superbonus non è definitiva riporta il Corriere della Sera a pagina 6. Quella arriverà a metà 2024 e potrebbe essere disastrosa per i conti pubblici. Tanto che il ministro dell'Economia Giorgetti, che aspettava dall'agenzia statistica europea finalmente delle certezze sul trattamento dei bonus, ieri è andato su tutte le furie: quasi non bastassero le preoccupazioni sul quadro dei conti e dell'economia che oggi darà al Cdm. L'Eurostat rivede dunque gli sgravi. Lo spread sale a 192. Il Sole24Ore in prima e a pagina 2 riporta che l'Eurostat conferma che la spesa del 2023 per il Superbonus tutta sui conti di quest'anno.
Quando si riferiscono le intenzioni del governo italiano in relazione alla prossima legge di Bilancio, le risposte degli uffici della Commissione europea sono piuttosto standard – riporta Repubblica a pagina 3 - la mossa del governo è offrire all'Ue il salva Stati in cambio del via libera al nuovo sforamento. Lupi di Noi Moderati parla al Corriere della Sera a pagina 6 sul condono dice: "per lo Stato è sempre una grande sconfitta, il dialogo con l'Europa è cruciale". Federica Brancaccio di Ance, intervistata dal Corriere della Sera a pagina 35 dice no al condono edilizio proposto da Salvini aggiungendo che sul Pnrr, pesano i ritardi. Infine il viceministro Leo, intervistato da Italia Oggi a pagina 29 annuncia una sforbiciata sulle sanzioni fiscali: "si arriverà al 60% del dovuto come accade in Europa, accelerazione anche sul calendario dei versamenti, sull'accertamento e il contenzioso".

POLITICA
In primo piano la questione migranti. Oggi il decreto che prevede una stretta sulle espulsioni approda in Aula (su tutti). Per Repubblica (pagina 6) il decreto taglia con l'accetta alcune garanzie finora ritenute intoccabili, a cominciare dalla presunzione della minore età, fino al diritto ad essere accolti in strutture dedicate. Non ci sarà più la possibilità di autocertificare la minore età, riferisce il Corriere della sera (pagina 2). All'arrivo i migranti verranno sottoposti ad accertamenti rapidi, anche ai raggi X, per evitare false autocertificazioni. In caso di dubbio però, come prevede la direttiva europea, saranno ritenuti comunque minorenni. Per chi ha almeno sedici anni è prevista comunque la possibilità, in caso di carenza di posti in strutture ad hoc, di rimanere per massimo tre mesi nelle strutture destinate ai maggiorenni. Baby migranti nel mirino, titola la Stampa (pagina 2), sottolineando che il decreto riscrive pesantemente la legge Zampa a tutela dei minori stranieri. Intervistata da Repubblica (pagina 7) la Garante per l'infanzia e l'adolescenza Carla Garlatti dice: "Così consegniamo i ragazzi nelle mani della criminalità". Ed aggiunge: "È una scelta sbagliata: nel dubbio potrà essere violato il divieto di respingimento". Intanto dalla Lega arriva un nuovo attacco a Berlino (Corriere della sera pagina 5) con il vicesegretario Crippa che accusa: "I tedeschi, 80 anni fa, invasero gli altri Paesi con l'esercito. Ora lo fanno coi migranti". Per la Stampa (pagina 2) dovunque veda una mischia politica il leghista randellatore ci si butta e intanto lavora alacremente a un grande progetto: far nascere il Monza club Parlamento. Sul Corriere della sera (pagina 3) Monica Guerzoni sottolinea che con la strategia delle alleanze variabili la premier risponde a Salvini sul "fronte interno". Mentre Minzolini sul Giornale (in prima e pagina 4) evidenzia che la sinistra italiana attacca ma è senza logica e così continua a fare il gioco degli scafisti. Intanto il raduno dell'ultradestra che si terrà a dicembre in una località del Nord con Le Pen e i leader di Afd rischia di far deflagrare le tensioni tra gli alleati, riferisce Repubblica (pagina 10). Mentre sul fronte Pd, riferisce ancora Repubblica (pagina 11) è in incubazione un nuovo correntone: tutti per Elly. Idea nata nel corso del vertice segreto di Franceschini con Boccia, Zingaretti, i lettiani e Speranza, che però si sfila. Sulla Stampa (pagina 12) Schlein risponde alle critiche: "Gli attacchi nel Pd da chi non sa fare autocritica Conte parla come la destra", dice. Il Fatto quotidiano (pagina 6) evidenzia invece il pressing di Tajani sui grillini in vista delle Europee. Sempre sul Fatto (pagina 2) prescrizione più improcedibilità: la Lega scavalca pure Forza Italia e Centro. Sul Giornale e Libero (rispettivamente pagina 3 e 8) le accuse di Fratelli d'Italia e Italia viva al Pd: Sindaci europei alla festa Pd e ospitati a spese di Firenze. Evento di partito, cena da 32 mila euro pagata dal Comune. In primo piano su tutti i quotidiani l'addio a Napolitano, con Montecitorio a lutto: Presidenti, lodi, ricordi e la fragilità di Clio racconta il Corriere della sera (pagina 8). Imbarazzi a destra, sottolinea Repubblica (pagina12) mentre il Messaggero (pagina 3) sottolinea che Letta archivia il passato: lassù si chiarirà con Silvio, ha detto in Aula durante i funerali di Stato. Infine le lacrime di Fascina sulla Stampa (pagina 13) col Corriere della sera (pagina 13) che sottolinea le parole di Paolo Berlusconi: "Marta, ora torna in Aula", e sul Giornale (pagina 11) Iva Zanicchi dice: "Capisco Marta ma deve reagire".

ESTERI
Su Corriere della Sera e su Domani, a pagina tre, la cronaca di Meloni che, attraverso una serie di alleanze variabili a livello europeo, risponde alle critiche interne portate avanti da Salvini, mirando a rafforzare la posizione dell'Italia in Europa, in particolare sul dossier migranti. L'incontro tra Meloni e il presidente francese Emmanuel Macron segna un tentativo di collaborazione più stretta tra l'Italia e la Francia, contrapponendosi ai precedenti attriti con la Germania. Durante la discussione, Meloni e Macron hanno esplorato piani per affrontare l'immigrazione illegale e smantellare le reti di trafficanti di migranti, proponendo anche iniziative a lungo termine per la formazione professionale dei migranti in Europa. Questo approccio multidimensionale fa parte della strategia più ampia della Premier Meloni di costruire alleanze variabili, basate sugli interessi nazionali, per garantire che l'Italia rimanga centrale nei dibattiti e nelle decisioni europee, soprattutto in vista delle elezioni europee. Nonostante le tensioni interne, spinte in particolare dalle affermazioni di Salvini, l'obiettivo è quello di stabilizzare il governo attuale. Nel frattempo, la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen insieme a Meloni ha lavorato a un piano finanziario di aiuti per la Tunisia, ribadendo l'importanza di una risposta europea congiunta alla gestione delle migrazioni. Su Corriere della Sera, pagina 14, nel contesto di crescenti tensioni, aerei da combattimento italiani F35 sono stati impiegati in missioni di intercettazione contro jet russi nei cieli polacchi, evidenziando una fase di schermaglie continue tra la Nato e la Russia. Questo scenario, parte delle operazioni di prontezza della Nato, si inserisce in un quadro più ampio di frizioni militari, comprese attività nel Mediterraneo focalizzate sul monitoraggio di sottomarini. Queste operazioni riflettono la delicata situazione geopolitica tra le forze Nato e russe, particolarmente tangibile nei confronti tra Polonia e l'exclave russa di Kaliningrad. Su Fatto Quotidiano, a pagina 16, la notizia sull'ammiraglio russo Viktor Sokolov, precedentemente dichiarato ucciso da un attacco ucraino, che è misteriosamente riapparso in un video durante una conferenza con il ministro della Difesa russo, suscitando dubbi sulla veridicità della sua morte. Questa rivelazione potrebbe essere parte di una strategia di contro-propaganda o disinformazione. L'attacco ucraino ha mirato un punto nevralgico russo in Crimea, ma l'apparente sopravvivenza di Sokolov getta ombra sull'efficacia dell'operazione.  Cambiando argomento, il racconto "Il popolo sacrificabile" di Antonia Arslan, a pagina 17 de La Repubblica, si concentra sulla tragica situazione nel Nagorno-Karabakh, un territorio montagnoso fondamentale, abitato principalmente da armeni, che ha subito gravi minacce e attacchi dall'Azerbaigian. Arslan descrive le conseguenze devastanti della guerra dell'autunno 2020 e dell'attacco finale che ha portato al blocco del corridoio di Lachin, l'unico collegamento tra l'Artsakh (come è conosciuto il Nagorno-Karabakh dagli armeni) e l'Armenia. Questi eventi hanno prostrato le forze della popolazione locale, che ha visto la propria terra e cultura minacciate di estinzione. La situazione è aggravata dall'indifferenza dell'Occidente e dalla mancanza di interventi internazionali significativi. Tuttavia, si accenna a un barlume di speranza con l'introduzione di una proposta di legge negli Stati Uniti, mirata a prevenire ulteriori pulizie etniche e atrocità nella regione. Attraverso il racconto, Arslan mette in luce l'urgente necessità di riconoscimento e azione per proteggere il popolo e la cultura armeni da ulteriori genocidi e distruzioni. In chiusura, a pagina 28 del Corriere della Sera, un'analisi a firma Taino che esplora come la crisi Ucraina influenzi la geopolitica asiatica, evidenziando timori che una risposta occidentale tiepida possa incoraggiare la Cina a intensificare le pressioni su Taiwan. La crescente collaborazione militare tra Cina e Russia accresce le preoccupazioni regionali. L'articolo suggerisce che il sostegno robusto all'Ucraina da parte dell'Occidente è cruciale per trasmettere un segnale di determinazione alla Cina e mantenere la stabilità nell'Indo-Pacifico.

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