Commentario del 03.09.2023

PRIME PAGINE
Ustica, le accuse di Amato (Messaggero). Squarci di verità (Repubblica). Il Tempo parla di "finte rivelazioni di Amato". La Stampa segnala la bufera su Amato dopo le parole di ieri a Repubblica. Dopo 43 anni Amato si ricorda di Ustica, titola Libero. Parigi: "Pronti a collaborare se arriveranno richieste dall'Italia" (Repubblica).
Alla Stampa parla il ministro della Difesa Crosetto: "L'Italia non è al traino degli Usa".
Italia-Economia. Manovra, con più deficit e risparmi: spunta un tesoretto da dieci miliardi (Messaggero). Caro prezzo in evidenza sul QN: 1600 euro in più a famiglia. Il Corriere della Sera segnala intanto il buco nei conti del Superbonus. Gentiloni invece chiede più impegno sul Pnrr (Repubblica). Gentiloni in pressing anche sul patto di Stabilità: "Troveremo un'intesa entro l'anno" (Messaggero).
Italia-Politica. Sondaggio di Ghisleri sulla Stampa: Meloni, cala la donna sola al comando. Imprenditori contro Meloni: guerra no, salario minimo sì (Fatto Quotidiano).

ECONOMIA
Prosegue il dibattito europeo sul nuovo Patto di Stabilità. Gentiloni va in pressing e chiede "un'intesa entro l'anno". Francia e Germania verso una posizione comune, ma l'Italia – sottolinea il Corriere della Sera pagina 2 – non è isolata. Intervistato dalla Stampa pagina 7, il commissario europeo dice: "Abbiamo evitato la recessione, ma l'economia sta rallentando. Serve entro l'anno un'intesa sulle nuove regole fiscali Ue". Di "patti chiari" parla la Stampa pagina 6, sottolineando come l'Europa sia pronta ad aprire all'Italia sullo scorporo degli investimenti dal deficit, ma a patto del via libera sul Mes e di una legge di bilancio prudente. Anche per questo nel governo si guarda con sempre maggiore attenzione alla manovra. Il Messaggero, in prima e pagina 5, segnala la dote di 10 miliardi con più deficit e risparmi: i fondi aggiuntivi arriverebbero da spendig review e riduzione delle spese per l'assegno unico. Tra i temi che dividono la maggioranza c'è però la vendita del Monte dei Paschi di Siena, con Tajani che spinge, mentre la Lega prende tempo. La questione Mps divide il governo, con la lite che va in scena a Cernobbio, segnala Repubblica pagina 11: per Tajani la privatizzazione "prima si fa e meglio è", una linea confermata anche da Adolfo Urso, che al Corriere della Sera pagina 33 dice: "Lo Stato non deve rimanere in una banca". Ma il leghista Freni ha invitato tutti alla prudenza.: "Verrà il giorno in cui verrà ceduta – ha detto -, ma la fretta non è una buona consigliera". Intanto il ministro Urso è al lavoro per contrastare il peso dei crediti deteriorati e per tutelare le aziende italiane strategiche dagli investitori esteri.
Il Corriere della Sera, in apertura e pagina 3, lancia l'allarme Superbonus: la spesa, fuori controllo, sfioda i 100 mld. E crescono i timori del governo sui conti. Da marzo a oggi, secondo l'Agenzia delle Entrate, sono saltati fuori altri 35 miliardi imprevisti.

POLITICA
Il sondaggio di Alessandra Ghisrleri sulla Stampa, in prima e p.4, registra il calo di consensi nei confronti della Meloni – che scende sotto la soglia psicologica del 40% - a causa dei dati sull'inflazione e i continui sbarchi di migranti. Le rilevazioni segnalano anche il calo del 3% della fiducia nei confronti del governo, con il 61% degli iraliani che dubita del fatto che la maggioranza riesca a trovare soluzioni all'aumento dei costi. Tra i partiti di maggioranza risale la Lega, che guadagna lo 0,7% e raggiunge il 10,5%, stabile Forza Italia. In calo dello 0,7% Fratelli d'Italia. Cala di mezzo punto anche il Pd, mentre è in crescita dello 0,5% il Movimento 5 Stelle. Secondo il Fatto Quotidiano gli imprenditori si schierano contro la Meloni: dal Forum di Cernobbio arriva la bocciatura delle posizioni del governo sulla guerra in Ucraina e l'apertura all'introduzione del salario minimo. Anche Tajani, secondo il Fatto Quotidiano pagina 3, fa l'anti-Giorgia e dice no a "correre sempre dietro agli Usa". Ma il ministro della Difesa Crosetto, intervistato dalla Stampa in apertura, assicura: "Con noi l'Italia mai al traino degli Stati Uniti. Sottoscrivo pienamente la linea più assertiva di Tajani, che certifica una linea che stiamo già seguendo, mentre l'Italia era abituata prima a chiedere permesso a tutti gli alleati per fare qualsiasi cosa".
Meloni intanto sarebbe pronta a lasciare la guida dei conservatori europei: mentre a Scilla va in scena la festa dell'Ecr europeo, Repubblica pagina 12 segnala il possibile passaggio di testimone nel 2024, copo il voto europeo. In vista delle Europee, il responsabile organizzativo di Fratelli d'Italia, Giovanni Donzelli, a Repubblica pagina 12 spiega: "I conservatori saranno il perno di una nuova maggioranza europea in grado di eleggere la Commissione. Alleanze? C'è un ottimo rapporto dialogo con i popolari: potremmo finalmente realizzare l'asse tra moderati e conservatori".

ESTERI
Guerra in Ucraina, il ministro della Difesa Crosetto alla Stampa ribasdisce la linea del governo italiano: "In tutti i Paesi, Ucraina compresa, sta maturando la convinzione di dover arrivare alla fine del conflitto. Il problema è che dire "questa è la situazione, fermiamoci qui" non è possibile, va ripristinata l'Ucraina che esisteva. La prima mossa spetta ai russi, dice Crosetto. Si fermino, anche solo per 24 ore, e poi si può cominciare a parlare". Intanto, sul campo, i russi dichiarano di aver abbattuto 3 droni diretti verso la Crimea mentre Kiev colpisce ancora in Russia, riporta il Corriere della Sera pagina 12. Partecipando al Forum di Cernobbio, intanto, il senatore americano repubblicano, Lindsay Graham, ha risposto al Corriere della Sera pagina 12: "Non credo che, in caso di vittoria alle prossime presidenziali, Trump voglia tagliare gli aiuti militari all'Ucraina. Se abbandonassimo l'Ucraina commetteremmo lo stesso errore fatto in Afghanistan moltiplicato al cubo. Come l'Europa, anche negli Usa ci sono divisioni, ma il 70% dei repubblicani al Senato è per proseguire nell'appoggio a Kiev".
Repubblica pagina 14 intervista il premier armeno, Nikol Pashinyan, che parla della situazione tesa nel Nagorno Karabakh: "Vogliamo fare il possibile per ottenere la pace, ma l'Azerbaijan mette in atto una pulizia etnica. La Russia ha fallito la sua missione, non è in grado di fornirci armi e munizioni, quindi dobbiamo diversificare la nostra politica di sicurezza per non dipendere da un'unica fonte".

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