Commentario del 21.09.2023

IN PRIMA PAGINA
Migranti, l'Italia resta sola (Repubblica). Meloni, appello all'Onu (Corriere della Sera). La premier dichiara "guerra agli scafisti" (Libero). "Migranti, 6 italiani su 10 ora bocciano il governo" dice il sondaggio di Euromedia sulla Stampa. Sui migranti prosegue il braccio di ferro con le Regioni (QN). Italia-Politica. Calenda a Repubblica: "Sulle riforme e sul cancellierato un tavolo con Pd e M5S". Italia-Economia. Mattarella: "Il rigore Ue non sia ottuso e cieco". L'allarme dei mercati: "L'Italia è nel mirino" (Stampa).
Esteri. Zelensky al Consiglio Onu: "Fermate la guerra" (Stampa). Il leader ucraino sfida anche Lavrov: a Mosca va tolto il potere di veto (Corriere della Sera). Sfida all'Onu, Lavrov: "Burattino". E Zelensky se ne va (Repubblica).

ECONOMIA
Pnrr, in arrivo altri 35 miliardi riporta il Corriere della Sera (pagina 11). Tre riunioni della Cabina di regia sul Pnrr in meno di una settimana. Dopo il via libera preliminare della commissione Ue alla terza rata da 18,5 miliardi di euro e il sì alle modifiche richieste da Roma agli obiettivi per la quarta rata da 16,5 miliardi, il governo ha deciso di fare il punto sull'attuazione del Piano chiamando a raccolta tutte le istituzioni coinvolte. Sergio Mattarella interviene sul Patto di Stabilità (su tutti i quotidiani). "Dobbiamo trovare un'intesa sulla proposta di regole condivise per il bilancio Ue. Sì a norme rigorose ma che non siano ottuse e cieche", ha detto durante il bilaterale a Siracusa con il presidente tedesco Steinmeier.  Una sponda al governo ma anche un invito a promuovere il negoziato. Secondo Marcello Sorgi su La Stampa a pagina 8, Mattarella è stato più chiaro di Steinmeier. Il governatore in pectore di Bankitalia Fabio Panetta lancia un assist all'esecutivo: "L'interazione fra politica monetaria e misure fiscali non deve seguire regole rigide e predeterminate, deve dipendere dallo stato dell'economia introducendo sufficiente flessibilità nella governance". Secondo l'analisi di Lepri su La Stampa a pagina 8, "Panetta chiede una politica europea di investimenti collettivi, un bilancio condiviso per difesa e transizione verde".
Repubblica a pagina 33 parla di Deficit, tassa sui giochi e concordato preventivo, risorse per la manovra. Si guarda a una finanziaria tra 20 e 30 miliardi. Rispuntano Amazon e sugar tax. Intanto la Fed lascia i tassi invariati ma la stretta non è finita riportano tutti i quotidiani, con il presidente Powell che ammette, "l'economia è più forte di quanto ci aspettassimo". Il presidente di Confindustria Bonomi su La Stampa a pagina 10 e sul Sole24Ore pagina 5 frena Giorgetti e dice: "I mercati non ci attaccano, non è nell'interesse di nessuno, pensiamo a fare le riforme". E sulle pensioni, sul Messaggero a pagina 3, la proposta dell'Inps: cifre ridotte a chi vive di più. Lo studio dell'Istituto sul tavolo del governo, ricalcolo in base a impiego e speranza di vita. Il Sole24 Ore (in prima e pagina 2), sul Fisco riporta le novità per dipendenti e imprese, tredicesime detassate anche ai pensionati. Il viceministro Leo intervistato dal quotidiano economico a pagina 3 sul concordato preventivo e cooperative compliance annuncia la partenza nel 2024 mentre il direttore dell'Agenzia delle Entrate Ruffini sempre al Sole dice: "Tra contribuenti e uffici gioco leale e a carte scoperte".
Su Repubblica a pagina 17, l'intervista al ministro Pichetto Fratin definito il ministro dell'ambiente più nuclearista di sempre: "L'Italia deve continuare a essere protagonista nei grandi progetti internazionali, sia di fissione che di fusione – dice – vogliamo sdoganare il tema a livello nazionale".

POLITICA

Migranti, dal consiglio di sicurezza Onu Meloni lancia l'affondo e spinge per dichiarare una guerra globale ai trafficanti, riportano Corriere della Sera e tutti i quotidiani. La premier chiede alle Nazioni Unite di non voltarsi dall'altra parte e di rifiutare ogni ipocrisia. Per Repubblica però l'Italia resta sola sui migranti: dall'Europa arrivano infatti due schiaffi sullo stop ai soldi per la Tunisia e sul nuovo patto sull'asilo. Crescono a Bruxelles i dubbi sull'accordo con Tunisi e sono stati sospesi i negoziati sulla solidarietà obbligatoria. Per la Stampa pagina 7, l'Europa è ostaggio dei veti incrociati. A Lampedusa, nel frattempo, continuano gli arrivi, con l'agenzia Frontex che spinge per maggiori aiuti all'Italia, segnala il Messaggero pagina 5.  Cresce però la tensione tra governo e Regioni: Quotidiano Nazionale in apertura parla di braccio di ferro con alcuni governatori sul piano per i nuovi centri di rimpatrio. Il governo, sottolinea la Stampa pagina 2, militarizza i Cpr, classificandoli come "opere di sicurezza nazionale", per scavalcare ogni possibile resistenza delle Regioni. Il governatore Bonaccini alla Stampa dice: "Se vogliono andare avanti da soli non cerchino poi capri espiatori e non scarichino i problemi sulle amministrazioni locali". Repubblica pagina 3, intanto, sottolinea tutte le falle del modello Cpr, che moltiplicherà i costi e non produrrà alcun risultato. Il tema migranti spacca l'Italia, ma ora cresce la percentuale di coloro che bocciano il governo: secondo il sondaggio di Euromedia sulla Stampa pagina 3, sei italiani su dieci non condividono le mosse del governo. La questione immigrazione, che preoccupa il 75% dei cittadini, spinge la Lega oltre il 10% nelle intenzioni di voto. Sale dell'1,1% anche Fratelli d'Italia, mentre il Pd perde l'1,1%. Stabile il Movimento 5 Stelle. Tra dem e grillini salgono le tensioni sul tema migratorio. "Vogliono accogliere tutti, noi siamo diversi" è l'affondo di Conte al Pd. Parole anti-Schlein dell'ex premier che, secondo il Corriere della Sera pagina 6, ritorna alla linea dura. Ma la replica dei dem non si fa attendere: "Conte parla come la premier, eviti sparate populiste". Calenda intanto prova a riunire le opposizioni sul tema delle riforme. A Repubblica pagina 14 lancia la sua proposta: "Troviamo una sintesi sul cancellierato come alternativa al premierato, che distruggerebbe gli equilibri tra presidente della Repubblica e presidente del Consiglio".

ESTERI

ONU, il presidente ucraino Zelensky ha sollevato una proposta al Consiglio di Sicurezza, proponendo di sospendere il potere di veto della Russia all'interno dell'Onu, citando il suo coinvolgimento nell'aggressione all'Ucraina come esempio di come il veto possa bloccare la risoluzione dei conflitti. Questa mossa ha generato una discussione sulla riforma del diritto di veto all'ONU. Zelensky ha presentato un piano di pace, la Russia nulla, ha commentato il segretario di Stato Usa Blinken. Nel suo intervento la Cina ha invitato a evitare di gettare benzina sul fuoco in un conflitto che non si può vincere militarmente. Quando il primo ha parlato, il ministro russo era assente; poi Zelensky ha lasciato la stanza, al suo posto è rimasto l'ambasciatore ucraino. Quando l'altro Paese parlava, entrambi gli ambasciatori guardavano il telefono, uno strumento per ignorare il nemico. Lavrov ha accusato l'Occidente per la guerra e ha notato che la Serbia e la Turchia ancora aspettano, mentre l'Ucraina salta la fila per entrare nell'Unione Europea. Oggi Zelensky farà la sua terza visita alla Casa Bianca. I missili a lungo raggio non sono esclusi, ma la decisione non è stata presa (Corriere della Sera pagina 8, Repubblica pagina 6 e su tutti). Su Fatto Quotidiano, a pagina 7, Save the Children ha denunciato il rimpatrio forzato di bambini ucraini dalla Polonia, esponendoli al pericolo sotto le bombe. Anche l'UNHCR ha condannato questa pratica, sottolineando l'importanza di garantire la sicurezza e il benessere dei minori in situazioni di conflitto.  Nel frattempo, la Premier italiana Giorgia Meloni ha attirato l'attenzione per la sua decisione di non partecipare al ricevimento organizzato da Joe Biden per i leader mondiali a New York, optando invece per una cena in una pizzeria italiana (Repubblica pagina 3). Questa scelta ha sollevato interrogativi sulle dinamiche diplomatiche e sul ruolo dell'Italia nella politica internazionale. Dopo le speculazioni dei giorni scorsi, riappare il leader ceceno Kadyrov (Stampa pagina 19). La sua riapparizione è stata accompagnata da voci di un possibile tradimento. La situazione intorno alla sua salute rimane incerta e suscita domande sulla stabilità della regione. Nel Caucaso, gli armeni hanno accettato di deporre le armi nel conflitto del Nagorno Karabakh, mediato dalle forze di peacekeeping russe. Tuttavia, la tensione rimane alta, con accuse rivolte alla Russia di non proteggere adeguatamente i separatisti armeni. La comunità internazionale è impegnata nel trovare una soluzione pacifica e una stabilizzazione della tregua (Corriere della Sera pagina 9).

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