Commentario del 09.02.2023

PRIME PAGINE
Il Sole 24 Ore apre con l'intervista al premier Meloni, che annuncia: "Nel 2023 una rivoluzione fiscale. Più titoli di Stato detenuti dagli italiani".
Zelensky, tour in Europa: "Ora accogliete l'Ucraina" (Stampa). Vertice a Parigi senza l'Italia tra il leader Ucraino, Macron e Scholz (Repubblica). Zelensky a Londra e Parigi per i jet, e oggi a Bruxelles incontra Meloni (Messaggero).
Italia-Politica. Sanremo è subito un caso politico (QN). Salvini-Amadeus, è un Festival ad alta tensione (Corriere). Il leghista: "La Costituzione non si tutela all'Ariston". Ma il Quirinale difende il monologo di Benigni (Stampa, Repubblica). L'attacco del Giornale: "Partigiani da canzonetta". Ignazio La Russa al Corriere: "Giuto parlare di Costituzione".
Italia-Economia. Il ministro Giorgetti al Corriere: "Parigi e Berlino? Serve più Europa".
Esteri. Dramma Turchia: al gelo e senza aiuti (Stampa). Tra i soccorsi e le proteste, Erdogan blocca Twitter (Corriere).

ECONOMIA
Il Sole 24 ore (in prima e p.2-3) intervista Giorgia Meloni, che annuncia per quest'anno una rivoluzione fiscale: "Questo Governo sta lavorando per rivoluzionare il rapporto tra fisco e contribuente e fare in modo che l'evasione si combatta prima ancor che si realizzi, facendo parlare in modo preventivo l'Amministrazione finanziaria con i cittadini". La premier annuncia inoltre una ulteriore riduzione del cuneo fiscale, una riforma della giustizia che garantisca certezza del diritto e della pena; istituzioni più moderne mettendo insieme presidenzialismo e autonomia. Per Meloni la situazione finanziaria italiana è sotto controllo: "Nonostante i tassi d'interesse della Bce in rialzo – sostiene - il debito non è esploso". Poi assicura: "Con il ministro dell'economia stiamo lavorando per mettere al sicuro il debito da nuovi shock finanziari e attrarre la fiducia dei risparmiatori e degli investitori, riducendo la dipendenza dei creditori stranieri". Spazio anche al Pnr, su assicura una ridefinizione del Piano in raccordo con la Commissione rispettando la deadline del 2026. Intanto dal ministro Giorgetti arriva l'ok agli aiuti di Stato europei in cambio di maggiore flessibilità sulle revisioni del Pnrr. Intervistato dal Corriere della Sera (in prima e p.11) il titolare del Mef spiega: "No all'allentamento dei vincoli sugli aiuti di Stato alle imprese senza misure che creino in riequilibrio. Se l'Ue autorizza più sussidi per le transizioni tecnologiche, allora dovrebbe trattare quelle spese in maniera più benevola nel Patto di stabilità". Il ministro punta su un "fondo strategico" di Bruxelles che finanzi e gestisca in comune grandi progetti industriali europei. Ma lui stesso capisce che non sarà per domani e nell'immediato vede un'altra possibilità: trattare in modo
diverso, nel calcolo del deficit, gli investimenti pubblici nei settori sui quali Francia e Germania chiedono meno vincoli negli aiuti di Stato. Anche Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, intervistato dall Stampa (p.11) si dichiara contro la linea tedesca sugli aiuti di Stato: "La deroga agli aiuti di Stato non è una buona soluzione  nemmeno se tutti i Paesi avessero gli stessi margini di spesa. Se fossero confermate le indiscrezioni sul documento del Consiglio Ue, la Germania mostrerebbe di non credere nel mercato unico europeo. Guardando solo ai loro interessi".

POLITICA
Sanremo è subito un caso politico (QN in apertura e tutti). Salvini attacca la kermesse e Amadeus per il monologo di Benigni sulla Costituzione: "La Carta non va difesa a Sanremo" (Corriere in prima e p.2 e tutti). Per la Stampa (p.2) è tutta la destra che si schiera contro Sanremo. La replica di Amadeus al leader leghista: "Cambi canale" (Repubblica p.6). Ma dal Quirinale arriva lo scudo alla partecipazione di Mattarella: nelle intenzioni del Colle l'incursione al Festival è solo l'inizio, seguiranno altri eventi pubblici con al centro la difesa della Carta (Stampa p.3). Per il quirinalista Marzio Breda (Corriere p.3) all'Ariston si è visto il profilo autentico del capo dello Stato, che nel 2023 citerà spesso la Costituzione per rimarcarne, nel 75esimo anniversario, l'attualità e la necessità di attuarla. Del tema parla anche Ignazio La Russa, che a Repubblica (p.7) dice: "Mi sembra una bella cosa che il presidente della Repubblica sia andato all'Ariston mentre si parlava della Costituzione". Il Giornale (in prima e p.2) parla di "partigiani da canzonetta": Salvini va fuori dal coro pungendo Mattarella e lo show si Benigni, la sinistra si infuria e Amadeus sbotta. Il candidato alla segreteria del Pd, Stefano Bonaccini, alla Stampa (p.2) dice: "Da Salvini una polemica ridicola. Il problema è lui, non il Festival". Bonaccini resta in vantaggio nella corsa al Congresso Dem: è oltre il 49%, con la diretta rivale Schlein al 37 (Repubblica p.10).
Intanto si avvicina l'appuntamento con le elezioni regionali: derby Lega-Fi a Milano e sfida Pd-M5S nel Lazio (Messaggero p.8). Per il partito della premier l'obiettivo è il 30%. Intanto, favoriti, rimangono Fontana in Lombardia e Rocca nel Lazio. D'Amato, intervistato da Fatto Quotidiano (p.8) promette una supervisione all'inceneritore di Roma da parte di un premio Nobel. Ma lo stesso D'Amato non riceve il sostegno dei quattro candidati alla segreteria del partito, che appoggiano invece Majorino; nel Lazio l'aiuto arriva dal Terzo polo (Corriere p.5). Intanto la Lega suona la carica e invita tutti i ministri a Roma per Rocca (Tempo p.2). Intervista a Giuseppe Conte (Tempo p.5) che critica D'Amato e il suo appello al voto utile - una debolezza -, e il Pd più in generale per i suoi metodi da vecchia politica.

ESTERI
Le strade di Zelensky non portano a Roma (Repubblica p.2-3, Stampa p.4, Corriere della Sera p.12, Messaggero p.5). Tour europeo a Londra da Sunak - dove incassa l'apertura sugli F-16 - in serata incontro a Parigi con Macron e Scholz. Meloni esclusa dai colloqui, "ennesimo sgarbo di Macron": la premier si accontenta di un bilaterale a margine del Consiglio Ue oggi a Bruxelles. Francia indispettita perché non si dà una data per la visita a Parigi. Pesa anche il ritardo sul decreto armi.
La Ue discute i muri anti-migranti. Il governo italiano dà il via libera: "Siamo la frontiera d'Europa" (Repubblica p.5, Messaggero p.4). Al Consiglio europeo iscritta all'ordine del giorno la possibilità di realizzare barriere. Salvo sorprese, riconosciuto all'Italia il ruolo di confine marittimo. Ma Tajani frena: "Serve intervenire in Africa".
Terremoto in Turchia, Erdogan nella città di Hatay sparita: "Non vi lasceremo soli. Impossibile prepararsi". Ma intanto blocca i social (Repubblica p.12, Stampa p.14). Il bilancio in Turchia di 12mila morti, più di un terzo in questa zona. Il 90% della città non esiste più. Diversi arresti tra i "provocatori" che avevano denunciato la mancanza di aiuti. Stop a Twitter.
Trappola siriana (Stampa p.16, Corriere p.7, Messaggero p.6). Le aree colpite dal sisma in mano ai gruppi ribelli. Il governo di Damasco prima impedisce l'arrivo dei soccorritori poi Assad invia una email all'Ue: "Distribuirò gli aiuti anche tra i ribelli".
Russia-Usa: scontro diretto (Stampa p.8). Il Cremlino attacca: "Programmano la nostra disfatta, basta armi o si rischia un conflitto tra potenze nucleari".

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