Commentario 13 Gennaio 2024

PRIME PAGINE
Esteri. Yemen, la guerra si allarga. I raid angloamericani contro gli Houthi. Giallo sulla richiesta di intervento italiano nel Mar Rosso, scrive il Corriere della Sera. Il governo non firma il comunicato di sostegno: "Ma siamo con gli alleati". Contatti Meloni-Mattarella (La Stampa).
Intervista a Ian Bremmer: "Adesso c'è rischio escalation" (La Stampa). E poi ancora, da Repubblica: "attacco agli Houti segnale all'Iran. Gli Usa si aspettano rappresaglie.
Politica, in apertura su Repubblica. Candidate scomode. Meloni e Schlein affrontano il dilemma se presentarsi nelle liste per il Parlamento di Strasburgo. La premier è frenata dagli alleati. La segretaria Pd alle prese con le obiezioni di Prodi.
Terzo mandato. Regionali, Solinas blocca il centrodestra. Su Corriere della Sera, in Sardegna FdI candida Truzzu.
Su Fatto Quotidiano, Sgarbi perquisito per il quadro di Manetti e interrogato per sottrazione alle imposte fraudolenta.
Draghi, su Giornale, in Europa usa ancora il bazooka: "Perso slancio", "L'Europa è fragile" (Corriere della Sera)
Appalti, su Sole 24 Ore, 34% gli stop per mafia. Record in Campania: 4900 atti. Al Nord sin testa l'Emilia-Romagna. E poi, Mundys, bond fino a 1 miliardo per sostenere i piani di crescita. Primi green bond in arrivo.

ECONOMIA
In primo piano l'allarme di Draghi al commissari Ue "Economia europea indebolita e fragile" (Stampa pagina 13 e tutti). L'ex premier incontra l'esecutivo guidato da Von der Leyen. E sul report competitività: "Sono aperto al contributo di tutti, serve una road map ", dice. "Abbiamo discusso di molte sfide e dimensioni politiche" ha detto la presidente, ringraziando Draghi "per l'eccellente scambio": "Attendo con impazienza la sua relazione per contribuire a portare avanti il dibattito su come rafforzare l'economia dell'Ue", ha concluso Von der Leyen. Il rapporto che sarà prodotto servirà essenzialmente alla prossima Commissione come linea- guida per definire le politiche da adottare in modo da rilanciare la competitività delle imprese europee.
Intanto è allarme anche sul fronte delle banche, riferisce il Messaggero (pagina 5): la crisi del Mar Rosso infiammerà l'inflazione, avvertono Schroeders e JpMorgan che descrivono la situazione e stimano un rallentamento della crescita del Pil, che si attesterebbe solo al 2,5% col petrolio cresciuto del 4% con il barile a quota 80 dollari, mentre i noli per i container sono di fatto raddoppiati. Di balzo dei prezzi del petrolio parla anche il Sole 24 Ore (in prima e pagine 2 e 3) sottolineando che mentre le navi lasciano il Mar Rosso la geopolitica scalda i prezzi di oro, petrolio e settore difesa. Mentre la Stampa (pagina 4) sottolinea che nel Canale di Suez il traffico è crollato a meno 60% col rischio di blocco totale visto che da lì passa il 40% dell'import/export italiano. Gli armatori tranquillizzano: "Crisi controllabile, eventuali aumenti dei prezzi sarebbero speculativi", dicono. E di rischio per l'export Made in Italy riferisce anche il Messaggero (pagina 5) evidenziando che la Tesla resta bloccata in Germania. Sempre sul Messaggero (pagina 14) l'occupazione in aumento riduce il disagio sociale. In un mese 30mila persone in più che lavorano: l'indice della difficoltà al livello minimo da 4 anni mentre per Confcommercio le donne rimangono ancora indietro: forte il gap con gli altri Stati Ue.
Intanto Bruxelles sull'auto green fa gli interessi di Pechino, accusa il Giornale (in prima e pagina 13). E sempre in tema auto green il Messaggero (pagina 15) evidenzia che l'industria è fredda sulla transizione. In apertura sul Sole 24 Ore (in prima e pagina 6) il tema degli appalti: +34% gli stop per mafia. Mentre col Pnrr, riferisce ancora il Sole 24 Ore (pagina 5), arrivano i fondi per le opere comunali definanziate dal Piano. In evidenza sulla Stampa (pagina 18) infermieri in fuga per i soldi. Sono i frontalieri della salute, che vivono in Piemonte e lavorano in Svizzera, dove guadagnano il doppio. Sempre sulla Stampa (pagina 26) in primo piano la questione tasse, bufera sul concordato preventivo con le opposizioni che attaccano: "Un condono di massa". Sulla stessa pagina l'intervista a Visco, che sull'argomento accusa: "Gli evasori non saranno più solo difesi Con queste misure saranno incentivati".Ancora sulla Stampa (pagina 27) e altri, la grana Rai Way: per il governo i fondi vogliono l'operazione con Ei Towers. Infine su Avvenire (in prima e pagina 5) azzardo senza freni: 150 miliardi in gioco.

POLITICA
Su Messaggero, a pagina 3, l'Italia ha scelto di non partecipare agli attacchi in Yemen per mantenere il suo ruolo di mediatore regionale e rispettare la Costituzione, che richiede un'autorizzazione parlamentare per l'intervento militare in un paese sovrano. Tuttavia, il governo condivide i principi degli alleati coinvolti nell'operazione. Inoltre, l'idea di una possibile missione europea nel Mar Rosso per scortare i mercantili nel 2024 è ora a rischio a causa dell'escalation degli eventi (Repubblica pagina 7).
Altro argomento in primo piano, "candidate scomode", titola Repubblica in prima e a pagina 2. Giorgia Meloni è indecisa se candidarsi alle elezioni europee con l'obiettivo di superare il 30% e rafforzare la sua posizione al governo, ma ciò potrebbe ridurre il ruolo dei suoi alleati. La decisione è stata influenzata dalle pressioni degli alleati e dalle ansie di Tajani, mentre alcuni consiglieri suggeriscono di sfruttare il voto europeo per consolidare il potere e la centralità politica. Tensioni sulle candidature alle elezioni regionali, con la Lega che supporta i governatori uscenti, ma Fratelli d'Italia sta puntando su Truzzu in Sardegna, sfidando il candidato della Lega, Solinas (Corriere della Sera pagina 10). Intanto, Schlein sta considerando la possibilità di candidarsi come capolista nelle cinque circoscrizioni italiane per le elezioni europee. Tuttavia, l'ex premier Prodi ha espresso il suo dissenso, affermando che le candidature multiple indeboliscono la democrazia, generando tensioni all'interno del partito. Polito, su Corriere della Sera, a pagina 13, propone un'istantanea della situazione attuale dei dem. Secondo l'editorialista, il Pd sembra costantemente rivolgersi a Prodi come il "padre nobile" quando ha bisogno di una figura di riferimento. Prodi rappresenta un'icona dell'ulivismo e della politica italiana, ma la sua influenza nella politica contemporanea è stata messa in discussione, specialmente in confronto con le nuove generazioni di leader.
Tornando alla maggioranza, il processo Open Arms ha visto l'attuale ministro delle infrastrutture, e l'allora ex ministro dell'Interno italiano Matteo Salvini, rivendicare una politica migratoria più dura durante la sua gestione e sostenere una diminuzione degli sbarchi e dei morti. Tuttavia, i dati mostrano che il calo degli sbarchi è stato in gran parte dovuto a un accordo tra Italia e Libia siglato sotto il governo precedente, mentre il numero di morti è aumentato rispetto all'anno precedente durante il suo mandato (La Stampa pagina 17).
In conclusione, su Fatto Quotidiano, in prima pagina e a pagina 4, il sottosegretario Sgarbi è stato perquisito e interrogato dalle autorità italiane a seguito di indagini sul presunto furto di un quadro attribuito a Manetti e su sospette evasioni fiscali. Sgarbi aveva precedentemente affermato di aver venduto il quadro, ma è stato trovato nelle sue proprietà. Le autorità stanno indagando su possibili reati di riciclaggio e sostituzione di opere d'arte.

ESTERI
In primo piano su tutti i quotidiani il raid Usa nello Yemen, dove nella notte di giovedì Stati Uniti e Gran Bretagna hanno bombardato 60 obbiettivi militari in 23 aree controllate dagli Houthi (Corriere della sera pagina 2 e tutti). Raid potenti con un centinaio di missili a guida satellitare sganciati dai caccia e anche Tomahawk lanciati dalle navi. Un bombardamento che, per quanto chirurgico, allarga di fatto la crisi di Gaza alle due potenze occidentali. Ma Washington, riferisce la Stampa (pagina 2), non vuole un'escalation in Medio Oriente e sostiene che il raid contro le postazioni degli Houthi aveva l'obiettivo non solo di mandare un segnale alle milizie ma anche quello di degradare la loro capacità operativa e di colpire i mercantili in transito nel Mar Rosso. Un "gruppo terroristico", li ha definiti Biden parlando ieri pomeriggio in Pennsylvania sottolineando che l'America è pronta a rispondere nuovamente se gli Houthi continueranno "nel loro oltraggioso comportamento" mentre il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale John Kirby ha specificato che «non siamo interessati a una guerra con lo Yemen e in nessun conflitto". Sempre sulla Stampa (pagina 4) l'intervista al politologo Bremmer, che avverte: "Così si rischia la guerra con l'Iran". E di rischio di allargamento del conflitto parla anche il generale Petraeus, che nell'intervista al Corriere della sera (pagina 3) avvisa: "Se i miliziani reagiscono vedremo nuovi attacchi.  Dal Libano alla Siria tanti fronti ad alto rischio". E anche se l'Italia si sfila dal blitz assicurando un "sostegno politico ma non militare" (Repubblica pagina 7 e tutti) resta forte l'impegno italiano nell'area del Medio Oriente con le fregate Martinengo e Fasan nel Mar Rosso mentre a Gibuti ci sono  altri 100 militari (Corriere della sera pagina 6).
Intanto Israele respinge le accuse: "A Gaza nessun genocidio difenderci è nostro diritto" (Repubblica pagina 10 e tutti): pur riconoscendo le sofferenze dei civili palestinesi, nella seconda (e per ora ultima) udienza davanti alla Corte Internazionale di Giustizia, Israele ha rigettato le accuse avanzate nei suoi confronti dal Sudafrica (che aveva esposto le sue ragioni giovedì). E affermato il diritto all'autodifesa. Sempre su Repubblica (pagina 11) Berlino in campo per sostenere lo Stato ebraico "Denuncia infondata": Il governo Scholz interverrà come "terza parte" nel procedimento al tribunale dell'Onu.
Infine Taiwan, voto per il futuro e la Cina allerta l'esercito (Messaggero pagina 7 e tutti): oggi elezioni cruciali: sfida tra il candidato progressista e quello più vicino a Pechino. Il ministro della Difesa di Xi avverte: ogni tentativo di indipendenza sarà stroncato.





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