Commentario del 30.03.2020

PRIME PAGINE
A casa fino a dopo Pasqua (Repubblica). Verso i 100 mila contagiati, rallentano in Lombardia, crescono a Milano. Aiuti, la protesta dei sindaci (Corriere). Milano al governo: scelte inique. Fontana: la Lombardia vicina al picco dei contagi. Anche il governo sta male: scontro tra Regioni e Stato (Libero). Sala: contro il virus una nuova Costituente (Stampa). Penso a De Gasperi nel dopoguerra. Coinvolgiamo tutti i partiti e gli amministratori. Subito investimenti per imprese. I sindaci: da Conte solo briciole. I buoni spesa? Uno scaricabarile (Verità).  Reddito di emergenza a 6 milioni (Messaggero). Platea più vasta: verso uno stanziamento da 10 miliardi, con una assegno da 800 euro al mese. Chi soffia sul fuoco della rivolta (Fatto). De Caro (Anci): "Nessun tumulto, i 400 milioni in più servono ai poveri 3 settimane". Aiutate le imprese (Giornale). Misure del governo, coro di critiche: insufficienti e Nord trascurato. Piano di riapertura a tappe (Secolo). Dopo l'emergenza ipotesi di ritorno al lavoro solo per gli Under 60. Toti favorevole. Autonomi e studi cercano aiuto per gli incassi in picchiata (Sole). Uno tsunami sul lavoro (A&F). Cinquecentomila posti a termine già bruciati. La cassa integrazione (per ora) copre, ma la recessione fa paura.

ECONOMIA
Reddito di emergenza, fondi fino a 10 miliardi: il nodo del lavoro nero (Messaggero p.2). Allo studio del Tesoro un nuovo paracadute per far fronte alla crisi: la platea è di 6 milioni. Bonus da 1600 euro da spalmare in due mesi. Braccio di ferro su chi opera nel "sommerso".
Il Corriere (p.3) spiega invece come ottenere più in fretta i fondi, ad aprile il decreto salirà a 30 miliardi. La cassa integrazione sarà automatica per le aziende che hanno fermato l'attività. Il pin semplificato Inps per i sussidi, compiti precisi per gli assistenti sociali.
Secondo il Sole (p.2) la galassia dei lavori autonomi cerca aiuti per il reddito perso. L'indennità da 600 euro esclude oltre un milione di soggetti, l'altra chance è il reddito di ultima istanza. Attesa per il decreto Aprile. Il Corriere (p.8) intervista Matteo Renzi: "Pensiamo subito a come riaprire le imprese nel mese di aprile". Poi suggerisce: "Iniziamo ora a preparare la ripartenza. Sbagliato estendere il reddito di cittadinanza, si alla lotta per gli eurobond, ma va tagliata la burocrazia".
Intanto sugli aiuti Ue, come segnalato dalla Stampa (p.6) continua il pressing di Conte e arrivano i primi segnali da Berlino. Habeck dei "Verdi": "E' nostro interesse che l'economia italiana sopravviva". Il Messaggero (p.5) segnala crepe tra i falchi sui Covidbond: al via la trattativa dei ministri. Resta lo sbarramento al sostegno comune, ma i verdi tedeschi aprono: "Basta egoismi". Settimana decisiva per un compromesso. Scholz: "Ora puntiamo sul fondo salva-Stati".
Il Corriere (p.17) intervista il presidente dell'Europarlamento Sassoli: "Germania decisiva, deve fare chiarezza. Il Mes va bene, ma senza condizioni. I coronabond? Ci sono molti strumenti. Ogni mese il blocco delle attività costa all'Italia 160 miliardi".
Secondo Repubblica (p.6) sugli aiuti c'è anche la spinta della Bce, poi i timori dei falchi e lo stop della Commissione. Ora due settimane per mediare. I "nein" tedeschi e il nostro piano B, scrive il Tempo (p.4). I pilastri della ricetta italiana per uscire dalla crisi devono essere presenti già nel decreto Aprile. La storia rischia di ripetersi: senza solidarietà l'Ue muore. Il Paese pensi ora a una strategia nazionale per il dopo. Affari&Finanza (p.2) parla di cinquecentomila posti di lavoro già bruciati. La Cig copre, ma la recessione fa paura. Le imprese assicurano che faranno di tutto per salvaguardare le loro risorse umane. Ma molto dipenderà dal fattore tempo e dalla data in cui potranno riaprire le fabbriche, gli uffici ed i servizi.

POLITICA
Quando riaprire? Apre con questo interrogativo Repubblica (p.2): parte infatti da fabbriche e cantieri il piano per riaccendere il Paese già entro aprile. La Stampa (p.2) intervista il sindaco di Milano Sala: "Bisogna modernizzare lo Stato, serve una nuova Costituente repubblicana per far ripartire l'Italia dopo il virus". Poi aggiunge: "La mia città motore indispensabile della ripresa, ma cambierà la nostra vita. Penso a una riapertura a scaglioni, con i giovani al lavoro e i nostri anziani da proteggere a casa".
Intanto però è scontro tra le Regioni ed il Governo sul tema degli aiuti. Conte, mancetta con scaricabarile, scrive Verità (p.3), ma i grandi giornali lo celebrano. Altro che 4 o 5 miliardi, i fondi nuovi sono 400 milioni, 50 mila euro a ogni Comune. I fogli amici lo incensano, ma i sindaci protestano: "Fa come Ponzio Pilato. Quei soldi non bastano neppure per l'uovo di Pasqua".
Aiuti, i sindaci in campo, scrive invece il Corriere (p.2): "I soldi non bastano". C'è chi accusa: le briciole. L'Anci: serve un miliardo. Boccia attacca le Regioni, lite con i governatori.
Anche secondo Qn (p.2) i sindaci sono spaccati sui buoni spesa: "Altro che miliardi, solo briciole". L'annuncio di Conte divide le amministrazioni. Ricci (Pesaro) difende il governo: "400 milioni fondamentali".
Stampa (p.5) intervista il sindaco di Palermo Leoluca Orlando: "Bisogna fare più in fretta. Se il governo ci mette quindici giorni al Sud possiamo rischiare la violenza".
"Abbiamo salvato le Regioni", il governo delira, scrive Libero (p.2). Il ministro Boccia: "Senza di noi le istituzioni locali sarebbero crollate tutte". Fontana replica: "Parole avventate. Abbiamo fatto tutto noi". Zaia: "Che scivolone". Antonio Decaro, sindaco di Bari, intervistato dal Fatto (p.3): "I soldi servono per mandarci avanti tre settimane. Nessuna rivolta, le città reggono".
Secondo il presidente sicilano Musumeci: "Qui può scoppiare la rivolta. I soldi? Spero arrivino, intanto noi ci siamo mossi da soli".
Intanto il Messaggero (p.6) e tutti, fa il punto sui contagi: trend costante: "Forse siamo vicini al picco". Secondo giorno di calo per i morti: 756, più 5,6% di positivi, guariti oltre quota 13mila. Lento avvicinamento alla crescita zero. Aumenta l'attenzione per le case di riposo.
Repubblica intervista il presidente dell'Iss Brusaferro: "Il virus rallenta, ma solo dopo i dati di Pasqua si potranno rivedere i divieti". Poi aggiunge: "Stiamo studiando come muoverci quando la curva dei contagi sarà in discesa. Non ci sono modelli nel mondo, servirà un piano graduale".
Repubblica intervista Silvio Berlusconi: "In guerra un Paese deve stringersi intorno a chi decide", ha detto l'ex premier. Secondo Berlusconi "Draghi per il dopo virus potrebbe far ripartire l'Italia. L'isolamento pesa anche a me, per fortuna che c'è il web".
La Stampa (p.9) racconta anche il dramma delle case di riposo: "Il contagio qui è come una bomba". Da Nord a Sud in queste strutture la percentuale di malati e morti è altissima. Registrato anche un caso di suicidio. Intanto, sui quotidiani, spazio anche all'emergenza negli ospedali.
Infermieri, eroi di un dio minore , scrive il Giornale (p.12): novemila volontari in trincea. Già 4mila contagiati. Conte promette: non dimentichiamo. Repubblica ci porta invece tra i malati di Bergamo: "Restano ad occhi aperti per paura di non svegliarsi".
In chiusura, sul Messaggero (p.8) anche il tema della scuola: maturità e terza media, pronto il decreto per gli esami "light". L'annuncio del ministro: in arrivo le disposizioni, insieme al rinvio della data di ripresa delle lezioni. Si va verso commissione interna.

ESTERI
"Tra cento e duecentomila morti", la cifra che spaventa l'America. Le previsioni di Fauci, il virologo della Casa Bianca. Trump rinuncia a "mettere in quarantena" New York, ma gli americani saranno chiusi in casa fino al 30 aprile (Corriere p.18-19). Intanto la Silicon Valley traccia i movimenti dei cittadini: "Sorveglianza inevitabile".
Gli scienziati avvertono Trump: "Qui rischiamo 200mila morti", scrive la Stampa (p.17). Pressing del consigliere della Casa Bianca per mantenere le misure di "distanza sociale".
"Usa, rischio 200 mila morti", ma Trump vola nei sondaggi, scrive il Messaggero (p.14).
La previsione del più grande esperto di malattie infettive Fauci: milioni di contagi. Nello Stato di New York oltre 58 mila positivi. Cresce però la fiducia nel presidente.
Repubblica (p.18) segnala l'impennata di contagi e vittime in Spagna. Madrid in lutto, Sanchez chiude ogni "attività non essenziale".
Poi segnala di una Lisbona che mette in regola tutti i migranti nel Paese: "Cosi potranno curarsi". Il governo Costa stanzia 9,3 miliardi per sostenere aziende e lavoratori a corto di liquidità.

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