Commentario del 22.03.20202

PRIME PAGINE
Uffici e aziende, nuove chiusure (Corriere). Nuova stretta del Governo: stop alle attività non strategiche (Sole). La scelta di Conte: "Fermiamo l'Italia" (Stampa). Chiude tutto, anche le fabbriche (Messaggero). Italia sbarrata (Repubblica). Conte si sveglia e chiude l'Italia (Tempo). La svolta dopo le ordinanze di Lombardia e Piemonte. Il governatore piemontese Cirio alla Stampa: "Giusto dare un segnale a Roma". Mentre il sindaco di Bergamo Gori alla Stampa dice: "Bloccare tutto per ripartire più forti".
Italia-Economia: negozianti, colf, librai: allarme nuovi poveri (Stampa).
Eurozona: Il commissario Ue Gentiloni al Sole: "Contro la crisi ora i Covidbond, prestiti Mes e fondi ai disoccupati". Intanto, scontro aperto sul salva-Stati, vertice a rischio (Messaggero). Tremonti alla Verità: "Chi tifa Mes è come Tsipras, vuole la Troika per restare al comando".
Spagna, dramma a Madrid: tra 3 giorni peggio dell'Italia (Stampa). L'Europa è un ghetto e l'Italia un campo santo (Libero).
Usa, scandalo: affari sull'epidemia (Corriere).

ECONOMIA
Su tutti i giornali lo scontro aperto sul salva-Stati: il Messaggero (in prima e p.8) segnala lo stop di  Berlino ai Covid-bond, mentre Italia, Francia, Spagna insieme alla Bce premono per utilizzare tutti gli strumenti possibili. La Merkel tuttavia non vuole condividere i rischi di un'obbligazione comune anti-recessione. Gentiloni e Prodi, nelle rispettive interviste rilasciate a Sole (p.1-3) e Messaggero (p.1-14), invocano entrambi i Covid-bond come principale strumento di soluzione alla crisi. In particolare Prodi ritiene che questi siano "indispensabili per garantire futuro alla stessa Ue", mentre il commissario Ue al Bilancio Gentiloni al Sole dice: "Le nostre proposte sono covidbonds, grandi prestiti Mes, Bei e un fondo disoccupazione. Tra le opzioni ci sono: creare un fondo straordinario per programmi legati al contrasto del coronavirus, che coinvolgerebbe tutti i Paesi; l'uso dei fondi strutturali non spesi, un'opzione che per l'Italia vale svariati miliardi. Una terza ipotesi è di anticipare lo strumento di rassicurazione degli schemi nazionali di sostegno alla disoccupazione o di ristrutturazione, come la cassa integrazione in Italia". E sull'allentamento del Patto di stabilità, Gentiloni spiega: "Non significa che i Paesi possano ignorare la sostenibilità delle loro finanze pubbliche nel medio-lungo periodo. Ma oggi si tratta di far fronte a una crisi senza precedenti".
In Italia, scatta la cassa integrazione, bonus autonomi a fine mese (Messaggero p.9): atteso domani il via libera agli ammortizzatori sociali in deroga. Intanto, per i 600 euro di indennizzo che il governo ha stanziato per gli autonomi, salta l'ipotesi del click day: ci sarà un modulo (Corriere p.19).Il viceministro dell'Economia Misiani al Corriere (p.19) spiega: "Intendiamo aiutare innanzitutto i settori più colpiti, non all'helicopter money. Crollo del Pil del 5% quest'anno? Spero di no, lavoriamo per contenere al massimo le perdite e favorire la ripresa".
Chiusura totale, Carioti su Libero (in prima e p.11) avverte: se ci salviamo dal morbo, moriremo di fame. Con il blocco totale delle attività prolungato fino a maggio, i consumi possono crollare del 13% e il Pil arretrare addirittura del 7,5%. Mentre il debito pubblico è destinato a balzare al 150%. E chi prevede un boom nel 2021 sbaglia. Il presidente di Assolombarda e candidato alla presidenza di Confindustria, Carlo Bonomi, a Repubblica (p.7) avverte: "La vita viene prima di tutto, possiamo decidere di chiudere tutte le imprese, ma sapendo che molte di esse non riapriranno più. Noto che si sta cercando di far passare l'idea che la colpa del contagio siano state le imprese. E' un paradigma del sentimento anti-industriale che c'è nel nostro Paese". Poi Bonomi commenta il decreto Cura Italia: "L'ho definito inadeguato – dice -. Pensiamo alla parte sul sostegno al reddito: riguarda solo il lavoro dipendente, e i lavoratori autonomi?". La leader della Cisl Furlan al Sole (p.2): "Non avrei mai pensato da sindacalista di avanzare una proposta di chiusura di tutte le fabbriche, ma vanno salvate vite umane. E vanno assicurate adeguate garanzie alle imprese in termini fiscali e di liquidità. Il Dl Cura Italia? L'auspicio è che recuperi più risorse per autonomi, stagionali e collaboratori". Su Stampa (p.8) l'allarme per i nuovi poveri: negozianti, professionisti e operai senza stipendi.

POLITICA
Stop alle attività non essenziali (Corriere p.2 e tutti): dopo un vertice fiume, in serata è il premier ad annunciare la chiusura delle attività su tutto il territorio nazionale. I ministri convincono il premier, decisiva anche la pressione dei sindacati (Messaggero p.2). "Rallentiamo il motore, lo Stato c'è" ha assicurato Conte nelle sue dichiarazioni in tarda serata. "Serrata Italia" titola Repubblica (p.2), segnalando le nuove misure varate dal capo dell'esecutivo: "Restano aperte solo le aziende strategiche". Stop almeno fino al 3 aprile. E il premier avverte: "E' la crisi più grave dal dopoguerra". Piemonte e Lombardia fanno da apripista: le due Regioni bloccano studi professionali, uffici e cantieri. "Giusto il blocco, non c'era più tempo" dice alla Stampa (p.2) il governatore piemontese Cirio. E il sindaco di Bergamo Gori, intervistato dalla Stampa (p.5), conferma: "Siamo in guerra, giusto chiudere tutto". Le nuove restrizioni arrivate dopo il superamento di quota 42mila contagiati e il balzo dei decessi: 793 in un giorno, con il boom di casi in Lombardia , dove in un solo giorno sono stati 546 i morti (su tutti). Ma ci sono anche numeri positivi: quasi mille guariti in 24 ore e i contagi restano contenuti al Sud (Repubblica p.10). E si spera nell'aiuto del clima: il caldo frenerà il contagio (Libero p.7). Mentre il Fatto (p.6) segnala: i piani pandemici c'erano, nessuno però li ha seguiti. Governo e Regioni, dopo l'aviaria del 2003, si sono dati linee guida dettagliate da seguire, come fare scorta per tempo di mascherine e ventilatori, ma non sono state seguite.
Il viceministro alla Salute Sileri parla a Repubblica (p.4): "Dobbiamo capire che è ancora prematuro valutare l'impatto delle misure prese. Servono 14 giorni pieni per capire quanto le restrizioni imposte hanno limitato il contagio. Dalla prossima settimana, dovremmo osservare una diminuzione del numero dei contagi". Il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, al Corriere (p.2): "Nessuno ha la soluzione in tasca. Il governo è sempre stato compatto, c'è grande responsabilità e consapevolezza che si sta chiedendo agli italiani qualcosa che non hanno mai fatto nella vita, restare a casa per diverse settimane".

ESTERI
Ora l'Europa, che prima ci sfotteva, è un lazzaretto (Libero p.3): la Francia ci criticava, ma ora i medici francesi vogliono denunciare Macron; in Inghilterra ridavano delle nostre chiusure e adesso assaltano i supermercati; in Germania la Merkel ammette che i suoi conti delle vittime non tornano. Ma la situazione peggiore è in Spagna: ospedali in crisi e morti negli ospizi, il Paese iberico finisce nel baratro italiano (Stampa p.11 e altri). Reparti di terapia intensiva al collasso a Madrid e il premier Sànchez avverte: "Sarà una settimana durissima". Secondo la Stampa (p.11), tra tre giorni la Spagna sarà messa peggio dell'Italia.
In Inghilterra l'ultima follia: tutti al pub prima del blocco (Messaggero p.13). Il premier Johnson costretto a piegarsi e ad adottare il modello italiano, ma arrivano le proteste e le accuse di dittatura.
Repubblica (p.18) segnala come il prossimo incubo dell'Organizzazione mondiale della Sanità sia il proliferare del virus nel Sud del mondo, dove non ci sono né acqua né sanità.
Negli Usa, intanto, è scandalo sul virus (Corriere in prima e p.21): quattro senatori americani accusati di aver venduto i loro portafogli di titoli azionari subito dopo aver ricevuto, tra fine gennaio e metà febbraio, una serie di allarmanti informative riservate dei servizi segreti sulle prospettive di diffusione del coronavirus. Il caso esplode proprio mentre Congresso e Casa Bianca stanno negoziando quello che sarà il più grande pacchetto di sostegni economici della storia mondiale: circa 1.400 miliardi di dollari. Nel mirino finisce anche Trump, accusato dai rapporti segreti: "I servizi lo avvisarono del rischio contagio già a gennaio e febbraio, ma il presidente non adottò misure preventive" (Stampa p.11).

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