Commentario del 3 Aprile 2024

PRIME PAGINE
Politica. Elezione diretta del premier primo via libera al Senato (Corriere e tutti); Salvini all'angolo rompe con Putin (Stampa e tutti); Primarie e pallottole (Libero); Boschi vuole abolire i giornalisti nei talk (Fatto); La sprecopoli Covid finisce in Parlamento (Tempo).
Economia. Superbonus, senza cessione del credito stangata in vista per 15mila condomini (Sole e Italia Oggi); Nel Def in arrivo deficit sotto il 4,5%, Pil al +1,2% nel 2025 (Sole); L'avviso di Urso a Stellantis: abbiamo dato,  tocca all'azienda (Corriere); Imu e rifiuti, il flop della riscossione voragine da 7 miliardi per i Comuni (Messagero); Landini: il Jobs Act va abrogato basta precariato (Repubblica); Sos della Ragioneria Rubati ai malati i 3,4 miliardi per nuove cure (Fatto).
Esteri. La strage dei volontari (Repubblica e tutti); Le crisi, gli affari: riparte il dialogo tra Biden e Xi (Corriere); Il raid sull'ambasciata Iran: «Vendetta, Israele pagherà anche gli Stati Uniti sono responsabili» (Sole); L'attacco di Orbán a Salis "Non è una martire" (Repubblica e altri); Rogo nel cantiere strage a Istanbul: morti 29 operai (Messaggero).
Legnate papali a padre Georg e ai cardinali (Libero e altri).


ECONOMIA
Sfida tra Tim e Starlink per Internet veloce e l'avanzata degli Usa sulla rete italiana (Corriere della Sera a pagina 25 e tutti): Tim apre alla proposta del ministro Urso di un confronto con Starlink per dirimere la questione sollevata dalla società di Elon Musk, che ha accusato di ostruzionismo il gruppo telefonico. Secondo gli esposti di Starlink, Tim avrebbe negato informazioni necessarie ad evitare interferenze con i segnali inviati dai satelliti attraverso cui la compagnia americana commercializza il suo servizio Internet in Italia. Urso e Agcom hanno annunciato l'apertura di un tavolo per trovare una soluzione. Sul caso Stellantis, il ministro Urso sottolinea che il governo ha già dato tanto e ribadisce: "capisco che Tavares tuteli gli interessi degli azionisti, ma il governo tutela quelli degli italiani – ora tocca all'azienda adattare il suo piano industriale". Le accuse dei sindacati. Vendite giù dell'11,9% (Corriere della Sera a pagina 24).
Sul Messaggero a pagina 15, la manifattura torna a crescere, in Italia export sempre più forte. Il settore ritrova il segno positivo grazie all'espansione degli ordini e della produzione, tra le quattro maggiori economie Ue, è la migliore dopo la Spagna. Debole la Francia. Male la Germania. Secondo la Bce, l'inflazione è ai minimi da due anni, timori negli Usa, la Fed frena sui tassi (La Stampa a pagina 21), i consumatori dell'area euro si aspettano prezzi in discesa dopo due anni vissuti con costanti aumenti. Cerasa, nel suo editoriale su Il Foglio, sostiene che la Fed spaventi ma i numeri delle borse sono clamorosi e vanno spiegati.
Lavoro. Maurizio Landini della Cgil, nella sua intervista su Repubblica a pagina 13, invita a non rassegnarci al precariato: "Il Jobs Act va abrogato – dice e annuncia un referendum a tal fine - il Paese invecchia, fa muro ai migranti e lascia scappare i giovani all'estero. Diciamo no al lavoro precario, sì al lavoro dignitoso". Su Repubblica a pagina 24, l'editoriale di Paolo Gentiloni e Nicolas Schmit: "L'Europa protegga il lavoro – scrivono - la presidenza belga del Consiglio dell'Ue ha convocato un vertice in cui si riaffermerà l'impegno ad attuare il Pilastro europeo dei diritti sociali". Nino Cartabellotta della Fondazione Gimbe, su La Stampa a pagina 23, sul tema del sistema sanitario nazionale: "Se si vuole davvero preservare un SSN basato sui princìpi fondanti del 1978, bisogna pianificare un progressivo rilancio del finanziamento pubblico e mettere in campo coraggiose riforme".
Vendite auto in calo, effetto boomerang degli incentivi statali su Repubblica a pagina 21 e il Sole24Ore a pagina 14: Marzo vira in negativo, -3,7, dopo diciannove rialzi consecutivi del mercato, i consumatori attendono gli aiuti pubblici che non sono ancora partiti. Infine, tensione tra i due candidati alla vigilia del voto del Consiglio generale in Confindustria riporta Repubblica a pagina 12. Garrone è in recupero ma si litiga anche sulla cabina elettorale.

POLITICA
In primo piano su tutte le testate, il primo via libera del Senato all'elezione diretta del presidente del Consiglio (Corriere, prima, pagina 7 e tutti). La Commissione Affari costituzionali ha iniziato ieri la discussione sul disegno di legge definito dalla premier Meloni 'la madre di tutte le riforme': nella prima riunione è passato l'emendamento del governo che dispone l'elezione diretta e riscrive l'articolo 3 introducendo il limite di due mandati consecutivi, a meno che il premier non sia stato in carica per meno di sette anni e sei mesi e rinvia alla legge elettorale la quantificazione dei seggi da assegnare con il premio di maggioranza, nella prima ipotesi fissato al 55% già in Costituzione, lasciando il potere di nomina e revoca dei ministri al presidente della Repubblica su proposta del capo dell'esecutivo. Oggi e domani la Commissione tornerà a riunirsi, e per tutta la settimana l'Aula non è convocata. L'opposizione si risente e afferma che l'approvazione del premierato è un bluff in vista delle elezioni europee ma in realtà "non fanno altro che litigare". Foti, Capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, intervistato dal Messaggero, pagina 6, assicura: "è una riforma sul cuore della democrazia e ben venga il confronto parlamentare". Mentre sulla mozione di sfiducia ai ministri Salvini e Santanché, dichiara: "Santanché è indagata ma chiedere dimissioni o sfiducia è fuori luogo, soprattutto se i fatti contestati sono estranei all'attività ministeriale.  In quanto a Salvini conta l'attività di governo e del Parlamento, sull'Ucraina siamo sempre stati compatti. L'opposizione invece no, fra mille tentennamenti: da che pulpito".
A proposito del vicepremier, la Lega ha cambiato idea su Mosca e in una nota sottolinea che gli accordi di un tempo ora "non valgono più" (Stampa, prima, pagina 6 e tutti), ricordando che "la guerra ha totalmente cambiato i giudizi e i rapporti politici con la Russia, che prima dell'invasione era un importante interlocutore di tutti i governi" (Giornale, prima, pagina 9 e tutti).
Eliminare dai talk show giornalisti e opinionisti con "una chiara connotazione politica": questa la proposta di Italia Viva, firmate dalla deputata Boschi, per modificare la delibera della commissione di Vigilanza Rai che dovrà stabilire le nuove regole per la par condicio televisiva durante la campagna elettorale per le Europee (Fatto, prima e pagina 4): a rischio dunque la sfida tv Meloni-Schlein, a meno che non si trovi la forma adatta per farlo svolgere e le modalità per organizzare eventi analoghi per gli altri capipartito (Messaggero, pagina 8). Infine, al Nazareno fervono le trattative sulla composizione della squadra per le Europee: Schlein potrebbe rinunciare alla corsa da capolista, mentre si fa strada l'ipotesi di candidare Salis nelle Isole, che però suscita qualche malumore interno, e chi è contrario afferma: "non incarna i valori del Pd" (Repubblica, pagina 8 e tutti).

ESTERI
In primo piano su tutti i quotidiani la strage dei volontari a Gaza, dove un drone ha sparato contro il convoglio dell'organizzazione non governativa World Central Kitchen mentre distribuivano cibo alla popolazione civile. Sette le vittime, quasi tutte straniere: tre britannici, un'australiana, un polacco, un cittadino con doppia nazionalità canadese e americana e un palestinese. Il premier Netanyahu l'ha definito un «tragico attacco non intenzionale su persone innocenti. Cose che purtroppo succedono in una guerra» (Corriere della Sera pagina 2 e tutti). Le Forze di Difesa Israeliane si sono dette «sinceramente addolorate» per l'accaduto, il presidente Herzog si è scusato. A guardare i resti del convoglio, sottolinea il Corriere, si è trattato però di almeno di tre attacchi. Per di più a distanza di qualche minuto l'uno dall'altro. Dure le reazioni internazionali: «Siamo indignati», dice il portavoce della Sicurezza della Casa Bianca Kirby mentre il Regno Unito ha convocato l'ambasciatore, e dall'Australia al Canada piovono richieste di «punire i responsabili» (Repubblica pagina 2 e tutti). Sul Messaggero (pagina 2) la paura dei volontari italiani: «Senza garanzie di sicurezza saremo costretti ad andare via», dicono.
Intanto l'ayatollah Khamenei giura vendetta dopo l'attacco israeliano all'ambasciata di Damasco mentre lo Stato ebraico avverte: "Colpiremo i nemici ovunque". E Teheran punta il dito contro Washington: "Complice del regime sionista", accusa Ali Shamkhani, consigliere militare di Khamenei (Stampa pagina 4 e tutti). La Russia di Putin ha deplorato le azioni «assolutamente inaccettabili» dello Stato ebraico (Corriere della Sera pagina 5 e tutti). Una condanna espressa anche da Arabia Saudita, Emirati Arabi e Qatar mentre la Lega Araba accusa Israele di «voler allargare la guerra e trascinare la regione nel caos».
In evidenza su tutti i quotidiani la telefonata a sorpresa tra Biden e Xi Jinping. Una telefonata senza disgelo, sottolinea il Messaggero (pagina 4): confronto «aperto» sull'Ucraina, resta la tensione sullo stop a TikTok e lo sviluppo dell'intelligenza artificiale. Su Repubblica (pagina 6) occhi puntati sulla mossa di Stoltenberg: "Fondo Nato da cento miliardi per Kiev". La proposta per evitare che l'Ucraina resti senza fondi in caso di vittoria di Trump.
Caso Salis, il portavoce del governo ungherese attacca la famiglia: "Inutile fare pressioni politiche da noi i tribunali sono indipendenti", dice. Il papà: "La sentenza è già scritta" (Stampa pagina 8 e tutti). Sempre sulla Stampa (pagina 14) in evidenza la Turchia, dove dopo le elezioni di domenica e la battuta d'arresto di Erdogan la paura per il futuro si è trasformata in speranza. Infine su tutti i quotidiani il rogo in un cantiere di Istanbul: morti 29 operai, ma il bilancio è provvisorio.



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