Commentario del 23 Aprile 2024

PRIME PAGINE
Politica. Su tutti i quotidiani la rinuncia della Schlein al nome nel simbolo del Pd: "E' divisivo" (Messaggero). Capolista solo al Centro e nelle Isole (Stampa).   Non la vogliono neanche quelli del Pd (Tempo). L'hanno vista sparire (Libero). Elly a pezzi: bocciata dal Pd e in Basilicata (Fatto). In Basilicata prevale il campo "largo" della destra: vincono Bardi col 55.1% e l'astensionismo, vota meno del 49% degli elettori, meno di uno su 2.  Marrese al 43.1 (tutti i quotidiani). Ops...mi s'è allargata la destra (Tempo). Renzi e Calenda oltre il 14%, prove tecniche di campo largo. Bene Fdi e Fi, Lega in calo (Avvenire). Caduta dei 5 Stelle (Corriere).
Economia. Fisco semplificato per gli autonomi (Sole). Meloni imita Renzi (MF). Redditi bassi, tredicesime più pesanti, premi di produzione e dal 2024 aumenti fino a 80 euro per chi ne guadagna meno di 15mila (Corriere, Messaggero, Giornale). Miniriforma per Irpef e Ires (Italia Oggi). Superbonus, il deficit sale al 7,4% Giorgetti: tagli a disavanzo e debito (Sole).
Esteri. Israele, 7 ottobre: si dimette il capo degli 007 militari (Repubblica). Il direttore dell'Unrwa: "Non siamo terroristi. Senza il nostro aiuto la Palestina sparisce" (Stampa). A Gaza almeno 280 morti nella fossa comune dell'ospedale Nasser (Sole e Manifesto). Il battaglione di ultraortodossi Netzah Yehuda nel mirino degli Usa (Sole). Lezioni sospese alla Columbia per antisemitismo (Repubblica). Il presidente polacco Duda: "Siamo pronti a ospitare le armi nucleari della Nato". Mosca: "Reagiremo" (QN). Boom di spese militari: Kiev +6,8%, traffico d'armi al confine (Fatto).
Cronaca. In evidenza lo scandalo al Beccaria: arrestati 13 agenti per violenze, torture e abusi sui minori. Usate mazze e manette.


ECONOMIA
Il governo promette 80 euro una tantum nelle tredicesime per i redditi fino a 15 mila euro in evidenza su tutti i quotidiani. La Stampa a pagina 15 titola: "Mancia elettorale" e Repubblica a pagina 22, lo definisce: "Bonus elettorale del governo". A poco più di un mese e mezzo dalle elezioni europee, il governo di Meloni si gioca il bonus 80 euro nelle tredicesime dei lavoratori dipendenti con redditi bassi. Il cadeau verrà incartato prima di Natale, ma probabilmente verrà annunciato oggi nel corso del Consiglio dei ministri. Sale dal 5 al 10% il prelievo sui premi di produttività, allo studio la nuova Irpef. Anche il Corriere della Sera a pagina 11, riferisce che sono allo studio delle modifiche. Si va dai premi di produttività ai redditi agrari, passando per l'aggregazione degli studi professionali e un bonus Tredicesima. Prende forma così il decreto legislativo attuativo della delega fiscale oggi in Cdm. Sul Messaggero a pagina 7, i premi tassati al 10 per cento nel 2025, Leo: "Siamo attenti all'equilibrio dei conti".
Intanto, i costi del Superbonus continuano a crescere, gettando altre ombre sul percorso di risanamento dei conti pubblici. Ieri l'Istat ha aggiornato i dati sul deficit del 2023, che sale di altri 4,5 miliardi per effetto dei bonus, portandosi al 7,4% del pil, contro il 7,2% comunicato a inizio aprile e contenuto nel Def presentato dal governo.  Il Ministro Giorgetti assicura: "risanamento alla nostra portata". Anche su La Stampa a pagina 14, in evidenza il deficit al 7,4%, record Ue. Bankitalia lancia un monito: "Basta errori". Il Messaggero a pagina 8, parla di effetto bonus, sale il deficit e Giorgetti difende il Def.  Il ministro in audizione (Sole24Ore pagina 2): "Ricalcoli senza impatto sul Def, ma puntiamo a migliorare gli andamenti di cassa" con i crediti in 10 anni e a "riallineare" il disavanzo agli obiettivi NaDef. Su Il Foglio, Capone scrive che il Superbonus continua a macinare debiti: il disavanzo sale, il Def è già vecchio. "Si spera che gli investitori internazionali nella giornata di ieri fossero distratti – scrive Capone - perché mentre sfilavano alla Camera in audizione per commentare il Def, le principali istituzioni economiche del paese venivano smentite dall'Istat".  
Su tutti i quotidiani, inizia il cammino della nuova Tim: Oggi l'assemblea del gruppo telefonico eleggerà il nuovo consiglio d'amministrazione, scegliendo fra tre liste che puntano alla maggioranza dei posti. Quella presentata dal board di Tim parte in vantaggio e dopo la decisione di Vivendi di astenersi dal voto per le nomine, la conferma del ceo Pietro Labriola è più vicina.  Infine, per la Fondazione Crt, c'è lo strappo sulla governance sul Corriere della Sera a pagina 39 e tutti. Il board tenta di ricucire, tensione in cda, il segretario Varese sfiduciato, lascia l'incarico.

POLITICA
In evidenza su tutti i quotidiani la retromarcia della Schlein: "Il mio nome nel logo divide: convinta dalla rivolta dei big, ma la frattura resta. A farla decidere, il timore di una campagna elettorale segnata da questo tema (Repubblica pagina 13, Corriere della Sera pagina 8, Stampa pagina 6, Messaggero pagina 5). Faccia a faccia tra segretaria e Franceschini. I suoi temono il logoramento. Correrà al Centro e nelle Isole. Sms di Annunziata prima della decisione (Corriere della Sera pagina 8). Bonaccini la difende: "Bene così, idea tardiva e non discussa nel partito" (Stampa pagina 8). Prodi e la leader: "Io non sono un suggeritore, il Pd dia l'esempio", per il Professore il suo non è un attacco (Corriere della Sera pagina 9). Ufficializzati i capilista: Bonaccini al nordest, Cecilia Strada a nordovest e Annunziata a sud (Messaggero pagina 5).  Matteo Renzi (Giornale pagina 3): "Quanti errori dalla Schlein. Io dissi subito no al mio nome nel simbolo, lei si è tirata indietro dando segnale di debolezza dentro e fuori dal Pd. Il fascismo non è alle porte".
In Basilicata vincono astensionismo e destra. Bis di Bardi (55.8%) Marrese al 42.9%. L'affluenza si ferma al 49,8%. (tutti i quotidiani). I dem inseguono Fratelli d'Italia, male la Lega, nuovo flop di Pd-M5s. La lista di Calenda e quella vicina a Renzi, collegate al centrodestra, superano il 15%. La Meloni: "Vittoria di tutti noi. Il risultato conferma il sostegno alle politiche dell'esecutivo" e lancia la doppia sfida su Europee e Comunali (Corriere della Sera pagina 2, Messaggero pagina 3). Tajani: "Incoraggiante per l'8 e 9 giugno" e vede il sorpasso alla Lega (Corriere della Sera e Giornale pagina 5) Azzurri oltre il 12%: guadagnano consensi mentre l'alleato è 5 punti sotto. Parte l'assalto all'elettorato centrista (Messaggero pagina 3). Calenda ago della bilancia. Flop grillino: persi 2 terzi dei voti (Messaggero pagina 4). il vicepresidente della Camera Mulè: "Collaborazione virtuosa con Iv e Azione, Forza Italia protagonista del Centro" (Tempo pagina 2).
Caso Scurati: lo stop arriva fino a Bruxelles. I media di Unione Europea e Usa criticano la censura di Stato. Negative Francia e Germania (Repubblica pagina 6). Le telefonate della premier sotto la lente dell'Europa (Stampa pagina 10). La destra in difficoltà mette nel mirino Bortone (Repubblica pagina 2). Diktat della Meloni: "Soluzione entro il 25 aprile" (Quotidiano Nazionale pagina 9). L'ad della Rai Sergio dichiara "nessuna censura su Scurati" ma avvia l'inchiesta interna l'8 maggio (Corriere della Sera pagina 13, Giornale pagina 10). I sindacati Usigrai e Fnsi: "Si chiarisca il ruolo della Meloni". Bonelli: "Faremo esposto alla Ue". (Corriere della Sera pagina 13). Intervista a Sangiuliano (Messaggero pagina 6): "L'antifascismo è un valore ma sui regimi comunisti i dem si sono spaccati. Nella Resistenza liberali, socialisti, monarchici e cattolici".

ESTERI
In primo piano su tutti i quotidiani la guerra in Europa. Polonia atomica, titola la Stampa (pagina 16), nel riferire le parole del presidente Duda di ritorno dagli Usa: "Pronti a ospitare armi nucleari", dice. L'ira di Mosca: "Siamo sull'orlo di uno scontro diretto con l'Occidente". Intanto, riferisce il Corriere della Sera (pagina 16), Zelensky ha ricevuto rassicurazioni da Biden che gli Stati Uniti "invieranno velocemente importanti nuovi aiuti militari e per la difesa aerea" non appena il Senato approverà il pacchetto aggiuntivo di sicurezza nazionale e verrà firmata la legge. Mentre c'è pressing da Ue e Nato per i Patriot su Atene a Madrid. Sul fronte militare, raid russo su Kharkiv, distrutta l'antenna televisiva (su tutti).  Nel frattempo, è record di spese sulle armi: investimenti aumentati del 6,8 per cento secondo il Rapporto Sipri (Messaggero pagina 9 e tutti). L'impegno economico nel settore bellico mai così alto negli ultimi 60 anni. Al riguardo il Fatto quotidiano (in prima e pagine 8 e 9) evidenzia che il 2023 segna l'apice dopo nove anni di rialzo in tutto il mondo: Usa e Cina in testa con il 49% del totale degli investimenti militari globali. L'Europa è sopra il 2% della spesa sul Pil. Mentre di pacifismo sconfitto scrive Quirico sulla Stampa (in prima e pagina 17) evidenziando che dall'Ucraina al Medio Oriente i conflitti stanno diventando una realtà inamovibile.
Intanto in Medio Oriente è polveriera Cisgiordania: quinto fronte per Israele. E il capo degli 007 lascia (Messaggero pagina 10 e tutti). Aharon Haliva, capo dell'intelligence militare israeliana, è il primo a lasciare per la responsabilità nella mancata prevenzione dell'attacco di Hamas. "Porto con me quel giorno nero e il dolore della guerra", dice (Repubblica pagina 16). Netanyahu: a breve l'offensiva a Rafah (Corriere della Sera pagina 14). Il tutto mentre a Gaza sono almeno 180 i morti nella fossa comune dell'ospedale Nasser (Sole 24 Ore in prima e pagina 9). Donne, bambini, anziani, alcuni giustiziati e irriconoscibili, riferisce il Manifesto (in prima e pagine 10 e 11) sottolineando l'ennesimo crimine di guerra che l'Occidente non vede. In evidenza sulla Stampa (in prima e pagina 18) il Rapporto Onu che smonta le accuse di Israele sui presunti legami del personale dell'Unrwa con Hamas. Il team guidato dalla francese Colonna sottolinea che l'agenzia dovrebbe controllare meglio il personale. "Gerusalemme però non ha ancora fornito prove a sostegno delle sue affermazioni contro gli operatori", evidenzia il Rapporto. Mentre Repubblica (pagina 17) segnala le proteste per Gaza alla Columbia con il campus americano che sospende le lezioni. Sempre negli Stati Uniti entra nel vivo il processo a Trump (su tutti). In aula le storie insabbiate nel 2015. L'accusa contesta la pratica dei tabloid sensazionalisti. La difesa prova a screditare i testimoni Corriere della Sera pagina 17 e tutti).


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