Commentario del 29 Aprile 2024

PRIME PAGINE
Politica. Meloni si candida: votate Giorgia (Corriere e tutti); Piantedosi: "Proteste, no a leggi speciali" (Stampa); Villa Santanché: abusi e intestazione al figlio (che lì è un fantasma) (Fatto); La platea FdI rende omaggio a Berlinguer (QN, Giornale, Libero, Tempo); La Lega di domani. Pesa il rischio flop ma il Capitano regge (Repubblica).
Economia. Lavoro, bonus per chi assume (Messaggero, Corriere,); Bonus a 80 miliardi, dai lavori in casa alle spese mediche (Sole); Così la denatalità taglia il futuro dell'Italia (Sole); Sanità, c'è il decreto per tagliare del 20% ricette e prescrizioni (Messaggero); Ciardi (Acn): «Più cybersicurezza per la competitività delle imprese» (Sole); Verso il primo maggio. Malpagato e precario per salvare il lavoro serve un nuovo patto tra scuola e imprese (Stampa); La Cina si è comprata un pezzo di Sardegna (Giornale).
Esteri. Disinformazione, Russia, Iran e Cina armano i troll (Repubblica); Usa, a Columbia chi usa il dissenso alimenta le paure (Repubblica);  Biden e gli armamenti per Kiev, una spinta all'economia americana (Messaggero); L'assedio a Gaza, Netanyahu rischia di essere arrestato dalla corte dell'Aja (Messaggero, Stampa, Fatto); Musk, la missione in Cina per salvare il suo impero (Stampa); Dataroom. Il voto negli Usa, il peso delle etnie (Corriere); Così l'economia d'Israele ha sfruttato la Palestina (Fatto).
Attualità. Franco Di Mare: «Non respiro, sto morendo» (Corriere e tutti).
Sport. Scudetto all'Inter. Da San Siro al Duomo la festa nerazzurra dei trecentomila (Giornale e tutti).


ECONOMIA
In primo piano su tutti i quotidiani il decreto "primo maggio". Usando la dote da 43 miliardi dei fondi europei, riporta il Messaggero (pagina 7), Palazzo Chigi è pronto a finanziare una serie di sgravi contributivi per spingere le assunzioni di donne e giovani, con un occhio particolare per le aree del Mezzogiorno. Il tutto attraverso un pacchetto, presentato oggi alle parti sociali ed esaminato domani in Consiglio dei ministri, consistente in tre bonus: "bonus donne", un "bonus giovani" e un "bonus Zes", dove Zes sta per zone economiche speciali, ovvero le aree del Mezzogiorno. Accanto agli sgravi contributivi, che saranno totali per le assunzioni a tempo indeterminato, arrivano anche incentivi a fondo perduto e voucher per chi deciderà di mettersi in proprio aprendo una Partita Iva. Aiuti che potranno arrivare fino a 200 mila euro e che saranno utilizzabili non solo al Sud, ma anche al Centro-Nord. Solo misure riciclate, accusa Repubblica (pagina 13) sottolineando che il pacchetto è la somma di provvedimenti già in cantiere e in forte ritardo, vecchi programmi finanziati da fondi europei e un "bonus tredicesima" da 100 euro promesso già un Natale fa e ancora privo di coperture. E sulle tredicesime, sottolinea la Stampa (pagina 10), è braccio di ferro nel governo, con Giorgetti che frena sui 100 euro per i redditi bassi e il suo vice Leo insiste. Sulla stessa pagina, il quotidiano riporta l'intervista al neopresidente Inail D'Ascenzo, che auspica "Cantieri più sicuri con la patente a punti. Ma inasprire le sanzioni non è sufficiente", dice. A pagina 11 (con richiamo in prima), Elsa Fornero evidenzia che per salvare il lavoro, malpagato e precario, serve un nuovo patto tra scuola e imprese, sottolineando che  tecnologia e globalizzazione hanno contribuito a indebolire occupazione e salari. Per il Fatto quotidiano (pagina 13) è crisi dei salari, con l'Italia maglia nera in Europa che dissangua anche le casse pubbliche e si riflette nei tagli al welfare. All'esame del Consiglio del ministri di domani, riferisce il Corriere della Sera (pagina 9), approderà anche il decreto legge in materia di politiche di coesione, che rivede le regole di spesa dei fondi Ue. Investimenti in linea con il Pnrr e controlli più incisivi sull'avanzamento dei progetti, riferisce il Messaggero (pagina 6), sottolineando che le risorse valgono 75 miliardi e che le Regioni più lente rischiano di perdere i finanziamenti.
E a proposito di bonus, il Sole 24 Ore (in prima e pagine 2 e 3), segnala che le dichiarazioni dei redditi presentate nel 2023 hanno battuto il record di detrazioni: 79,99 miliardi di euro "scalati" dall'Irpef (+8,2% annuo), secondo l'ultimo report delle Finanze. Un dato che  sembra destinato ad aumentare ancora nella stagione dichiarativa 2024, che sta per aprirsi ufficialmente con la pubblicazione del modello precompilato da parte dell'agenzia delle Entrate. Sempre il Sole (in prima e pagine 4 e 5) evidenzia il bilancio demografico sempre più rosso: dal 2013 persi 184 milioni di anni, altri sette semestri a testa in meno nel 2053. Infine la sanità, con la stretta alle liste d'attesa (Messaggero in prima e pagina 9): ricette tagliate del 20 per cento. Pronto il decreto. L'obiettivo: ridurre la prescrizione di visite e analisi non necessarie. L'Ordine dei medici non ci sta, Anelli: "No a regole generali sulla salute dei singoli".

POLITICA
In evidenza su tutte le testate la discesa in campo di Giorgia Meloni: la premier ha ufficializzato la sua candidatura come capolista in tutte le circoscrizioni alle elezioni europee previste l'8 e il 9 giugno. "Mandiamo la sinistra all'opposizione anche in Europa, come in Italia - ha detto dal palco di Pescara, dove ha chiuso la conferenza programmatica di Fratelli d'Italia -. Sulla scheda scrivete solo Giorgia" (La Stampa in prima, pagina 2 e tutti). Intanto, mentre una parte della Lega critica Vannacci, Salvini blinda il generale, il quale afferma di non essere interessato alle beghe interne al partito (Repubblica, pagina 4 e tutti), tanto che domani sarà con il leader del Carroccio sul palco per presentare il libro di Salvini "Controvento", mentre per Schlein la presidente del Consiglio "ha perso il senso della realtà" parlando per un'ora "senza citare la sanità pubblica e le infinite liste d'attesa, i salari bassi, precarietà e la sicurezza sul lavoro" (Corriere della Sera in prima, pagina 2 e tutti). Anche Carlo Calenda, leader di Azione, ha scelto la giornata di ieri per annunciare la sua candidatura in tutte le circoscrizioni: a proposito di Meloni commenta che "è una discepola di Orbán. L'idea di Europa della Meloni è la fine dell'Europa. L'Italia è un grande Paese fondatore della Ue, non l'Ungheria degli amici di Putin" (Corriere della Sera, pagina 4 e tutti), e il vice Rosato aggiunge: "Meloni a Strasburgo scenderà a patti coi liberali", attaccando poi la Lega: "Tutti a dissociarsi dal Vannacci-pensiero. Però lo candidano" (Quotidiano Nazionale, pagina 5). Sarcastiche le reazioni di Conte e Renzi: "Meloni è un'influencer, sa già di non andare a Bruxelles", ha detto il leader di Italia Viva, mentre Fratoianni ha commentato: "da un anno e mezzo ripete sempre lo stesso copione ma non è riuscita a dare una sola risposta agli italiani" (Corriere della Sera, pagina 4 e tutti).
Intervistato da La Stampa, pagina 9, il ministro Piantedosi, in riferimento alle recenti proteste avvenute nelle università italiane, dichiara: "Le regole dell'ordine pubblico non cambiano: negli atenei serve un clima pacifico", sottolineando che è "assurdo boicottare Israele o fischiare la Brigata ebraica. Il 25 aprile è di tutti", e per quanto riguarda la Tunisia ribadisce: "Niente hotspot, non è necessario. Stiamo lavorando alla condivisione di progetti di rimpatrio volontario assistito".
Infine, il consueto sondaggio politico di Repubblica, realizzato da Demos & Pi e pubblicato a pagina 5, evidenzia che, per la Lega, la possibilità di un risultato negativo alle Europee è concreta: da qui la candidatura di Vannacci, ma il 60% dei sostenitori crede che l'attuale leader sia ancora la scelta migliore nonostante la popolarità di Zaia, governatore del Veneto, da molti indicato come possibile successore alla carica di segretario. Ma quasi 6 elettori su 10 pensano che non ci sia una alternativa valida a Salvini, neppure nel caso di un risultato deludente alle prossime elezioni Europee.

ESTERI
In Ucraina i russi conquistano altri 2 villaggi vicino Avdiivka e attaccano 335 volte in 24 ore la zona di Zaporizhzhia. Sono i primi effetti della "svolta" delle armi Usa, titola il Fatto Quotidiano e tutti i giornali sono concordi nel riferire gli attacchi come diretta conseguenza del recente sblocco della Camera statunitense agli aiuti in Ucraina. Un sostegno militare che, secondo gli analisti, è però destinato in realtà a rimpinguare le casse delle industrie di armi americane o a finanziare operazioni del Pentagono negli Stati Uniti e fuori, con un saldo tutt'altro che negativo per l'economia americana, dato che l'80% del pacchetto di aiuti militari dovrà essere investito negli Stati Uniti con ricadute positive non solo sull'industria bellica ma anche alimentare e su logistica e trasporti (Messaggero, pagina 11). Da Kiev intanto arriva l'allarme: "La situazione è peggiorata", dicono, poiché l'esercito di Vladimir Putin continua ad avanzare sul fronte orientale ucraino, bombardando a tappeto il Paese in quelli che sembrano i preparativi per una nuova offensiva estiva. Per ora l'Ucraina non può far altro che attendere l'arrivo degli aiuti americani per frenare l'avanzata russa: "Il terrore russo è possibile solo perché abbiamo meno armi e soluzioni per proteggere la vita di quanto la Russia abbia la capacità di distruggere", ha sintetizzato Zelensky, chiedendo l'immediato invio delle armi da Washington (La Stampa, pagina 14 e tutti).
Nel frattempo, la Corte dell'Aja pensa a un mandato d'arresto per Netanyahu con l'accusa di un "attacco alla democrazia", oltre al rischio di un'incriminazione "per avere affamato Gaza", mentre continua il pressing di Biden per fermare l'operazione a Rafah (La Stampa, pagina 12 e tutti), dove però, è già iniziato l'esodo e in migliaia fuggono ad Ovest per "paura dell'invasione" (Repubblica, pagina 14). Proprio per scongiurare il rischio carestia a Gaza, la Marina statunitense, con almeno 14 navi coinvolte, sta allestendo una piattaforma in un punto in cui le acque al largo della costa sono profonde e i mercantili possono attraccare: da lì imbarcazioni più piccole trasporteranno gli aiuti umanitari verso il molo a terra che i genieri israeliani stanno gettando sull'acqua, usando sabbia e macerie delle case distrutte. Il viaggio più lungo resterà quello da Cipro alla Striscia, poco meno di 400 chilometri (Corriere della Sera, pagina 10).
"La Francia si rifiuta di accettare un confitto su larga scala in Medio Oriente", afferma quindi il ministro degli esteri francese, Stéphane Séjourné, nel corso della sua visita in Libano, aggiungendo che "la guerra è già qui, anche se non viene chiamata con questo nome, ed è la popolazione civile a pagarne il prezzo". Il capo della diplomazia di Parigi ha incontrato le forze di pace delle Nazioni Unite e il presidente del Parlamento libanese, oltre al capo dell'esercito, il primo ministro ad interim e altre figure istituzionali (Corriere della Sera, pagina 10). Infine sul Corriere della Sera (in prima e pagina 12) il consueto Dataroom di Gabanelli evidenzia il peso delle etnie nelle presidenziali Usa, con il 35 per cento degli elettori che sono ispanici, afroamericani e asiatici.


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