Commentario del 14.06.2023

IN PRIMA PAGINA
In primo piano su tutti i quotidiani l'addio a Silvio Berlusconi. "Un lutto per dividere" per Repubblica. Sulla stessa linea il titolo de La Stampa: "Berlusconi, il lutto che divide". Per il Corriere della sera "L'addio tra dolore e polemiche", mentre il Messaggero punta sull'aspetto politico: "Forza Italia nel solco del Cav". "Funerali dello Stato" per il Fatto quotidiano. "L'unto nazionale" sul Manifesto. "L'Italia per Silvio" è invece il titolo del Giornale. Mentre Libero attacca: "I soliti comunisti". Il Tempo sottolinea "La resa dei nemici", "Nel nome del padre" è invece il titolo di QN. Il Sole24Ore evidenzia gli aspetti economici legati alla morte del Cavaliere: "Forza Italia, in bilancio debiti per 90 milioni verso la famiglia Berlusconi". In evidenza sul Corriere della sera l'intervento a firma della premier Meloni: "Ecco perché ha vinto segnando un'epoca". Mentre su La Stampa l'intervista a Pera: "Adesso Meloni può fare il partito unico". ). Ancora politica in evidenza con la "Giustizia, arriva la riforma garantista Abuso d'ufficio e stretta intercettazioni" (Messaggero e tutti) mentre La Stampa dà rilievo alle vittime sul lavoro: "La strage dell'indifferenza". In primo piano su tutti i giornali anche la morte della moglie di Prodi: "Flavia Franzoni muore tra le braccia del suo Romano" (Repubblica e tutti). Ancora un altro addio, quello a "McCarthy, il cowboy della letteratura" (Corriere della sera e tutti). In evidenza anche la politica con la "Giustizia, arriva la riforma garantista Abuso d'ufficio e stretta intercettazioni" (Messaggero e tutti). Infine la cronaca con "Kata, il cerchio si sta stringendo Svolta vicina: c'è un testimone 'Una persona l'ha trascinata via'" (QN e tutti).

ECONOMIA
In primo piano il destino di Mediaset, con la Borsa che continua a puntare sulle manovre su Mfe e il titolo che vola: +7,3%. Evidentemente, sottolinea Repubblica (p.16), gli investitori finanziari si aspettano novità sia dall'apertura del testamento di Berlusconi, sia sul destino del gruppo televisivo. Sul primo punto si è saputo un testamento c'è e verrà pubblicato entro 15 giorni. L'attenzione è volta alla ripartizione tra i figli della partecipazione del 61,2% della Fininvest che apparteneva al padre Silvio. A seconda di come sarà suddivisa tra i figli di primo letto, Marina e Pier Silvio, e di secondo letto, Barbara, Luigi, Eleonora, gli equilibri azionari in Mediaset, Mondadori e Mediolanum potrebbero variare. Sul fronte del controllo gestionale di Mediaset, prosegue Repubblica, è arrivata una lettera di Pier Silvio ai dipendenti da cui si evince che non voglia abbandonare la nave. L'idea di Pier Silvio è quella di continuare nel tentativo di costruire un gruppo paneuropeo attorno a Mfe. Ma il disegno è di difficile realizzazione e non basta stroncare le voci che indicano percorsi alternativi. Come quello di un possibile avvicinamento a Mediaset di Cairo, oggi a capo del gruppo Rcs e de La7, che però smentisce. Intervistato da La Stampa (p.11) l'ex Ad di Fininvest Livolisi assicura: "I figli maggiori e Confalonieri daranno continuità al gruppo". Il Sole24Ore (p.2) sottolinea poi il mln di euro di utile registrato da Forza Italia, che proprio ieri ha approvato il bilancio 2022. Utile che, evidenzia il Sole24Ore, ha evitato un nuovo rosso ma allo stesso tempo conferma la zavorra di oltre 90 mln di debito che il partito ha con la famiglia Berlusconi.
In primo piano su la Stampa (p.14) la questione lavoro, con gli occupati che (dati Istat) alla fine del 1° trimestre sono cresciuti di oltre mezzo milione toccando quota 23,25 milioni. Un risultato importante, che conferma il buon stato di salute della nostra economia. In parallelo però aumenta anche il costo del lavoro (+3,9%). A pesare è l'inflazione che, secondo Elsa Fornero (Stampa p.15) finora non si è trasferita ai salari, che hanno perciò perso potere d'acquisto, senza però ridurre la spinta all'aumento dei consumi: le famiglie - sottolinea Fornero – lo hanno in larga misura finanziato con il risparmio accumulatosi negli anni del Covid. Il che ha permesso alle imprese di ricostituire i margini di profitto, a spese del reddito da lavoro. A questo punto, conclude Fornero, è indispensabile alzare gli stipendi e far entrare i lavoratori nei cda.

POLITICA
In primo piano su tutti i quotidiani la scomparsa di Silvio Berlusconi. - Impietrita, la politica italiana. Ferma a ossequiare il monarca di Arcore. Le agende della presidente del Consiglio e dei suoi ministri per tre giorni svuotate, le votazioni nelle Aule di Camera e Senato rinvia te di una settimana, le riunioni di partito riprogrammate. Si blocca l'attività delle istituzioni, mentre si accendono i neon della torre Mediaset, a omaggiare lo scomparso "papa" e si aprono le porte del Duomo di Milano per l'ultimo saluto a Silvio Berlusconi. Mai prima, celebrazioni così (Repubblica p.3). E alla fine Conte non andrà ai funerali (Corriere della Sera p.5). È una decisione di quelle che creano un certo scalpore. Primo, perché a disertare una cerimonia di Stato è un ex premier. Secondo, perché il leader del M5S era in maggioranza con Berlusconi ai tempi del governo Draghi. Schlein, invece, non seguirà l'esempio del suo futuribile alleato. Non hanno avuto esitazione alcuna a decidere di andare Renzi e Calenda, per una volta concordi. Dunque, Pd e Terzo polo non portano la battaglia politica contro il centrodestra fino alle estreme conseguenze e di fronte alla morte del leader di Forza Italia si fermano. Non così Conte. E come l'ex premier anche i rosso-verdi Fratoianni e Bonelli. Assente anche Bersani. Le opposizioni, quindi, non sono unite anche in questa occasione. Nel centrosinistra fa discutere la sospensione di una settimana delle votazioni di Camera e Senato. Per Rosy Bindi, il lutto nazionale non accadde neanche per De Gasperi, e motiva: "non mi sorprende che questo governo, fondato su una maggioranza forgiata da Berlusconi, che fu il primo a sdoganare i post fascisti, faccia una scelta del genere. Ma non ci si può meravigliare se tanti non sono d'accordo. Il leader di Forza Italia è stato una personalità molto divisiva, e su temi centrali della vita di una democrazia, come il conflitto di interessi, l'uso padronale del potere e delle istituzioni. Non si tratta di una figura amata dalla larga maggioranza degli italiani". E in Forza Italia cercano di compattarsi per resistere a un dopo Berlusconi tanto temuto quanto inatteso (Corriere della Sera p.10). Alla vigilia dei funerali di Stato, nessuno si azzarda nemmeno lontanamente a mettere in dubbio la propria permanenza nel partito ne critica vertici o mosse. Sia chi fino a pochi giorni fa era in bilico nel suo ruolo, come Ronzulli sia chi invece ha l'incarico di punta, il coordinatore Tajani, tutti parlano la stessa lingua: "Bisogna continuare sulla strada indicata da Berlusconi". In ultimo, tra le decine di interviste rilasciate, la premier, in un suo intervento pubblicato sul Corriere della Sera, "sul suo nome gli italiani si sono divisi e il giudizio della storia sarà diverso da quello della cronaca. Più sereno, meditato ed equilibrato. C'è chi lo ha combattuto politicamente con lealtà e chi invece ha usato mezzi impropri per provare a sconfiggerlo. Anche questo è un dato sul quale riflettere, per l'oggi e il domani, perché alla fine di questa storia i suoi avversari hanno perso". "Berlusconi –continua la premier-  ha impedito che i post comunisti prendessero il potere in Italia pochi anni dopo il crollo dell'Unione Sovietica, che aveva sancito la fine del comunismo in Europa. Un paradosso storico evitato dalla sua decisione di fondare Forza Italia e federare le forze politiche del centro, della destra e il movimento leghista. È questa, in fin dei conti, la grande colpa che la sinistra non gli ha mai perdonato. Il suo ingresso nell'arena della politica ha accelerato i processi di trasformazione che erano già in corso a destra e a sinistra. Berlusconi ebbe il tempismo e colse il momento".

ESTERI
Lo sfregio di Mosca alla città natale di Selensky (Repubblica p.21). È la maledizione della città che vanta i natali del presidente ucraino. Dall'inizio del conflitto, colpire Kryvyi Rih, centro operoso nel cuore del Paese, ha assunto per Mosca il valore dello sfregio. Terrorizzare i civili che la abitano, per indebolire il più illustre di loro. Il colpo più duro è arrivato ieri. Il bilancio è di 11 morti e più di 30 feriti. Oggi è stata dichiarata una giornata di lutto. Sei missili da crociera russi hanno svegliato la città nel cuore della notte. Sono stati colpiti cinque obiettivi, tutti civili. Quattro persone sono morte al l'interno di un edificio residenziale di cinque piani. Manca poco più di un mese alla scadenza dell'accordo sull'esportazione di grano ucraino nel Mar Nero e Mosca è già tornata a minacciare di farlo saltare (Repubblica p.23). Solo che stavolta, stando a fonti occidentali, non si tratterebbe del solito bluff per giocare al rialzo; il rischio è reale. "Stiamo considerando di ritirarci da questo accordo sul grano. Molte condizioni che dovevano essere applicate non sono state soddisfatte", ha detto il presidente russo Putin. Armi all'uranio impoverito a Kiev, secondo il Wsj (Fatto Quotidiano p.18). Se Kiev riceverà proiettili all'uranio impoverito dagli Stati occidentali, "non ci sarà bisogno di agire sulla prevenzione. Li abbiamo anche noi e ci riserviamo il diritto di utilizzarli come risposta". Il presidente Vladimir Putin ieri nell'incontro con i corrispondenti di guerra non ha tralasciato nessun aspetto della guerra in corso, ne dato sugli obiettivi delle truppe russe, oltre che sul tipo di armi da usare in risposta alla possibilità, adombrata da un pezzo del WSJ, che gli Usa forniscano proiettili all'uranio impoverito a Kiev. Intanto, in Inghilterra notte di terrore a Nottingham (su tutti i quotidiani), 3 morti accoltellati e altri tre feriti; arrestato un sospetto di 31 anni.

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