Commentario del 5 Maggio 2024

PRIME PAGINE
Politica. Intervista a Conte: «Le toghe e la riforma: dico no alla mordacchia» (Corriere); Giustizia, il governo apre al confronto con i magistrati (Messaggero); Toghe, l'inciucio destra-sinistra per (non) cambiare il Csm (Giornale); Calcio, club sotto controllo. Piano del governo e proteste (Corriere, Repubblica, Giornale); Tornano i vitalizi Camera pronta ad abolire i tagli 5stelle. Fate la carità ai poveri  politici (Fatto); Protesta contro TeleMeloni. Le pressioni dei Soviet Rai (Libero); Rai, il sindacato di destra boicotta lo sciopero (Repubblica); Sì al bonus Befana da 4 italiani su 10. Forza Italia-Lega arriva il sorpasso (Stampa); Elly di Neanderthal e Giorgia a testa in giù. La sinistra si indigna (ma a giorni alterni) (Tempo).
Economia. Affitti brevi, corsa aperta per registrare 500mila case (Sole); Lavoratori extra Ue, dal Sud arriva il 54% delle domande (Sole); Fava: «Il nuovo corso dell'Inps sarà un welfare con al centro gli interventi per i cittadini» (Sole); Allarme medici: in ventimila pronti all'esodo (Corriere); Ora il Ponte slitta al 2025: maxiflop di Salvini&Ciucci (Fatto); Parla il capo della Cisl: «Il salario minimo non tutela il lavoro» (Verità).
Esteri. Nato, i piani per difendere Kiev (Repubblica); Gaza, spiragli di tregua ma ancora troppi ostacoli (Corriere);  Hamas tratta sugli ostaggi. Israele: "Non ci ritiriamo" (Stampa); Kiev apre alla pace in Svizzera. Il presidente elvetico dal Papa (Fatto); La pace è un dovere (Avvenire); Gaza, il prezzo della tregua (Giornale); Gaza, intesa sugli ostaggi e lite sulla fine della guerra (Messaggero); «Troppi lupi, un pericolo». L'Europa li mette nel mirino (Giornale).
Attualità. Muore sul lavoro. Nove anni fa perse così il papà (Corriere e tutti).

ECONOMIA
Affitti brevi in primo piano sul Sole 24 Ore (in prima e pagina 3) con la corsa aperta per registrare 500mila case. Da settembre obbligatorio inserire negli annunci il codice identificativo. Multe per chi propone e affitta strutture senza codice unico nazionale. Sempre sul Sole (in prima e pagina 2) lavoratori extra Ue, dal Sud arriva il 54% delle domande per il Click Day 2024. Ancora sul Sole (pagina 4) l'intervista al neopresidente dell'Inps Fava, che sul nuovo corso dell'Istituto annuncia: "Sarà un welfare con al centro gli interventi per i cittadini". Intanto, riferisce la Stampa (pagina 34) per Eurostat quasi un italiano su dieci lavora in media 49 ore a settimana perché un salario non è sufficiente. Garnero (Ocse): "Dobbiamo aumentare la produttività, troppe diseguaglianze". In evidenza sul Messaggero (pagina 9) l'intervista al ministro del Lavoro Calderone, che dice: "Spinta per i posti stabili 2,8 miliardi sul lavoro". Intervistato da La Verità (in prima e pagina 15) il segretario Cisl Sbarra dice: "Paga minima e articolo 18 non migliorano il lavoro".
In evidenza sul Messaggero (pagina 8) e su tutti l'accordo a metà sulla questione solare: salvi i progetti avviati, lo stop alle "macchine nere" resta nella bozza di decreto sugli aiuti all'agricoltura mentre il ministero di Pichetto prova a ottenere altre garanzie sui terreni già utilizzati in vista del consiglio di domani. Contro il solare, sottolinea Repubblica (pagina 18), un fronte trasversale: anche la Sardegna ferma i pannelli.
In primo piano sul Corriere della Sera (in prima e pagine 2 e 3) la sanità con l'allarme esodo dei medici: ventimila quelli pronti a fare le valigie per andare a lavorare all'estero nel corso di quest'anno. Secondo le stime dell'Ordine la maggior parte sono giovani tra i 35 e i 40 anni, con un 10% di pensionati. Sempre sul Corriere (pagina 28) l'intervista al presidente dei commercialisti italiani de Nuccio, che dice: "All'Europa serve il modello italiano". Mentre a pagina 30 ancora il Corriere segnala che dall'economia dello spazio arriva una spinta da 1.800 miliardi: il valore del settore stimato nel 2035 rispetto ai 630 miliardi del 2023.
Caso Ilva in evidenza sul Messaggero (pagina 14) col piano sblocca-impianti: "Servono più di mille interventi". Intanto, riferisce il Fatto quotidiano (in prima e pagina 16), l'Ad di Stretto di Messina si smentisce dopo le stroncature al piano: "Serve più tempo", dice. Mentre la Stampa (pagina 35) segnala il faro del Tesoro sui balneari: "Infedele il 60% delle dichiarazioni".
Aiuti su tech e ambiente, l'alternativa di Fitto alla decontribuzione Sud in evidenza su Repubblica (pagina 19). Il governo ritiene impossibile la proroga dello sconto del 30% a tutte le aziende del Mezzogiorno. Si punta ai 160 miliardi del nuovo programma Step. Infine sul Giornale (pagina 17) ChatGpt pronta a lanciare l'anti-Google. Debutto atteso il 9 maggio ma Alphabet prepara la risposta. E Buffett allenta la presa su Apple.

POLITICA
All'indomani dell'accordo sulla riforma costituzionale della giustizia, che prevede anche due Csm con i togati eletti per sorteggio e un'Alta corte per giudicare i magistrati, mentre avanza l'idea di eliminare l'obbligatorietà dell'azione penale (La Stampa, pagina 6), il vicepremier Tajani rimarca il risultato raggiunto: la riforma "è una delle tre punte del cambiamento che vogliamo realizzare", dice, aggiungendo di essere "lieto che ci sia l'accordo per sostenere la separazione delle carriere, dimostra che la nostra battaglia non era per Berlusconi ma per i cittadini italiani". Anche per Maurizio Lupi si tratta di "uno dei pilastri del programma del centrodestra, indispensabile per modernizzare l'Italia, per processi più equi e veloci" (Corriere della Sera, pagina 6).  Intervistato dal Corriere della Sera, in prima e pagina 9, l'ex premier Conte, leader dei 5 Stelle, commenta: "Candidarsi alle Europee per Meloni è tradire il popolo, è solo marketing.  Ci stiamo allontanando dalle altre democrazie occidentali. Si confezionano leggi bavaglio per i giornalisti e sulla riforma delle toghe dico no alla mordacchia".
A proposito del ministro Tajani, è fra i sostenitori di un bis di Von der Leyen al contrario della segretaria del Pd Schlein, che, a Berlino, firma con tutti gli altri leader del Pse la "dichiarazione contro le alleanze con la destra nazionalista" e avverte von der Leyen: "Ecco la risposta all'apertura della presidente della Commissione Europea per un'alleanza coi conservatori. Non con noi: i socialisti non sono disposti nemmeno a sedersi a un tavolo di trattativa con queste forze" (Messaggero, pagina 9 e tutti) mentre Renzi lancia un appello ai riformisti Pd: "Che ci fate in un partito che sta con Cgil e Landini? Venite con noi". Nella Lega ancora malumori per la candidatura di Vannacci ma Salvini promuove il generale, cui ammette che potrebbe dare la sua preferenza (Corriere della Sera, pagina 8 e tutti).
Su La Stampa a pagina 9, il consueto sondaggio realizzato da Euromedia Research sulle preferenze politiche del Paese mira a indagare anche il sentiment sul cosiddetto bonus Befana, che piace a 4 italiani su 10. Le misure più gradite nel decreto Primo maggio sono gli sgravi per chi assume giovani e under 35 al Sud. Per quanto riguarda invece le elezioni Europee, Fratelli d'Italia è attestato al 27,5%, il Pd oltre il 20% e Forza Italia, all'8,8%, sorpassa la Lega di quasi mezzo punto.
Infine, la politica interviene nei conti della Serie A: un progetto da estendere poi a tutto lo sport. Questo il piano dell'esecutivo: abolire la Covisoc e sostituirla con un ente pubblico che deciderà chi si potrà iscrivere al campionato. Secondo Andrea Abodi, ministro dello Sport, il nuovo assetto non viola l'autonomia dello sport ma punta a mettere un freno definitivo ai ripetuti scandali che colpiscono il calcio, praticamente considerato un bene pubblico. La bozza è già stata inviata a Federcalcio e Coni (Corriere della Sera in prima, pagina 4 e 5).

ESTERI
Le diplomazie e i servizi di intelligence cercano di stringere i tempi per una tregua a Gaza, nel frattempo Israele ha lanciato attacchi ad ampio raggio dentro e fuori dalla Striscia, colpendo la zona di Nuseirat, e l'area di Tulkarem in Palestina. Una delegazione di Hamas è giunta al Cairo per "completare le discussioni" sul possibile accordo di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi ma Tel Aviv offre quaranta giorni di stop rifiutando la fine della guerra e Osama Hamdan commenta: "L'insistenza di Netanyahu a voler attaccare Rafah ostacola ogni trattativa sulla tregua" (La Stampa, pagina 2 e tutti).  
Il nodo, per i miliziani, continua dunque a rimanere la garanzia di uno stop ai combattimenti anche dopo l'eventuale liberazione dei sequestrati (Corriere della Sera, pagina 12 e tutti).  Nella città egiziana è presente anche il direttore della Cia, William Burns, una scelta che ha indispettito non poco Israele, contrario a una presenza Usa al tavolo dei negoziatori prima che Hamas si esprima in via definitiva. Caldissimo anche il fronte con gli Hezbollah, nonostante sia stata ventilata l'ipotesi di un'intesa tra la milizia libanese e Israele. È stata annunciata l'imminenza di un accordo in base al quale la milizia libanese sciita sarebbe pronta a ritirarsi dal confine settentrionale di Israele consentendo così ai civili israeliani di tornare nelle loro case nelle comunità evacuate a ottobre (Repubblica, pagina 10 e tutti).  Ma le Forze di difesa di Tel Aviv hanno risposto agli attacchi sferrando bombardamenti pesanti nel sud del Libano. Sale la tensione anche nel Mar Rosso, dove i ribelli houthi hanno annunciato "l'inizio della quarta fase di escalation": "Prenderemo di mira tutte le navi dirette nei porti israeliani nel Mar Mediterraneo in qualsiasi area che saremo in grado di raggiungere", ha detto il portavoce del gruppo.
La Russia ha aperto un procedimento penale contro il presidente ucraino Zelensky inserendolo in una lista di ricercati con l'ex presidente, Petro Poroshenko. Per nessuno dei due è stata resa nota l'accusa (Sole 24 Ore, pagina 9 e tutti).  La Nato, intanto, ha fissato almeno due linee rosse, superate le quali ci potrebbe essere un intervento diretto nel conflitto in Ucraina. La prima riguarderebbe proprio la partecipazione diretta o indiretta di una terza parte, scatenata dalla possibilità che la Russia penetri le linee di difesa di Kiev dato che l'esercito di Zelensky non è più in grado di controllare il confine per intero: preoccupa il possibile sfondamento a Nord-ovest perché creerebbe un corridoio tra Kiev e la Bielorussia. La seconda opzione riguarda una provocazione militare contro i baltici o la Polonia, oppure un attacco mirato contro la Moldavia, tentativo che potrebbe essere effettuato anche per saggiare la capacità di reazione del fronte alleato in una fase di possibile confusione come le elezioni in Europa e Stati Uniti. Le Cancellerie europee seguono ora gli sviluppi dell'offensiva russa nel Donbass e non è più esclusa l'ipotesi di un tracollo militare delle truppe di Zelensky (Repubblica in prima, pagina 2 e tutti).



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