Commentario del 27 Giugno 2024

PRIME PAGINE
Politica. Battaglia sulle nomine Ue (Corriere della Sera). Per Mattarella non si può escludere l'Italia. Oggi consiglio europeo. Meloni ci allontana dall'Europa. La premier fuoriosa perché irrilevante nella partita per le nomine chiave di Commissione e Parlamento (Repubblica). Su Fatto Quotidiano, Meloni e Schlein costrette a ingoiare il rospo Ursula. Autonomia, il Colle firma: nessuna incostituzionalità (Giornale). Casa occupata, la Regione Lombardia: Salis paghi il suo debito (Corriere della Sera). Se Marina Berlusconi mette in crisi la destra (La Stampa). Bersani, a colloquio con La Stampa: basta schiavi, ora il reddito minimo.
Economia. Maxisconto del 120% per chi assume (Sole 24 Ore e Messaggero).
Esteri. Netanyahu, minacce ai confini col Libano. Germania e Olanda ai loro cittadini: fuggite (Il Messaggero). Mosca processa il cronista Usa: tutto in segreto (Corriere della Sera). Kenya, finito il sogno degli "afro-ottimisti" (La Stampa). Ore di caos in Bolivia. Il tentato golpe dei militari (Corriere della Sera).
Cronaca. Thomas, il delitto poi un selfie sulla spiaggia: il film dell'orrore (Corriere della Sera)

ECONOMIA
In primo piano si tutti i quotidiani la riforma fiscale. Firmato dai ministri Giorgetti e Calderone il decreto sul maxisconto fiscale del 120% per le imprese e i professionisti che assumono con contratto di lavoro a tempo indeterminato, che sale al 130% per determinate categorie meritevoli di una maggior tutela (Sole 24 Ore in prima e pagina 3 e su tutti). La maxideduzione, prevista dal primo modulo della riforma dell'Irpef, è in vigore per l'anno d'imposta 2024 ed è utilizzabile per tutte le assunzioni stabili effettuate dal 1° gennaio scorso. Il governo avanza a colpi di sgravi ma senza una riforma complessiva, accusa la Stampa (pagina 13). Intanto, riferisce il Messaggero (pagina 19), aumenta il numero di contratti che prevedono premi di produttività ai dipendenti. Sulla spinta della nuova tassazione ridotta al 5 per cento in vigore da quest'anno (prima era il 10), ormai a beneficiarne sono ormai oltre 4 milioni di addetti.
In evidenza sulla Stampa (in prima e pagina 4) e su tutti i quotidiani l'intervento del governatore di Bankitalia Panetta alla International Monetary Policy Conference di Helsinki. «La Bce sia pronta agli choc», ha detto sottolineando il rebus dei Paesi al voto. Cautela sul taglio dei tassi: «L'inflazione sta calando, serve pazienza», ammonisce Panetta spiegando che «Ciò che conta è la convergenza dell'inflazione complessiva verso il nostro obiettivo, non il comportamento delle singole componenti dell'indice dei prezzi».
Sul fronte salute, il ministro Schillaci intervistato dal Sole 24 Ore (in prima e pagina 4) assicura: «Già da dopo l'estate il cittadino aspetterà di meno per curarsi». E aggiunge: «Mi impegno a trovare nuove risorse in manovra. Assunzioni più facili con i fabbisogni standard al posto del tetto di spesa». Intanto, riferisce Repubblica (pagina 8) il centrodestra affossa la proposta di legge a prima firma Elly Schlein per il rifinanziamento della sanità pubblica e lo sblocco delle assunzioni.
Tim, il giorno dell'addio alla rete in evidenza sul Corriere della Sera (pagina 26). Ventimila persone a FiberCop. Kkr sceglie Ferraris come ceo, lunedì la vendita al fondo Usa e al Tesoro. Partecipate di Stato, via al gran ballo dei vertici riferisce il Giornale (pagina 20). Donnarumma prenota Fs, Ferraris verso Netco. Oggi attesa la decisione. Scontato il tandem Gorno-Scannapieco alla guida di Cdp. E spunta De Mita jr per le redini di Cinecittà.
La Stampa (pagina 26) segnala l'indagine dei pm su Directa e Segre per "Abusivismo bancario e falso in bilancio". Lo "schema" svelato da un'ispezione di Bankitalia. Nel mirino la liquidità depositata da banche solide e fornita anche a istituti in difficoltà.
E sotto inchiesta finisce anche la holding di Campari Lagfin, riferisce ancora la Stampa (pagina 27): l'ipotesi della Gdf è di oltre un miliardo di evasione dopo il trasferimento in Lussemburgo della finanziaria italiana.
Infine Italia Oggi (in prima e pagine 22 e 23) lancia l'allarme sul digitale: cresce il sommerso. Il generale della Gdf Vinciguerra: aumenta il nero favorito da modelli di business on line, come social network e criptovalute. Scovati 8.700 evasori totali.

POLITICA
All'indomani dell'accordo informale per la nuova maggioranza che assegna i cosiddetti top jobs tra Ppe, Pse e Liberali tagliando fuori il partito di Giorgia Meloni "mentre siamo il terzo partito in Europa", la presidente del Consiglio in Aula denuncia che "la logica del consenso, definita dalle scelte degli elettori viene scavalcata da quella dei caminetti dove tre partiti che si considerano maggioranza si dividono gli incarichi" sotto l'egida di "una logica oligarchica che contesto" (Giornale in prima, pagina 2 e tutti). Dopo aver invocato, nei giorni scorsi l'unità politica per ribadire un fronte compatto in UE, ora sono richiamati all'ordine anche i partiti di opposizione quando a Palazzo Madama la premier afferma: "Non faccio inciuci con la sinistra, neanche in Europa" (Repubblica in prima, pagina 2 e tutti) ma tutti i leader che intervengono nel dibattito replicano che in Europa "Meloni è ininfluente e sta isolando il nostro Paese", da Bonelli che definisce la sua strategia "fallimentare" al leader pentastellato Conte  secondo cui  Meloni deve scegliere se essere "incoerente o ininfluente" consigliandole poi di "andare in Europa con forza a prendersi il posto di prestigio che spetta all'Italia senza magari affidarlo a un parente". Durissima anche Schlein che replica: "Non si preoccupi, ci opponiamo a qualsiasi alleanza con voi e con i vostri alleati" dopodiché attacca sui migranti: "Il fatto che nessuno parli più di redistribuire chi arriva in Italia non è un successo ma la vostra resa. Mentre lei fa accordi con l'Albania, noi continuiamo a essere l'Albania dei vostri amici come Orbán".
Atmosfera tesa anche in Senato dove Renzi leader di Italia Viva rimarca: "Se Meloni vuole sapere chi non l'ha chiamata guardi Tajani: è il Ppe che non l'ha fatto. Forse non è che non hanno rispetto per l'Italia, ma non vogliono lei e le sue idee politiche" (Corriere della Sera in prima, pagina 2 e tutti). Dal canto suo il vicepremier forzista spiega che "è stato un errore il pacchetto di nomine pre-confezionate e non si può tenere fuori i Conservatori" ma, aggiunge Tajani, la premier non potrà "non votare von der Leyen visto che il Ppe è al governo con lei" mentre i ministri meloniani in realtà vedono maggiori spiragli di trattativa (Fatto Quotidiano, pagina 2 e tutti). Intanto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sottolinea: "La Ue non prescinda dall'Italia" e promulga la legge attuativa dell'autonomia differenziata. Un comunicato ne ha dato notizia senza nulla aggiungere: dunque niente firma con riserva e nemmeno rilievi.  L'esame del testo Calderoli si è concluso con un via libera che solleva più di un dubbio sull'esito dei futuri ricorsi davanti alla Consulta (La Stampa in prima, pagina 4 e tutti).
Intervistato da La Stampa a pagina 8 il ministro Piantedosi attualmente in Africa per una serie di bilaterali dichiara: "Cambiare la legge Bossi-Fini è soltanto uno slogan ma rivedremo i flussi. L'Europa copierà il progetto in Albania: la legge sull'immigrazione è stata modificata decine di volte, deve essere adattata al contesto. Con Libia e Tunisia consolidiamo gli accordi perché contrastare le partenze illegali significa ridurre le tragedie".

ESTERI
Il presidente e capogruppo del Ppe Weber guarda all'elezione di von der Leyen alla guida della Commissione da parte del Parlamento europeo e su Meloni e Schlein dice: "La vostra premier è costruttiva mentre la segretaria del Pd deve impegnarsi a sostenere Ursula" (Corriere della Sera in prima, pagina 5 e tutti): l'aspettativa è che oggi al Consiglio europeo vi sia l'accordo sui top jobs. I numeri sono dalla parte dell'intesa già raggiunta martedì dai leader negoziatori delle tre famiglie politiche: Tusk e Mitsotakis per il Ppe, Scholz e Sánchez per i socialisti, Macron e Rutte per i liberali che rappresentano tutti insieme 21 Paesi Ue su 27. Per designare la presidente della Commissione europea von der Leyen per il bis serve la maggioranza qualificata rafforzata: 20 Paesi che rappresentano il 65% della popolazione. Solo Ungheria e Slovacchia hanno detto che sono contrari. Il premier ceco Fiala, che siede nell'Ecr con Meloni, sosterrà la rosa di nomi che prevede anche l'ex premier Costa alla guida del Consiglio europeo e la premier estone Kallas nel ruolo di Alto rappresentante per gli Affari esteri mentre Sánchez ha insistito sull'accordo che "esclude l'estrema destra". Resta aperta la partita sui contenuti: sul tavolo ci sono l'Agenda strategica e nelle Conclusioni il tema "Sicurezza e difesa" (Corriere della Sera pagina 5 e tutti).  Dal primo ottobre il premier uscente dei Paesi Bassi Mark Rutte sarà il nuovo segretario generale della Nato: al premier viene riconosciuto il merito di aver salvato un vertice nel 2018 discutendo delle spese per la difesa con l'allora presidente americano Donald Trump su cui avrebbe una grande presa cosa che potrebbe venire molto comoda in caso di una sua rielezione alla Casa Bianca. Più recentemente Rutte si è distinto nella sua battaglia per dotare l'Ucraina di aerei da combattimento F-16, una mossa definita storica dal presidente Volodymyr Zelenskyj: "L'Ucraina deve vincere questa guerra per la sua e la nostra sicurezza", ha sempre sostenuto (Corriere della Sera pagina 9 e tutti).
Intanto secondo le fonti della Cnn il Pentagono vuole inviare i contractors in Ucraina ma la Casa Bianca frena: "Nessuna decisione" (Messaggero, pagina 11 e tutti). Stanotte è anche atteso il confronto tra i due sfidanti più vecchi di sempre: The Donald ha chiesto il droga-test ed è stato addestrato dai fedelissimi mentre a Biden è stato suggerito di chiamare "criminale condannato" l'avversario (La Stampa, pagina 17 e tutti). Nel contempo dalla Corea del Sud giungono voci sul dispiegamento militare in Europa: Kim sarebbe pronto a inviare uomini in Ucraina per sostenere la Russia (Repubblica, pagina 13 e tutti) mentre l'UE si scaglia contro la censura di Putin ai media anche se Orban impedisce la condanna unanime (La Stampa pagina 8 e tutti).  Infine, mentre in Ucraina vengono lanciate bombe a tappeto (Corriere della Sera pagina 8 e tutti) sul fronte mediorientale Netanyahu sfida Hezbollah: "Guerra? Vinceremo noi" (Messaggero, pagina 13 e tutti).


© riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento