Commentario del 7.06.18

IN PRIMA PAGINA
Conte incassa la fiducia e va all'attacco sul debito: "Saremo risoluti con la Ue" (Messaggero, Sole). Merkel all'Italia: "La trattativa sarà dura" (Sole). Altolà all'Italia anche dalla Nato, per l'apertura alla Russia: Mosca cambi o le sanzioni restano (Messaggero, Corriere, Stampa, Repubblica). Piazza Affari fredda col nuovo governo (Italia Oggi). L'ad di Borsa Italiana al Mattino: "Mercati in attesa, non c'è un caso Italia". Intanto il governo riapre il caso Tav: "Vediamo se vale la pena" (Stampa). Ma la Lega smentisce Toninelli (Giornale). Conte all'attacco di Cantone: l'anticorruzione ha fatto poco (Repubblica). Bonafede promette: "Cancello subito la svuota-carceri. E basta bavagli" (Fatto). Costa annuncia: "Subito il decreto per la Terra dei Fuochi" (Mattino). Su Repubblica  le lunghe ombre della 'ndrangheta su Salvini. Sul Fatto i 150 mila di multe di Siri, che promette la "pace fiscale". 
Dall'Europa arriva una pioggia di miliardi (Italia Oggi): serviranno per trasporti e infrastrutture digitali. Ma la Bce prepara l'uscita dal quantitative easing (Sole). La Spagna in mano alle donne: undici ministre nel governo (Repubblica). Svolta in Africa, l'Etiopia offre pace all'Eritrea (Avvenire).
Sul Corriere la classifica delle università mondiali: Milano e Pisa tra le prime 200. A Napoli il concerto per Pino Daniele: "Al San Paolo ci sarà anche lui" (Messaggero). Su tutti la partita cancellata tra Israele e Argentina per le minacce a Messi. Giocatori impauriti, palestinesi in festa (Messaggero).

ITALIA-ECONOMIA
Conte promette nuove politiche economiche di crescita e una trattativa "risoluta" con la Ue sul debito e incassa la fiducia della Camera ma lo spread risale a 245 (Sole). "Naturale che gli investitori internazionali e italiani mostrino una certa preoccupazione – dice l'ad di Borsa Italia Raffaele Jerusalmi al Mattino – Ma prima di parlare di allarme Italia bisogna aspettare le decisioni del governo. Se si continuerà sulla strada delle riforme non ci sarà alcun problema". Su Sole, Giornale e Messaggero il Tria-pensiero sull'economia: "Un vasto programma di investimenti pubblici infrastrutturali potrebbe essere attuato e finanziato in deficit senza creare problemi di sostenibilità dei debiti pubblici, attraverso un finanziamento monetario palesemente condizionato a livello europeo". Traduzione: si potrebbe spingere il rapporto deficit-pil al 3% e non conteggiare nel deficit le spese per investimenti pubblici per infrastrutture. Due proposte, scrive il Messaggero, che faranno venire l'orticaria a Bruxelles e Berlino. Germania già in allarme: ieri si è parlato di Italia sullo Spiegel on line – "troppo grande per fallire e troppo grande per essere salvata" – e al Bundestag, con Roma accostata ad Atene e la preoccupazione per il debito italiano. La cancelliera Merkel: "Con la Grecia abbiamo trattato in modo molto duro e alla fine abbiamo raggiunto un buon accordo. Vado incontro anche al nuovo governo italiano, in modo che si parli gli uni con gli altri. Diremo che la Ue si basa sul rispetto delle regole da parte di tutti" (Sole).
Dal premier Conte affondo contro la macchina della pubblica amministrazione paralizzata dall'inerzia di dirigenti e funzionari: più che al Codice degli appalti è alla loro inerzia – per paura di incorrere in responsabilità penali ed erariali – che si deve la stasi delle opere pubbliche (Sole). Tra politica ed economia il caso grandi opere e flat tax. Dopo lo scontro a distanza col governatore piemontese Chiamparino sulla Tav, doppia intervista di Toninelli a Stampa e Repubblica. "Debbo capire se il gioco vale la candela. Penserò all'ambiente non solo ai soldi". Sul Codice degli appalti "c'è bisogno di una correzione per contemperare l'esigenza di snellimento con quella di difesa della legalità. C'è da rafforzare la capacità progettuale di Anas. Oggi il deficit sulla logistica rappresenta per le imprese una tassa occulta da circa 10 miliardi".
Sulla flat tax è Salvini a finire sulla graticola, dopo l'intervento a Radio anch'io: "Chi fattura di più risparmia di più", ovvero pagheranno meno tasse i più ricchi (Corriere e tutti). Orfini: "Finalmente hanno detto la verità: a questo serve l'annunciata rivoluzione fiscale, a far guadagnare chi è più ricco a danno di tutti gli altri". L'imprenditore Lupo Rattazzi a Repubblica: "Non è equa e chi evade continuerà a farlo". L'economista Nicola Rossi: "Si può arrivare a risultati equi e razionali se restano le deduzioni. In tre mesi si può fare una riforma che riguardi sia imprese che famiglie puché non la si finanzi in deficit" (Repubblica). Franco Debenedetti (Istituto Leoni) al Corriere: "La flat tax presenta più di un problema. Non capisco come questo progetto possa superare le difficoltà sul piano dell'accettabilità politica e della sostenibilità economica".
Di Maio al test con le imprese (Giornale): oggi prima uscita pubblica del ministro a Sviluppo e Lavoro, atteso all'assemblea di Confcommercio all'Auditorium di Roma. Quella di Carlo Sangalli sarà la relazione del primo "corpo intermedio" al cospetto del nuovo governo. Il punto forte della relazione sarà l'Iva: per i piccoli e medi imprenditori del commercio l'aumento sarebbe la fine del mondo.

ITALIA-POLITICA
Fiducia a Conte tra scontri e gaffe (Repubblica, Corriere). Alla Camera il governo incassa la fiducia con 350 sì e 236 no, ma il premier nella sua replica perde i fogli e divaga, con Di Maio che fa il suggeritore e Delrio che lo attacca per l'amnesia su Piersanti Mattarella. Duro scontro in aula anche sul conflitto d'interessi (Messaggero). Nel mirino di Conte ci finisce l'Anac di Cantone, un tempo totem dei Cinque Stelle: "Non va depotenziata ma sicuramente non ha dato quei risultati che vi attendevamo. Possiamo valorizzarla in una prospettiva diversa: quella della prevenzione e della certificazione anticipata". Secca la replica di Cantone, che ha espresso "stupore" per le parole del premier e lo ha invitato a partecipare alla Relazione annuale il 14 giugno: "Forse non conosce ciò che fa l'Anac". Per Repubblica Cantone paga la nomina del Pd e ora la sua presidenza è in bilico. Delrio durissimo con Conte: "Lei è un pupazzo in mano ai partiti, è l'espressione di un governo che nasce sull'inganno" (Corriere e tutti). Sul Giornale la "lapide" di Forza Italia sul discorso di Conte: "E' il vuoto pneumatico". La Gelmini: "Dal premier solo demagogia e giustizialismo". Ma l'Italia crede nel governo: il "barometro" di Piepoli sulla Stampa segna fiducia dal 51% degli italiani (poca o per nulla dal 40%). Giudica positivi i suoi primi passi il 33%, neutrale il 40%; tra i ministri fiducia all'81% per Sergio Costa (Ambiente) seguito dalla Bongiorno (72%), Moavero Milanesi (71%), Lezzi (69%), Bonafede (58%), Toninelli (56%). I due vice premier Di Maio e Salvini seguono rispettivamente al 53% e al 50%. Fontana al 52%.
Sul Foglio parla Roberta Lombardi (M5S): "Di Maio ci pensi bene: fare il ministro e il capo del M5S sarebbe molto faticoso". Per la Stampa le riforme più costose – reddito di cittadinanza, flat tax e pensioni – sono destinate a slittare a dopo le Europee del 2019. Il patto Di Maio-Salvini sarebbe quello di impostare gli 11 mesi di governo che mancano al voto in una campagna elettorale permanente, senza riforme costose, con il solo obiettivo di azzerare Pd e FI. Si arriverebbe così alla primavera col vento in poppa grazie a una serie di leggi-manifesto praticamente a costo zero come il taglio a pensioni e vitalizi dei politici, pensioni d'oro, daspo per corrotti e corruttore, legittima difesa.
Sul Fatto parla il neo ministro della Giustizia Bonafede: "Interverremo sul decreto intercettazioni, che non piace ne a noi ne alla lega e a nessuno degli operatori del diritto. Una regolamentazione più chiara può essere utile ma senza comprimere la libertà di informazione". Bonafede pronto a rivedere anche lo svuota carcere: "Quel provvedimento mina alla base il principio della certezza della pena. Interverremo sicuramente". Sul Mattino parla il ministro Costa: "Terra dei Fuochi pronto il decreto". "Sarò garante degli interventi: vogliamo normalizzare, attraverso gli interventi necessari, una situazione limite, ma farò tutto ciò che posso". Capitolo Ilva: "Il soggetto acquirente si è impegnato ad osservare tutte le prescrizioni e gli steccati ambientali imposti dall'Ee e dal contratto: sono questi gli aspetto su cui spetta al ministro dell'Ambiente vigilare".

EUROPA
"Le sanzioni a Mosca devono restare": su Corriere, Repubblica, Stampa e altri l'avviso al governo Conte del segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. "Le sanzioni sono importanti per inviare un messaggio chiaro alla Russia per ciò che ha fatto in Ucraina". Avviso anche dall'ambasciatrice Usa a Bruxelles Bailey Hutichinson: "Le sanzioni vanno mantenute almeno fino a quando Mosca non cambierà comportamento, altrimenti invieremmo un pessimo segnale". Anche la Merkel decisa a mantenere le sanzioni: "L'annessione della Crimea è una lampante violazione del diritto internazionale che giustifica l'esclusione di Mosca dal G8". L'uscita di Conte non trova sponde nella comunità occidentale anche se il suo governo gode di un'apertura di credito dall'amministrazione Usa. Sulla Stampa intervista a Guglielmo Picchi (Lega): "Abbiamo parlato di revisione delle sanzioni, non di toglierle. Anche perché sono inefficaci, il danno alle aziende italiane è minore di quel che si dice, perché basta fare triangolazioni con la Turchia. Ma si potrebbero escludere le pmi, visto che le grandi imprese sopranazionali riescono ad aggirarle come vogliono. Altra ipotesi possibile, organizzare una missione militare sotto la bandiera dell'Ocse che vada a definire quali sono i confini del Donbass e tenga fuori le truppe russe".
La Bce prepara l'annuncio: fine del quantitative easing vicina (Sole in apertura e a p.2). La fine del programma di acquisti di titoli di Stato da 30 mld al mese si avvicina. Il capo economista Peter Praet ha annunciato che se ne parlerà nel prossimo board, in programma la prossima settimana. Mercati in allarme, sale lo spread (MF p.2). Gli analisti pensavano che Francoforte avrebbe affrontato l'argomento a luglio: l'anticipo dello stop agli stimoli potrebbe essere legato alla situazione italiana, con la Bce decisa ad usare l'arma dello spread per ridurre a miti consigli il governo Conte. "A Francoforte nessuno lo dice ma sono molti a pensarla così".


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