Commentario del 11.06.18

IN PRIMA PAGINA
Immigrazione in primo piano. Porti chiusi ai migranti (Corriere). Salvini respinge la nave dei disperati (Stampa): 629 persone ostaggio di Salvini (Repubblica). Sfida alla Ue (Messaggero). Minniti a Repubblica: "Politica sulla pelle dei disperati" (Repubblica). Molteni al Messaggero: "Linea dura finchè l'Ue ci lascerà soli". Vietato alle navi stranieri portare profughi in Italia (Libero). Giornale esulta: "Forza Salvini". Fico in imbarazzo: "Non è questa la soluzione" (Stampa). Alla Stampa parla il vicepremier libico: "Assieme a Roma blindiamo i confini". Fatto attacca: "Libia, Malta e Salvini: 3 furbi". Libero intervista l'ex ministro Minniti: "Sugli immigrati solo io mi sono assunto responsabilità e ne ho portato il fardello. Pd incapace di capire rabbia e paura della gente".
Nella politica, in evidenza le Comunali di ieri: la battaglia su 761 sindaci: primo test per M5S e Lega (Messaggero). La Lega va avanti, calo 5S, il Pd tiene (Corriere). I 5S a bocca asciutta (Giornale). Sul Corriere la lettera di Berlusconi: "Così cambio Forza Italia". Intanto, nella partita su deleghe e sottosegretari: Castelli e Garavaglia verso il Mef. Servizi a Conte, Tlc al Carroccio (Messaggero).
Economia, Bruxelles, si tratta sulla flessibilità. Investimenti e riforme per ripartire (Messaggero). Corriere intervista Weber (Ppe): "Euro e bilancio, ora da Roma segnali positivi". Sul Sole focus sull'evasione fiscale: 100 mld di consumi nascosti.
Dagli esteri: Trump contro tutti: strappa sui dazi, molla il G7 e vola a far pace da Kim (Giornale). Trump furioso strapazza il G7 e "salva" solo Conte (Fatto)
Sul commercio internazionale, A&F intervista il direttore generale del Wto, Roberto Azevedi, arbitro della partita tra Usa, Ue e Cina.

ITALIA-ECONOMIA
Bruxelles, si tratta sulla flessibilità. Investimenti e riforme per ripartire (Messaggero in prima e p.10): nei prossimi giorni il ministro Tria vedrà i colleghi francese e tedesco per discutere le "clausole" già utilizzate dall'Italia per avere margini sui conti. Intanto, dopo le parole del ministro Tria, Di Maio conferma la linea della fedeltà all'euro: "Ma chiederemo massima flessibilità" (Corriere p.10). Per l'Unione decisivo l'impegno italiano sulla riduzione del debito, anche se resta il nodo del deficit 2018. Il Corriere (in prima e p.10) intervista Weber (Ppe): "Euro e bilancio, ora da Roma segnali positivi. E' estremamente positivo come si comporta il vostro ministro delle Finanze, e anche sulle pensioni ha ragione: in Europa dobbiamo smetterla di finanziare le riforme delle pensioni, o altre riforme sociali, con il debito, con i soldi prestati dalle banche".
A proposito di riforma delle pensioni, il governo punta a riformare la Legge Fornero introducendo "quota 100". Secondo L'Economia (p.42-43) la riforma permetterà di andare in pensione prima ma con un assegno più magro. E Repubblica (p.10) si concentra sugli sconfitti di "quota 100": l'uscita di precari, donne e disoccupati ritarda, con la riforma, fino a tre anni. E spunta – segnala anche Repubblica – un ricalcolo contributivo che riduce l'assegno. Saranno 900 mila lavoratori under 30 a finanziare il piano Brambilla "Perchè la legge Fornero serve ai giovani" commenta A&F (in prima e p.10): pensare di smontarla è un messaggio destabilizzante e punitivo nei confronti dei giovani, che vedono messe a repentaglio le pensioni future per favorire gli anziani di oggi. Introdurre per tutti la possibilità di lasciare il lavoro prima contraddice l'obiettivo di adeguare lo standard di vita consentito dalle pensioni. Si può fare, ma l'onere delle pensioni dovrebbe andare a carico delle imposte e non del sistema pensionistico. L'Economia (p.6)dedica un focus ai 758 mila assegni che l'Inps paga da più di 37 anni, un'anomalia dovuta soprattutto ai prepensionamenti degli anni '70-'90, in cui è saltata la relazione tra contributi e prestazioni.

ITALIA-POLITICA
In primo piano ancora il tema immigrazione. Sugli sbarchi si cambia, Salvini chiude i porti alle navi delle Ong (Messaggero in prima e p.2 e tutti). Fermata Aquarius con 600 persone a bordo. "L'Italia ora dice no" spiega il titolare del Viminale. Il governo invia due motovedette con i medici per le emergenze. Giornale esulta: "Forza Salvini, ora l'Italia inizia a dire no". La linea dura leghista sui migranti agita la "sinistra" 5S: "La Lega rischia di risucchiarci" (Corriere p.2). Quella di Salvini una mossa studiata a tavolino – scrive Repubblica (p.3) -, ma mette a disagio il M5S. "E' l'unico modo che abbiamo per farci sentire a Bruxelles. Date retta a me, dobbiamo far capire che la musica è cambiata" dice Salvini. L'ex ministro Minniti a Repubblica (p.6): "E' solo un azzardo elettorale, io i porti non li ho chiusi neanche quando in 36 ore arrivarono 13.500 migranti. ".
"629 persone ostaggio di Salvini" titola in apertura Repubblica. Le voci dall'Acquarius: "A bordo ci sono bambini e donne incinte, aiutateci: c'è cibo per pochi giorni" (Corriere p.5). Il leghista Nicola Molteni al Messaggero (in prima e p.2): "Vogliamo dare un segnale a Bruxelles: faremo così finchè ci lasceranno soli". Poi aggiunge: "Perchè non sbarcano mai a Barcellona, a Malta o a Marsiglia? Noi comunque daremo assistenza a chi sta a bordo". Ong all'attacco: "Voltarsi dall'altra parte ora è inumano" (Repubblica p.6) Scontro Italia-Malta sulla destinazione della nave (Corriere p.2). Conte all'attacco di Malta: il premier italiano chiama l'omologo Muscat: "Anche voi dovete farvi carico dei soccorsi". Il vero obiettivo italiano è l'Europa (Messaggero p.3). L'apertura della Merkel: "Mi batterò per una polizia di frontiera europea" (Corriere p.5). La linea dura ha anche lo scopo di far intervenire i Paesi di origine delle Ong, con il Viminale che applica la linea dura come contrattacco per l'allentamento dei controlli da parte della Libia (Corriere p.3). Libero (p.2) ricorda il grande affare delle Ong che intasano il Mediterraneo e sottolinea il fallimento della missione europea Frontex. Sulla Stampa (p.4) parla il vice premier di Tripoli, Maetig: "Dialogo con Roma per blindare i confini libici. Serve una strategia comune contro i trafficanti di esseri umani e per contrastare i terroristi".
Comunali, avanza la Lega, frenata del M5S. Il Pd resiste. Affluenza in calo al 61% (Corriere p.5). In Veneto e Toscana avanza il Carroccio, a Brescia a sorpresa il dem Del Bono prova a tenere la città al primo turno. Ma il Pd arretra nel resto d'Italia. A Roma crollo dei grillini nei municipi (Repubblica p.9). Movimento fuori da quasi tutti i ballottaggi. Ma i giallo-verdi sperano nel cappotto (Stampa p.7). Ma il test elettorale della maggioranza allarma i 5S, visti i risultati della Lega. Ma l'asse giallo-verde tiene (Messaggero p.5).
Partita delle nomine, Lega e M5S di dividono le poltrone: scontro sulle Tlc (Stampa p.6). Trattativa difficile anche su Servizi segreti e Cipe, cabina di regia per gli investimenti. Telecomunicazioni ai 5S: Di Maio rivendica la delega sulle Telecomunicazioni e stoppa l'ipotesi di affidarla al leghista Siri (Repubblica p.7, Corriere p.11). Decisione rinviata (Messaggero p.9). Intanto, il Carroccio spinge per affidare a FdI il Copasir e a Fi la Vigilanza Rai: il Pd sarebbe fuori (Corriere p.11).

ESTERI
G7, la rabbia di Trump affonda il vertice: l'Europa lo attacca ma teme sui dazi (Repubblica p.17). In tre ore il presidente americano manda all'aria amici e G7 (Corriere p.12): Trump attacca il premier canadese e ritira la firma dal testo comune.  Intanto, la rabbia di Berlino contro il capo della Casa Bianca: "Ha distrutto il G7. Ora l'Europa resti unita" (Stampa p.10). Sullo sfondo la partita dei dazi.
Trump incontra Kim: sono pronti a stringersi la mano. I due leader hanno dormito in due hotel nel centro blindato di Singapore. Domani lo storico incontro per avviare la denuclearizzazione (Repubblica p.15).
Commercio internazionale, nel mezzo della battaglia sui dazi  avviata da Trump, il direttore generale dell'Organizzazione mondiale del commercio, Robert Azevedo ad A&F (in prima p.6) spiega: "Ho esortato tutti i Paesi a riflettere attentamente prima di intraprendere una guerra commerciale, perchè poi è difficile tornare indietro. Il sistema commerciale multilaterale è afflitto da un paralisi totale dei negoziati. Occorre rendere questo sistema compatibile con il mondo di oggi e il solo modo per farlo  è incoraggiare il commercio e la liberalizzazione degli scambi".
Su L'Economia (p.12) parla Luca Jahier, presidente del Cese: "Le parole di Conte sull'Europa sono un ottimo punto di partenza. Ci sono partiti abili a persuadere gli sconfitti della globalizzazione e chi si sente lontano dalle istituzione, questi politici spesso in Ue non si trovano fucili puntati, e molte scelte sono all'unanimità. Ma tornano in patria e parlano di costruzioni". Il presidente del Cese parla anche della proposta della Commissione sul bilancio pluriennale 2021-2027: "Ci sono buoni elementi, ma è insufficiente, perchè vengono tagliate politiche virtuose come quelle di coesione e agricole". Guardando al futuro dell'Europa, Jahier dice: "Le proposte in campo per la riforma dell'Uem non sono all'altezza. Il tempo ci sta sfuggendo di mano e l'Ue sembra un vaso di coccio in mezzo ai mutamenti internazionali. Prima delle europee 2019 va completata l'Unione bancaria e corretto il semestre europeo. Per l'Uem dobbiamo attendere la prossima legislatura".

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