Commentario del 31.07.2018

IN PRIMA PAGINA
In primo piano il vertice Conte-TRump a Washington. Il presidente Usa: "In Libia il leader è l'Italia" (Stampa). E sui migranti il presidente americano dice: "La Ue segua l'Italia" (Messaggero). "Andate avanti sul Tap" dice Trump a Conte. E l'Italia ottiene l'appoggio per la Libia (Corriere). Mediterraneo, dazi e Libia: a Conte l'ok di Trump (Sole). Nasce l'asse Usa-Italia (Repubblica).
In politica, ancora in evidenzia il tema delle nomine in Rai: Foa verso la bocciatura (Repubblica). Piano B se Forza Italia non voterà Foa (Corriere). Berlusconi tiene e spiega il suo no a Foa (Giornale). Divorzio Fi-Lega sulla presidenza Rai (Messaggero). Berlusconi al QN: "Ultimo avviso a Salvini".
Altro tema caldo lo scontro sul rischio razzismo (Corriere e tutti). Un caso politico l'aggressione a Daisy, l'atleta di colore colpita da un uovo in faccia (su tutti). Lei a Repubblica: "Questo Paese non lo riconosco più". "Ci mancava la frittata" titola il Giornale. "Vergogniamoci" scrive Avvenire.
Sul Fatto le pagelle ai ministri: cosa hanno fatto nei primi 60 giorni.
Tra i temi economici: alta tensione su Ilva. Di Maio rinvia tutto, duello sugli occupati (Messaggero). Mittal a Di Maio: ultima proposta (Sole). Nomine Fs: Castelli e Battisti, binario interno per FS (MF, Sole e tutti).

ITALIA-POLITICA
Rai, Foa verso la bocciatura, spunta l'ipotesi Rossi (Repubblica p.8). Fi non cambia idea e annuncia il voto contrario in Vigilanza su Foa, ma FdI apre alla Lega. L'ipotesi Rossi, in quota FdI, potrebbe essere la via d'uscita per ricompattare il centrodestra (Stampa p.9), che al momento è spaccato (Messaggero p.8). Dopo il no di Fi, Salvini non tratta: "Se Silvio vota col Pd salta l'alleanza" (Repubblica p.9). Berlusconi – isolato dopo che anche FdI ha dato il via libera (Libero p.6) - al QN (in prima e p.2): "La domanda sul centrodestra va fatta a chi ha scelto di fare un governo nel quale tutti i temi sono appaltati ai grillini, sessantottini in ritardo, che cercano di attuare confuse idee di sinistra. Sulla presidenza Rai il problema non è il nome ma il metodo, se siamo alleati si ragiona e si decide insieme. E sulla presidenza va rispettato il ruolo conferito dalla legge alle opposizioni". Sulla Stampa (p.8) parla la Meloni: "Anche noi non abbiamo condiviso il metodo che ha portato al nome di Foa, però la campagna scatenata dalla sinistra ci ha convinto a votarlo. Se poi Salvini sostenesse Rossi ne sarei felicissima, ma non ne vedo le condizioni". Sul Messaggero (p.8) parla Toti, che va controcorrente rispetto alle indicazioni del suo partito: "Un'alleanza con il Pd sarebbe contronatura, non si rompe per una poltrona. Il Carroccio avrebbe dovuto consultare gli alleati, ma ci vuole ragionevolezza. Fi e Lega governano insieme in sette Regioni, sarebbe sconsiderato dissipare questo patrimonio". Intanto, Toti lancia il suo "Vivaio" (Corriere p.9).
Rischio razzismo, si apre lo scontro (Messaggero e tutti). Polemiche dopo il caso dell'atleta di colore della nazionale italiana, Daisy Osakue, colpita con un uovo da un'auto in corsa. "Situazione pericolosa, è il risultato dell'odio in rete" dice la campionessa (Stampa p.5 e tutti). "Non è razzismo" spiegano gli investigatori (Messaggero p.5). E anche Salvini esclude il razzismo (su tutti). Conte e il ministro dell'Interno assicurano: "E' solo psicosi" (Repubblica p.2). "Salvini non si tiene" scrive il Fatto (p.3), che polemizza con le frasi del vicepremier, che ha condannato le aggressioni ma ha detto: "L'immigrazione non aiuta". Nella polemica, Di Maio copre Salvini: "Attacchi strumentali" e nel Movimento è polemica: una parte si smarca dal leader leghista (Repubblica e tutti). La Osakue: "Mi hanno colpita perchè di colore. La situazione è al limite, ma non è questa l'Italia". Preoccupa l'escalation dopo i casi di Partinico e Aprilia, dove è un migrante è morto per sfuggire agli inseguitori, uno dei quali armato di pistola. Bassetti (Cei) a Repubblica: "Basta alimentare le paure, il virus xenofobo può riemergere". Botta e risposta tra Boldrini e la leghista Saltamartini ad Avvenire (p.5). "Al governo c'è chi semina paura a colpi di slogan" attacca l'ex presidente della Camera. Ma la leghista risponde: "La sinistra usa il razzismo per attaccarci". Berlusconi al QN: "L'Italia non è e non diventerà razzista, ma episodi come questi sono gravi".
Le pagelle dei primi 60 giorni: sul Fatto (in prima e p.15-18) il bilancio dell'esecutivo di "cambiamento" che ha un unico oppositore: Sergio Mattarella. Si parte dal premier Conte, considerato il "volto rassicurante" per far fare bella figura con i leader stranieri, anche se finora ha inciso su poche partite. Si passa poi al sottosegretatio Giorgetti, considerato il vero vicepremier. Guardando ai temi più caldi del momento, il Fatto promuove Toninelli su nomine e grandi opere, mentre su porti e profughi è "in balia" di Salvini. Tra i due vicepremier, Di Maio ha sofferto all'inizio Salvini, ma con Ilva e decreto dignità ha azzeccato le mosse e i sondaggi lo premiano. Salvini invece, tra tweet fascistoidi e sparate continue, ma adesso è chiamato a dare prova di concretezza. E a proposito di Salvini, Polito sul Corriere (p.7) parla di "cattivismo" in riferimento agli episodi legati alle aggressioni a immigrati e persone di colore: non si può definire razzismo in senso stretto, ma genera episodi di discriminazione razziale. Avevamo suggerito – scrive Polito – a Salvini di non indulgere nel "cattivismo" per quanti consensi gli possa portare. Nel ruolo istituzionale che ricopre, non si può fare propaganda politica. E Sarzanini, sempre sul Corriere (p.6), sottolinea l'imbarazzo del doppio ruolo di ministro dell'Interno e leader di partito: sui reati la scelta di diffondere solo i dati relativi agli immigrati.

ITALIA-ECONOMIA
Castelli (ad) e Battisti (presidente), binario interno per Fs (MF in prima e p.2 e tutti): per il vertice scelti due manager del gruppo, bruciate le candidature dell'ad di Rfi Gentile, dell'ex presidente Sea Bonomi. Restano in cda le due consigliere, Ternau e Moraci, che avevano accettato la richiesta di dimissioni del governo, mentre entrano Nogara, Mentasti e Pronello. L'annuncio su Facebook. Toninelli: "Acquisteremo i binari regionali disastrati" (Corriere p.28). La missione è sviluppare i treni regionali e dare maggiore sicurezza e confort ai treni dei pendolari (Messaggero p.14). Ora si punta su pendolari, Itc e cura del ferro (Sole p.16): Mazzoncini lascia con utili e investimenti positivi, mentre resta al palo la sinergia ferro-gomma, mentre l'allargamento ai servizi di autobus non ha mai toccato le grandi città e il trasporto locale. Sui nuovi vertici di Fs, per Libero (p.19) la Lega resta a bocca asciutta: scartati i nomi graditi al Carroccio.
"C'é posta per Tria: i mercati non vogliono la manovra di Di Maio": Giornale (p.13) cita il seganto arrivato ieri al governo sull'asta dei Btp. E' stato un mezzo flop, un segnale per indicare che, se le sparate del M5S proseguono, sarà bufera. Cottarelli sulla Stampa: Tria ha indicato che la sua intenzione per la prossima manovra è mantenere il deficit invariato. Il problema è che questa posizione non lascia spazio né per le azioni previste dal contratto di governo né per l'aumento degli investimenti pubblici caro allo stesso Tria. Che fare? Credo che il governo, per evitare l'immediata reazione dei mercati, cioè un aumento dello spread, non presenterà una legge di bilancio palesemente insensata. Ma dovrà comunque dare qualcosa al proprio elettorato. Secondo me farà due cose. La prima è aumentare il deficit di qualche decimo di punto, magari portandolo al 2-2,1 per cento. Secondo, adotterà ipotesi ottimistiche su alcune variabili fondamentali: sulla crescita del Pil, sull'inflazione e sulle entrate attese dalla pace fiscale. Questo consentirebbe di raggranellare 20-30 miliardi, cui si potrebbero aggiungere il riciclo di risorse già esistenti e qualche taglio di spesa.
Alitalia, Toninelli conferma: 51% allo Stato (Messaggero p.15 e altri). Il ministro annuncia a settembre l'arrivo del nuovo bando di gara, "il vettore – dice – è strategico per lo sviluppo del Paese". Dai sindacati pieno sostegno al piano del governo, con le sigle che apprezzano la volontà di evitare lo spezzatino e ampliare la flotta.
Resta in evidenza il caso Tav: congelato il mega-appalto da 2,3 mld (Stampa p.11). La società Telt ha deciso di prendere tempo e non firmare le procedure per il lancio della gara internzionale per l'avvio del lavori del tunnel di base di 57,5 km, con la società che si rivolge a DI Maio: il progetto è del 2011 ed è stato sottoposto a 7 analisi costi-benefici.
Ilva, i nuovi impegno non bastano (Corriere e tutti). Pollice verso del ministro Di Maio, all'addendum presentato da ArcelorMittal per il rilancio del sito pugliese. "Proposte non ancora soddisfacenti" ha dichiarato il vicepremier, per il quale raggiungere, entro il 2023, una riduzione delle emissioni di CO2 per tonnellata di acciaio liquido pari al 15% rispetto al 2017 e azzerare le polveri al 2020, anticipando la copertura dei parchi minerali "non basta: queste date erano probabilmente quelle che bisognava prevedere nella procedura di gara e con questi tempi rimediao in parte a delle criticità espresse all'Anac". Ma ArcelorMittal stavolta ferma il gioco, specificando che "gli impegni aggiuntivi rispetto al contratto di affitto e di acquisto di Ilva rappresentano i migliori e definitivi". Il ceo di AM, Geert Van Poelvoorde per resta "ottimista" sulla conclusione positiva dei negoziati coi sindacati. Ma Taranto e le sue istituzioni, in polemica col Mise, disertano l'incontro (Sole, MF e tutti).
Decreto lavoro in aula, il governo punta al via libera senza ricorrere alla fiducia (Messaggero p.6). Berlusconi, nell'intervista al QN: "Spero ancora che Salvini ascolti le ragioni di imprese e lavoratori, delle categorie professionali, degli artigiani e dei commercianti. Distruggere il lavoro fa parte delle follie ideologiche di certa sinistra: non mi meraviglio lo faccia Di Maio, ma non può essere avallato da chi si dichiara di centrodestra".

ESTERI
Italia-Usa, ieri il premier italiano a Washington (su tutti): luna di miele, tra baci, sorrisi e nodo Tap (Fatto p.11). Trump elogia l'Italia: "Cabina di regia sulla Libia, vostra la leadership in Nord Africa". Per il Corriere la sponda sul dossier libico è anche una sfida all'attivismo del "rivale" Macron. Sintonia tra Conte e TRump, con il presidente americano che spiega: "Sull'immigrazione siete un modello per la Ue" (Messaggero p.2). Intesa Usa-Italia su tre fronti: Libia, cabina di regia per il Mediterraneo e questione degli scambi commerciali (Sole in prima e p.5), anche se restano le divergenze su come ridurre il deficit commerciale americano, ma ormai l'Italia è l'interlocutore privilegiato nell'Ue (MF p.4). Altri nodi riguardano il ritiro delle sanzioni a Mosca e i paletti su fondi Nato e Tap (Messaggero). L'inquilino della Casa Bianca conferma le sanzioni alla Russia e chiede di finire il Tap (Corriere p.2-3). E Conte frena su gasdotto e Putin per avere il sostegno sul futuro della Libia (Stampa p.3). Repubblica (p.7) parla di diktat Usa all'Italia su Nato, F35, Tap e sanzioni a Mosca. Washington teme di vedere Salvini, considerato troppo filo russo, nel ruolo di premier. "Conte e Trump sulla rotta populista: ma per ora più proclami che fatti" dice al Corriere (p.2) il politologo Kupchan. Ma Luttwak al Messaggero (p.2) dice: "Nessun problema tra Conte e Trump. Usa pronti a supportare la leadership dell'Italia in Libia, mentre le posizioni di Salvini sulla Russia non sono un ostacolo".
In evidenza, sul Giornale (p. 14) il caso-bodyguard che fa crollare i consensi di Macron ed il "rottamato" Hollande che tenta di sedurre gli scontenti. L'ex presidente francese potrebbe trornare in corsa per il 2022 dopo che Le Parisien ha rilevato come "François, se si ricandidasse avrebbe molto da dire" avendo le potenzialità per intercettare, da solo,  il 15-20% degli scontenti di Macron, il quale dal canto suo continua ad affrontare l'affaire Benalla dalla distanza perdendo il contatto con molti connazionali che, invece, chiedono risposte.

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