Commentario del 31.08.2015

IN PRIMA PAGINA
Schiaffo di Londra. "Stop agli immigrati anche della Ue" (Repubblica). "Entra solo chi ha già un lavoro" (Fatto). Il Giornale: frontiere chiuse per noi. Alfano al Corriere: "Un errore, Schengen non si tocca. Così si alimenta la paura". Attesa per il vertice d'emergenza sui migranti previsto per metà settembre. In Italia due fatti di cronaca a confronto: il profugo arrestato per una coppia uccisa nel catanese e l'ucraino di Napoli, "l'eroe normale che sfidò i banditi" (Corriere). L'altra notizia del giorno è la scoperta dell'Eni di un maxi giacimento di gas al largo dell'Egitto (Stampa in apertura e su tutti). Descalzi alla Stampa e a Repubblica: "Vantaggi per il Cairo ma anche per noi. Ora il Mediterraneo sarà più stabile". Su Repubblica come cambia la mappa dell'energia. Ancora in primo piano le vicende romane. Il ministro Orlando al Messaggero: "Giusta la scelta di Gabrielli. Per il Giubileo rafforzeremo gli uffici giudiziari". Parlano anche gli attori. Gigi Proietti: "Romani, torniamo all'orgoglio scolpito in Spqr" (Messaggero). Montesano: "Marino è nudo, via lui e il suo codazzo" (Giornale). Ghini: "Per il riscatto speriamo nel Papa" (Stampa). Intanto il governo si prepara a stanziare altri 50 milioni per il Giubileo (Stampa). Su tutti l'addio a Sacks - lo scrittore di "Risvegli" – e il trionfo di Valentino Rossi a Silverstone. Ma c'è un'Italia che non sa correre, ed è quella (non) vista ai Mondiali di Atletica (Corriere).

POLITICA
Della lunga intervista di Renzi al Corriere di ieri è il passaggio sul Senato – "Problemi di numeri non ce ne sono ma cercheremo fino in ultimo un punto di incontro" – il più dibattuto in vista del voto sul ddl di riforma costituzionale, a partire dall'8 settembre. Per la minoranza dem nelle parole di Renzi non c'è nessuna apertura: il premier andrà avanti senza mediazioni, pronto alla resa dei conti (Messaggero p.13). Chiti a Repubblica (p.13): "Sui numeri il premier bluffa. Non si può approvare una riforma così importante in maniera sguaiata e nemmeno brandire l'arma del voto anticipato". E a Zanda che dalla festa dell'Unità di Milano dice "sì al confronto ma la lotta politica si fa nel partito: in Parlamento i gruppi decidono a maggioranza" (Unità p.7 e altri) replica Bersani dalla festa di Reggio Emilia: "In nessun Paese i governi fanno le Costituzioni. Bisogna trovare un punto di equilibrio com'è avvenuto per l'elezione di Mattarella. Il governo sia più flessibile, lasciando margini di lavoro al Parlamento" (Corriere p. 9). Un varco c'è e si prepara ad aprirlo il presidente del Senato Grasso, che secondo Repubblica (p.13) ha deciso per l'emendabilità dell'articolo 2 della riforma, riaprendo clamorosamente la partita sull'elettività dei futuri senatori, cuore dello scontro politico tra maggioranza e minoranza dem. Un colpo a Renzi, e che riapre la necessità di trovare una soluzione politica "alta" per evitare imboscate parlamentari e voto anticipato, scenario che inquieta il presidente Mattarella. Per Repubblica prende così quota l'ipotesi di un incontro Renzi-Bersani, ancora prematuro ma alla fine obbligato. Sul Messaggero (p.5) intervista al ministro Orlando, in gran parte dedicata alla situazione di Roma; ma sulla riforma delle intercettazioni dice: "Penso che ce la possiamo fare entro il 2015. Confido che il testo intercettazioni venga approvato entro settembre alla Camera".

ECONOMIA
Cina e Bce, Borse con il fiato sospeso (Repubblica e Messaggero p.11). Dopo l'agosto nero la settimana si apre ancora all'insegna della volatilità anche se gli esperti escludono un altro lunedì di panic selling. Ora l'attesa per i dati macro sul rallentamento della Cina e per il board Bce di giovedì, che potrebbe decidere un ampliamento degli acquisti. Per le mosse della Fed sul costo del denaro Usa bisogna invece aspettare metà settembre, con tutti gli scenari aperti. Allen Sinai a Repubblica (p.11): "Le banche centrali hanno reagito bene. Basta pessimismo, la ripresa ci sarà". Per Milano incognita "migrazione": nel week end è stata spenta la vecchia piattaforma di regolazione di Monte titoli per spostarsi sul sistema europeo Target 2 securities.
Fa discutere l'intervista di Renzi ieri al Corriere. "Renzi si fa lo sconto ma a Bruxelles nessuno lo sa", scrive Feltri sul Fatto (p.2): i 17 mld di euro di "flessibilità" citati dal premier non risultato né al Tesoro né ai funzionari di Bruxelles. Ciò significa che Renzi ha intenzione di derogare alle regole europee per mantenere le tante promesse fatte sui conti, ma Padoan non sarà della partita.
Su Repubblica (p.8) bilancio dei primi 6 mesi di Jobs Act: disoccupazione giovanile ancora a quota record ma crescono i contratti stabili. Pesano la debolezza di pil, consumi, investimenti e produttività. Niente tira come dovrebbe per rianimare il lavoro. L'emergenza resta aumentare l'occupazione (in Italia lavorano solo 55 persone su 100, contro le 80 di Inghilterra e Germania) ma fin qui il Jobs Act non ha aiutato. "La nostra è una riforma strutturale, per vederne gli effetti serve tempo", dice Maurizio Del Conte, padre della nuova legge.
Sul Corriere (p.13) focus sulla spesa per il welfare: nel mirino i piccoli comuni e le Regioni grandi come quartieri. Per ridurre la spesa pubblica e migliorare il welfare territoriale bisognerebbe razionalizzare l'organizzazione statuale con non più di mille centri territoriali (rispetto agli 8000 attuali comuni) a 10, 11 Regioni e introdurre un'anagrafe generale dei richiedenti le prestazioni di welfare presso l'Inps con incroci fiscali.

EUROPA
"Londra trasforma tutti gli europei in migranti" (Fatto in prima e p.2 e tutti): il ministro degli Interni, Theresa May, al Sunday Times ha dichiarato lo "stop all'ingresso di tutti gli stranieri, anche europei, che non hanno un lavoro" perchè "gli ingressi sono decisamente troppi". Polemico Alfano al Corriere (p.3): "Grave errore di Londra che alimenta la paura". Contrario alla proposta inglese anche il sottosegretario Gozi a Repubblica (p.3): "No ai muri, la proposta ci riporta indietro di 50 anni". La ministra inglese ha puntato il dito contro l'accordo di Shengen che è "la causa della morte di centinaia di persone e per questo va abolito". Alfano: "Schegen è libertà: se per vincere la paura bisogna diminuirla, tra qualche anno avremo problemi maggiori" e per Gozi "la soluzione non è smontare ma completare quello che c'è". Per Lloyd, giornalista del Financial Times, (Repubblica p.2) "la proposta della May è un modo di cavalcare l'onda populista". A Londra nel frattempo preparano una stretta che riguarda anche gli studenti stranieri mentre in Ue è previsto per il 14 settembre un vertice d'emergenza (Su tutti): i ministri degli Interni dei 28 si riuniranno per discutere di quote e asilo. Alfano: "Finalmente in Ue prevalgono razionalità e concretezza, ma ci sono voluti centinaia di morti. Ora servono regole per un diritto di asilo europeo però non si può continuare a scaricare la responsabilità al Paese di primo ingresso". Al vertice Renzi chiederà di ragionare sul superamento di Dublino e su una politica europea di immigrazione (Corriere p.2). Manfred Weber (Ppe) al Corriere (p.2) si dice d'accordo col premier ma "serve più solidarietà per superare Dublino". Oscar Giannino sul Messaggero (in prima e p.3) nel frattempo analizza i costi dell'emergenza immigrazione per l'Italia: "Tra salvataggi e accoglienza spendiamo oltre 3 mld mentre la Ue ci dà circa 650 mln l'anno, il restante è a carico nostro. Anche se sono poca cosa rispetto a 800 mld di spesa pubblica, il vero problema è che le cifre non sono trasparenti".

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