Commentario del 29.08.2015

IN PRIMA PAGINA
Migranti, la grande fuga dalla Libia (Stampa): oltre 5 milioni i siriani pronti a partire (Corriere). In mare è strage senza fine: oltre 200 corpi il conto dell'ultimo naufragio. Gentiloni a Repubblica: "Adesso l'Europa sa". Subito regole comuni su asilo e rimpatri. La Casa Bianca: la Ue fermi i trafficanti. Italia e Grecia lasciate sole (Messaggero). Su Sole e Stampa il cambio di passo della Merkel, da rigorista a statista: ora è Berlino a ricordare i diritti dell'uomo a Parigi (Stampa). Sul Sole le tre rotte dei disperati verso la fortezza Europa. Ma al Corriere il leade socialista spagnolo Sànchez dice: "Spagna alleata di Francia e Italia per evitare un'Europa tedesca". Oggi Netanyahu vede Renzi: al centro degli incontro il rischio Iran (Corriere).
Sul piano interno è ancora Roma in primo piano su tutti: politica e quotidiani divisi sul ruolo di Gabrielli, che il Tempo indica come candidato sindaco del Pd nel 2017. Per il Fatto ha solo poteri di prefetto, il vero "dominus" sul Giubileo è il Papa. Per il Giornale "sindaco ad interim" è Renzi. Alfano al Messaggero: "Ora Marino collabori". Cantone a Repubblica: "Salveremo il Giubileo col modello Expo". Il Giornale parla di sindaco sommerso e democrazia sospesa. Per 2 italiani su 3 Marino è come Schettino, scrive Libero citando un sondaggio Ixé. Il Giornale rilancia voci di un Renzi-bis: sarebbe la soluzione di Mattarella in caso di crisi sulla riforma del Senato. Squinzi si schiera col governo – "Tifo spietato per chi riduce le tasse ma va tagliata la spesa" (Sole) – e bacchetta i sindacati: "Sono un fattore di ritardo" (Messaggero).

POLITICA
Mattarella ha pronto il Renzi-bis: per il Giornale (in apertura e a p.8) questo lo scenario che si delinea nel caso, sempre più probabile, in cui il governo cadesse al Senato sulle riforme. Lo stesso scontro tra D'Alema e Lotti, anche per il Messaggero (p.9) è indicativo del livello di scontro con Renzi pronto al chiarimento finale con la minoranza dem e questo alza il rischio scissione nel partito. Anche per il Corriere (p.13) settembre sarà un mese cruciale per Renzi, non tanto per la legge di Stabilità ma per la riforma del Senato. E in caso di incidente parlamentare ci sarebbe il voto. Ma per il Giornale nel caso si arrivasse allo show down difficilmente Mattarella manderebbe il Paese alle urne: con la legge di Stabilità alle porte, due leggi elettorali diverse per Camera e Senato e il Giubileo al via a dicembre il presidente opterebbe per un Renzi-bis. Improbabili sia un governo istituzionale guidato da Grasso che una riedizione delle larghe intese. I toni nel Pd continuano a rimanere molto aspri. Delrio: "Non stiamo al governo a tutti i costi ma solo se riusciamo a governare" (Messaggero p.8). Guerini al Messaggero (p.8) esclude elezioni anticipate: "D'Alema? Polemica di bassa qualità.Ribelli o meno in aula avremo i voti". "Sull'elezione diretta dei senatori e la fiducia riservata ai soli deputati non si tratta". Fa discutere ancora anche l'intervento di Renzi al Meeting di Cl su berlusconismo e antiberlusconismo. Prodi a Repubblica (p.15): "Stallo? Renzi si è sbagliato". Prodi critico anche sulla promessa i tagliare le tasse: "Una volta si facevano analisi politiche serie, ora c'è twitter".
Su Repubblica (p.14) la speranza di Berlusconi di tornare in campo, libero dai gravami della Severino: a metà settembre arriverà la sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo ed è convinto che gli sarà favorevole. Se così fosse, sarebbe pronto a ricandidarsi "con tanti saluti a Salvini". Diversamente la scelta per la leadership del centrodestra potrebbe essere Draghi o Marchionne: "Sono dei simboli, parlano all'elettorato moderato, elettori che hanno votato Renzi ma si sono già pentiti e che non voteranno mai la Lega di Salvini".

ECONOMIA
Debiti, una legge salva Regioni: il Corriere (in apertura e a p.10) torna sul caso innescato dai conti del Piemonte, censurati dalla Consulta per l'utilizzo dei fondi per il pagamento dei debiti della Pa per fare nuova spesa, aprendo un buco da 3,06 mld nel bilancio. Rischi analoghi anche nel Lazio (8,7 mld), in Campania (2,7 mld) e in Veneto (1,58 mld) e Palazzo Chigi, di fronte a un buco potenziale di 19,3 mld di euro corre ai ripari con un ddl che cancella l'obbligo di pareggio di bilancio per Regioni e Comuni e dovrebbe essere approvata entro metà ottobre. Sul Sole (p.6) la trattativa in atto tra governo e Comuni su Tasi e tagli: una partita da 5-6mliardi. E sullo stop all'Imu sugli immobili di lusso Morando frena: "Serve senso delle proporzioni". Per Libero (in prima e a p. 2 e 3) il taglio delle tasse non esiste: per Belpietro cancellare Imu e Tasi per ridare fiato al mercato immobiliare è una buona idea ma il premier non ha dato alcuna certezza sulle coperture finanziarie mentre Padoan continua a legare il taglio delle tasse a quello delle spese. E anche su questo, scrive Libero (p.2) un piano per tagliare gli sprechi ancora non c'è. Zanetti a Libero p.2: "Pericoloso ridurre le tasse facendo altro debito". E lo stesso Jobs Act si lascia alle spalle un buco di 2 mld, tanti ne servono per finanziare il taglio dei contributi sul nuovi contratti (Libero p.4). Sul Messaggero (p.7) complicazioni in vista per il rinnovo del contratto degli statali: oltre alle scarse risorse pesa sui rinnovi la mancata attuazione della riforma Brunetta. I fondi in Stabilità per il 2016 si limiterebbero a qualche centinaio di milioni. Ieri è stato anche il giorno del confronto tra Delrio e Squinzi alla festa de l'Unità di Milano: Squinzi loda il governo – "Tifo spietato per chi riduce le tasse ma va tagliata la spesa" (Sole in prima e a p.7) – e bacchetta i sindacati: "Il sindacato è un fattore di ritardo" (Messaggero in prima e a p.17). Delrio: "La ripresa è merito di una forte classe imprenditoriale" (Sole in prima e a p.7).

EUROPA
Migranti, strage senza fine. Ancora 200 morti davanti alla Libia (Repubblica in prima e p.2 e tutti). Obama chiede una stretta sui trafficanti e dagli Usa attaccano l'Ue: "Italia e Grecia abbandonate" (Messaggero p.4) ma per Gentiloni, intervistato da Repubblica (in prima e p.4), "ora l'Europa sa. L'orrore dei tir ha convinto i falchi, il dramma è di tutti non solo italiano". Sulla stessa linea il prefetto Morcone al Messaggero (p.5): "Ore tutti devono farsi carico dell'asilo". Intanto il Corriere (p.2) riporta il dossier dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni secondo cui il fenomeno proseguirà fino al 2050 ed è destinato a cambiare l'Europa. Per Pedro Sànchez, leader socialista spagnolo, intervistato da Fubini (Corriere p.6) "le migrazioni sono un fenomeno che riguarda popolazioni minacciate, l'Ue deve essere all'altezza. Finora, tranne Italia e Grecia, non lo è stata. Ogni Paese deve fare la sua parte. Il diritto d'asilo non è solo un obbligo morale ma anche una responsabilità giuridica". Il filosofo Baumann a Repubblica (p.9): "I migranti risvegliano le nostre paure ma la politica non può rimanere cieca". Intanto sono in molti a chiedere un cambio di passo all'Ue. Gentiloni a Repubblica (p.4): "Credo vadano modificate le regole di Dublino per cambiare un concetto: i migranti non entrano in Italia o Grecia ma in Europa, perciò servono regole valide in tutta l'Ue". Per la Stampa (p.5) è la Merkel che ha preso in mano la Ue: la sua uscita sull'immigrazione ha segnato il cambio di passo della Cancelliera che da rigorista si sta trasformando in statista. Per Venturini (Corriere in prima e p.32) "la cancelliera ora è consapevole che ci sono nuove priorità e che la questione migranti impone una strategia urgente per arrivare a un sistema unificato del diritto d'asilo in Europa. E' bene che l'Italia ne sostenga lo sforzo". Secondo Cacciari (Stampa p.5) "la leadership della Merkel è inevitabile, ma finora l'ha usata malissimo".
Grecia verso le elezioni. In bilico la scommessa di Tsipras. Dovrà governare con i conservatori? (Corriere p.14). Il partito dell'ex premier in calo nei sondaggi, la maggioranza assoluta si allontana.

IL CASO
Parte l'era Marino-Gabrielli alla guida del Comune di Roma (Corriere in prima e p.19 e tutti). Alfano al Messaggero (p.2) chiede al sindaco di collaborare: "Bisogna risanare Roma, Marino non avrebbe alcun interesse a contrapporsi all'affiancamento di Gabrielli. Nella scelta del governo non c'è nulla di politico". Intanto per Repubblica (p.12) è caos sui poteri condivisi tra sindaco e prefetto, che però, in attesa del primo incontro, lavora alle prime mosse: faro sugli appalti da annullare (Messaggero p.3). Il vicesindaco, Marco Causi, al Corriere (p.19) torna a ribadire che quella del governo "non è una forma di tutela, questo intervento è il minimo sindacale". A spiegare la situazione è il presidente Pd, Matteo Orfini, alla Stampa (p.7): "Marino da solo non ce la poteva fare. Ora è nelle condizioni di fare un salto di qualità". Ma la "diarchia" nella Capitale non convince gli esperti (Stampa p.6). Porro sul Giornale (in prima e p.8) parla di "sindaco sommerso e democrazia sospesa" mentre Rutelli al Tempo (p.2) vede una Capitale che "torna al Consolato, scelta obbligata ma non si capisce chi comanda". Secondo Cantone (Anticorruzione) "non si tratta di un provvedimento straordinario, già in altri casi è stato fornito supporto alle amministrazioni" ma per Pecoraro (ex prefetto di Roma), intervistato dal Tempo (p.3) "è una scelta creativa mai fatta prima. O si commissariava o si lasciava Marino". Intanto si continua a discutere sui provvedimenti in vista dell'Anno Santo. Causi al Corriere (p.19): "Esatta fotocopia del modello Expo, Roma viene trattata esattamente come Milano, solo con molti meno soldi". Cantone a Repubblica (p.13): "Userò gli stessi uomini dell'Expo. Vedrò presto Sabella per parlare degli appalti". Intanto il vicesindaco Causi parla anche al Sole (p.8): "Sto lavorando per andare oltre il Giubileo, spero che con Zingaretti e Delrio si possa definire un quadro di interventi a medio termine. Al centro del piano la mobilità, senza escludere però gli altri settori".

©riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento